Recensioni per
Ma non abbastanza
di LadyPalma

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/10/21, ore 21:55

“Ma non abbastanza” di Lady.Palma - seconda classificata
Grammatica e ortografia: 9.05/10
“quanto a lei non era brutta o stupida”: ci vorrebbe una virgola dopo “lei” (-0.10)
“Come quella volta al secondo anno che si era messa”: “al secondo anno” andrebbe meglio come inciso, quindi tra due virgole (-0.10)
“oppure al quinto quando”: ci vorrebbe una virgola dopo “quinto” (-0.10)
“Andromeda poi […] quando l’aveva beccata a baciare […]”: questa frase suona strana, perché il soggetto del verbo è Dolores, non Andromeda, ma tu non l’hai esplicitato. Di conseguenza, ci voleva la forma passiva. (-0.25)
“Nessun ammiratore però”: ci vuole la virgola prima del “però” (-0.10)
“Senza esitazioni mormorò un Oblivion,”: ci vuole la virgola dopo “esitazioni” (-0.10)
“per tirmore”: “per timore”, è un errore di battitura, quindi non ho tolto punti
“in risposta ridacchiando appena”: ci vorrebbe una virgola, dopo “in risposta” (-0.10)
“quell’unica farse”: “frase”, è un errore di battitura, quindi non ho tolto punti
“dietro accasciata pingue e disperata”: ci vuole una virgola dopo “dietro” e anche una dopo “accasciata” (-0.10)
 
Stile: 10/10
Parto subito col dire che lo stile di questa storia mi è piaciuto moltissimo! È scorrevole, ma senza essere eccessivamente semplice. Non ci sono metafore troppo ardite o una scrittura troppo criptica, ma sinceramente preferisco così: mi piace che lo stile da te usato si addica molto alla storia che stai narrando. Vado matta per la simmetria e quindi ho adorato la costruzione del personaggio di Dolores attraverso le relazioni fondamentali della sua vita; in particolare, l’alternanza di “alti” e “bassi” per ognuna di esse e il modo in cui ce le presenti.
Sei stata bravissima ad alternare frasi più descrittive e altre più incalzanti, in corrispondenza dei pensieri della protagonista (e preferisco di gran lunga una terza persona gestita in questo modo, ad una prima persona, quindi chapeau!) e hai anche saputo adattare il registro in modo che fosse abbastanza colloquiale da sembrare direttamente uscito dalla bocca di Dolores, soprattutto nel suo modo di appellare coloro che la circondano, dalle sue compagne di dormitorio, ai colleghi al Ministero, per non parlare di Nati Babbani & co.
C’è anche una certa urgenza che pervade i pensieri della protagonista, che è poi la smania di potere, anche quando questa sostiene di avere tempo e pazienza. In più, ho adorato i commenti “alla Dolores” che pervadono il testo. Te ne cito solo un paio: “(“Vigilanza costante” era stata una bella frase da scriverci sopra, comunque, anche se quel mogano per la lapide era opinabile)” e “Che poi, faceva tanta differenza, in mezzo a tutte quelle sue mutilazioni, tagliargli anche un po’ di memoria?” O anche il pezzo in cui si ostina a considerare Lucius un gentiluomo e a pensare che il mondo vada al contrario quando la sbattono in galera per i suoi crimini.
Bellissime anche le frasi che toccano direttamente la citazione, che viene ripresa più volte all’interno del testo e rielaborata con frasi francamente stupende – “Perché l’amicizia e l’amore erano tutte vane stelle che dovevano spegnersi per far fiorire i suoi veri desideri. Forse neri, avrebbe detto qualcuno, ma intanto lei li dipingeva di rosa” ad esempio, è un vero e proprio capolavoro.
Dei tre momenti del testo, quello di mezzo, che la descrive con Alastor è senza dubbio il migliore, anche dal punto di vista stilistico. Quel paragrafo che spiega le motivazioni di Dolores, le giustificazioni della loro relazione mi è piaciuto da pazzi (in generale, mi piacciono le immagini semplici, ma evocative e lo show, don’t tell).
Ottimo lavoro!
 
