Recensioni per
Nome in codice: Hati
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 211 recensioni.
Positive : 211
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
06/10/21, ore 08:22

Mentre Maximilian cerca, non senza qualche difficoltà, di tornare alla sua vita normale, il Werwolf continua la sua caccia al The Bishop.
Alla fine, mentre legge distrattamente il giornale, viene colto da una terribile intuizione: The Bishop potrebbe arrivare a lui attraverso il tenente-barone von Knobelsdorff. Il Pour le Mérite, a quanto sembra, potrebbe rivelarsi un conseguimento tutt'altro che felice per il giovane tenente, che la guerra ha fatto crescere troppo in fretta, cambiandolo drasticamente.
La reazione del principe-spia, quella di alzarsi di scatto non preoccupandosi di dare nell'occhio per agire con tempestività, racconta tutto sui sentimenti che prova per il tenente. Sa che The Bishop sarebbe capace di farlo a pezzetti pur di arrivare a lui, e lui non lo permetterà.
Domandina: in che senso il Werwolf "non" ha tempo (mesi)? E' malato? E' a conoscenza del fatto che la guerra finirà presto? Essendo una spia potrebbe essere. Del resto, come hai giustamente osservato tu nel capitolo, le guerre vengono combattute, prima che sul campo, dietro le quinte. Insomma, sono proprio curiosa di sapere in che senso il Werwolf potrebbe avere poco tempo.
A presto, Vecchio mio.

Recensore Master
18/07/21, ore 20:36

Ciao!
Finalmente torno alla tua storia storia! Avevo lasciato Won Knobelsdorff stupito dalla notizia di avere ottenuto la tanto agognata decorazione e ora lo ritrovo a disagio con le inevitabili celebrazioni ad essa legate. Povero Maximilian, era tanto ansioso di potersi fregiare di quella decorazione per scoprire che in fondo averla ricevuta non gli dà alcuna gioia!
E in più il tempo libero lo porta inevitabilmente pensare al Werwolf e a come abbia perso la sua occasione con lui!
Dal canto suo l'agente segreto è impegnato a brutalizzare la donna che aveva fornito informazioni a The Bishop.
Ammetto che la scena mi ha impressionato, non è piacevole l'immagine di un uomo che picchia una donna, per quanto si tratti di spie.
Se poi consideriamo che nella realtà sicuramente sono cose accadute e probabilmente anche con più violenza, mi fa anche più impressione. D'altronde in guerra si commettono le azioni più orribili...
Tornando alla storia... In aiuto del Barone, arrivano i giornali dell'albergo dalle cui pagine si affaccia il nostro Maximilian!
Ecco, ora che il Werwolf ha capito l'obiettivo dell'inglese credo che non ci sia davvero tempo da perdere!
Complimenti come sempre e a presto! ❤️
AlbAM

Recensore Master
07/07/21, ore 10:12

Ciao Old Fashioned,
la fuga di Von Knobelsdorff dalla sua unità sembra un po' venata di colpa e di vergogna. L'indifferenza per la decorazione tanto desiderata e per i festeggiamenti sono in contrasto col suo modo di sentire di fino a pochi giorni prima. L'affresco di Fetonte sopra al suo letto gli suggerisce sempre nuove interpretazioni, accordandosi al suo stato d'animo.
Cambio scena. In una misteriosa sede dei servizi segreti tedeschi, le due pie signore sono interrogate con brutalità.
Dopo un travestimento ineccepibile, il Werwolf va in albergo per sorvegliare da fuori il suo stesso palazzo, convinto che il Bishop possa girarci attorno, finché la rivelazione lo raggiunge per caso, sotto forma della fotografia pubblicata sul giornale che è stata presumibilmente vista anche dal suo rivale. Decisamente una cerimonia di decorazione foriera di sfortuna!
Complimenti per il capitolo avvincente.
A presto
MaxT :)

