Recensioni per
Requiem aeternam
di LostRequiem

Questa storia ha ottenuto 23 recensioni.
Positive : 23
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
02/07/21, ore 11:35
Cap. 2:

Ciao di nuovo LostRequiem :)
Sono contenta di vedere che la tua raccolta prosegue e che tu abbia dedicato il secondo capitolo a Naomi Misora, un personaggio che compare in pochi episodi e dal ruolo tutto sommato marginale, ma che nel suo piccolo resta risulta comunque intenso e indimenticabile per le tematiche delicate che introduce nella storia. 
La sua morte è forse uno dei momenti più carichi di tensione per Light, probabilmente nemmeno con L si è mai trovato così tanto in difficoltà, e nel momento in cui Light la condanna si prova un mix di sensazioni tra il sollievo e il magone, o almeno così è stato per me.
Ho ritrovato questo mix anche nella tua flash, le cui frasi racchiudono un alternarsi di pensieri e sensazioni che rispecchiano la rassegnazione e la rabbia di Naomi negli ultimi istanti prima della morte.
C’è una regola del Death Note secondo la quale il suicidio è una causa di morte sempre valida, perché chiunque potenzialmente può commetterlo, come se ognuno covasse in ogni momento dentro di sé le motivazioni per farlo: difatti in Naomi vediamo la sua stessa disperazione emergere e prendere il sopravvento su di lei, conducendola alla morte. Ricordo che quella scena mi rimase particolarmente impressa quando la vidi per il cambiamento drastico di Naomi da donna forte, intelligente e combattiva a ragazza fragile e sconfitta, preda del dolore che prova per la sua perdita.
Leggendo, mi sono tornati in mente gli occhi di Naomi che perdono la luce e si riempiono di “buio” nel momento in cui Light scrive il suo nome sul quaderno, come se, appunto, fosse già morta nel momento stesso in cui si abbandona alla disperazione. 
Da quel momento in poi, nulla più le importa di ciò che le sta attorno, “non le interessa” nemmeno la presenza di quell’Angelo che la sta guardando. Ti dirò, istintivamente avevo associato l’angelo a Raye, ma questa interpretazione non mi convinceva più di tanto, perché quell’angelo, per come è scritto, in nero e in bold, l’ho percepito come un’entità più negativa che positiva, e Raye c’entra poco con quest’ambiguità che si addice a mio parere molto di più a Light. 
Associata a Light, quindi, l’immagine dell’Angelo mi è piaciuta da impazzire e l’ho trovata anche più calzante, non solo perché Light ne ha l’aspetto, ma anche perché si comporta come tale.
Light infatti le si è presentato come un Angelo giunto nel momento per lei più critico: memorabile e fortemente simbolico il momento in cui le tende teatralmente la mano per invitarla a unirsi alla squadra.
“Presto tornerà la luce, e all’ombra del suo calore ritroverai la strada, grazie a lui.”
Questa frase, infatti, anche se probabilmente non è riferita a quella scena, me l’ha ricordata particolarmente.
Ma c’è di più: Light l’ha ascoltata dimostrandole considerazione per quanto aveva da dire, l’ha gratificata facendola sentire apprezzata, le ha dato la speranza di essere ancora utile, l’ha letteralmente ammaliata con i suoi modi gentili e seducenti, e lei ci è cascata in pieno finendo per pendere dalle sue labbra come è successo anche a molti altri prima e dopo di lei, rimasti incantati dal carisma di Light.
“Vuoi raggiungerla perché... È così calda che faresti di tutto, per una briciola di lei”
Penso che anche questa frase sia perfetta per descrivere lo stato di totale rapimento che le “vittime” di Light provano quando lui riesce a farle cadere nella sua rete.
Mi sono sempre chiesta come mai una persona sveglia come Naomi avesse spiattellato con tanta facilità le sue scoperte ad un emerito sconosciuto, avendo avuto tra l’altro la prontezza di utilizzare un nome falso come precauzione. La risposta è proprio qui: perché aveva bisogno di qualcuno che credesse in lei, cosa che Raye non aveva mai fatto, trattandola sempre con molta sufficienza fino a reprimerla totalmente, creando in lei un terreno fertile su cui le lusinghe di Light potessero facilmente attecchire.
Light si dimostra un angelo in questo, un angelo che le dà speranza e la libera dal dolore della perdita e dal senso di inadeguatezza che Raye le ha inculcato, ma è un angelo ingannatore, un angelo della morte, appunto, che accarezzandoti con gentilezza ti conduce spietatamente al patibolo.
Infine, mi è piaciuto come la mente di Naomi appaia divisa, come se cercasse di combattere il potere del quaderno: così se da una parte abbiamo la Naomi a cui “non interessa” più quell’angelo che la guarda e che continua chiamarla (ricordo che Light la richiama più volte dopo aver scritto il suo nome), dall’altra, in un angolo remoto della sua mente, resiste ancora invano la Naomi che sa di aver scoperto la verità, ripetendo le parole “Light” e “Kira” quasi ossessivamente.
Bene, non so se questo fosse il concetto che volevi trasmettere con la flash, ma è stato comunque molto stimolante interpretare questo tuo scritto e ragionare sugli ultimi pensieri di questo personaggio.
Un abbraccio e alla prossima! ;)

