Recensioni per
Niente si oppose alla notte (tranne noi)
di Lisbeth Salander

Questa storia ha ottenuto 20 recensioni.
Positive : 20
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
19/12/21, ore 16:31
Cap. 1:

Hai presente quando si dice “chi non muore si rivede”? Bene, credo di essere incarnazione di tale detto. Mi ero quasi arresa all’idea che non avrei più rimesso piede su EFP, invece eccomi qui, quasi emozionata nel realizzare di essermi nuovamente affacciata su questo mondo che riesce sempre a darmi una sensazione di casa.
Un’emozione che sicuramente è tale anche grazie a te, che sei sempre stata compagna di fondamentale importanza in questo viaggio all’insegna della leggerezza e dello svago più bello – non mi faccio sentire da un po’, ma non potrò mai dimenticare le nostre infinite chiacchierate, principalmente monopolizzate dall’ossessione per un soggetto che (come ti piace tanto dire) “compare per tre scene in croce”!
Sapere che ti sei imbarcata in questa storia, in questa long tanto temuta, mi riempie di gioia: sono così felice di poter vedere nero su bianco questo progetto che ti è stato sempre a cuore! E sono ancor più contenta di aver finalmente iniziato a leggerla e di poterti dire – anche se non ne avevo dubbi – che hai svolto un lavoro meraviglioso. Non hai idea di quanto mi fosse mancata la tua scrittura, questa cura immancabile e maniacale dei dettagli, la bravura nel descrivere situazioni complesse e il riuscire a far emergerne tutte le scabrosità, a sottolinearne tutte le sfumature con questo tuo stile pulito ed immediato che mi porta a vivere le vicende con un incredibile coinvolgimento.
Resto affascinata dalla maniera in cui hai reso viva la paura e l’incertezza antecedenti la consapevolezza di una guerra, dal clima di tensione che sei riuscita a ricreare attraverso i tuoi personaggi e loro azioni, le loro parole (che io abbia un debole per le tue capacità di creare dialoghi così avvincenti, credo sia un fatto ormai scontato). Da Albus con la sua pensierosa misteriosità, dal coraggio di Alastor sino alla caparbietà di Dorcas: non c’è personaggio che io non abbia amato nei suoi più piccoli particolari e la cui caratterizzazione non mi abbia completamente catturata. Sei riuscita a cogliere perfettamente quella tendenza (chiamiamola così) di Silente alla manipolazione e da lì a costruire una squadra di individui che hanno i piedi ben piantati a terra, che conoscono la società in cui devono agire e sanno quali fili tirare per scoperchiare la verità che nessuno è pronto a vedere, questa notte a cui non vogliono opporsi. Ecco, a tal proposito, ho amato il titolo e soprattutto il suo significato nella narrazione: è originale e riesce a dare un’istantanea comprensione di questo piccolo gruppo che deve cercare di emergere e resistere ad un pericolo così grande, così oscuro.
Grazie, quindi, per aver deciso di scrivere questa storia (che io credo di averti chiesto per tanto, tantissimo tempo) anche se le informazioni di base che abbiamo sono pochissime; da queste premesse sono certa che la tua versione della creazione dell’Ordine sarà assolutamente perfetta e in armonia con il canon.
Spero di non sparire più per altri periodi così lunghi ma, nel caso, sappi che tornare a leggerti è sempre motivo di gioia – e un po’ di orgoglio, perché c’ero quando questa storia era solo un’idea e mi rende immensamente fiera sapere che, nonostante tutto, sei riuscita a concretizzarla e farne uscire questo gioiellino.
Ti mando un abbraccio fortissimo ❤

Recensore Master
18/08/21, ore 18:39
Cap. 1:

Ciao Fede! <3
Sono come il prezzemolo nella minestra, ultimamente, lo so (anche se sinceramente non credo di aver mai mangiato minestre col prezzemolo, ma così si dice).
Non ho resistito, e sono tornata nel tuo profilo a spulciare questa long. E, manco a dirlo, sono felice di averlo fatto! La curiosità di leggere e vedere attraverso i tuoi occhi questi personaggi e questo periodo storico era troppa!

