Ciao!
Rieccomi. Avrei voluto arrivare fino al 67 che per il momento è l'ultimo, ma mi sono accorta, rileggendo i miei appunti, che da un capitolo con l'altro ciò che segnavo come "interessante", "da discutere" o "promettente" evolveva così rapidamente che commenti e speculazioni sul futuro di quelle sottotrame si rivelavano superati in un batter d'occhio. Pertanto raccolgo le mie impressioni sparse e valide fin qui, ora che il Grande Casino - mai nome fu più azzeccato - è scoppiato ed è in via di risoluzione, almeno sul fronte personale. Io comunque ho il sospetto, chissà che mi diranno i capitoli successivi, che la conoscenza che Melita ha dei nei possa derivare dalle foto che la malavita maiorchina aveva fatto anche a Imma e Calogiuri, perché ne avevi scritto ma poi la cosa è passata sotto silenzio e ci si è concentrati di più sulle foto di Valentina e Penelope (per inciso, adoro che Valentina si riconosca come bi: spesso in storie del genere succede che il personaggio capisca di avere l'orientamento sessuale opposto a quello che pensava di avere, normalmente da etero a omo, ma meno frequentemente da etero a bi, e non posso che essere contenta della rappresentazione), ma ho la sensazione che la cosa sia importante. Poi magari era davvero solo un dettaglio senza importanza e la soluzione è altrove, ma è l'unica idea che mi è venuta.
Ora passo a Irene. Era ora che ci fosse questo confronto, bello violento, tra le due, che se le cantassero l'una all'altra senza mezzi termini, almeno Imma, mentre Irene comunque si controlla leggermente di più. Ho la sensazione che Irene sia più misurata nelle sue opinioni su Imma quando parla con Calogiuri, che le dia più beneficio del dubbio, forse proprio perché non lo vuole ferire parlandone in modo così tranchant, mentre quando parla con lei direttamente torni all'idea del "tu sei esattamente come Ranieri, non te lo meriti, sei un'egoista". E Imma da parte sua non riusciva a levarsi questa cosa del "segretamente te la vuoi fare con lui", e avendo visto prima il bacio di Milano, poi sapendo la storia della spa e infine trovandosela davanti vestita praticamente da sua caricatura ma da prostituta (mi fa venire in mente Robert Dudley per come viene visto nel film Elizabeth, che bacia quella servetta chiamandola "Elisabetta" per cercare di illudersi che sia lei), non è che la possa biasimare, con tutto il bene. Io spero che possano arrivare entrambe ad avere il quadro completo di cosa l'altra pensi e di cosa abbia vissuto per arrivare a essere quello che è, e che possano capirsi e apprezzarsi senza pregiudizi. (Tra l'altro, non c'entra molto con la loro dinamica, ma avendo vissuto per anni in Inghilterra adoro vedere sprazzi di britannicità nei gusti di Irene, il suo amore per il tè, e quando ho sentito parlare di scone e clotted cream, che mi mancano da impazzire anche se col mascarpone per il secondo un po' me la cavo, mi è partito un urletto, giuro)
La questione paternità e Chiara Latronico. Mamma mia che immane casino. Certo, per ora ancora non abbiamo ancora visto come la cosa sia stata presa a Matera, proprio dalla gente e dagli amici/conoscenti di Imma anziché solo dai giornali, però è stata proprio una bomba già così. Mi sono molto piaciute le lettere di Cenzino Latronico, il suo aver visto da lontano la figlia naturale crescere e diventare essenzialmente un pilastro del mondo a lui diametralmente opposto, apprezzandola per questo e sapendo che non avrebbe mai potuto volere un padre come lui, ma contando proprio su quelle capacità da brillante PM per svelare il segreto e il caveau. Ti ho già scritto del mio momento Codice Da Vinci, sono pure andata a rivedermi quella scena, che sta intorno alle due ore se ti va di ritrovarla (ho anche corretto il link, dopo lunghe ricerche, per trovare esattamente il momento nella colonna sonora espansa), e confermo, l'atmosfera è davvero la stessa nella mia testa. Imma Tataranni che svela misteri sulle note di Hans Zimmer? I'm sold. Il momento però che mi ha fatto venire una strizza pazzesca è stato la Chiara Latronico con lo sguardo febbrile da indemoniata che le si avvicina e ho davvero temuto che la strangolasse, che sotto sotto l'avessi seriamente intesa come una profonda ipocrita, che come dissi in una precedente recensione mi sarebbe spiaciuto, pertanto sono stata felice come una pasqua quando in realtà l'ha abbracciata e si è rivelata per la buona persona che è, solo provata dall'avere davanti una persona che non si fida. Chiara e Calogiuri avrebbero tanto di cui parlare ahahah
Ora breve appunto sull'affaire Mancini. Che dire? Mi fa davvero compassione, poverino. Trovo che sia molto umana la sua reazione: il maresciallo gli sta sulle scatole, cerca e in gran parte riesce a comportarsi in maniera professionale, specie quando c'è in gioco la Procura. Ma se il tuo detestato rivale e sottoposto sparisce con un bel fuoco d'artificio plateale e tu ancora sei sotto a un treno per lei, e mantieni tutte le distanze del caso pur comunque provandoci un pochino tra i passaggi e le cene (stando però a distanza da quella belva della gatta, che a ragione ti detesta, mitica Ottavia), se lei ti si butta addosso di sua sponte con slancio e ti bacia, proseguendo pure oltre prima di ripensarci, dovresti avere il sangue freddo di Gesù Cristo per resistere alla tentazione. E Mancini non ce l'ha così tanto. Però mi piace che, davanti a un diniego/ripensamento, lui si sia fermato, che Irene gli abbia parlato in quei termini e che Imma abbia deciso di essere davvero esplicita per non rischiare che lui si illudesse. Spero che anche per lui venga fuori qualcosa, penso di aver notato una possibilità ma te lo scriverò quando arriviamo in fondo, per vedere se alla fine sarà stata solo un'impressione o se sarà stata suffragata da prove.
