Recensioni per
Caleidoscopio
di Luschek

Questa storia ha ottenuto 14 recensioni.
Positive : 14
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
09/04/21, ore 23:31

Buonasera cara, che piacere essere di nuovo qui! Stavo cominciando la rassegna dei titoli e dei fandom presenti sul tuo profilo e vedere l’ultimo aggiornamento con SnK, mi ha portata a fermarmi immediatamente. Non potevo lasciarla perdere, nono! Poi se leggo angst e introspezione… ci vado a nozze, è tutto un insieme di presupposti a portarmi ad adorarla, me lo sento.
Reiner è in assoluto uno dei miei personaggi preferiti e vederlo trattato così mi fa un male, ma un male che nonhai idea: un male necessario però, perché dopo il grande, immenso dolore provato, la fuga, le ferite non rimarginate se non alla fine, l’incapacità di svegliarsi subito… sa di essere tornato a Marley, a casa sua. Anni di questo desiderio vengono finalmente messi da parte per quella sensazione bellissima che gonfia il suo petto debole e scosso dagli sforzi e dalle troppe ore di sonno. Lo sento gioire e sospirare internamente, per un attimo vedo i suoi lineamenti stendersi per la prima volta dopo tanto, troppo tempo, e ora?
Ora una sola, semplicissima, necessaria domanda. Dove è lui?
Dove è Bertoldt?
Caspita, ripensando al manga e all’anime ho visto tante volte il momento in cui viene catturato, e l’epilogo per il portatore del gigante colossale, ma ora che lo vedo negli occhi di chi lo ama, beh, è tutta un’altra cosa. Il dolore è tale da essere assordante anche nel più cupo dei silenzi, perché fa male, fa male vedere come tutte le promesse di Reiner di tornare a casa assieme siano andate completamente in fumo. E la reazione di Zeke in tutto questo lo mostra come uno che sta andando avanti per il suo scopo, sorvolando purtroppo su tutto questo. Il loro ritorno a Marley significa una sola cosa, d’altronde, no? E questo anche Reiner dovrebbe capirlo.
Il flashback mostrato a Paradis col 104° è straordinariamente emotivo: vedere Reiner così coinvolto mi fa comprendere di ritrovarlo in uno di quei momenti in cui riusciva a stare bene con loro, con coloro che avrebbero dovuto far estinguere. Si diverte, si sente coinvolto, si perde con loro e poi accade.
La crisi, il malessere, gli occhi chiusi, il buio. Colori, odori, voci, volti sconosciuti di cui ha la certezza di dover riconoscere l’identità non riuscendoci. Bertoldt è l’unico che sa come fare, e la sensazione di averlo vissuto tante altre volte fa capire come i due abbiano tanto tempo passato soli alle spalle, e l’amico sa cosa fare, fino a che la confusione si fa meno pressante: il lavoro che fai qui sulla confusione mentale dei ruoli del ragazzo è straordinariamente efficace e molto chiara, brava. Stai lavorando su di lui in modo perfetto, affiancandogli un compagno che sa complrenderlo, aiutarlo, amarlo a modo suo. Perché questi si amano, qui è un dato di fatto, ma di un amore che non si esprime a parole ma si ricerca nei gesti, nei pensieri, nell’aiutarsi e nel farsi aiutare. Molto intenso il susseguirsi delle varie fasi della crisi, riesci a far capire come si sente e cosa accada nel suo cervello, come un sistema che va in black out e che impiega un po’ per tornare attivo, un sistema che sa aggiustare soltanto Bertoldt.
Avere a che fare con un tipo come Porco è particolare: la sua mente è molto pratica ma coglie certi particolari che altri probabilmente lasciano andare… le cose sono due, o Zeke sa e tace, o Pieck ha ragione, beh, fatto sta che Reiner è molto scosso e non certo perché si è sentito dire di dover essere mangiato per passare il gigante. No, il suo essere restio alla vita è strano, fa di tutto per evitare di restare con gli altri come se dovesse fare sempre qualcosa da solo ed il sospetto continuo dell’altro è più che fondato.
Oh…
my…
L’hanahaki… sei una delle pochissime tra le persone che leggo, che utilizza questa affascinantissima malattia nelle sue opere. Tu non sai, ma io amo questa condizione, la amo in tutte le sue struggenti, dolorose definitive sfaccettature. E se già adoravo prima tutto questo, ora sono ad un livello superiore dei miei sentimenti per questa storia. E Falco a guardare tutto, piccolo lui che corre e prende i petali per sé… chissà che farà, chissà se li conserverà o li spargerà sulla tomba, oppure li porterà a casa, o peggio dagli altri… Ma niente, io non ce la posso fare a vederlo struggersi così tanto, non posso non posso ci sto malissimo, e lo sai che è così perché tu vuoi portarmi nella sua testa e nel suo cuore, in un sentimento che c’è e c’è stato ma di cui adesso il protagonista ha forte consapevolezza. Sono convinta che continuerà a soffrire fino alla fine, perché l’amore che prova nei confronti di Bertoldt è ed è sempre stata l’unica cosa che l’ha portato ad andare avanti.
Il viaggio nella testa sconvolta di Reiner è un mondo incredibile, sfaccettato, fatto di sentimenti molto forti, tanto forti da sconvolgermi: chi gli sta attorno semplifica o non capisce, o peggio, non vuole capire, ma confido nell’ingenua innocenza di Falco che potrebbe essere l’unico a capire con semplicità ciò che sta accadendo davvero. L’introspezione del personaggio è straordinaria così come la sua caratterizzazione, e inoltre tratti bene anche tutti gli altri che compaiono, mantenendone indole, carattere e modo di agire e pensare con gli altri. Il testo è scritto con cura, senza refusi, con particolare attenzione, la trama coinvolge e stravolge, ci si sente in piena empatia con colui che soffre non solo per la mancanza, ma per lo stesso sentimento che prova. Sono sorpresa, persa, sono sconvolta e mi sento emotiva quando parli di lui così, non posso non sapere come andrà a finire quindi spero di tornare presto qui da te cara. Alla prossima e buona ispirazione! :3