E già che ci siamo, parto subito dalle tue note finali. Si vede tantissimo che questo periodo storico è quello che ti affascina di più, si vede da queste righe ma anche da tutte le tue altre OS che ho letto. Per questo capitolo e sicuramente per tutti gli altri che verranno (non accetto l’ipotesi che tu possa cestinare tutto in base a sbalzi umorali!!) è già evidente un lavoro di ricerca scrupoloso su date, personaggi, ruoli e personalità in evoluzione.

Si parte praticamente venti anni prima rispetto al periodo in cui comincia la saga, ed è bello leggere di questi personaggi che conosciamo già. Ma li abbiamo conosciuti già provati dalla prima guerra, già con il loro vissuto – questo! – sulle spalle e le passate esperienze a gettare ombre sulle loro azioni.  
Qui invece Albus e Alastor si stanno consultando su qualcosa che è nuovo, qualcosa che nelle menti della comunità magica non ha ancora attecchito e quello che vogliono fare è proprio capire come seminare la consapevolezza di questa guerra alle porte. E’ molto bello vedere che provano a farlo insieme, vedere come ognuno cerca conferme nell’altro senza prevaricare. Sono quasi complementari, almeno finchè non arrivano da Dorcas.

Mi sono proprio sentita elettrizzata quando ho capito che quello che stavo per leggere era la nascita dell’Ordine della Fenice. E sì che non bazzicavo con tale costanza nel fandom di Harry Potter da anni, ma non credo che questo sia un argomento ricorrente nelle fan fiction, di sicuro non nel modo in cui lo stai facendo tu. Credo invece che tu stia toccando un territorio abbastanza inesplorato. E già si vede che lo stai facendo con grande padronanza della situazione!
Ho amato il fatto di aver letto già in questo capitolo il riferimento al titolo, è inglobato nel contesto in un modo meraviglioso e ho sorriso ancora di più quando lo hai ripreso in chiusura! <3

Silente, all’inizio, mi ha fatto pensare tantissimo alla sua “versione inglese”. Forse è una cosa stupida, non so nemmeno come spiegarla. :,D Quel suo camminare incessante mi ha fatto ricordare che in realtà il suo nome è Dumbledore perché la Rowling voleva dare l’idea di questo mago in perenne movimento e sempre molto pensoso. Ecco, in quelle righe c’è Dumbledore.

Alastor è stato perfetto, in questa versione più giovane e ancora intera. I ragionamenti sempre lucidi e la sua competenza sul campo.

Dorcas mi incuriosisce tantissimo. Effettivamente si sa così poco di lei da poterci costruire intorno qualunque cosa (un matrimonio con un cugino? Davvero? Potrei adorarti già solo per questo! <3 Lo so che era più che normale ma ho Visto altro <3), l’unica certezza è la sua influenza in queste dinamiche, essendo stata uccisa da Voldemort stesso.

Continuo appena posso, Fede! Sono in ritardo su ogni cosa da queste parti, ma ho visto che erano ancora due capitoli e ho pensato di potercela fare a recensirli per bene uno alla volta!
Ho amato la lettura, ho amato il periodo, i personaggi e anche trovarci tutta la tua cura per i dettagli!
A presto! <3
Un abbraccio grande,
gabry
 
 

Recensore Master
14/06/21, ore 12:26
Cap. 1:

Ciao!
Io so di essere arrivata qui con un ritardo mostruoso, ma insomma, se non facessi così non sarei io e devo sempre farmi riconoscere in qualche modo.
Ma questa storia mi ha incuriosita tanto sin dal momento in cui l'hai pubblicata, e insomma, ci ho messo mezzo secolo, ma finalmente ce l'ho fatta (e giuro che per mettermi in pari ci metterò solo un paio di settimane, e non dei mesi, davvero XD).
Sono molto contenta che tu ti sia decisa a buttarti scrivere una long, soprattutto su questo contesto che, in effetti, è uno dei più interessanti di tutta la saga. La cosa che più mi incuriosisce della tua storia infatti è proprio questo: ho letto diverse cose sul primo Ordine della Fenice, ma la maggior parte delle storie ambientate in questo periodo (almeno, la maggior parte delle storie che sono capitate sotto i miei occhietti) cominciano sempre un po' più avanti. Sarà che i membri del primo Ordine che conosciamo meglio sono i Malandrini, ma di solito ci si concentra su di loro, o comunque sul periodo in cui loro entrano a far parte della resistenza, quindi a guerra già ben dichiarata e quando l'Ordine, presumibilmente, è già ben avviato da un po'. In questo caso tu fai un passo indietro, e davvero, la trovo una delle prospettive più interessanti possibili.
Tra l'altro, mi piace tanto come presenti questa storia, con quell'introduzione che evidenzia uno dei fatti più concreti e interessanti: la guerra contro Voldemort e i suoi seguaci è sempre stata qualcosa che si muove tra le ombre, qualcosa di "non ufficiale", in un certo senso, fatta di tantissime persone pronte a girare la testa dall'altra parte e non voler nemmeno riconoscere la presenza di una guerra. È qualcosa che, seppur in maniera diversa, torna anche nella Seconda Guerra, ma lì le cose cambiano rapidamente, perché ben presto Voldemort esce allo scoperto e prende pubblicamente il potere, prendendosi Hogwarts e poi il Ministero.
La prima guerra è stata qualcosa di diverso. È stata qualcosa di più subdolo e strisciante, dove il nemico si nascondeva sotto una facciata che lo rendeva indistinguibile da un amico, e, ecco, trovo tutto questo estremamente interessante, e mi fa davvero tanto piacere che questa storia prenda le mosse proprio da qui.
Vedere agire un Moody più giovane, nel pieno delle forze e pieno di iniziativa mi incuriosisce tantissimo. Ma il personaggio che mi è assolutamente rimasto più impresso è Dorcas: di lei sappiamo poco o nulla, in fondo si tratta di poco più di un personaggio originale, dal momento che non compare mai direttamente, e nei libri viene forse citata una volta sola, quando si dice che è stata uccisa da Voldemort in persona. E proprio da questo possiamo capire che dev'essere stata una strega straordinaria, una donna che ha avuto un grande peso nella resistenza e che ha costituito un concreto ostacolo per Voldemort.
Mi piace tanto come l'hai descritta: una donna brillante, destinata a grandi cose, che però, per qualche motivo, ora si ritrova a ritirarsi a vita privata. A vita privata, sì, ma fino ad un certo punto, perché chi ha in sé il seme della luce non può restare immobile quando arriva il momento di opporsi alla notte, e poco importa che questa sembri una battaglia persa in partenza. Davvero, mi incuriosisce moltissimo il suo personaggio, la sua formazione e la sua lucida consapevolezza (non è da tutti rendersi conto di trovarsi in una situazione privilegiata e riconoscere di aver potuto aprire un sacco di porte solo grazie al proprio lignaggio).
Non vedo l'ora di proseguire nella lettura!
A presto!

Recensore Master
31/05/21, ore 18:47
Cap. 1:

Ciao Fede,
so che probabilmente mi odierai perché è da una vita che devo passare di qua (ho diverse tue storie da recuperare). Ti chiedo scusa per il ritardo, sono davvero imbarazzante!
Dunque, parto subito con il dirti che ero molto incuriosita da questa storia. Ho sempre letto con piacere le tue os ma vederti alle prese con una long è un'altra cosa (sono felice che tu abbia infine ceduto alla tentazione di metterti alla prova con qualcosa di più corposo e più articolato).
Quando penso alla Prima Guerra Magica, mi ricollego inevitabilmente alla generazione di coloro che hanno fatto parte dell'Ordine della Fenice. Invece tu ci hai fornito una prospettiva interessante perché ci parli, sì, dell'Ordine ma lo fai dall'inizio. Ci mostri la sua creazione, come è nato e chi sono stati i suoi fondatori. Secondo me questa è un'idea originale.
Come esordio, ci lanci direttamente in quello che doveva essere l'atmosfera inglese. Morti, terrore, anche una certa impotenza di non poter fare nulla di concreto per fermare immediatamente la situazione. Il dialogo tra Silente e Moody è fondamentale per capire che siamo in un momento criptico, che è giunto il momento di prendere una posizione e smettere di fingere di non vedere (come fa il Ministro).
Il lavoro che hai fatto per descrivere l'ambientazione è davvero accurato e non fa altro che arricchire la storia.
La tua Dorcas mi ha molto stupita. Non so perché ma me la immaginavo più giovane e non credevo che potesse aver avuto un ruolo di primo piano nell'Ordine. Certo, so che era una strega eccezionale, uccisa personalmente da Voldermort, ma la mia fantasia non si è mai spinta al di là delle poche informazioni che sappiamo su di lei.
La sua caratterizzazione mi piace molto: una donna concreta, acuta e molto consapevole di sé.
Il fatto che non si sia fatta incantare dalle parole né dalle lusinghe di Silente, non fa altro che accrescere la simpatia che già provo per lei. Anzi, sentirla dire che è una battaglia inutile, che i Mangiamorte sono infiltrati nei luoghi che contano, è stato fantastico perché Dorcas mi dà l'idea di una persona che è in grado di comprendere bene non solo i meccanismi sociali ma anche le strategie da utilizzare in guerra.
Dorcas vede il mondo magico per quello che è, non si fa illusioni. Sa che il potere è nelle mani di pochi e che mettersi contro di loro sarebbe quasi un suicidio, però mi è piaciuto leggere che il coraggio, il desiderio di battersi per una causa giusta, non si sia fatto fermare dalla paura. Vedo una donna che tentenna, indecisa su quale strada percorrere (e questa cosa me la fa adorare alla follia).
Il faccia a faccia con Eugenia mi ha lasciato perplessa: da una parte non ho potuto fare a meno di chiedermi come possa il Ministro della Magia fare finta di nulla, non accorgersi del pericolo reale a cui tutta l'Inghilterra sta andando incontro, dall'altra il rancore tra le due non ha fatto che incuriosirmi. Mi interessa molto scoprire che cosa succederà e come si evolverà questa storia.
Ancora scusa per il ritardo.
Un bacio e alla prossima,
Eli

Recensore Master
13/03/21, ore 13:10
Cap. 1:

