Recensioni per
Teyvat Stories
di Keeper of Memories

Questa storia ha ottenuto 13 recensioni.
Positive : 13
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
06/10/21, ore 11:54

Ciao!
Xiao si porta un fardello notevole sulle proprie spalle, conducendo una vita paradossalmente costituita soltanto da sangue e morte, qualcosa a cui ormai ha fatto l'abitudin e da cui non può sfuggire. Se c'è una cosa che apprezzo sempre in ogni storia è l'introspezione, che qui non manca affatto ed è ben curata, permettendo al lettore di "entrare" nella mente e nell'animo tormentato di Xiao.
Venti sembra proprio un bagliore di luce nell'oscurità perenne in cui vive Xiao, regalandogli un momento di pace quando ne aveva più bisogno. Venti ha un animo fanciullesco, il che si sposa bene con l'aspetto che ha scelto per mescolarsi tra gli umani.
I due mi ricordano un po' lo yin e lo yang, hanno un carattere decisamente opposto e Venti non si ferma nemmeno davanti ai continui rifiuti di Xiao, facendogli dono di un momento di leggerezza e serenità.
È stato davvero un bel racconto, strutturato bene e con una certa cura nei dettagli, inoltre il cambiamento nel modo di parlare di Venti è davvero azzeccato nel contesto.
Ti faccio i miei complimenti, a presto!

Recensore Veterano
03/04/21, ore 19:23

Sono in ritardissimo e mi scuso all’infinito per essere qui solo ora, per lo scambio.
In un primo momento ho seriamente pensato di recensire la prima - bellissima - one shot della raccolta, ma non ho potuto evitare di fermarmi su questa. Xiao e Venti rappresentano la mia più recente scoperta in fatto di ship (platonica), e poter leggere qualcosa di così ben scritto, è davvero una benedizione.
Ho apprezzato moltissimo il fatto che tu abbia contestualizzato le origini dei protagonisti e non solo, dando così al lettore un ottimo punto di partenza. Xiao è dannato e condannato, vittima di una spirale di morte senza fine, costretto a uccidere, cadere, rialzarsi e fare i conti con il suo destino; ecco che dopo questo specchio oscuro e tetro sulla sua esistenza (perché chiamarla vita non è contemplato), compare Venti in tutto il suo ben celato splendore. Concede allo Yaksha una grazia, la leggerezza del suono di un flauto che menda le sue ferite e lo aiuta a risorgere dai suoi resti insanguinati. Senza scivolare nel comico, quel che segue è una trafila di momenti canon (a mio parere) tra i due, in cui l’interesse del Dio del Vento viene man mano capito e ricambiato dall’’austero guerriero.
Lo stile è scorrevole e limpido, il lessico semplice ma ben utilizzato, adatto al contesto. Le descrizioni non sono ridondanti, e i dialoghi ben strutturati (contestualizzati bene a tal punto da far pensare che questo sia a tutti gli effetti un missing moment estrapolato dalla trama del gioco).
La inserisco volentieri tra le ricordate, scusandomi ancora per essere così tanto in ritardo sulla recensione.
Un abbraccio, alla prossima!



N.