Recensioni per
Nel tempo che ci resta
di saitou catcher

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior

Carissima Saitou, 
ho scoperto questa fanfiction per caso -sebbene abbai inserito tempo fa la  tua "schegge di un mondo impossibile" tra le mie storie preferite- apprezzo molto, moltissimo, il tuo modo di scrivere e la capacità che hai di trasporre il rapporto tra Erwin e Levi.
Adoro questa tua AU così angst e drammatica e forte, non volevo che il capitolo finisse mai e la scoperta di non avere un seguito mi ha lasciato l'amaro in bocca, spero che la concluderai e spero che tornerai a scrivere di Eruri. Manca una penna come la tua e, anche se non ho letto il finale del manga per aspettare l'anime, sono felice che Isayama non sia riuscito a rovinarti Erwin e Levi, quindi ti prego torna a scrivere di loro il fandom ne ha bisogno!

Un caro saluto e spero, a presto!
Mavi

Recensore Junior

È… molto toccante. 
Ciao, sono sempre io ^^”
A quanto pare in questo periodo non riesco a stare lontana dalle tue storie, perciò come ho visto che ne avevi pubblicata una nuova — una Eruri nuova *_* — mi ci sono fiondata alla velocità di un neutrino, e non avrei potuto fare cosa più buona e giusta.
Provando a essere po’ più specifica, mi sono piaciuti un sacco i temi che sei riuscita a intrecciare: gli sbagli — o, forse, le leggerezze — della vita da cui non si può tornare indietro; l’amore che non è un amore ma che potrebbe esserlo se solo si avesse un briciolo di coraggio in più; il viaggio; la fine delle illusioni della giovinezza, in qualche modo. 
C’è una malinconia così rassegnata — ma allo stesso tempo così viva e incazzata, perfettamente coerente con il carattere di Levi peraltro — che permea tutte le scene, trasmettendo una sensazione quasi di “morbidezza” che riesce a rendere poetiche anche le parti più drammatiche, come il funerale di Marie, e a tingere questa storia con dei colori che trovo assurdamente belli. 
(Non so veramente come commentare le storie così introspettive, non so se si nota. Tu sei bravissima e io mi sento molto inadeguata in questa recensione -.-)
Comunque. La conversazione con Heinrich è probabilmente la parte che ho amato di più: l’ho amata perché è un’interazione inusuale, Levi di fronte a colui che dopo dieci anni è un po’ come se fosse anche padre suo, lui che di figure paterne convenzionali non ne ha mai avute, ma non per questo risulta un’interazione forzata o strana. Anzi, io l’ho trovata di una delicatezza disarmante, specialmente questo passaggio qui: “È una carezza che a diciannove anni ha respinto come un cane arrabbiato e adesso, a ventinove, è un soffio di calore che gli scorre nelle ossa e nel sangue e gli fa pensare a tutto ciò che ha trovato tra queste pareti, tutto le opportunità in cui è inciampato salendo su un treno notturno al momento giusto”
Hanji è sempre Hanji, c’è poco da aggiungere. Schietta e onestamente spietata come sa essere solo lei, qui la definirei quasi come la controparte razionale di Levi.
E quanto è angst la loro conversazione, per la miseria T___T 
La Grecia poi, è un’altra mazzata ben studiata: le sovrapposizioni della figura di Erwin e dei loro momenti lì, insieme, con il silenzio e il vuoto che Levi stavolta trova ad accoglierlo creano contrasti potentissimi in cui emerge tutta la potenza del ricordo, in cui si mischiano felicità e dolore. E “l’immagine di Erwin appoggiato contro il marmo, oro e azzurro come il cielo incendiato al tramonto”, ce l’ho stampata in testa come se i miei occhi fossero gli occhi di Levi. In realtà, voglio essere sincera, è scritto tutto talmente bene che ero già dentro i suoi occhi alla quarta riga. 
E quel “grazie”, oh, quel grazie! Diamine, il fatto che Levi parta alla ricerca di Erwin perché l’ultima parola che gli ha rivolto è stata quella, anziché addio, è una trovata geniale. Fa discretamente male pure quello, perché implica che se gli avesse detto davvero addio lui l’avrebbe lasciato andare e non sarebbe andato a cercarlo, ma il non saper dire di no a Erwin in qualunque caso è una sua caratteristica canonica quindi… -.-
Tra l’altro sei stata molto brava a mantenere Levi IC pur togliendogli parte del suo bagaglio tragico del canon — la morte di Isabel e Farlan, almeno — e sappi che sono pure curiosissima di sapere perché stesse scappando da Kenny e come si sia procurato le cicatrici che ha sulle braccia. Can’t waiiiiiiit ✨✨✨
Ecco, se proprio volessi mettermi a trovare il pelo nell’uovo, direi che mi sembra una cosa poco da Erwin — che ha comunque un senso di responsabilità piuttosto marcato — sparire così nel nulla lasciando un figlio e una famiglia intera allo sbando. Va bene che l’egoismo di fondo è un suo tratto da cui non si può prescindere, ma stavolta ha combinato proprio un gran casino 😆
Non prenderla come una nota puramente negativa però, a me questo Erwin piace parecchio nella sua imperfezione, mi piace molto più di tanti Erwin più canonici che ho letto in giro. Soprattutto, l’atmosfera di questo AU pretende e valorizza questa sua caratterizzazione, e questo è un inestimabile punto a tuo favore perché significa i personaggi sono incastrati come si deve nella storia, non ci sono sbavature e ogni passaggio è accurato, armonico e realistico.
Altre cosine che mi sono piaciute: Erwin che “è piovuto via”; il coltello di Levi; “Ti devo un pugno in faccia”, perché i sentimentalismi Levi se li concede solo quando sa che non c’è nessuno che lo guarda.
E niente, se questo è ciò che produci quando non pensi, tremo all’idea di come potresti ridurmi in un momento di grande concentrazione 🙈 L’esperimento, come lo hai definito tu, è riuscito, riuscitissimo, questa storia è splendida e io non vedo l’ora di leggerne il secondo capitolo (e non vedo l’ora di sapere cosa passa per la testa di Erwin, tra le altre cose). Incrocio le dita sperando di risentirti presto, nel frattempo ti auguro un fine giugno felice e pieno di lucciole🏮
Cheers 🌸💎

Recensore Master

Buona notte 🌟 🌛 e buon mercoledì! Almeno a me finale, non mi è dispiaciuto anche se aveva un discreto sapore agrodolce al suo interno. Ad ogni modo, inizio particolare e che incuriosisce e che ti fa venire voglia di saperne di più. Erwin e Levi sono così diversi, ma così simili; e che dire riguardo ai mille pensieri avuti!? Nulla, solo, ragazzi, godetevi ciò che avute e vivete giorno per giorno; poi vedrete meglio che cosa fare volta volta!.