Recensioni per
Come l'acqua imparò a volare
di Chiccaxoxo

Questa storia ha ottenuto 17 recensioni.
Positive : 17
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
16/06/21, ore 12:40

Eccoci al secondo capitolo. I titoli li adoro, danno proprio il senso di una conversazione che inizia con due persone che siedono insieme e poi “ti prego, continua”. Ottima scelta!
Allora le parole di Itachi con cui si apre il capitolo spezzano il cuore. Ho subito una domanda: non capisco come si collocano questi pensieri scritti in corsivo rispetto alla storia. Sono pensieri del presente? O del momento della morte? Perché adesso che si raccontano tutto e sono finalmente insieme sembrano felici… Ma forse andando avanti la storia risponde da sola, se è così non dirmi niente!
La prima frase che Itachi dice è bellissima e svela già il suo essere un enigma vivente, come dici tu: “vedi che ho sempre saputo qual è stato il giorno più bello della tua vita? La ragione è molto più semplice di quello che pensi, è stato il giorno migliore anche della mia.” Chiaro che Itachi ha capito tutto, chiaro che ha notato le mille attenzioni di Kisame, ma ha fatto la scelta che gli sembrava quella giusta, quella che doveva essere fatta, e cioè lasciarlo andare e allontanarsi per non ferirlo. L’immagine dell’intercapedine tra lui e il mondo è molto bella e esprime bene la sensazione che vuoi far passare, come un mondo parallelo e visibile solo per chi lo crea, a metà tra la relatà tattile e quella dei ricordi. Bellissima la rilettura dell’incontro con Asuma e Kurenai in questa chiave sentimentale, quasi un “what if”, ancora una volta, anzi no, forse più un “dietro le quinte”.
Ora capisco finalmente la grande differenza tra come vedi tu Itachi e come lo vedo io! Io lo vedo probabilmente molto più OOC. Non so se riuscirò a cambiare punto di vista perché il tuo è molto personale, ma mi piace leggere il tuo Itachi. Ha una grande lucidità nella sofferenza e questo è proprio da lui, e il modo in cui si apre con Kisame, finalmente, è anche da lui: racconta tutti i dettagli e tutte le sensazioni, anche cose che forse Kisame non aveva notato lì per lì (ma sappiamo che Kisame con i suoi bellissimi occhi d’argento vede tutto pure lui ;) ).
La scena di Itachi appoggiato all’albero mentre si sente male e Kisame che lo sostiene in silenzio l’ho immaginata nei minimi dettagli e mi è piaciuta davvero tanto, è di una grande tenerezza (e mi ha ricordato tante cose!). E Itachi lo sa, ma certo che lo sa, che Kisame controlla la sua forza per non fargli male! Ah, sono sollevata per Kisame e per tutti gli sforzi che fa! E bellissimo anche il continuo di Itachi che, voltato di schiena, si appoggia sul petto di marmo di Kisame e si lascia andare nonostante la “situazione poco dignitosa” : “mi affidai alle tue mani come non era mai successo in precedenza.” A volte l’essere esausti ci permette di godere di cose che normalmente non ci permettiamo.
La scena del torrente ciao, è di una dolcezza assurda e assoluta, e Itachi è innamorato pazzo anche lui perché anche se sta malissimo quello a cui pensa è Kisame, come si sente, cosa fa, la sensazione delle sue mani che lo sfiorano e si prendono cura di lui. E soprattutto: “Eri forse più felice di scorgere quell'espressione così rara su di me che del fatto che la febbre fosse passata” questa osservazione è di una grande finezza, cento per cento Itachi e cento per cento acuta osservatrice ;)
Un altro dettaglio che ho amato molto è Kisame che può tenere in mano tuta l’acqua che vuole. Domanda: invenzione tua o manga/anime? In ogni caso, ci sta a pennello!
