Recensioni per
Nuova Commedia
di ombranelbuio

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Junior
07/11/21, ore 16:44

Heya. Spiace essere arrivato tardi, ma sono contento che dopo settecento anni tondi ancora la gente ha voglia di scrivere riguardo Dante e la sua opera. Potrei cominciare a parlare del fatto che anch'io avevo provato a scrivere una mia versione dell'aldilà, ma non è certo questo il luogo per parlarne, quindi veniamo al tuo testo. Carina l'inversione dei ruoli, con Dante, che ora, completato il viaggio, fa da guida al nuovo viaggiatore; oltretutto ci offre anche la possibilità di vedere una sua autobiografia in versi simile a quella che faceva Virgilio di sè stesso (Dove invece che "Non omo, omo già fui  e li parenti miei furon Lombardi", abbiamo "Non più son io, già fui, d’antica stirpe, ne lo cor del Tosco") e quando si parla di storia in forma poetica io sono sempre pronto a leggerla. Si vede anche che ti sei studiato il volgare tardogotico per bene, con i giusti nomi di città (Florenzia piuttosto che Firenze), di persone (Bonifazio) e tutte quelle abbreviazioni tipiche del parlato traslitterate sul testo, fatti di troncamenti e apostrofi ("era ‘l bocciol", "‘n po’ meno fosco"). Fa piacere che il discorso fra guida e guidato sia stato reso più discorsivo rispetto all'originale, perché fosse stata una copia carbone nei temi e nello stile non ci sarebbe stato motivo di leggerlo e che ci venga dato un motivo per l'esistenza di quest'opera, che, dopo sette secoli, ha bisogno in effetti di essere ripetuto (E poi, quando si critica l'Italia, raramente si sbaglia). Allegro che vedremo, nell'ipotesi che si continui, un'aggiornamento sui dannati e salvati. Qua però mi sento di metterti in guardia, perché è facile cascare nel banale e il già detto. Innanzitutto due cose attraggono il lettore medio alla COmmedia. Le pene e le figure storiche. Essendo un'opera quasi prima nel suo genere (Se ignoriamo il libro della scala di Maometto e il vangelo di Paolo), Dante aveva piena libertà d'azione, attingendo dalle fonti che più gli garbava, soprattutto l'Ade greco (Con Caron, Minos, Pluto, Flègias, furie e compagnia bella) e poteva metterci, per libertà poetica che gli pareva, in barba alla dottrina canonica (E così ci ritroviamo i papi all'inferno, Catone in Purgatorio e Traiano in paradiso). Dove voglio arrivare? Che se descrivi le medesime pene Dantesche si cade nella noia, perché il pubblico brama il sangue tanto quanto la novità, quindi la lista delle torture è d'uopo aggiornarla, che i laghi di merda e valli di serpenti hanno già fatto il loro tempo. In secondo luogo se, senza sorpresa, ci troviamo i "classici" buoni e cattivi, il testo risulta insopportabile. Dante non mise solo la gente che gli stava sui coglioni sotto terra, ma anche Brunetto Latini, Paolo, Francesca, il conte Ugolino, Pier de la Vigna e molti suoi pagani preferiti, così come mise in paradiso gente a lui avversa. Insomma, diciamo che sarebbe facile parlare di come Hitler venga sodomizzato da un rabbino per l'eternità, ma ben più interessante sarebbe, per esempio, vedere se Napoleone è dannato, salvato o nel mezzo, considerando il suo trascorso di guerra in tutta l'Europa ma anche la tolleranza con cui governò il suo impero.
Garba, comunque, che Dante non se la tiri per la fama che ha avuto oggi e come ricordi che neppure lui si sentisse degno di intraprendere il viaggio nell'altromondo. Un po 'di sviluppo del personaggio non guasta. Pace!

EDIT: Molto scenico quando Dante ferma le belve con la sola imposizione delle mani, da che ne fuggiva. Il cerchio è completo.
(Recensione modificata il 07/11/2021 - 04:51 pm)