Recensioni per
Il coraggio di pronunciare il suo nome
di Blablia87
Non rileggevo Johnlock da molto tempo, e questo tuo racconto, è stato un balsamo meraviglioso! Un gioiello di fanfiction che sono stata contenta di trovare 💗💗 |
....certo che, quando una in gamba come te decide qualcosa, lo fa con determinazione e lo traduce in pratica senza esitazioni. Infatti, trovo subito quest’altro tuo pezzo. E sono contenta, davvero. A pochissima distanza dall’aggiornamento della tua long, ci offri la possibilità di stare ancora insieme ai tuoi meravigliosi inquilini del 221b. Ed è proprio il confronto diretto, relativo alla tecnica di scrittura usata da te nei due testi, che mi conferma la tua capacità di cambiare efficacemente registro linguistico a seconda del contesto in cui ambienti le tue storie. Per quanto riguarda “Replacements” il tuo modo di descrivere l’azione, i personaggi, le interazioni tra loro, gli ambienti ed il resto è, sì ricco strutturalmente e lessicalmente, ma esprime perfettamente l’atmosfera un po’ inquietante di un futuro possibile in cui il progresso tecnologico raggiunga obiettivi sempre più impensabili oggi. Un tale contesto, a mio avviso, ha necessità di un linguaggio in cui anche la componente futuristica e scientifica trovi un’espressione credibile. Tu ci sei riuscita. Come sei riuscita a farci subito entrare nel mondo vittoriano che ci riporta più vicini al canone di Doyle con una prosa che si fa più articolata e ricca di espressioni “datate”. Ad esempio, già nella prima frase, ci sentiamo calati nell’atmosfera di fine ‘800, in cui non si sarebbe certamente scritto, per esempio, “il fatto che ora racconterò” ma, come efficacemente hai esordito tu, “L’accadimento che mi accingo a narrare”. Perfetto, siamo già ai tempi di Wilde, dello stesso Doyle. Infatti il tuo racconto prosegue con un esprimersi elegante e forbito, in cui la struttura della frase ha un’agilità diversa rispetto a quella del nostro tempo. Cioè, in sintesi: tu sai scrivere di futuro ma anche di passato. Ed anche di presente, basta dare una “sfogliata” alle tue storie in generale. |
Decisamente in forma! Ti ho già detto bentornata, vero? E lo fai alla grande. Questa "cosuccia", come la chiami tu, è scritta benissimo. Il linguaggio è quello che ci si potrebbe aspettare da uno scritto di fine Ottocento. La prima persona riprende i racconti di Conan Doyle. Vedere Holmes dagli occhi (e dal cuore) di Watson è sempre un bel vedere. |