Recensore Master
21/06/21, ore 13:58

Eccomi.
Era solo questione di tempo prima che succedesse, e ora ne abbiamo purtroppo la conferma: il Bishop non se ne è rimasto con le mani in mano, e ha continuato la ricerca per conto suo. Ha deciso di fargliela pagare cara e non si fermerà finché non avrà le dita strette intorno al collo della sua preda. Ancora una volta tra lui e il Werwolf è una partita a scacchi, una corsa contro il tempo, e chi arriva primo vince tutto.
Chi sarà, stavolta, il primo a raggiungere l'obiettivo?
Intanto, von Knobelsdorff arriva a casa, ma niente è come si sarebbe aspettato: i festeggiamenti lo annoiano, si sente a disagio in quella che dovrebbe essere l'atmosfera in cui è cresciuto, il tanto agognato Pour le Mérite gli sembra ora un inutile orpello.
Uno potrebbe dire che è stata l'esperienza col Werwolf a cambiarlo, ma io penso che gli abbia soltanto fatto conoscere con più chiarezza la sua vera natura: lui è fatto per l'azione e per il combattimento, non per godersi i trionfi in mezzo a gente che non ha provato l'ebbrezza della battaglia, senza conoscerne il rischio e l'essenza dell'essere soldati.
E in questo si fa strada anche il Männerbund, che lui ha rifuggito, ma che continua a tormentare la sua mente.
Ho come l'impressione che tra lui e il Werwolf sia successo qualcosa da cui ormai non si può più tornare indietro, e l'affresco di Fetonte secondo me è un monito per il futuro più che un'allegoria del passato: deve osare, salire su quel cocchio e dimostrarsi in grado di saperlo gestire, piuttosto che continuare a fuggire nel timore di essere abbattuto dalla folgore.
Scusa per il pippone, e complimenti anche per questo capitolo.
Non vedo l'ora di leggere il prossimo!
(Recensione modificata il 21/06/2021 - 02:00 pm)

Recensore Master
19/06/21, ore 13:32

Carissimo chi avrebbe immaginato che il Tenente, all'inizio della storia smanioso di ricevere l'onoreficienza come se ne andasse della sua vita, avrebbe vissuto questo momento e tutti gli obblighi ad esso connessi come una vera e propria tortura?
Diciamo che il suo interesse adesso è rivolto ad altro (ad "un" altro per la precisione :) e neppure tornare in licenza nella villa di famiglia sembra rasserenarlo.
D'altro canto si capisce meglio che fare la spia è proprio un mestieraccio; l'aura romantica delle missioni sotto copertura si scontra con la realtà che quando vieni catturato vali solo le informazioni che possono spremerti e pazienza se sei uomo, donna, ragazzino o anziano.
Il Werewolf è riuscito finalmente a mettere insieme tutti i pezzi del puzzle e a capire che stavolta l'obiettivo del Bishop è proprio Max. Qualcosa mi dice che l'agente inglese si sia già portato avanti coi lavori, riuscirà a fermarlo in tempo? °-°
 

Recensore Master
18/06/21, ore 09:30

Un ritorno a casa parecchio triste, per il nostro caro Max. Come spesso (se non proprio ogni volta) accade quando si realizza un sogno, si prova una certa malinconia, una sensazione di vuoto. Certo, nel suo caso è anche perchè sente la mancanza del Werwolf (alias von Turn und Chevrolet), ma il risultato è lo stesso. Poverino, che pena mi fa. Anche nel dialogo con la madre si evince la sua tristezza (e a questo proposito...ma davvero una volta ai genitori si dava del lei, o addirittura del voi? Vabbè che si tratta di aristocratici con un bastone di ghiaccio nel culo, ma mi sembra un tantino troppo).

 

Per fortuna, la parte del capitolo riguardante il buon vecchio Werwolf è un tantino più allegra. Ma giusto un pochettino. Perchè se la parte in cui interroga la spia inglese strappa un sorriso, il finale fa fare un bel balzo sulla sedia. Ormai è solo questione di attimi prima che il Bishop si ripresenti per chiedere il conto, e a pagare sarà il povero Max. Prevedo volatili per diabetici.

 

Al prossimo capitolo!