Io non so bene da dove iniziare, né come in verità, perché sono ancora a corto di parole. Però ti ho già fatto aspettare troppo, quindi eccomi qui con la voglia di scriverti una recensione che sia almeno un pochino degna di questo progetto.
So quante titubanze hai avuto, ma sono proprio felice che alla fine abbia scelto di tuffarti in questo progetto e dare una possibilità a questa oneshot in capitoli (!) che si propone di ripercorrere uno dei dietro le quinte più interessanti della saga. E sono felicissima sia tu l'autrice, tu che hai un occhio analitico e attento a quelle dinamiche sociali e politiche che tanto mi appassionano e che non hai timore di mettere in scena personaggi rudi e dinamiche spigolose.
Ma andiamo con ordine!
Il titolo mi piace da impazzire, assieme alla piccola prefazione centrata che fa anche da sinossi. Mi piacciono non solo perché l'uno è evocativo e l'altra è scritta benissimo, ma soprattutto perché catapultano subito nell'atmosfera del racconto e ne evidenziano il focus, che è sì la guerra, ma lo è ancora di più tutto quello che c'è dietro e che si agita nei pensieri e nelle paure e nelle speranze. Al di là della storia in sé, poi, trovo la riflessione che apre il racconto particolarmente realistica: è proprio vero che «Il primo problema che pone sempre una guerra è saperla riconoscere.», e lo per tanti motivi che emergono già in questo primo spaccato, tra cui spicca la paura, quello spirito di sopravvivenza che a primo impatto induce a negare, a chiamarsene fuori, a fingere che non esista alcun pericolo. Ed è un po' il cane che si morde la coda, perché più si seppellisce la testa sotto la sabbia e più il pericolo si espande indisturbato – perché è più facile fingere che sia sempre giorno piuttosto che opporsi alla notte (sì, ti cito!). E mi piace tanto come questa riflessione di apertura faccia capire in che direzione andrà la storia, quali saranno i suoi nodi principali, cosa leggeremo e quali conflitti animeranno i tuoi personaggi – insomma, è uno splendido manifesto di apertura.
Apro una piccola parentesi anche sullo stile solo per dirti che ho apprezzato tanto la scelta di scrivere al presente, trovo si adatti bene a racconti che si propongono di essere corposi e che lasciano spazio a riflessioni tra un agire e una parola – mi piace che sia tutto attualizzato, avere la sensazione di vivere in diretta ciò che accade ai personaggi. Per il resto, non è un mistero che apprezzi il tuo stile! Riesce sempre a catapultarmi nel mondo emotivo dei tuoi personaggi senza rinunciare a una narrazione più oggettiva, che mostra ciò che accade. Quando ti leggo riesco a immaginare senza fatica gli ambienti e soprattutto i personaggi, è come averli dinanzi a me, ed è bellissimo oltre a essere uno degli aspetti che più cerco quando leggo.
Arrivo alla trama!
Prima di perdermi del tutto, almeno! Te l'ho detto, che non sapevo da dove iniziare.
Ho già avuto modo di dirti qualcosina, ma ribadisco che amo tantissimo il periodo storico che hai scelto (e un plauso te lo meriti tutto per aver svolto ricerche al fine di essere quanto più precisa possibile dal punto di vista "storico") e la coerenza con cui hai voluto trattarlo, che già emerge forte e chiara da questo primo capitolo. Non ho mai riflettutto troppo su come sia nato l'Ordine della Fenice né ho mai dato il giusto peso a un fatto che qui metti bene in evidenza: è un'associazione sì segreta, ma soprattutto parallela alle Istituzioni e, chissà, avrebbe potuto anche diventarne concorrente se consideriamo l'ascendente politico che ha sempre avuto Silente. Insomma, da un certo punto di vista è tutto fuorché un'iniziativa pacifica: noi che sappiamo come si evolve e quanto peso avrà, possiamo affermare che sia quasi uno Stato nello Stato che riconosce in Silente l'autorità e che a lui risponde – le spie al Ministero di Silente, a voler essere formali, sono persone che tradiscono il Ministero riportando altrove segreti di massima sicurezza. Da questo punto di vista, e questa è una cosa che ho sempre pensato, la fedeltà che circonda Voldemort non è così diversa da quella che circonda Silente, e mi piace come questo suo peso specifico, questo suo essere disposto a oltrepassare confini netti per un bene che reputa superiore, emerga in questa prima parte che farà da cornice a tutta la storia – l'antefatto da cui tutto prende origine e che darà vita a quel sodalizio di maghi e streghe che conosciamo.
