Co' ç__ç
stamattina, finalmente, ho un po' di tempo da dedicare alle storie che ho accumulato nel tempo e, siccome sono UN POCHINO in fissa con AoT e finalmente so di poter leggere questa piccola perla di distruzione e dolore, allora sono qui...
l'ho riletta tre volte. TRE.
E ancora non smette di distruggermi ogni volta che leggo questi due passaggi in particolare:
Hanno sbattuto per troppo tempo in una gabbia arrugginita, troppo piccola, che precludeva loro il cielo – lo stesso ironicamente specchiato negli occhi di chi le porta.
e
Gli accarezza l'orecchio, in un frullio leggero di piume che forse è solo un pensiero.
Perché, chiedi? Perché sono esattamente quel tipo di "rivestimenti" narrativi che parlano di qualcosa di semplice, come il colore degli occhi o un pensiero che è più un rumoroso battito di ali.
Perché se c'è una cosa che sai fare, è creare bellissime metafore e figure retoriche. Perché se c'è un'altra cosa che sai fare, è caratterizzare i personaggi e saper usare le parole per lasciarli parlare.
Erwin e Levi sono due personaggi complessi, ma la loro unione (che ci si voglia vedere la ship oppure no) è salda. C'è qualcosa che va oltre un semplice "andare d'accordo", c'è una condivisione di idee, a volte in conflitto, di cui però entrambi rispettano la posizione.
Levi forse sapeva, che lo avrebbe visto morire. Forse, però, non sapeva che avrebbe dovuto scegliere.
E allora la scelta sposta il focus non sulla morte, ma sulla libertà. Donare libertà ad un uomo che non ha fatto altro che guidare uomini verso la morte e sentire addosso il peso di ogni minuto della vita sulla propria carne. A leggere questo piccolo gioiello penso che Levi, a suo modo, abbia sempre cercato di portare un po' di quel peso e alleggerirlo, ma non è mai stato capace di toglierglielo totalmente, perché Erwin non glielo ha mai permesso...
Dunque qui la scelta è stata dura, e sebbene Erwin non abbia mai volato, schiacciato dal masso sulla schiena di responsabilità che si è preso addosso per ideali su cui ha adagiato ogni cellula della sua esistenza, ora può farlo. È libero. Si riposa, mentre dall'altro lato della barricata – del muro, qualcuno vivrà per sempre col dolore di aver perso l'unico pari, l'unico amico, amante, fratello... ed è paradossalmente questo spropositato sentimento che, infine, ha mosso la mano di Levi.
E, raccontato in questo modo, sottolineando la libertà, sottolineando le ali che si spalancano e lasciano finalmente Erwin volare, danno anche un vero senso di pace. Per lui.
E quel Grazie alla fine, è solo la conferma che non aspettava altro che essere liberato...
Non so cos'altro dire, guascosetta del mio cuore ç__ç so solo che soffro, soffro tanto e che questi due, insieme a Jean e Marco e Bert e Reiner, sono una continua sofferenza ma, talmente umana, da lasciarmi addosso emozioni che non so spiegare.
E lo hai fatto anche tu, con poche righe fatte di parole scelte con cura; piccole lame taglienti che mi tagliano il cuore da cui esce sangue e fiori d'arancio.
Ti odio e ti amo, e tutto ciò è semplicemente incantevole...
non vedevo l'ora di leggerla e lasciarti le mie impressioni, e anche se non ho detto tutto, so di poterlo fare altrove ♥
Ti abbraccio stritolandoti più che posso ç_ç
la tua guascosazza che muore in una valle di lacrime ç_ç |