Recensore Master
02/07/21, ore 10:29
Cap. 3:

Ciao LostRequiem. Molto bello anche questo capitolo, dove posso percepire ogni volta la tua sensibilità. In questo scritto la protagonista è Takada e mi sono commossa.
Ho riflettuto riguardo la parola superbia e mi sono piaciute molto le queste tue parole:

"Ma tu non amavi lui.

Amavi la sua bellezza,
che faceva risaltare la tua

Amavi il suo fascino,
che attirava le invidie di tutte su di te

Il suo acume,
che riempiva il tuo ego di attenzioni."

Voleva essere una dea, invece era soltanto un burattino.

Hai ben rappresentato il tutto, fino alla triste fine di questa ragazza, dove tutto converge nella suggestiva espressione finale:

"Che bello che sarebbe stato.
Essere una dea."

Chissà chi sarà il prossimo personaggio. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 02/07/2021 - 10:33 am)

Recensore Master
01/07/21, ore 10:49
Cap. 2:

Ciao LostRequiem. Suggestiva l'impostazione grafica attraverso la quale hai scritto la parola cappio. In questo capitolo la protagonista è Naomi e il suo drammatico destino. Un personaggio che mi piace molto per il suo essere e la scena che hai considerato mi colpì molto. Ho riflettuto in particolar modo sulla parola "buio." Hai ben reso il tutto, nella brevità di questo scritto. Al prossimo capitolo. Un caro saluto.

Recensore Master
30/06/21, ore 17:44
Cap. 1:

Ciao LostRequiem. Quando ho letto nell'introduzione che questa tua storia è una raccolta dei vari personaggi di Death Note, mi sono incuriosita. Il primo capitolo riguarda una scena che forse è entrata più di tutte le altre nel profondo degli amanti di Death Note. Uno scritto dal linguaggio criptico, dove ho riflettuto nel leggere le diverse parole presenti, pensando alla loro simbologia, la pioggia, le campane e le altre. Una brevità di uno scritto che si espande per il suo significato. Tutto fra passato e presente per L che si relazione con Light nella complessità del loro rapporto, che ben conosciamo, toccando l'apice. Leggendo il titolo del prossimo capitolo posso immaginare chi sia il personaggio, Naomi. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 30/06/2021 - 05:46 pm)

Recensore Veterano
27/06/21, ore 22:18
Cap. 3:

Okay, QUESTA signorina davvero non la conosco per niente - fino a questo punto della trama non credo di essere mai arrivata (forse ha qualcosa a che fare con Mello? non ne ho idea però), per cui dovrò aspettare di riconoscere la sua disfatta quando verrà commentata dal libricino del muori
Ma devo dirtelo, non avere la più pallida idea di chi colei sia non toglie assolutamente nulla al capitolo, anzi! Riesco ad apprezzare ancora di più la tua capacità di cogliere le sfumature più importanti di un personaggio, di spiegare come è e come funziona la sua mente in davvero pochissime righe.
Se fossi una cartomante, a lei assocerei il sedicesimo degli arcani maggiori dei tarocchi, La Torre: tracotanza ed ambizione incontrollata che portano ad una fine rovinosa. La sua smania ossessiva di essere vista, amata, osannata dagli altri come una dea la porta a intraprendere una relazione vuota di ogni affetto, in cui uno usa l'altra per i propri scopi e nulla di più. E si strugge, si applica disperatamente per raggiungere quella perfezione e quel potere che faranno avverare tutti i suoi desideri, che la renderanno se non felice almeno soddisfatta.
Eppure neanche lei ci ha creduto fino in fondo: né alle bugie sussurrate con finto amore all'orecchio, né che avrebbe effettivamente raggiunto i suoi obbiettivi. Accetta il fallimento con amarezza, cercando di sminuire il fuoco che la uccide cullandosi un'ultima volta con le sue fantasie.
E come ho detto io costei non so chi caspio sia.
Tutto questo me lo hai detto tu, in modo originale e penetrante, e io piango perché mADONNA MIA QUANTO SEI BRAVAH
Con tutti i personaggi che esamini fai un lavoro di scavo della psiche che davvero meglio non ce n'è e ti faccio i miei più snetiti complimenti
Un grandissimo abbraccio,
An13Uta

p.s. scusa per la conclusione brusca, non sapevo più cosa scrivere ;;