Ecco, a riguardo, tu hai fatto un passo in più che mi è piaciuto tantissimo e che ho trovato credibile: Silente ha un peso specifico, ma solo non può fare molto, ha bisogno di pari prima ancora che di persone disposte a seguirlo senza porre domande. Ha bisogno di appoggio politico, economico, persino "militare" (che trova in Alastor), ha bisogno insomma di maghi e streghe che lo affianchino e reclutino assieme a lui. Ed è bellissimo quanta verosimiglianza ci sia nello scambio di battute prima fra lui e Alastor e poi tra i due maghi e Dorcas: sono tre persone adulte, vissute, che vedono la notte e riflettono su quanto senso abbia combatterla. Mi è piaciuto (lo so, questa recensione è uno sbrodolamento, ma non posso farci niente se mi è piaciuto tutto!) che il primo passo non sia stato caratterizzato da tre idealisti, ma da persone che si pongono domande, che hanno buoni motivi per dire no e che mettono in evidenza come non convinceranno nessuno a seguirli se non trovano una buona motivazione (ho amato Alastor che dice chiaro e tondo che nessuno metterà a rischio la vita per ideali astratti – il rischio deve essere concreto, tangibile, e torniamo alla prefazione che evidenzia come sia complicato accettare che vi sia una guerra imminente).
Ho trovato le caratterizzazioni meravigliose, Silente è perfetto nel suo macchinare e soprattutto nel suo essere sicuro di essere nel giusto e di riuscire a persuadere chiunque – tra l'altro, sia pure appena accennato, emerge già bene la sua abitudine di utilizzare ciò che sa delle persone per manipolarle: è ciò che fa con Dorcas, pungendola lì dove è più esposta, lei che s'è vestita d'apatia per un motivo che ancora ci è ignoto. Non avere più dubbi su di lui, lo sai giostrare molto bene e ne cogli gli spigoli (cosa che non è mai semplice data la complessità del personaggio).
Di pari passo, mi è piaciuto tantissimo Alastor. È un personaggio di cui ho sempre apprezzato la schiettezza e la praticità, caratteristiche che ho ritrovato qui, assieme alla visione che ha degli eventi e che gli consente di cogliere il buio che sta calando su tutti loro e il pericolo che comporta ignorarlo. Alastor ha già capito che ci sarà una guerra, forse ha anche già capito che le probabilità di perderla sono altissime, e al contrario di Silente ha già consapevolezza del muro che verrà costruito per isolare loro, matti che urlano al pericolo. Non che Silente sia un idealista, intendiamoci, ma credo che a differenza di Alastor sia portato a fare più affidamento sulle proprie doti che sulle evidenze che consigliano di approcciarsi disillusi a questa battaglia, perché dovrà essere combattuta dentro e fuori.
Arrivando a Dorcas, io la amo già. Sai quanto ami a pelle questo personaggio e sai anche che ne abbiamo una visione diversa (in parte, almeno, perché entrambe la immaginiamo forte, di carattere, con un peso specifico), ma qui sono andata proprio in brodo di giuggiole. Al momento è il personaggio con cui empatizzo di più e che mi sembra di capire nelle scelte e nelle riflessioni, ma al di là di questo mi piace come sia riuscita a darle un peso specifico in relativamente poche battute, come abbia costruito il suo background con attenzione e sia riuscita a darne già un assaggio in questo capitolo di apertura. Lo capiamo già, che sarà un perno del racconto e della resistenza, ma capiamo anche che non sia una guerriera senza macchia e senza paura, e soprattutto che ha già combattutto – e credo combatta – altre guerre, che sono intime e forse sono addirittura con se stessa. Il velo di apatia con cui ce l'hai presentata mi ha subito portata a chiedermi cosa nascondano le sue scelte di vita, cosa l'abbia poi convinta a non crederci più – eppure si anima, si anima subito, e nonostante le remore scende in campo, perché forse, sotto sotto, non ha mai smesso di crederci, se in se stessa o nella società che la circonda o in entrambe lo scopriremo poi.
A proposito della società e delle dinamiche politiche, hai fatto un lavoro meraviglioso che, è evidente, è frutto di una penna matura. Mi piace come hai delineato le contraddizioni di questa società che si regge su ipocrisie e su conflitti, che porge la guancia ai maghinò e ai figli di babbani mentre le famiglie purosangue tuonano per i diritti sottratti e alimentano l'astio nei confronti delle categorie giudicate usurpatrici. Qui non incontriamo che Eugenia, Ministra che condivide un passato con Dorcas e di cui non vedo l'ora di scoprirne di più!, quale rappresentante di questa società, ma già nel suo modo di porsi, nelle omissioni della Gazzetta, nel chiacchiericcio che bada più a Dorcas Meadowes al Ministero che alla barbiarie in atto, emerge tutta la notte che l'Ordine della Fenice si troverà a combattere, prima ancora di combattere Voldemort – di cui nessuno procuncia il nome e le cui terribili azioni già vengono negate a oltranza, sminuendone la pericolosità.
È una storia dedicata alla saga, ma è anche una storia di un'attualità immensa con i conflitti e le dinamiche che chiama in causa e io non posso che dirti grazie per aver dato vita a questo progetto.
Sono sicura di aver dimenticato qualcosa e che questa recensione non sia all'altezza del tuo capitolo, ma sappi che questo progetto mi piace tantissimo e sono felicissima di poterti seguire man mano che pubblichi.
Un abbraccio grande, grande!

