Ciao!
Abbiamo partecipato allo stesso contest, di cui non sono ancora riuscita a leggere tutte le storie, ed ero molto incuriosita dalla tua storia (soprattutto dai personaggi, perché le Sorelle Black sono tra i miei preferiti di tutta la saga!). Devo dire che non sono rimasta affatto delusa: è un lavoro stupendo, questo.
Non mi spendo neanche sul tuo stile, perché scrivi benissimo, punto e basta. Non c'è molto da dire, è fluido ma ricco (io non so come tu faccia a rendere così avvincente uno stile così barocco), ovvero il tipo di scrittura che preferisco in assoluto. In più, per me che amo la simmetria, la fittissima rete di rimandi, riprese e parallelismi presente in tutta la storia, mi ha mandata in un brodo di giuggiole, davvero! *-*
Il personaggio di Druella è molto diverso da come me la immagino io, ma non per questo meno coerente o riuscito. In più, ho adorato il riferimento all'erede maschio richiestole perché è anche un mio headcanon il fatto che abbia perso un maschietto, dopo Cissy e mi fa piacere il fatto di non essere l'unica a essermi sognata 'sta cosa.
Il ritratto che fai di tutte e tre è interessante: Bellatrix è guerriera, lo sappiamo bene - coraggiosissima, ma per nulla gentile. È interessante e molto IC (fin troppo per il mio povero cuoricino) il rapporto con Delphi e la maternità in generale, così come l'idea che l'essere donna e madre la renda meno guerriera, meno utile. Spero che fosse solo una sua idea/concezione, frutto - perché no - dei suoi traumi personali con sua madre, perché se davvero anche Voldemort la pensasse così sarebbe effettivamente, come hai detto giustamente anche tu, molto squallido. IC anche il rapporto con Voldemort e Roddie, ahimé, perché il mio cuoricino da Bellamort shipper, nonché fondatrice e probabile unico membro del comitato per la riabilitazione di Rodolphus Lestrange, non può reggere tutta questa freddezza. Mi piace anche pensare che lei abbia sentito il grido e che sia morta felice.
Anche il ritratto che fai di Andromeda è bello e struggente. Non voglio dire che Andromeda sia stata la più coraggiosa delle tre, perché lo sono state tutte, anche se in modo diverso, come tu hai giustamente sottolineato (ed è questo che le rende grandi personaggi ai miei occhi!). Dalla tua descrizione di Meda emerge poi anche un certo pragmatismo, che io sono convinta appartenga a questo personaggio e che mi ha fatto annuire. Mi piace anche il riferimento all'onestà e alla sincerità, perché Ted è stato davvero la cosa più limpida della vita di Meda e mi piace come venga rimarcata la differenza tra dolcezza e gentilezza, di come la seconda sia molto più falsa e accondiscendente della prima, l'unica che davvero lenisce le sofferenze dell'amore - e delle tre, Andromeda è stata l'unica che ha scelto bene, alla fine, che ha scelto un uomo che non l'ha mai ferita (né volontariamente, né involontariamente)
Narcissa è l'esempio di come effettivamente la gentilezza, la cortesia, siano false, meno salvifiche dell'onestà, ma effettivamente l'unico modo per sopravvivere se si vuole far parte di un certo mondo, condurre un certo tipo di vita, ed è comunque triste che sia Bellatrix che Andromeda trovino conforto (anche se in modo diverso) nelle braccia dei loro amati, oltre al dolore, e Narcissa mai. Paradossalmente, anche nei libri, è lei la roccia di Lucius e non il contrario. Narcissa, pur essendo la più gentile, pur essendo quella uscita meglio dalla guerra, è stata forse quella che ha sofferto di più per amore. Non si direbbe, eppure...
Che altro dire?
Pazzesche le simmetrie e l'ordine che si respira in questa storia, la sensazione che tutto torni: il coraggio, lo Smistamento, la riflessione di Druella, come hanno amato, le frasi scambiate con i loro uomini, lo squallore che comunque si è insinuato nelle loro vite, e ancora l'essere madri a loro volta e quell'inutile, inutile e di nuovo le loro riflessioni sui loro amori. Insomma, volo altissimo!
Complimenti ancora per questa perla, il primo posto è meritatissimo.
Bacioni,
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