Recensore Veterano
27/06/21, ore 21:36
Cap. 2:

BUONGIORNO
Non ci sentiamo da un po', mi spiace, e i miei ricordi di Death Note sono fumosissimi avendo consumato la serie epoche fa con mio fratello (per darti un'idea non ho capito chi la protagonista fosse fino alla fine, e ancora non ho la più pallida idea di quale sia il suo nome - forse Naomi?), ma voglio comunque recensire almeno i due capitoli più nuovi perché sono veramente dei capolavori
Ricordo poco o niente di questa donna, eppure...
Ha scoperto qualcosa; ha perso qualcuno che le stava a cuore. E' inverno. Non ha più la forza per nulla, neanche per trovare interesse per qualunque cosa. C'è un angelo (un diavolo, forse), che si allontana sempre di più, sempre di più, mentre lei va verso la sua morte...
Sei riuscita a darmi un'immagine ben definita di un personaggio che per me è (quasi) completamente alieno e che immagino venga spesso 'abbandonato' dalle fic per il suo ruolo particolarmente piccolo, a dirmi le cose più importanti dei suoi ultimi momenti, e ci sei riuscita utilizzando uno stile frammentato che può essere difficile da seguire, ma che fai funzionare senza causare una confusione che potrebbe essere frustrante. Insomma, sei un mito!
Ti mando un grandissimo abbraccio e una cheesecake per scusarmi dell'assenza (e della recensione minuscola),
An13Uta

Recensore Veterano
17/06/21, ore 12:27
Cap. 1:

