Ciao ^^
Mi è molto piaciuta questa Moslon che ci hai presentato: una città inquinata, fetida, vittima del progresso industriale e delle ricchezze minerarie che possiede, una città sfruttata fino allo sfinimento, fino a renderla tossica e invivibile, senza preoccuparsi delle conseguenze, della saluta degli abitanti né di nulla che non sia il vantaggio economico. In un certo senso, non è poi così diversa da molte situazioni che si possono riscontrare anche ai giorni nostri, e questo parallelismo l'ho molto apprezzato. Apprezzatissimo anche il richiamo a Venezia, che è anche una delle mie città preferite, un capolavoro architettonico senza eguali, per cui non posso che essere stata contenta di vederne una versione squisitamente steampunk a fare da sfondo alle (dis)avventure dei nostri.
E, proprio a proposito di loro due, qui li ho trovati molto più rilassati e collaborativi, anche se continuano a stare ancora sulle loro, diffidenti, a non voler far intromettere l'altro nei loro affari, a creare sotterfugi e non detti. In questo capitolo, per lo meno, tra i due è Kieran quello più subdolo, mentre sembra - ed è doveroso sottolineare "sembra" almeno una quindicina di volte - che Silas si sia mostrato più onesto e collaborativo, anche se ha insistito sul non volere la presenza di Kieran quando andrà a colloquiare con i suoi contatti. I motivi possono essere i più disparati, ma considerando che si tratta di Silas, non mi stupirebbe se quello principale sia che vuole cercare di costruirsi una strada alternativa, una seconda opzione, una via di fuga nel caso in cui tutto vada male.
I loro confronti sono sempre molto interessanti perché, nonostante siano sempre colorati da quest'aria di sfida, di presa in giro e d'insulti, lasciano trapelare sempre più di quello che forse anche gl'interlocutori stessi vorrebbero dire. In questo caso specifico, si riaprono vecchie ferite relative al passato dei due, a poco prima del tradimento di Silas, e dalle parole che i nostri si lasciano sfuggire è evidente che, se non avevano una vera e propria relazione, quantomeno si erano dichiarati i rispettivi sentimenti, ne avevano preso coscienza e in qualche modo li rispettavano. Quanto ufficializzato fosse il legame ch eli univa, poi, lo scopriremo attraverso il loro passato, ma intanto è indubbio che qualcosa di esplicito ci sia stato, che quel bacio che è stato nominato nel Prologo non sia solo un caso, il frutto di un momento, ma che abbia avuto le sue conseguenze, che sia stato affrontato.
Ho davvero adorato la parte in cui Kieran comunica con Henry. Da una parte, vediamo finalmente comparire (anche se non fisicamente) il misterioso fratello di Kieran, dall'altra abbiamo uno scorcio del bellissimo e profondo legame che li unisce. E se Henry non ha sangue di fata, io proprio non so cosa debba avere: il suo modo di comportarsi, di rispondere, di atteggiarsi, ricorda per certi versi quello di Silas e delle fate volubili, curiose e orgogliose. In più è evidente il suo amore per la natura, con la voglia di stare all'aria aperta e il suo circondarsi di animali, per non parlare del tono di voce che si è distorto per un momento in qualcosa di disumano e che mi ha inquietato non poco. Pare anche che Henry, in qualche modo, sia legato all'inverno, come la Crisalide lo è all'autunno: in inverno, la sua malattia si arresta, lui sta meglio, il che significa che in qualche modo si tratta di una stagione benefica per lui.
Abbiamo scoperto anche che fine fanno tutti i soldi che Kieran guadagna: li ha usati per proteggere suo fratello, per dargli una vita confortevole, dignitosa e sicura. Per dargli tutto ciò di cui ha bisogno.
Devo dire che l'apprensione di Kieran per Henry rasenta quasi l'ossessione: lo tratta come se fosse un ragazzino, mentre lui non lo è, anzi, immagino che viaggi anche intorno ai vent'anni, in proporzione con l'età che ha Kieran. È tutt'altro che immaturo, eppure sembra essere ingenuo (per lo meno da come dice Kieran), curioso ai limiti del pericoloso e molto esuberante. La preoccupazione di Kieran non è da biasimare, soprattutto adesso che è lontano da casa: ama suo fratello e sente su di sé la responsabilità di proteggerlo, non deve essere semplice, però temo che questa sua apprensione possa tramutarsi in oppressione dal punto di vista di Henry, che a un certo punto lui si senta soffocato e possa fare di testa sua, come per gli esperimenti magici che nomina verso la fine della conversazione e su cui per ora Kieran sembra essere riuscito a farlo desistere.
In ogni caso, loro due insieme sono meravigliosi, hanno un legame stupendo. E io sono sempre più curiosa di approfondire Henry.
Lato Silas, abbiamo di nuovo un altro sogno che non gli appartiene, questa volta molto più inquietante ed enigmatico del precedente, dove Kieran scappava via per poi avere un poco piacevole incontro ravvicinato con una vaporetta. Silas fa due più due e inizia a capire, comincia a mettere insieme i pezzi, mentre Kieran sembra più perplesso a riguardo, ancora confuso, non attribuisce il sogno che ha fatto con il Gufo protagonista a Silas, oppure sul momento non gli torna in mente, dopotutto gli sono successe talmente tante cose che il dettaglio di un sogno può anche essergli sfuggito. Silas non è di aiuto, tendendosi tutto per sé come suo solito, ma dato il suo pragmatismo, capisco che prima voglia avere un quadro completo della situazione, anche perché sicuramente, ora come ora, Kieran andrebbe nel pallone nell'apprendere questa notizia.
Interessante il dettaglio del marchio che, per un istante, è comparso sul polso di Silas: si tratta sempre di qualcosa legato al sigillo? Oppure è stato generato da qualcos'altro, magari dalla loro visita alla corte della Crisalide?
Questo è un capitolo di passaggio, ma non per questo meno importante degli altri: ha dato moltissime informazioni importanti, ha gettato qua e là indizi su varie cose, facendomi sorgere un sacco di domande e fare mille ipotesi, e si è interrotto poco prima del fatidico incontro con i contrabbandieri. Qualcosa mi dice che quest'incontro non finirà nel più pacifico dei modi, dopotutto ormai è chiaro come questi due poveracci siano una calamita per i problemi e i guai.
Complimenti per il capitolo: se ce ne fosse stato ancora da leggere, lo avrei fatto più che volentieri. Alla prossima :) |