Recensore Master
06/03/21, ore 11:58
Cap. 1:

Eccomi qua, cara Fede, non potevo non precipitarmi a leggere questo primo capitolo su una storia che bramo da anni di trovare.
Come sai, io sono un'appassionata della prima guerra magica, però sono dall'altra parte della barricata e da anni sogno di leggere una storia che sia invece sulla nascita dell'Ordine della Fenice e della resistenza ai Mangiamorte. Quindi immaginerai con quanta gioia abbia accolto questa tua decisione di lanciarti in un simile progetto.
Parto dal titolo che è MERAVIGLIOSO per una storia del genere e quel (tranne noi) è stupendo. La citazione iniziale e la frase finale di Dorcas chiudono tutto il prologo in un cerchio perfetto. Adoro quando ci sono questi accorgimenti nei capitoli iniziali.
Passiamo ai personaggi. Ho letteralmente adorato la tua versione di Dorcas Meadowes. Non ricordo se ho avuto modo di dirtelo, io l'ho sempre shippata con Moody immaginandola come la sua allieva prediletta, ma devo ammettere che la tua versione di una Dorcas così cazzuta che parla a muso duro alla ministra Jenkins mi è piaciuta da matti. Mi piace la sua fermezza che è solo apparente perché sotto è un fuoco che arde e lo si capisce dal fatto che giochi nervosamente con gli anelli alle dita quasi dovesse in qualche modo sfogare quelle energie che altrimenti rischiano di saltare fuori nel modo sbagliato.
Ho adorato Silente. È un personaggio sempre complicato da gestire perché è un burattinaio ed è difficile far percepire le sue trame e il modo in cui tira i fili senza che appaia un pazzo che da ordini o uno che si intromette in continuazione. Tu hai trovato un modo esemplare di gestirlo. Ho amato il modo in cui lui abbia preparato Moody all'incontro con Dorcas e poi abbia detto poche ed essenziali frasi a Dorcas, lasciando che le sue parole si sedimentassero nella testa della donna. Così, lei ha deciso - apparentemente autonomamente - di andare a parlare con il ministro Jenkins (ho adorato tutto il loro confronto dal sigaro acceso per dispetto al modo in cui viene congedata e spero che il loro rapporto venga approfondito nei prossimi capitoli) e poi come entra furiosa nell'ufficio di Moody dicendo di voler far parte della squadra. Tutte le riserve che aveva fino a prima dell'incontro con Silente si sono sciolte e questo ci dice molto sul temperamento infuocato della donna. Aveva bisogno solo di una scossa, ovvero che Alastor la scuotesse energicamente e Silente si è limitato a creare le condizioni perché quella scossa si manifestasse nel modo più appropriato.
Passiamo a Moody. Lo trovo perfetto, non troppo caricaturale ma già lui, indiscutibilmente lui, spiccio, leale al Ministero che conosce i limiti dei politici con cui lavora e che non va oltre i suoi poteri, anche se non è cieco su quanto sta accadendo e che prende come una liberazione il poter fare di più, oltre le procedure.
Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo. Io questa storia la metto già tra le preferite perché l'aspettavo da anni e con te mi sento abbastanza tranquilla. Ora, vorrei avere mille indiscrezioni sui tuoi piani, sul plotting generale e su dove pensi di arrivare, se arriverai al 31 ottobre 1981 o ti fermerai prima, magari alla morte di Dorcas che, mi sembra di intuire, è la protagonista di questa storia.
Sono così fomentata che mi lancio in una frase che non dico mai, perché so che le autrici la detestano e non prenderla come una pressione ma come una mia speranza: spero che aggiorni presto! *^* Non ti dico che vorrei la storia già pubblicata per poter fare binge reading, ma quasi. Ad ogni modo, ti seguirò con piacere ed entusiasmo e se vorrai parlare della storia o fare ragionamenti o ti servono info sui Mangiamorte, sono a tua disposizione. Oh, Salazar, quanto sono contenta!
Un abbraccio grande,
Sev