Poi vabbé Itachi che è il re dell’autocontrollo, qui lo perde e si lascia gradualmente andare: da quando stringe Kisame e gli da un bacio sul collo, poi si siedono e si rannicchia contro di lui e finalmente nel lasciarsi andare, nel “perdere il controllo” trova la pace e riesce ad addormentarsi. Anche a me piace far perdere un po’il controllo a Itachi, anche se in modo diverso, penso che se lo meriti di lasciarsi andare ogni tanto. Correggimi però se ho mal interpretato!
Ottima idea quella di far raccontare la scena erotica a Itachi, uno se lo aspetterebbe magari da qualcuno di più impulsivo e chiacchierone come Kisame, ma qui ci sta tutto, veramente. “L’argento delle tue iridi”: bellissimo, mi sono immaginata gli occhi di Kisame come una luna. E bella la scena erotica raccontata in prima persona e al passato, sotto forma di ricordo… Non avevo mai letto una cosa del genere qui, davvero molto interessante! Mi è piaciuta particolarmente l’immagine di Itachi intraprendente: “Ti avvolsi il busto con le gambe” e poi sempre di più: “Mi sfuggì un gemito mentre appoggiavo le cosce sulle tue spalle usandole da leva per inarcare la schiena, era meraviglioso”
E anche il meccanismo psicologico che ci sta dietro è molto fine, molto sottile e spiega la psicologia del personaggio, è come se la condensassi in sole due righe: “Oggi sono consapevole che in quel momento stavo pensando solo a me stesso, ma un piacere così intenso mai provato prima mise a dura prova la mia lucidità” (anche se chiaramente tutto il capitolo ne è impregnato, ma questo a mio avviso un punto altissimo). Itachi, anche noi adoriamo il contrasto tra la mole di Kisame e la sua dolcezza, che fortunato che sei! ;) La lingua “fresca e vellutata” che fa delle “passate di seta” anche mi è piaciuta tanto, da brividi! Così come dopo quando Itachi viene sul suo viso. Non avevo mai immaginato così la lingua di Kisame, ci sta!
E ci sta anche il dubbio lancinante mentre fanno sesso: “Improvvisamente fui riassalito dalla tentazione di non farti affezionare troppo a me” perché pochi lo dicono, ma succede di pensare quando si fa sesso, anche alle cose più assurde. Quello di Itachi è un pensiero molto logico e qui trova pienamente il suo posto.
Quello che segue, l’atto sessuale con la penetrazione vera e propria e Kisame che piange e che fa la sua dichiarazione, allora sì, questo è da fazzoletti e mi ha fatta commuovere. Però riesci subito a sdrammatizzare con un improvviso e super efficace ritorno al presente: “Kisame guardava Itachi sorpreso, dall'essere un campione del gioco del silenzio era finito per diventare improvvisamente logorroico.” Sono bellissimi questi due sul pontile, li adoro!
Altra domanda: non ricordo, la collana di Itachi davvero gliel’ha relata Sasuke? Ora, se non sapessi che sono sul pontile tranquilli a leggersi nel pensiero e ad aprirsi i loro cuori sarei disperata: Itachi che se ne va e nonostante sia stato tutto bellissimo prende la sua terribile decisione. Però lo capisco.
Sono curiosa di continuare! Per quanto riguarda lo stile, ho un piccolo suggerimento/domanda: qui sei nella testa di due personaggi molto diversi, e si vede che li hai differenziati per come raccontano e come parlano, quindi funziona tutto. E se provassi a differenziarli ancora di più e a usare proprio due registri completamente diversi? O a spezzare le frasi per fare più “flusso di coscienza” nel caso di uno dei due? Non ho idea, è che questo genere si presta davvero a ogni tipo di sperimentazione, e a una scrittura assolutamente libera secondo me, non so hai pensato di provare, magari ti va, magari no. Non è una critica ma, ripeto, solo un’idea, perché ci vedo tanti spunti. Poi immagino che se sei già andata avanti con la storia la cosa non sia per forza fattibile. Ma insomma, anche se sappiamo più o meno come va a finire il dubbio rimane e c’è suspense, e quindi non vedo l’ora di leggere il prossimo capitolo! Grazie! :)

