Martiiiii!
Proverò a essere seria, ma so che sarà difficile. Voglio dire, stiamo parlando di Charlie e Tonks convinti che ci sia una tresca tra Gazza e Piton e li seguono per coglierli in flagrante! Che poi, qui loro fingono solo amicizia e partite a scacchi magici, ma noi sappiamo benissimo che tra di loro c’era ben altro, la loro era un’amicizia speciale, di quelle che vanno oltre l’amicizia, e il distacco, e la morte… E va bene, la pianto e provo a ricompormi un pochino.
Ho adorato tutto (lo ripeto, metti mai non si sia capito), dalla parte più leggera e ironica dell’inizio, fino alla conclusione che scivola nell’angst. Forse c’è il tempo per un’ultima partita… no, ma io dico, ti rendi conto del colpo che questa frase può infliggere al mio piccolo cuoricino verde-nero? Però che Severus abbia scelto di passare la sua ultima notte giocando con il vecchio amico (seh, vecchio, seh, amico) è una cosa bellissima, mi è piaciuta molto questa chiusa – nonostante il mare di angst, ecco.
E cosa dire del duo Gryffinpuff più adorabile di sempre? Io riesco proprio a immaginarmeli bene che pedinano professore e guardiano per scoprire che combinano insieme, e ce li vedo tantissimo a speculare su cosa avvenga davvero in quella stanza! Per non parlare della battuta sul significato dei capelli rossi: oltre avermi fatta piegare in due dalle risate, è proprio il genere di scambi molto irriverenti che sono certa esserci stati tra loro (stiamo pur sempre parlando di Tonks, d’altra parte). E Dora che scrive una lettera a Charlie, cercando di trovare un motivo per ridere nel dolore della nostalgia di quell’ultima lettera… quasi a non volersi lasciare male, ma strappandogli un sorriso fino alla fine, nonostante siano ormai destinati a prendere strade diverse e non essere più niente.
Ah, sappi che nella mia testa mica erano amici, figurarsi, né loro né i brutti anatroccoli (sappiamo bene che fingono perché ormai si sono allontanati, e perché sul lavoro bisogna mantenere un certo contegno, sìsì, assolutamente). Solo tanto amore, qui, per una volta.
E niente, grazie di cuore, davvero: è stato un pensiero inaspettato, bellissimo e spassosissimo (con giusto quel tocco angst finale che ci sta sempre, d’altronde questi quattro l’angst lo attirano come calamite), ti ringrazio davvero tanto per avermi pensata e aver scritto questa piccola meraviglia – quando vorrò piangere e ridere insieme tornerò qui.
Un bacio,
Maqry |