Recensioni per
una vita
di An13Uta

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
25/04/21, ore 23:05
Cap. 1:

AAAAAAAAAHHHHHHHH
Bellissima.
Prima o poi mi darai una randellata e mi spedirai via nei Lost Woods a mo' di mosca dato che mi ripeto sempre, ma cosa posso dire se scrivi fic così belle ed emozionanti ;;;;;;;
Sono tanto curiosa nei confronti di questa storia perché l'idea di una "biografia a frammenti" mi intriga moltissimo, questo capitolo ha trattato dell'"infanzia" di Oitesch e l'ho adorato!! Ho diverse cose da dire quindi cercherò di andare per ordine.
Innanzitutto mi sono piaciuti i piccoli richiami qua e là alla fanfiction "Oitesch" (tipo subito dopo che Link gli regala la maschera di teschio e lui si chiede perché non l'aveva presa quando gliela aveva offerta il venditore oppure quando pensa alla torre e a Majora), che rimandavano anche a sue diverse memorie del passato, che un po' lo tormentano, un po' sembrano dissiparsi, un po' invece sono sempre vivide dentro di lui e riaffiorano. 
È stata molto bella "l'evoluzione" di Oitesch, se così possiamo chiamarla, la sua crescita da quando è appena arrivato nella Foresta a quando poi inizia a scoprirla ed esplorarla (senza perdervisi all'interno e quindi senza trasformarsi in un bambino sperduto, seguendo appunto il filo della vita che "avrebbe dovuto" avere): non hai idea di quanto abbia adorato il suo incontro con Tael e Tatl (l'effetto visivo con cui le hai contrassegnate, ovvero l'uso dei colori sulla prima lettera, è veramente fantastico!!), con la seconda che spinge il fratello ed è un po' più esuberante di lui proprio come nel videogioco! 
Quella parte e la seguente mi hanno ricordato un po' il mito della Caverna di Platone, come se Oitesch fosse stato così tanto a lungo rinchiuso in quel suo tronco macilento, al buio, (ma anche prima quando era confinato tra le fauci di Ikana), senza sapere cosa realmente ci fosse intorno a lui: sono proprio le fatine che lo spingono ad uscire da quel suo piccolo rifugio e scoprire "la luce del sole", l'acqua e la vita stessa, proprio come se fino a quel momento non avesse osservato che ombre strane e contorte, e solo adesso riuscisse a dar loro una forma e a vederle sul serio. 
E lentamente Oitesch impara tante cose: impara a sorridere, impara a parlare e impara che nella Foresta c'è anche qualcun altro.
IL LINK GENTE ;;;;;;;;;;
Mi hai al tempo stesso fatta sciogliere come un gelato al sole e uccisa a randellate sul mento descrivendo il loro rapporto: li ho amati alla follia, piccini. 
Non so come descrivere la dolcezza dei loro incontri, o la felicità di entrambi mentre giocavano insieme (il mio livello di serotonina ha raggiunto il suo massimo quando si sono lanciati uno contro l'altro per poi stringersi forte). In generale adoro un sacco l'uso che fai dei colori nelle tue fanfiction ed anche in questa non ho potuto non apprezzare il lavoro che hai fatto: le varie lettere colorate sparse per tutto il testo a seconda della parola di cui facevano parte sono davvero belle e in particolare mi hanno colpita i vari "blu" con le ripetizioni, a voler enfatizzare anche l'impatto stesso che hanno su Oitesch. Il fatto che il capitolo accentui così tanto sui colori e sulle sensazioni invece che sulle parole è stata una scelta fantastica: adoro come nessuno parli, nè le fate (che tintinnano), nè lui o Link, anzi, proprio il fatto che questi due interagiscano o attraverso la musica o attraverso il gioco e i gesti (la parte dove Link ha riso per la prima volta e lo ha riempito di gioia è sjdhsuifhiuf ;;;;;;;;) è fenomenale perché riassume in modo perfetto come basti la semplice presenza dell'altro a riempirli di felicità ed è dolcissimooooo!!!
La mia ship nei loro confronti non è arrivata ai massimi livelli quando Link è arrossito per i fiori, proprio no
Ogni piccolo aspetto di quando stanno insieme è estremamente dolce e puro e sincero e si sente tra le righe quanto entrambi abbiano bisogno di ciò, anche se Oitesch forse di più, molto di più. 
Mi ha colpita il fatto che egli volesse sempre "ripagarlo" per la sua presenza con dei regali da dargli "in cambio" per il tempo passato con lui, come se lui da solo non fosse abbastanza da ricambiare il "favore" che Link gli faceva nello stargli accanto. Di certo voleva anche fare qualcosa di carino per lui, però il bisogno estremo di farlo tornare e di non venire abbandonato da lui si legge anche nella paura che i suoi regali non andassero più bene o non bastassero per quel grandissimo regalo che gli aveva fatto invece Link. 
La climax dei "non tornava" con colori e stili diversi è stata un po' un colpo al cuore, e allo stesso tempo una perfetta rappresentazione di quanto intrusivo fosse quel pensiero nella sua mente: perché non torna? Ha fatto lui qualcosa di sbagliato? Lo ha abbandonato? È morto? Il dubbio e la sua mancanza lo divorano, lo divorano così tanto che adesso non basta più il dolce tepore delle fatine a scaldarlo, nè a fargli mettere da parte l'orrore di quei vecchi e cangianti occhi che lo tormentano nei suoi sogni.
Un'altra cosa che ci tenevo a sottolineare è la ripetizione di "Oitesch, che non aveva nessuno al mondo se non..." che ogni volta varia a seconda dell'avvenimento e di chi gli è accanto: è veramente tanto d'effetto e mi piace da impazzire. 
Come sempre il finale mi ha uccisa malissimo ma LO AMO e non vedo l'ora di scoprire che succederà ora che sono passati i fatidici sette anni!! Sono felice ci sia una nuova storia ahhhhh scusa per l'iper-analisi del capitolo e al prossimo!!
Mille complimenti come sempre (l'ho divorato subito da quanto era bello ;;;;) e un forte abbraccio,
LostRequiem