Ciao, eccomi finalmente di nuovo qua! Che bello tornare a leggere questa raccolta.
Vado direttamente al punto: ci sono due aspetti che mi sono particolarmente piaciuti in questo breve racconto, che in sole trecento parole definisce nitidamente i sentimenti di un Peeta che inizia a confondersi, ma è ancora sulla soglia della lucidità. Il primo elemento consiste nel ricordare della gamba di Peeta, che del film non viene valutata, ma che secondo me è in realtà fondamentale, nonché componente stessa del personaggio. Il secondo, invece, riguarda un tratto che io noto sempre in ciò che leggo, ovvero l'aspetto cromatico: tu stessa hai definito quel corridoio"fin troppo bianco" ed è proprio come l'ho sempre immaginato anch'io: un bianco quasi accecante, quasi nauseante, che dovrebbe calmare e invece non fa altro che mandare in tilt i pensieri. Se ci pensi, anche la stanza del 13 in cui Peeta viene diciamo ""rimesso a posto"" (lol) è tutta bianca persino nel film, ma d'un bianco asfissiante.
Ultimo, ma non meno importante, ho adorato il fatto che Peeta escluda a priori il pensiero che gli viene in mente, ovvero che Katniss possa averlo colpito volontariamente, cioè proprio quello che vogliono fargli credere a Capitol. Ritengo che questo sia proprio in linea con il personaggio: cerca sempre il buono negli altri, in particolare in Katniss, non crede che le persone siano cattive. Perché lui stesso è buono.
Complimenti davvero, ti leggo sempre volentieri!!
A presto,
pandafiore |