Recensore Master
27/03/21, ore 19:32

Ciao, Luschek!

Come vedi, finalmente riesco ad arrivare... e inizio subito col dirti che io ho un problema. Ovvero, ho problemi a recensire la storie che mi piacciono molto, perché non so mai dove mettere le mani e mi sembra sempre di dire troppo, ma troppo poco e in modo troppo superficiale. Quindi, se dico 10, intendo come minimo 20. Questo è uno di quei casi, quindi perdonami se ne salterà fuori un commento iper-sconclusionato e prolisso :')

Parto da ciò che mi ha lasciato la lettura in generale, prima di addentrarmi nei dettagli... ed è malinconia. Una fortissima malinconia, sia nel presente, che nel passato, che nei ricordi di entrambi i tempi che hai narrato. Per una casa lontana, per una persona perduta, per dei compagni traditi, per i momenti in cui la vita non era semplice – ma era più semplice. È un'impronta che rimane addosso, e che ho apprezzato molto più della mera tristezza fine a se stessa, nonostante vi sia ovviamente un sottotono triste e tragico.
Il punto è che il dolore di Reiner è palpabile ma non esagerato nel modo in cui è descritto. Non c'è l'intento di straziare volutamente il lettore aggiungendo strati di drammaticità a ciò che già di per sé è drammatico. Tu mostri una storia: mostri il dolore e lasci che sia il lettore a percepirlo tramite le sensazioni, calibrando con cura il modo in cui emergono.