Recensore Junior
14/06/21, ore 23:32

Ciao! Bene bene eccomi qua… Allora intanto bravissima perché vedo che sei riuscita a mettere le parole della canzone in rosso, batto un cinque virtuale!
Mi incuriosisce molto il piccolo prologo scritto in corsivo all’inizio, direi che è Kisame che parla ma sono curiosa di sapere se queste parole verranno riprese in seguito e in che contesto nel caso. Per quanto riguarda a canzone, ci sta tutta e si incastra perfettamente quando racconti di come Kisame usa Samehada nel bosco.
Ora, nel manga Itachi non muore tra le braccia di Kisame quindi inutile che dica che sono MOLTO curiosa di sapere cosa è successo (nella tua storia) e cosa si è fatto promettere Itachi, ma sarò paziente! Prima di scendere nei dettagli una nota, in generale: mi piace che ci sia come questa introduzione e l’alternanza tra la prima e la terza persona, da ritmo alla narrazione e non me l’aspettavo, se posso permettermi, ti consiglio di mantenere questa alternanza. Anche perché, per quanto ci siano dei momenti tristi, soprattutto nel racconto Kisame, i due sono finalmente insieme e sono veramente tenerissimi.
Molto bella l’immagine di Kisame che distrugge tutto, poi piange nel bosco e c’è il contrasto tra i suoi lamenti e il cielo stellato bellissimo e clamo. Questa prima parte mi sembra tutta costruita, e molto bene, sui contrasti, per esempio anche l’ “ammasso di muscoli” che diventa improvvisamente leggero. Come mai, però, mentre si avvicina a Itachi sul pontile torna la sensazione di camminare in una gomma da masticare gigante?
Ho adorato il dettaglio della collana e dell’anello, Kisame è un grande, lo sai che lo adoro e da lui non mi aspettavo niente di meno! Ho adorato il loro incontro, la descrizione dell’abbraccio, delle mani di Kisame enormi ma delicatissime, di tutto quello che c’è intorno tra pontile, sabbia, mare…Insomma, alla fine non inizia con i fazzoletti! I piace tanto un Itachi sereno, che guida la conversazione invita Kisame a parlare, a sedersi accanto a lui (dolcissimo!) mentre lui, invece, non parla quasi mai. Ti prego, dimmi che non è un sogno e che ci sarà un lieto fine per questi due ;)
Il passaggio tra l’opportunità aspettata da sempre e il non volersela far scappare e poi, via subito: “il nostro primo incontro… etc.”: mi piace come è costruito, logico ma un po’improvviso e ti tira subito dentro la storia.
Poi si vede che hai fatto ricerche e hai “studiato”: mi hai tirato fuori dettagli di cui non mi ricordavo affatto, tipo Juzo, e ci sono tanti, tanti dettagli che si vede che vengono dalla ricerca. L’immagine dell’invidia come gelatina è perfetta, mi è piaciuta molto. Itachi è di sicuro un grande e attentissimo osservatore, ma anche Kisame non scherza! Ha capito tutto, ed è molto bello che ci sia, di nuovo il contrasto tra l’osservatore, Itachi e l’impulsivo Kisame che in realtà, qui si scopre, l’ha analizzato nei minimi dettagli nonostante le sue difese e il fatto di nascondere tutto. Bellissimo Kisame che si nasconde tra l’altro nel mantello per non far vedere la bocca spalancata! La scena di Itachi che piange avvolto nelle coperte e di Kisame che gli da un contatto fisico per consolarlo, pur non sapendo niente di lui, mi ha fatta sciogliere, letteralmente. È di una dolcezza infinita, al di là della possibile attrazione che Kisame può provare (ma ancora mi pare più che altro curiosità, a parte gli apprezzamenti fisici e il fatto che sta bene con la divisa ANBU per altro verissimo eheh), è una cosa di un’umanità disarmante. Un gesto spontaneo che vale più di mille parole, veramente bellissimo.
Ma il tuo Kisame è di un’acutezza inaudita, l’abbiamo capito: “cercavi di celarti alla tristezza stessa, o volevi tenere il mondo esterno lontano per evitare che potesse ferirti ancora”, incredibile questa frase!
E subito dopo questa bomba torni alla terza persona e Itachi gli asciuga le lacrime: eppure, è amore, non dolore. Molto bella, strappalacrime sì, ma lacrime di commozione! Perché poi Itachi lo ringrazia anche e gli dice che lo ha sempre saputo!! Forse, questo racconto del pianto notturno e del commento che ne fanno è la mia preferita di questo capitolo. Le guance azzurre di Kisame pura poesia, mi ha colpito un sacco perché non avevo mai letto di guance azzurre, ma d’altronde, chi altro le ha se non Kisame?
Domanda: davvero Kisame evoca gli squali nella scena del pontile? Non mi ricordo, se fosse una tua invenzione ci sta a pennello, chiaro che non possono dirgli di no! Insomma, Itachi è sublime: suscita ammirazione e timore, in un certo senso. Poi anche molto umano che l’indifferenza apparente di Itachi possa stupire, così come la sua impassibilità, perché sì, è sorprendente. Però Kisame è un lettore esperto del linguaggio non verbale (lapsus delle palle curve invece che le spalle curve: so che è un banale errore di battitura ma mi ha fatta sorridere!), e la frase “non sai come avrei voluto cullarla quella tua sofferenza” anche lì, ciao proprio. Ma no, non basta : “Non prendermi per stupido, adesso, ma ti consideravo già una cosina di cui prendermi cura”. Ecco, mi hai stesa due volte. Itachi che gli parla con gli occhi chiedendogli di continuare anche molto da lui, cento per cneto Itachi!
Poi venendo alle cose serie (eheheh perdonami!) le comparse di Deidara le ho amate, anche se non succede niente di speciale, basta nominarlo ahah! e con la seconda Kisame spiega tutto quello che pensa, come ha agito, perché ha detto terminate cose.. ci sta a pennello! Insomma, sulla base della storia che esiste già hai costruito una storia d’amore e dei pensieri nascosti assolutamente coerenti con quello che succede nell’anime. Secondo me, è come uno “waht if” che vorrebbero leggere tutti i fan della coppia Kisame/Itachi. E se… si fossero sempre amati? Molto sottile come “what if” ma potrebbe comunque esserlo (però non darmi retta che io di ste cose non capisco niente). Insomma, hai preso la storia originale e chi hai costruito sopra una storia d’amore “segreta”. Il fatto che Kisame sia divorato dal dubbio perché non sa cosa pensa Itachi è anche fantastico e lo capisco molto bene, condivido e mi sento vicina a Kisame! E vabbé, si arriva al finale… “l'ammirazione, l'amore e il rispetto no, possono condurre solo a cose positive.” Farà anche piangere, ma come dice Gandalf nel signore degli anelli, “non vi dirò non piangete, perché non tulle le lacrime sono un male”(questa sono sicura che te la riscriverò alla fine ahaha!)
Davvero bella, sono curiosa da morire di sapere cosa pensa Itachi, che lo dico a fare, Kisame semplicemente un grande e sai che amo questi due quindi con me hai colpito nel segno, ma immagino che lo sapessi già ehehe! A presto per il prossimo capitolo!

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