Wow!
Sono stata felice di trovare un tuo nuovo aggiornamento, e anche sorpresa nello scoprire che hai affrontato un argomento non molto trattato come quello del Purgatorio.
È una storyline interessante e a mio parere ha anche il vantaggio di essere stata gestita molto bene anche nel canon. Personalmente la adoro, il rewatch della stagione 8 durante il lockdown di un anno fa, mi ha dato l'imput a ributtarmi nella scrittura dopo quasi due anni di pausa.
La prima cosa che ho avuto voglia di scrivere dopo tanto tempo è stata proprio la dinamica tra Benny, Cas e Dean in purgatorio e il modo in cui affrontano il "combattere" alla ricerca di una redenzione.
Perdonami, non volevo divagare, ma parlo volentieri con te, e questo è un argomento che non ho affrontato con nessuno.
Il desiderio potente di redimersi che muove tre personaggi così' diversi tra loro, ma forse proprio per questo, uniti da un legame profondo.
Ecco, questa è solo la premessa, perché in realtà tu hai portato a galla qualcosa di molto più profondo, che spero di avere interpretato correttamente, altrimenti non farti scrupoli a correggermi.^^
Ho avuto la sensazione che nel momento in cui il suo rapporto con Cas è stato scosso dagli eventi, Dean abbia finito per sentirsi in colpa per la sorte di Benny: quell'amico che per lui ha sacrificato tutto.
Il Purgatorio è per antonomasia il luogo in cui fare ammenda dei propri peccati ed è come se la redenzione di Dean, per la seconda volta in quel luogo, lo avesse spinto a far riemergere quel senso di colpa malamente sopito nei confronti di Benny, ed evitare di fare lo stesso con Castiel.
Così nasce quella preghiera, carica alla stessa maniera di affetto e scuse, che tu ci hai mostrato prima in modo introspettivo nella testa di Dean e poi, in modo esterno, dal pov di Castiel.
Scoprire l'effetto di quelle parole su Cas, nel momento più difficile della lotta, è una di quelle cose per cui sento di non avere abbastanza parole per ringraziarti. È stato bellissimo.
Un'ultima cosa su cui vorrei soffermarmi, è la scelta di narrare tutta la parte introspettiva di Dean in seconda persona.
Ecco, io ti ammiro tantissimo.
La seconda persona, a mio parere, è difficile da gestire (io non sono mai riuscita ad utilizzarla) e non tutti i contesti sono adatti al tipo di narrazione che genera (in un contesto con molta azione e con molti personaggi, ad esempio, risulterebbe troppo restrittiva). In questa storia che è totalmente introspettiva, invece, trovo che sia particolarmente azzeccata, perché facilita l'immedesimazione e permette alle sensazioni di "arrivare" con maggiore facilità.
La chiusa è stata bellissima, con: quel fratello rubato alle armate celesti, che rappresenta una vittoria per Dean in una vita costellata di sconfitte e che incarna alla perfezione il concetto che "la famiglia non finisce con il sangue".
E una volta riconosciuto che il miglior momento per agire era "ieri", il secondo miglior momento per farlo è comunque oggi.
La base della redenzione.
Mi è piaciuta davvero tanto.
E mi è piaciuto, e incuriosito anche, vederti muovere i personaggi di Cas e Benny in un contesto particolare come quello del purgatorio.
Ti ringrazio per questa finestra che hai aperto sul mondo del purgatorio e per la profondità che ti contraddistingue e per questo momento di riflessione e scambio.
Mi ha fatto molto piacere.
Un abbraccio, Joy. |