È tutto estremamente tangibile, ed è un approccio che adoro e che qui vale per tutto, non solo per le emozioni. Hai un modo di descrivere molto fisico e materiale: si percepisce bene l'ambiente in cui si trovano i personaggi. Non ti limiti alla vista e all'udito: i luoghi in cui si trovano li sentiamo a tutto tondo, ed è particolarmente vero per il risveglio di Reiner e per il flashback, ma anche per l'immagine della tomba di Bertolt (ouch, quella ha fatto malissimo).
Anche Il modo in cui rappresenti i gesti di ciascun personaggio mi ha colpita particolarmente: sono dettagliati, studiati e dicono sempre qualcosa – che sia l'atteggiamento silenzioso e quasi materno di 
Pieck, o quello esteriormente scostante e arcigno di Porco. In particolare mi è piaciuto come Zeke (che, lo ricordo per la cronaca, io non posso soffrire) risulti distaccato come sempre, ma con un velo d'umanità che traspare nei non detti, come l'accumulo di cicche nel posacenere che alludono a visite frequenti. Questo per dire che mi hai fatto vedere con occhi benigni anche un personaggio che non mi tocca particolarmente :)
"Sembrano la mano di un padre racchiuse in quelle di una figlia, tanto sono piccole quelle di lei."-> esempio pratico dei dettagli struggenti ma al contempo semplici che mi catturano ♥.

Lo so che mi denuncerai per il poema, ma devo pure spendere due parole (o forse cento), sulla crisi di Reiner e sul modo in cui hai rappresentato il suo "sdoppiamento". Questo episodio mi ha spiazzata nel senso più positivo del termine. Mi aspettavo che avresti trattato il tema della sua... dissociazione? Schizofrenia? Bipolarità? Non sono psicologa e non mi improvviserò tale facendogli una diagnosi alla carlona, ma posso solo dirti che quel passaggio mi ha messo i brividi e mi è sembrato tremendamente realistico. Oltre al fatto che l'impostazione della scena è strutturato "a sorpresa", partendo dalla calma e da un momento idilliaco per poi finire nella pece della mente di Reiner – mi aspettavo una rievocazione di un momento di serenità coi compagni amici-nemici come punto di partenza per il suo conflitto, non un'esplosione di tale portata... la sorpresa è stata più che gradita (anche se ouch, che male). (Che poi, riguardo a fontane e bagni, dovrò chiederti una cosa, ma non è questa la sede adatta :'D ♥)

Su Porco, mi limito a dire che lo trovo un punto di vista interessantissimo, soprattutto in luce di quanto abbiamo discusso di recente: sono curiosa di come tratterai il suo personaggio in relazione a Reiner (e adoro il fatto di vederlo con Pieck, sono una delle mie main-ship ♥)
Arrivati a questo punto, poi, mi sembra doveroso ammettere che io non avevo idea di cosa fosse una Hanahaki!AU prima di questa storia, ma che questo primo approccio mi ha intrigato assai u.u

Il capitolo è estremamente corposo, ma non mi è pesato affatto leggerlo, anzi: mi sono ritrovata a divorarlo (pun intended), arrivando alla fine con la voglia di leggerne ancora. Tanto per ribadire che sebbene tu abbia uno stile articolato, ricco di descrizioni, parole, dettagli e introspezioni, nulla risulta pesante o esoso: c'è un perfetto equilibrio che non intralcia la lettura, anzi, funge da propellente.
E dopo ciò, io mi aspetto la postale sotto casa e una denuncia per molestie :D
Ti mando un abbraccio (corazzato o colossale, fai tu) e alla prossima!

-Light-

P.S. Ho appena visto che siamo state accoppiate per lo scambio su WP... e niente, a quanto pare non ti libererai mai di me :')

