Cara buonasera, non ricordo se abbiamo già avuto il piacere di incontrarci prima, in caso mi presento: sono Stefy, e sono contenta di averti trovata sull’attività di scambio del gruppo del Giardino. Non ho seguito tutta la serie ma conosco Miraculous Ladybug, ci sono molti hint per delle ship e parecchia ispirazione per creare ogni tipo di fanfiction in questa opera, e per cominciare la mia lettura qui, ho scelto il tuo ultimo aggiornamento.
Sono così tremendamente TENERI.
Umani, coinvolti, emotivi. Stanno parlando come Chat Noir e Ladybug, ma in realtà anche come Adrien e Marinette, intersecando le loro esistenze normali con quelle di eroi parigini, cercando di dare un senso a parole ed azioni che non sono in grado di soddisfarli perché si sentono, come dire, traditi da loro stessi e completamente sopraffatti da ciò che hanno detto – o non detto. Le reazioni che hanno sono perfettamente umane, così come le calde lacrime, la preoccupazione, le scene che si incrociano e la verità che viene fuori.
Quando parlano da mascherati hanno un atteggiamento, eppure quando poi parlano come loro stessi, uno con l’altro, anche le maschere umane cadono, e così riescono finalmente ad avvicinarsi e baciarsi, balbettando teneramente come ragazzini al primo amore. Perché, di fatto, loro sono esattamente questo, al di là dei loro poteri, e questa consapevolezza così umile e meravigliosa la accolgono in petto tra le braccia uno dell’altro. Un viaggio nella loro mente, nel loro cuore, nella loro sfera emotiva, e dove passato e presente si intrecciano, così come nelle loro vite parallele, si ritrovano, sulla Tour Eiffel, sotto la luna piena, a brillare di luce propria.
Cara, che bella lettura: io nel fluff mi ci butto a pesce in questo periodo, poi adoro leggere di fandom che conosco e di ship che condivido, mi dà quel senso di speciale familiarità anche se io e te non ci conosciamo. Un animo romantico in questa storia, che finalmente mi da quello che desidero sempre per loro: un po’ di sano, normale, coinvolto sentimento al di là della loro missione. Il testo scorre bene, i dialoghi sono molto intimi tra loro, a volte ironici, un po’ gonfi come l’ego soprattutto di Chat Noir, che poi torna in se stesso e la timidezza si fa padrona di lui e delle sue parole. Mi piace come hai giocato con le personalità e con gli atteggiamenti, per poi smascherarli alla fine e permettergli di vivere al meglio la gioia e l’imbarazzo del momento. Spero di poter tornare presto da te, alla prossima e buona ispirazione! :3 |