Recensioni per
Between us
di Joy

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
04/08/21, ore 11:08
Cap. 1:

Io te l'ho detto e te lo ripeto: questa non è un semplice fanfiction. E' praticamente la realizzazione di quello che, almeno per me, va a dare vita ad uno dei personaggi (nonché delle relazioni) meno conosciuti di AoT e più lasciati alla libera interpretazione di chi osserva.
Ti ripeterei per l'ennesima volta quanto sia bella, e credo che lo farò comunque, perché sento che non è mai troppo far sapere ad un autore quanto il suo lavoro sia riuscito a fare breccia in chi legge; ma ora come ora, vorrei davvero tantissimo soffermarmi sull’incredibile caratterizzazione che sei riuscita a dare a Moblit e Hange in questo frangente what-if così particolare.
Hange l’abbiamo sempre conosciuta come uno dei personaggi più al servizio degli altri (della scienza, delle persone, delle necessità del proprio ruolo) e raramente ci si è soffermati a capire le ragioni dietro le sue scelte o dietro il suo personaggio. In questa fanfiction la vediamo alle prese con un lato totalmente sconosciuto nella serie, ovvero i suoi sentimenti – e boh, se già non ero totalmente impazzita per lei, questa fanfiction me la porta ad essere nell’olimpo dei personaggi che più ho amato nei secoli dei secoli.
Io mi emoziono un casino a immaginarla lì, a prendersi cura forse del “paziente” che più mette a repentaglio tutto ciò che è e che le viene chiesto di essere. La fatica con cui riesce a mantenere il distacco imposto dal ruolo, la difficoltà del riuscire a reggere la vista della persona verso cui prova qualcosa di speciale in preda al dolore (tant’è che lo imbottisce di sedativi, andando oltre quanto il buon senso le avrebbe fatto fare in una situazione diversa) e niente.
Ho amato tutto. Ho amato la fragilità e il senso di incertezza che aleggia in questa fanfiction. La stanchezza di Hange che non dorme da tre giorni ma che continua imperterrita a fare il suo dovere, dividendosi tra Moblit ed Erwin. Poi c’è il senso di colpa di Moblit che si rende conto di essere una delle ragioni per cui questo avviene, e l’impotenza che aleggia intorno all’intera situazione, perché sa di non poter far nulla per evitarlo, se non continuare a ribadire ad Hange di riposarsi, consapevole che non è di certo in una posizione da poterlo imporre (né come sottoposto e neanche come *amico*, visto ciò che sta accadendo intorno a lei)
Ho amato il modo in cui ha descritto la perdita dell’occhio di Hange, perdita che, come era stato per il braccio di Erwin, viene chiesto di metabolizzare in fretta e tornare subito all’attivo, perché per quanto grave, in confronto alle vite spezzate nel recupero di Shiganshina è niente (ma abbiamo visto come questa cosa non funzioni, il contraccolpo è sempre tremendo). Mi è piaciuto tantissimo anche l’accostamento di quei dettagli che ti fanno capire appunto che c’è qualcosa che non va sin dall’inizio, come il fatto che Hange chieda conferma a Nifa circa le ferite di Moblit (a proposito – che tenerezza fa questa ragazzetta, incapace ancora di competere con Hange? XD) o il suono delle forbici che cascano a terra.
Questo lavoro è un’esperienza multisensoriale, da scoprire attraverso sensi alternati – prima solo i suoni, che per gran parte del lavoro sono l’unico modo di assorbire le scene, poi attraverso una visione mutilata dai sedativi, dal dolore, e dal senso di colpa.
Il finale è una bomba - apre ad una speranza inattesa; è come se di fronte a tutto ciò che è accaduto, alla fine, emergono proprio quelle piccole cose che avrebbero dovuto avere una priorità sin dall'inizio, ma il dovere, le formalità e tutto quel che devono quotidianamente affrontare, ha finito per offuscare. Bellissimo il richiamo di ciò che li divide, che si estende e si accorcia in base anche ai momenti vissuti. La sedia, alla fine, vede comunque con le dita intrecciate, ed è come se fossero riusciti a ritrovarsi proprio grazie all'inferno che sono riusciti a superare.
È – boh, una perla di lavoro. Non so davvero come tu abbia fatto a partorirlo in mezzo a tutte le cose che hai affrontato nell’ultimo periodo.

E’ semplicemente geniale, e penso che molti dei concetti da te delineati rimarranno, come ti dicevo, nell’immaginario di tutti coloro che leggeranno.
Difficilissimo scollarseli di dosso. Complimenti davvero!