Ciao tesoro mio!
Eccomi finalmente qui da te.
Come mi sembra di averti già detto in chat, questa non è la prima storia che leggo e recensisco all’interno del fandom “L’Attacco dei Giganti”, ma è la prima che leggo dove Eren non è in coppia con Levi e, soprattutto, la prima che leggo dopo aver finalmente iniziato a vedere l’anime. Per questo puoi capire quanta curiosità avevo di iniziare a leggere questa storia scritta da te.
Io ho una vera passione per le storie introspettive perché le trovo le più idonee se si vuole conoscere bene un personaggio, la sua storia, i suoi sentimenti e le sue emozioni.
In più, ho apprezzato tantissimo la tua scelta di utilizzare una narrazione alla seconda persona singolare. Devo ammettere che è un tipo di narrazione che trovo sempre molto azzeccata quando si tratta di una storia introspettiva. Non so il perché, ma mi da sempre l’impressione che il narratori dialoghi direttamente con il protagonista, facendogli tornare ala mente momenti del suo passato e facendolo soffermare su sentimenti e sensazioni provate.
Il protagonista assoluto di questa storia è Reiner Braun. Ora, io sono praticamente agli inizi del Anime e ancora non mi sono fatta una mia idea precisa su di lui, anche perché ancora sembra un personaggio un po’ marginale, ma, da quanto ho capito, tutti i personaggi di AOT vanno presi molto delicatamente perché pieni di sfaccettature e dalle storie così complesse che è difficile non provare comunque un senso di vicinanza nei loro confronti.
La storia ripercorre momenti della sua vita da quando è un bambino fino a cinque anni dopo il suo arrivo a Paradis. A segnare tutte queste tappe è la frase “Reiner, non ti distrarre” che gli hanno ripetuto come se fosse un mantra persone diverse in momenti e contesti diversi della sua vita.
La prima ad avergliela ripetuta è stata sua madre. Penso che questo sia qualcosa che accomuni un po’ tutti i genitori: ripetere ai propri figli di impegnarsi in quello che stanno facendo e di non distrarsi. Può essere pesante sentirselo dire sempre, ma è un modo davvero per insegnare ad essere seri e concentrati su quello che si sta facendo. Fortunatamente, sembra che questa frase ripetuta all’infinito sia veramente utile per Reiner, tanto che lo spinge a dare il suo meglio in tutto quello che fa — come ad esempio strappare via le erbacce dall’orto — e ad aspirare a fare sogni in grande per il suo futuro. Sogna di diventare l’eroe di Marley, una persona amata ed ammirata da tutti. Soprattutto, sogna di avere l’ammirazione e approvazione di suo padre. Penso che questa sia la cose che Rainer desideri più di tutto. Ora, io ancora non ho ancora incontrato il personaggio di suo padre e non posso dare un giudizio completo, ma mi fa sempre brutto vedere un figlio che crede che solamente raggiungendo un certo obiettivo, solamente ricoprendo un certo ruolo, avrà l’approvazione dei genitori. Compito di un genitore, secondo me, è supportare e stare accanto ai propri figli in qualsiasi momento e qualsiasi cosa facciano ed è terribile quando li fanno percepire che, se non rispecchiano l’immagine ideale che si sono fatti di loro, saranno una delusione per loro.
Crescendo, a ripetergli in continuazione la frase “Reiner, non ti distratte” sono i suoi comandanti. Glielo ripetono quando fallisce una verifica o quando finisce a terra dopo un combattimento corpo a corpo. Per qualcuno questo può essere avvilente e demoralizzante, capace di farlo entrare in una crisi profonda, ma non è così per lui. Al contrario, lui inizia ad allenarsi più duramente di tutti i suoi compagni e trascorre il tempo libero studiando libri aggiuntivi o facendo pratica sparando a delle bottiglie poste in fila su di un tronco. È una fatica che sembra venir ben ripagata quando, finalmente, il Gigante Corazzato diventa suo.
Ma non è così. No, perché continua a rendersi conto che i suoi compagni sono meglio di lui, che non ha guadagnato tutta la forza del Corazzato e che alla fine suo padre è stato per lui una delusione.
Ed ecco che, in questo caso, è lui stesso che mentalmente continua a ripetersi “Reiner, non ti distratte” in modo da rammentarsi di continuare a fingere, per continuare di cercare di raggiungere il suo obiettivo di diventare qualcuno, di ottenere l’affetto e la stima degli altri. Devo ammettere che ho provato tantissima tenerezza per lui in questo passaggio: lui si rende conto che la sua vita è una finzione, che quello che sperava di avere, una volta ottenuto, non è come se lo immaginava, ma persiste a continuare, a desiderare di emergere rispetto al resto del mondo. Mi fa tenerezza perché mi da l’impressione di essere qualcuno che ha bisogno di affetto, magari non un affetto circoscritto solo alla sfera amorosa, ma anche semplicemente quello che si sente quando hai qualcuno che tiene a te.
L’ultimo “Reiner, non ti distratte” è sempre lui a ripeterlo a se stesso, anche se per un motivo completamente diverso dal precedente, tanto da mutare in un “Reiner… non ti distrarre…” e in un “Reiner… Reiner… non… non… ti… distrarre…”. Sono cinque anni che vive a Paradis e i demoni lo considerano un amico e hanno fiducia in lui. Finalmente ha qualcuno che lo vede come un leader, come un eroe. Gli piace questa sensazione, anche se sa che si tratta solo di un’illusione, che non è reale.
Ha istaurato anche una sorta di relazione — sicuramente di natura sessuale — con Eren, ma sa che anche quello non può durare. È consapevole che prima o poi dovrà uccidere, ma è davvero difficile mantenere la mente lucida quando si trova tra le sue braccia, quando la loro pelle si sfiora e si perde nel verde dei suoi occhi. In questo caso non deve ricordarsi solamente di non distrarsi, ma anche di non innamorarsi.
Questa scena d’amore mi è piaciuta moltissimo, soprattutto perché quello che salta all’occhio sono proprio le sensazioni e le emozioni di Reiner. Riusciamo proprio avere questa sorta di lotta interiore che sta provando: fin da piccolo gli hanno detto che quelli sono i nemici, che deve sterminarli, eppure lui inizia a provare qualcosa per Eren che gli rende impossibile pensare di poterlo uccidere.
Ho trovato questa storia veramente molto bella. Mi è stato impossibile non provare tenerezza per Reiner perché mi ha dato propria la sensazione d’essere una persona bisognosa di approvazione e affetto. Da quello che posso vedere, è proprio l’opposto di Eren, che invece è stato una persona che è stato molto amato nella sua vita ed è proprio perché ha perso quasi tutto che ha deciso di arruolarsi. A lui non interessa l’approvazione degli altri, ma solamente la vendetta.
Ti ringrazio perché mi hai aiutata a vedere Reiner sotto una luce che probabilmente non avrei colto.
Oltre ad essere bella, è una storia scritta veramente molto bene, quindi davvero tanti complimenti.
Io amo le tue storie, quindi anche se mi scrivessi una storia su un carciofo che fa amicizia con un cardellino la leggerei, ma spero che scriverai ancora in questo fandom perché si vede che lo ami, che ami i suoi personaggi e sei riuscita a trasmettercelo anche a noi lettori. (Ovviamente non dico di trascurare Ben e Poe perché sono bellissimi e si meritano tante storie).
Continua sempre così tesoro!!
Un mega abbraccio,
Jodie |