Altra bellissima cosa, che già avevo subodorato ai primissimi contatti tra loro e che sono estatica sia stata esplorata: la Pietro/Rosaria. Salvo può anche andare a quel paese, letteralmente, e questi due sono davvero molto compatibili, lui si è tirato un po' fuori (v. cantargliele a sua madre) ma comunque resta un uomo mite, non tradisce se stesso, e con una donna più di fuoco ma non troppo funziona bene. Per Rosa lui potrebbe rappresentare quella vita famigliare, quell'affetto e sostegno che le è sempre mancato, e il fatto che ci sia una bella dinamica a tre con la piccola Noemi è un fattore importante. Galeotti furono i leccalecca e il supermercato che li mise in offerta! Vedo meno sbilanciamento che nella storia passata con Imma, quindi può funzionare davvero alla grande, pur con le ritrosie dati gli incastri alla Beautiful (due coniugi che divorziano per sposare lui la figlia e lei un figlio della stessa famiglia; anche se per me non sarebbe sto gran problema onestamente, nella vita reale ho visto cose libresche e non mi scompongo, tipo nella famiglia di un'amica due sorelle che hanno sposato due fratelli, i minori tra loro e i maggiori tra loro, quasi da romanzo). A proposito, altra cosa bella è vedere il rapporto Imma-Pietro che migliora e si trasforma in affetto, lasciando alle spalle amore e passione che vanno ora in altra direzione.
Ultima cosa, ma ovviamente non meno importante, anzi, forse la più importante: il Grande Casino e il rapporto tra Imma e Calogiuri. Sono contenta di aver passato i capitoli più virulenti e che la situazione pian piano si riassesti, mi ha provocato un dolore fisico leggerlo ridotto in quelle condizioni quando lei lo trova, come anche, in precedenza, i due momenti in cui urla al cielo la sua disperazione perché lei non gli crede, sia a lei direttamente che a Irene. Perché a Irene, in quel momento, non mi sento di dare del tutto torto. Lui si è lasciato andare perché gli è crollato il mondo addosso, poteva non arrivare a quel livello di autodistruzione ma non ci è riuscito, ma di questo non vedo Imma come responsabile unica, sarebbe troppo semplicistico. La sua mancanza di sostegno, però, dettata dall'istinto di autodifesa e dall'"ecco, ho sbagliato ad abbassare la guardia, te la sei scopata di sicuro, dai tempi di Lolita non sei cambiato, sparisci dalla mia esistenza", avrebbe potuto determinare gravi conseguenze e possiamo solo tirare un sospiro di sollievo che sia arrivata in tempo. Quindi ben venga la conversazione con Irene che l'ha fatta svegliare fuori, che dandole dell'egoista le ha ricordato che lei non lo è, che è solo insicura per tutto il vissuto che ha alle spalle, e che per lui smuoverebbe cielo e terra. Che non si sarebbe dovuta far trascinare così a lungo dal comprensibilissimo istinto che gridava al tradimento, e invece di cancellarlo avrebbe dovuto investire ogni sua energia nello scagionarlo. E posso dire che vedere Irene aiutarlo in prima persona, in veste Eva Kant, specialmente dopo aver visto Diabolik (guardato principalmente per Vanessa mancaddirlo), è stato suggestivissimo?
Credo di aver detto tutto tuttissimo. Come vedi avevo molte cose immagazzinate, non avrei resistito altri sette capitoli probabilmente. Continuo a leggere con trasporto, grazie per quanto mi hai donato, a me e a chi ti segue!
Francesca |