Valutazione per il contest "Storie alfabetiche"
Grammatica e stile: 7/10 [grammatica: 3/5 + 4/5]
Da un punto di vista grammaticale, purtroppo devo segnalarti una costruzione errata dei dialoghi:
“Hai capito male, angelo” Crowley cercava di sembrare offeso dall’insinuazione, ma la verità era che avrebbe accettato qualsiasi cosa detta dal biondo “siamo qui per attuare un terribile piano diabolico!” -> la frase tra le due parti nelle virgolette non è direttamente connessa al dialogo, non la “regge” (infatti mancano verbi dichiarativi), per cui non è corretta posta in questo modo. Più appropriato sarebbe stato mettere punto dopo “angelo” e punto dopo “biondo”, isolando in questo modo la frase; oppure, per mantenere anche il gioco dell’alfabeto e non spezzare il ritmo, si sarebbe potuto mettere dei trattini indipendenti per racchiudere la frase da “Crowley” a “biondo”. In ogni caso, senza nessun segno di punteggiatura (neanche una virgola), risulta una costruzione errata. Ti suggerisco una delle seguenti opzioni:
1) “Hai capito male, angelo”. Crowley cercava di sembrare offeso dall’insinuazione, ma la verità era che avrebbe accettato qualsiasi cosa detta dal biondo. “Siamo qui per attuare un terribile piano diabolico!” -> con i punti.
2) “Hai capito male, angelo”, – Crowley cercava di sembrare offeso dall’insinuazione, ma la verità era che avrebbe accettato qualsiasi cosa detta dal biondo – “siamo qui per attuare un terribile piano diabolico!” -> con i trattini indipendenti, in modo da salvare il numero delle frasi per l’esigenza del contest.
3) “Hai capito male, angelo”. Crowley cercava di sembrare offeso dall’insinuazione, ma la verità era che avrebbe accettato qualsiasi cosa detta dal biondo, “siamo qui per attuare un terribile piano diabolico!” -> combinazione punto e virgola.
4) “Hai capito male, angelo” disse Crowley, cercando di sembrare offeso dall’insinuazione, ma la verità era che avrebbe accettato qualsiasi cosa detta dal biondo, “siamo qui per attuare un terribile piano diabolico!” -> introduzione di un verbo reggente e riformulazione della frase.
Purtroppo questa tua scelta compare in quasi ogni dialogo da te creato nella storia (per 5 volte, lettere: H, Q, S, V, Z) per cui ti ho sottratto due punti cumulativi.
A parte questo, non ho trovato altri errori grammaticali o refusi.
Da un punto di vista stilistico, sicuramente la storia è valida. Il lessico è sempre appropriato e bene usato a marcare il carattere dei personaggi e il tono da commedia del contenuto: c’è un muoversi di pari passo tra stile e contenuto che ho trovato davvero azzeccato. Allo stesso modo, funziona come hai strutturato il testo tra descrizioni, dialoghi e parti narrative: è stilisticamente completo pur mantenendosi equilibrato e scorrevole. Molto bene anche per la lunghezza delle frasi: alcune sono lunghe, ma ben articolate senza essere eccessive, mentre altre sono brevi e secche anche seguite da un punto esclamativo. Hai saputo ben gestire il testo nella composizione e alternanza di questi due tipi di proposizioni.
La punteggiatura è sempre inserita al posto giusto ed è sufficientemente vario, anche se come appunto posso indicarti un uso eccessivo del punto e virgola che avresti potuto smorzare, specialmente nei casi in cui compare in frasi troppo ravvicinate.
Oltre a questo, come altro piccolo appunto, c’è la virgola prima della e. Ne hai fatto un uso frequente e generalmente apprezzo la scelta, per dare più pause al testo, specialmente quando ci sono elenchi. Tuttavia, in questo caso trovato il suo uso improprio:
In passato quella frase avrebbe potuto annunciare guai seri, ma dopo la Non-Apocalisse le cose erano cambiate, e Crowley si limitava a qualche scherzo antipatico giusto per non perdere la sua cattiva nomea. -> Qui avrei eliminato la virgola prima di “e Crowley, in quanto non necessaria neanche a creare pausa.
Infine, ti faccio notare un uso davvero eccessivo delle frasi avversative. Nella prima parte espressioni con “…ma” sono presenti in tutte le frasi dalla A alla G con eccezione della F, che è una frase corta. L’effetto non voluto è quello di creare un pochino un ritmo ripetitivo.
Titolo: 3/3
Punteggio pieno per questo parametro. È una scelta che funziona perché è un rimando immediato al un nome di un film iconico che da subito si fa iconico per Crowley: è davvero un diavolo e segue davvero il fashion. È poi azzeccatissimo per la storia perché si svolge nel negozio di Primark. Ironico, divertente e catchy: una scelta funzionale che già fa capire il tono della lettura.
Trama e personaggi: 10/10
In perfetta linea col titolo, la storia rispecchia un tono ironico e divertente. L’immagine è quella degli Ineffabili in un giorno da Primark post mancata Apocalisse: Crowley abbandona per qualche ora i suoi alti standard di moda per tentare di attuare un piano diabolico (uno dei suoi piani diabolici molto particolari), ma – oltre che scontrarsi su questo con Azirphale – la storia si conclude inaspettatamente (anzi, no, per entrambi) in un camerino condiviso. Mi è piaciuto come hai sviluppato la trama a partire da un’idea frizzante che poi però ha lasciato nel finale al romance e al fluff. Non manca nulla: è una commedia con tocchi di romanticismo che funziona. I personaggi, intanto, mantengono decisamente la loro impronta per tutto il tempo: nel modo di comportarsi, di agire e di parlare. Ecco, principalmente nei dialoghi, ho rilevato la loro voce: le “preghiere a Satana” e il “che paradiso stai facendo?” sono azzeccate a Crowley, come il “mio caro” pronunciato da Aziraphale. Non ho trovato, infine, affatto OOC il fatto che sia l’angelo a fare in effetti il primo passo: lo fa a suo modo, con un bacio dolce e tiepido, mentre Crowley si trova per una volta a essere sorpreso dall’intraprendenza.
Svolgimento della traccia: 9/10
La consegna è rispettata: ci sono 21 frasi, tutte le lettere sono presenti e nessuna è ripetuta più volte.
Ho deciso di non contare come sovrannumero le frasi riguardanti la struttura del dialogo, proprio perché sarebbe stato aggirabile anche in modi che non comprendevano il punto. Tuttavia, conto i dialoghi per un altro aspetto: la ripetitività. Ogni dialogo che si presenta come composizione di battute prevede infatti la stessa formula (battuta – parte centrale fuori da virgolette senza verbo reggente – battuta), scelta che, anche in virtù del suo errore, fa chiedere come mai è sempre presentata in quel modo (oltre che creare parallelismi non necessari).
Oltre a questo appunto, non ho altre cose da segnalarti. Ogni frase è iniziata bene e in modo vario, senza che appaia mai stonato. Hai sfruttato in questo molto bene i dialoghi per rendere l’utilizzo di alcune parole naturale. Bello l’uso della lettera Z: facendo riferimento alla zip (pienamente inclusa nel contesto abbigliamento) e incasellandola in una citazione opportunamente modificata (Amleto), l’inizio non appare assolutamente forzato, e racchiude in sé un altro colpo di ironia.
Totale: 29/33 |