Recensore Master
18/06/21, ore 08:48

Carissimo^^
Von Knobelsdorff torna a casa tormentato da mille pensieri. L'onorificenza tanto agognata ha perso il suo valore di fronte agli ultimi eventi.
Il giovane aviatore si accorge che qualcosa è cambiato, la fama e la gloria non sono più il suo unico obiettivo. Egli non è più un ragazzino ambizioso dall'animo ardimentoso, è maturato, e di certo le ultime esperienze hanno cambiato il suo modo di vedere la guerra.
Molto belle le riflessioni del tenente a riguardo dell'affresco, rappresentano una bella introspezione psicologica sul nostro protagonista.
Mentre von Knobelsdorff è tormentato da questi dubbi e vive il suo momento di gloria come una condanna, il Werwolf è tornato a ricoprire il suo ruolo di spia. Ha scoperto che the Bishop è sulle sue tracce e ancora una volta riesce a prevedere le sue mosse.
L'inglese ha già avuto prova che il ragazzo è il punto debole del suo avversario, e di certo non esiterà a sfruttare nuovamente questo vantaggio.
Con von Knobelsdorff in pericolo il Werwolf non può far altro che tornare in azione...sarà finalmente il momento della resa dei conti tra il tedesco e l'inglese?
Complimenti, questa storia è sempre più appassionante.
Bravissimo! Alla prossima! :)

Recensore Veterano
18/06/21, ore 02:30

Mein Liebchen, perdona l'orario ignobile.
Purtroppo sono molto tesa e non riesco a prendere sonno. Il tuo capitolo è un balsamo per la mia angoscia.
Partiamo dall'inizio, ti cito di nuovo Kierkegård, questa volta "Diario di un seduttore".
Come di certo saprai, lui lasciò la propria fidanzata prima del matrimonio. La lasciò perché si era accorto di amare l'idea che aveva di lei più che la sua persona, al punto che non ne avrebbe sentito la mancanza se fosse morta.
Ecco, la stessa cosa succede a Max, quando finalmente riceve la sua agognata medaglia.
L'affresco di Fetonte, con i suoi mille significati, lo racconta molto bene: è cambiato profondamente. È cresciuto e maturato.
Non solo, ma ora ha un'angoscia profonda che lo divora. Come Fetonte, egli è subordinato al volere del Fato (incarnato nella tua persona) che ha deciso per lui un avvenire diverso da quello che aveva pianificato, e forse desiderato, per sè stesso. Il mito ci insegna: si può cercare di sfuggire al Fato, ma questo avrà sempre la meglio. Nemmeno gli Dei possono scampare.
Di contrasto, ecco il Werwolf che agisce nell'ombra, da bravo lupo mannaro, insieme a molti altri di cui la Storia non serberà memoria.
Mi è piaciuto moltissimo che, pur restando un gentiluomo, non si sia tirato indietro dal prendere a ceffoni la spia nemica: questa è la vera parità dei diritti!
Battute a parte, ti ringrazio tantissimo per avermi fatto passare un piacevole quarto d'ora e ti sollecito ad aggiornare presto.
Un bacio! :-*

Recensore Master
17/06/21, ore 22:50

Carissimo,
più che un viaggio per andare a ritirare l'ambito premio, pare che Max si stia recando a un funerale. Così anche quando torna a casa e gli viene prospettato un ricevimento in suo onore: lo accoglie come fosse una punizione.
Dalle sue elucubrazioni dell'affresco del soffitto, si sente come se fosse precipitato. Un Fetonte agli antipodi della gloria e non un ufficiale sugli altari.
Inevitabilmente torna a pensare al Werwolf, ma ancora non riesce a focalizzare le proprie emozioni. Ci vuole pazienza.
Nel frattempo la spia, che non è certo in vacanza, capisce quanto vicino sia il Bishop: più al giovane pilota che a lui e penso che non sia più tanto contento di aver confermato l'ultimo abbattimento.
Per il Werwolf i sentimenti sono molto chiari. Non è amor di Patria.
Un capitolo bilanciato bene tra quiete e tempesta. Alla prossima!