Recensioni per
Tragedia in due atti
di pierres

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
04/09/21, ore 12:50
Cap. 1:

Salve e ben ritornata tra questi lidi (ahimé deserti), ed ogni volta che riappari ci regali sempre degli scritti pregni di poesia, come pochi sono capaci di fare. Hai un vero talento nel tratteggiare immagini come fossero pennellate e sensazioni come le vivessi in prima persona.

Questo tuo ultimo lavoro merita una recensione ad entrambi i capitoli, mi ha commossa davvero il modo in cui hai saputo riesplorare questo "amore" (?) irrealizzato che continua a far struggere a distanza di tempo e di leghe i due protagonisti.

Se il suo destino ormai è davvero questo, se come una barca tirata in secca deve solo sedere e guardare e aspettare, almeno si concede il privilegio di non chiedersi cosa - di non dover scoprire chi.

Lo ammetto, per quanto adori la trilogia, non mi è mai andato giù del tutto il destino crudele riservato a Will ed Elizabeth, non ho mai trovato giusto che la regina dei pirati tornasse a condurre una vita "normale" e tu sei riuscita perfettamente a rendere quella sua costante insoddisfazione, il suo continuo sentirsi fuori posto, incompleta e irrealizzata, triste, rassegnata all'attesa, che diventa qualcosa di insensato, perché ad un certo punto non sa nemmeno lei per quale ragione stia vivendo. Forse solo per amore di suo figlio Henry che in fondo è il ritratto di Will, ma allo stesso tempo non è lui, non potrà mai sostituirlo, così come Will non potrà mai esserle compagno o di conforto, a causa della sua terribile condanna.
Ed è quasi inevitabile che la sua mente e il suo cuore vadano a ricercare quei momenti di spensieratezza ma anche di intensità vissuti al fianco di Jack Sparrow, colui che è riuscito a capire il suo profondo desiderio di trasgressione e di libertà, il suo animo ribelle e spregiudicato più di chiunque altro, in quella notte sulla spiaggia deserta (ed anche poco dopo, maledette scene tagliate!).
Jack che continua ad essere tanto vivo quanto sfuggente, così che a lei mancano le parole per descriverlo, e si limita a cercarlo nei ricordi, dove non riesce a negare ciò che ancora le fa provare.

Lo scambio di battute tra Henry e Jack, che qui hai riportato, mi è sempre suonato un po' strano, pensavo sinceramente ad un errore di traduzione: quel "Tua madre chiede mai di me?", ritenevo fosse più logico "Tua madre ti parla mai di me?", ma comunque ho apprezzato il modo in cui sei riuscita ad incastrare questo breve momento, dandogli una sua logica nel racconto e nelle riflessioni dei personaggi.

Stupenda la scrittura, stupende le metafore, le immagini, le atmosfere così vivide e malinconiche e tempestose.
Vado a rileggere la seconda parte...