Recensore Master
18/03/21, ore 02:21

Ciao!
Premetto che io amo alla follia l'anime AOT, penso sia il mio preferito in assoluto e leggere qualcosa che non sia su Levi o Eren (o entrambi), mi ha incuriosito un sacco. Penso sia la prima storia che leggo su Berthold e Reiner, questi due insieme sono dolcissimi e come li hai descritti mischiando tutti i loro dolori, le loro colpe, le quali erano state dettate da un dovere morale come soldati di Marley. L'inizio mi ha spezzato il cuore in mille pezzi, dopo che Reiner è stato salvato da Zeke e riportato a casa e conosce cosa è successo al suo più fidato amico, è stato straziante. Ho sentito a pelle tutti i suoi dolori e anche se nell'anime hanno mentito per tre stagioni intere, credo che con questa storia li sto rivalutando, dopotutto erano ragazzi e sopportare tale peso non è cosa facile. Qui parli anche di una specie di amnesia che Reiner ha quando, in un ricordo di un tempo in cui tutto il gruppo delle nuove reclute del corpo di ricerca andavano d'accordo (e soprattutto un Marco ancora vivo T.T), gli ritorna in mente il nome di Porco, che in quel frangente dice di non aver mai visto. Molto curiosa come cosa, visto e considerato che Marcel era andato insieme a loro a Paradise per la stessa battaglia. Ovviamente è una tua rivisitazione e questa cosa mi ha particolarmente attratta, poi ovviamente come non poteva mancare la bellissima scena del bacio tra Berthold e Reiner, penso che senti i cocci del mio cuoricino frantumarsi anche da lì ahaha.
Zeke purtroppo non riesco a prendermelo in simpatia, sarà il fatto che nell'anime è un doppiogichista e meschino, ma vorrei tanto prenderlo a sberle xD
Comunque una scena che mi ha attratta moltissimo è stata la parte in cui parli che Reiner davanti alla tomba del proprio amico/amante rigurgita petali di fiori, quando l'ho letta ho detto "no vabbè questa è un genio" ahah mi è piaciuta particolarmente quella scena e accenni a una specie di maledizione, ora non so se sia una metafora o meno, ma io l'ho interpretata come un qualcosa di sovrannaturale, potrebbe anche succedere essendo un gigante, ma chissà quale piega potrebbe prendere. Ha un non so che di macabro, ma allo stesso tempo strazia il cuore e i sentimenti. Hai uno stile di scrittura che adoro, è incalzante, pieno di riflessioni che portano il lettore a pensare e a sentire sulla pelle le emozioni di ogni personaggio. Anche la grammatica è abbastanza curata, ci sono delle piccole sviste come piccoli errori di battitura e un "se stesso" con un accento di troppo, ma nulla di grave.
Mi ha preso un sacco questa storia e non vedo l'ora di continuarla, felice di aver trovato una ff su AOT così originale. Alla prossima!!
Un abbraccio,
Apatya.

Recensore Master
16/03/21, ore 12:21

Ciaooo Luschek! Eccomi qui da te finalmente per lasciarti la mia recensione! Prima di tutto, lasciami dire che sono davvero contenta di aver avuto la possibilità di leggere questa storia: l’avevo adocchiata su Facebook già da qualche giorno, ma per un motivo o per un altro, ahimè, non ero mai riuscita a passare! Per questo, non appena ho trovato l’occasione, ho deciso di coglierla al balzo e adesso che ho finalmente letto questo primo capitolo, posso confermare che è valso tutta l’attesa. Mi è piaciuto da matti! Non solo perché scrivi benissimo, davvero, con uno stile pulito, fluido, ricco, che rende la lettura assolutamente piacevole, ma perché mi hai regalato un Reiner Braun – che… beh, credo ormai tu abbia vagamente intuito sia il mio personaggio preferito! LoL- davvero spettacolare, con una profondità psicologica da dieci e lode.