Ciao lostrequiem :)
La tua flash è molto enigmatica e mi ha dato un po’ da pensare, ma ho trovato piacevole arrovellarmi ancora sulle bellissime scene di quella puntata che tutti noi ben conosciamo.
Ultimamente sto rivedendo Death Note con l’obiettivo di reinterpretarlo a distanza di anni, e naturalmente la maggior parte delle mie riflessioni si concentra proprio su L e su quella sequenza di immagini che vede poco prima di morire.
La poesia di quella puntata è secondo me di una bellezza unica e vorrei provare a darne un’interpretazione seguendo la tua flash.
Come hai descritto anche tu, vediamo una sorta di parallelo tra gli avvenimenti dell’infanzia di L e quelli che stanno avvenendo sotto la pioggia, come una sorta di cerchio che si sta chiudendo.
Sicuramente qualcosa di significativo è avvenuto nell’infanzia di L, anche se io credo che più che un evento traumatico in sé, ciò che lo ha segnato di più sia stato il contatto con “l’altro” e delle contraddizioni che il relazionarsi porta con sé. E ciò avviene per la prima volta quando arriva all’orfanotrofio.
“Il bambino urla e piange, ha forse anche lui paura come te, adesso?”
Nei suoi flashback vediamo L da piccolo con Watari, sentiamo bambini che piangono e bambini che ridono giocando, vediamo le maestose vetrate e infine un enorme meccanismo simile a quello di un orologio. In quel momento, L inizia a relazionarsi col prossimo, ma scopre sin da piccolo che avvicinarsi agli altri può essere sì piacevole ma anche doloroso (bambini che ridono, bambini che piangono). 
Queste contraddizioni lo hanno fatto chiudere in se stesso: L ha vissuto tutta la vita ai margini della società, non interagendo quasi con nessuno, per non dover affrontare queste contraddizioni.
Contraddizioni che Light ha fatto emergere nuovamente, costringendolo ad affrontarle. Light è l’unica persona con cui ha intessuto un rapporto degno di chiamarsi tale, ma è anche la persona che vuole ucciderlo ed è proprio questa contraddizione che lo condurrà alla morte. 
Cosa sono per lui le vetrate, che gli ritornano alla mente così ossessivamente? Credo che quest’immagine gli sia rimasta così impressa perché è stata un mezzo attraverso cui capire la realtà ed è anche il messaggio che a mio parere Death Note vuole trasmettere: tutti gli esseri umani sono diversi e sono soli, come i tasselli di vetro incastonati nei rosoni, ma devono vivere tutti vicini e assieme, perché ogni essere umano ha bisogno dell’altro. E questo crea quel grande disegno che è la vita.
“Sono così belle quelle vetrate. Eppure le temi più di allora.” 
Direi che questa tua frase è semplicemente perfetta e riassume il senso di tutte e contraddizioni di cui parlo. Avvicinarsi a qualcuno, come sono vicini quei pezzi di vetro, è così bello, ma fa anche terribilmente paura.
L affronta finalmente quella paura e pone a Light la fatidica domanda. E Light, come ben sappiamo, svicola con una risposta di comodo. Sostanzialmente, un rifiuto.
“Dio non esiste”. 
Penso che questa frase riassuma il senso di desolazione dovuto al rifiuto e alla conseguente solitudine. Lui cerca di aprirsi e Light lo sta rifiutando, lui sta cercando di essere come quelle vetrate gli insegnano ma non viene accettato, e questo è doloroso. Dov’è quel Dio buono e misericordioso che tutti pregano in Chiesa? Quel Dio in realtà non esiste.
Se non c’è nessun Dio, l’unica cosa che governa le nostre vite è il tempo, scandito dal rintocco delle campane. 
È l’orologio, il meccanismo che L ci mostra anche nelle sue visioni, a cui nessuno può sfuggire.
E veniamo alle campane. Le campane che suonano quando arriva l’ora.
Suonano per un matrimonio o un funerale? Avvicinarsi all’altro porterà alla gioia di un’unione o al dolore di una separazione?
“Morirò…”
La verità è che tutti muoiono, tutti hanno una vita che prima o poi finirà. Perché tutti siamo uguali nella morte, siamo solo dei tasselli in una vetrata e chi, come Light che si erge a Dio, o L che si distanzia dalla società, pensa di potersi sottrarre a questo meccanismo, elevandosi al di sopra degli altri, sbaglia.
L se ne rende finalmente conto e capisce che gli rimane poco tempo. È per questo che L sente le campane e Light no. Light non è ancora cosciente di nulla. Ma L non si arrende e insiste cercando ancora un contatto con Light.
Sceglie quindi il silenzio, perché le parole sono facilmente falsificabili, e cerca un contatto più vero con Light, con un linguaggio più difficile, se non impossibile, da simulare: quello del corpo. 
Su quella scena avrei mille altre cose da dire, ma forse è meglio che scelga anche io il “silenzio”, anche perché andrei troppo off topic rispetto alla tua flash. 
Sarei curiosa di conoscere la tua opinione sui flashback di L e se la mia interpretazione coincide con quella che volevi dare con la tua fiction.
Spero di leggere presto un prossimo capitolo e magari sproloquiare un altro po’ su questi personaggi meravigliosi.
Alla prossima! ;)

Recensore Junior
13/06/21, ore 14:14
Cap. 1:

oh mio. non mi aspettavo una ff di Death Note!!! che bella sorpresa quando sono entrata♡ quando sono entrata ho riconosciuto subito il tuo stile che colpisce subito all'occhio e mi rende felice vedere che te lo stai facendo proprio tutto tuo! appena ho iniziato a leggere ho capito subito si trattava di L, proprio per il paesaggio invernale che abbiamo visto per uno split di secondo con lui mano nella mano con Watari. l'ho riletta una seconda volta dopo e la pioggia tratteggiata è tutto un parallelo con l'ultima volta in cui L parla con Light sul tetto mentre pioveva. è come se L stesse tornando coi ricordi a quella volta con Watari e adoro il parallelo tra la pioggia assordante e scrosciante come le campane e la neve morbida e silenziosa che rincuora (forse un po' come la morte?). adoro quando L pensa "ancora un'altra menzogna?" rivolto a Light e "Dio non esiste" che può essere interpretato come un commento diretto a Light e come un pensiero che ebbe il piccolo L, sempre acuto e oggettivo, osservando la chiesa. la fine è stupenda, ti fa dire gasp a prima lettura, perché ti concentri sulle vetrate viola e pittoresche della chiesa e poi ti riporta alla realtà, all'ultimo addio che L rivolge a Light e la terra consapevole del suo destino. mi sono sempre chiesta cosa intendesse L con "lo senti il rumore delle campane?" e credo non lo scopriremo mai ma la tua interpretazione è la più bella e sensata. mi è proprio tanto piaciuta, sei bravissima con i racconti brevi, anzi, brevissimi, e non è cosa facile. questa si prospetta essere una bellissima raccolta che non vedo l'ora di leggere (Light coff coff). sei geniale, continua così!!!♡ Vespertilio

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