Ciao Earth,
Sai, era proprio vero: era da un pezzo che non ci si incontrava più, così m'è venuto il dubbio che avessi pubblicato qualcosa anche tu nel frattempo. Ed ecco che mi trovo due storie fantasy.
Intanto ho letto questa, e posso dirti che l'ho trovata ben scritta, con termini scelti con cura (ad esempio il "scandagliarono", che mi pareva stonato finché non ho controllato il vocabolario, e che invece era più che perfetto per la situazione).
Zura cerca disperatamente il principe dopo una battaglia andata male e deve cercarlo tra i corpi del morti. Per sua fortuna lui è ancora vivo, ma per quanto? Parla appena, è semi-incosciente, forse delira o forse ha visto qualche pericolo che Zura ignora. Lei fa quel che può, quel che deve: lo tira su e cerca di mettersi al riparo. Ma ecco che i nemici li vedono e tutto sembra perduto. E invece no, c'è un aiuto insperato, di un mago di Dulcamara.
Ecco, qui mi spiace un po' che non sia stato spiegato meglio cosa hanno fatto i cavalieri di Dulcamara, accusati di di aver, ovviamente, barato. Erano nemici di Zura, forse le hanno teso una trappola? Però ad aiutarli è un mago sempre di Dulcamara... Immagino che questo popolo dotato di poteri particolari non sia del tutto compatto.
Comunque, ho apprezzato Zura per la sua dedizione e la sua tenacia, e il Principe per il suo altruismo nell'aver lottato per proteggere le retrovie. A quest'ultimo è andata male, ma poteva anche andare peggio.
Tirando un po' le somme, con un numero molto ristretto di parole hai saputo mettere in piedi uno scorcio di battaglia decisamente avvincente. I miei complimenti. Ti ricordavo con l'autrice di "Quello che la neve sa" e di "La Strega del Mare", perciò un'atmosfera simile non me la sarei aspettata.
Ora, perdonami alcune osservazioni:
> «Loro» la voce del principe sembra venir fuori da un sogno «Sono ancora qui» da un incubo.
Di sicuro "Sono" andava scritto senza la maiuscola, perché non c'è alcun punto in mezzo alle parti del discorso ("Loro sono ancora qui").
Però l'ultimo pezzo "da un incubo" messo lì... mi fa un po' strano.
> Non è un consiglio, ne una richiesta
né
> «Presto» le dice afferrandole il braccio «Seguite il fiume fin sotto la collina dei cedri, lì Fabero s'è rifugiato con qualche soldato» continua «raccoglieteli e fuggite prima dell'alba. E state zitti» e li tira in piedi, a lei è a Timeo febbricitante.
Anche qui, "Seguite" non andava con la minuscola, e il dialogo mi pare un po' troppo spezzettato. Intendo dire che il "continua" potevi tranquillamente ometterlo, e magari potevi sostituirlo con un punto, se volevi dare una pausa. Anche qui non posso dire di essere abituato alla frase che continua dopo il discorso diretto come hai fatto, però, scritto così, "e li tina in piedi..." mi è piaciuto, quindi direi che ci sta.
Alla prossima occasione! Ciao!
P.S.: Questa storia partecipava ad un contest di Luce... mi pare ne avesse due e che entrambi non abbiano avuto fortuna... Mi spiace... 😟 |