Ma andiamo con ordine! Temporalmente ci troviamo all’inizio della quarta stagione, dopo la drammatica battaglia di Shiganshina che ha visto la morte di due personaggi chiave di AOT, Erwin certo, ma soprattutto – in questo caso- Berthold. Ed ecco, questo è uno spunto su cui non avevo mai riflettuto davvero e ho trovato efficace: Reiner è lontano da Berthold durante la battaglia, quindi è plausibile che non conosca le sue sorti fino al proprio ritorno a casa.
E il modo in cui reagisce alla notizia mi ha gelato il sangue. Quel qualcosa che si spezza dentro di lui, il suo pianto silenzioso e infine, sopra ogni cosa, quel suo urlo finale che ho praticamente sentito nelle mie orecchie, come se fossi lì, accanto alla sua camera, insieme a Pieck e Zeke, mi hanno davvero scossa.
Hai trasmesso il senso di perdita in modo sentito, potente, esattamente ciò che cercavo e… ti sono grata di aver reso giustizia alla tragicità di questo legame spezzato, ecco l’ho detto! Il punto è che, alla sofferenza psicologica che la missione a Paradis già aveva causato in Reiner, si aggiunge adesso anche la perdita di quello che per lui è sempre stato l’unico appiglio in mezzo al caos, l’unica certezza nella confusione che attanaglia oramai la sua persona.
Ho amato come hai sottolineato questo concetto nel flashback, dove proprio la pace e la spensieratezza della scena paiono sottolineare il dramma dei due guerrieri di Marley. A parte che anche gli altri personaggi, solo per il loro modo di esprimersi e di muoversi, sono talmente IC che mi sono immaginata la scena come una parte vera e propria dell’anime – cosa che denota, da parte tua, una conoscenza e una comprensione approfondita di TUTTI i personaggi- la parte in cui esce fuori lo sdoppiamento psicotico di Reiner è meravigliosa! I vuoti di memoria, i volti e le immagini che si sovrappongono nella sua testa, il senso di avvilimento, tutto procede in un soffocante crescendo, finché non arriva Berthold a spezzare il flusso e a riportare la pace! La dolcezza, la pazienza cui calma Reiner mi ha stretto il cuore, ma più di tutto lo ha fatto il loro dolcissimo bacio e il pensiero, drammatico, che in realtà non sia stato il primo, ma un gesto loro quotidiano, perso purtroppo in mezzo al disagio mentale di Reiner: POESIA!
Il fenomeno del Hananaki, di cui si parla a fine capitolo, lo conosco soltanto di nome. È uno spunto davvero interessante che non vedo l’ora di vedere approfondito prossimamente, perché mi incuriosisce parecchio e dalle premesse, posso facilmente intuire che mi regalerà una bella dose di angst!

In ultimo, vorrei soffermarmi sul personaggio di Porco Galliard a cui è affidato uno dei paragrafi e rappresenterà uno dei protagonisti della storia. Ho amato la sua introspezione, il suo punto di visto amareggiato, un po' cinico nei confronti della missione dei guerrieri, quanto soprattutto verso Reiner. Come ogni personaggio esterno alle vicende accadute a Paradis, non può capire Reiner, ciò che hanno passato, ha solo la rabbia per un fratello perso ancor prima di poter anche solo combattere e i ricordi di Ymir che non può comprendere a pieno.
Non mi sono ancora fatto un’idea su di lui nell’anime, per cui sono ancora più curiosa di conoscerlo grazie alla tua storia.

Insomma, penso tu abbia capito quanto mi abbia entusiasmata questo primo capitolo e quanta voglia io abbia di continuare a leggerti! A parte il successivo capitolo, passerò sicuramente su qualche storia! *^*
A presto, Violet :)

Recensore Junior
07/03/21, ore 23:21

Ciao! Innanzi tutto, complimenti per come scrivi: è sempre un piacere leggere dello scritto di qualità! Adoro il personaggio di Rainer e l'approfondimento del manga, pur essendo stato abbastanza profondo, sembra non bastare mai. Perciò ti ringrazio per questa long che anche se in un contesto leggermente differente, ci permette di approfondire il sentire di questo personaggio. Anche gli altri sembrano fin da subito ben caratterizzati e per aver pubblicato solo il primo capitolo, lasciatelo dire: è tanta roba!!
Sono curiosa di leggere il seguito e non sto nella pelle.
Buon lavoro! ;)

Arcadia