Caratterizzazione e IC dei personaggi: 14/15
La tua Dolores mi ha stupita! Si vede che è un personaggio che ami molto (mentre a me sta altamente sulle balls) e quindi l’hai trattata con più introspezione di quanto il personaggio originale non sembri avere. È decisamente meno irritante e grottesca dell’originale, ma questo non è un punto a tuo sfavore; sono chiare anche le sue tendenze razziste, il fatto che consideri Nati Babbani e Mezzosangue inferiori punto e basta. Ho trovato anche decisamente interessante il fatto che sia in un certo senso “nata così”, perché era sicuramente già problematica da piccola, non c’è stato nessun evento scatenante a renderla così com’è, cosa che posso accettare in realtà.
Quello che mi ha fatto storcere un po’ il naso, invece, è che la Umbridge originale è più sadica di così. È come se tu l’avessi addolcita un po’, non so se mi spiego, le atrocità che compie le compie quasi perché le sente come un dovere (viene anche detto, nel caso del processo alla madre e al fratello), o comunque ne prende molto le distanze, le guarda da fuori con un certo “matter of fact-ness”, che è in realtà coerentissimo con la versione di sé che Dolores vuole sempre presentare al mondo, anche nei libri (l’attenzione alle regole, alla procedura, il “lo faccio per il vostro bene”). Dato, però, che questa storia è introspettiva, manca un po’ il piacere che evidentemente lei prova a infierire su chi è sotto di lei, non c’è compiacimento della propria crudeltà, tranne forse nella frase del medaglione. Avrei forse preferito un marciume più nero (e anche magari una certa insicurezza di Dolores, un momento in cui vacilla, in cui cerca di giustificare la propria cattiveria anche a se stessa, ripetendosi come fa poi nella storia che sta solo facendo il proprio dovere). È anche molto meno invidiosa di come me la immagino io, ma questa è ovviamente la mia idea. Per il resto, la cattiveria che ci presenti è perfettamente in linea con il personaggio della Rowling, questo suo individualismo e la completa noncuranza dei sentimenti altrui, delle vite che potrebbero essere rovinate dalle sue azioni. Ci siamo!
Per quanto riguarda, invece, il finale – le lacrime mi sembrano un po’ OOC. Non molto, eh, anzi diciamo che sto proprio andando a cercare il pelo nell’uovo, ma sinceramente trovo il cambiamento che avviene in lei un po’ troppo repentino. In generale, come spiegherò anche dopo, la parte un po’ più debole del testo è proprio il finale, che avrei preferito un po’ più approfondito, un po’ più introspettivo, e che viene invece liquidato in poche frasi. Ce la vedo molto di più a piangere per la sconfitta in sé, per il fatto di essere completamente impotente, quando lei sa di aver ragione e invece le viene tolto tutto, per lo sconcerto, per l’ingiustizia (sempre dal suo malato punto di vista), per la frustrazione, ma non mi pare che le sia mai importato qualcosa dell’essere sola. Secondo me quelle lacrime sono accettabili (e scelgo di interpretarle così, alla luce della frase di Andromeda) come segno dell’inutilità di tutto quello che ha fatto, come realizzazione di una vita che non è ammontata a nulla, alla fine (ma sarebbe stato più di impatto esplicitarlo, allora).
Carino il personaggio di Andromeda, mi è piaciuta molto la sua integrità e anche la sua rabbia, sul finale, l’ho trovata estremamente IC.
 
Utilizzo del pacchetto: 8.5/10
Per quanto riguarda l’uso della citazione (“Stelle, spegnetevi! Non rivelate il nero fondo dei miei desideri”), è perfetto. Non solo è apertamente citata nel testo, ma è anche sviscerata e analizzata a più riprese e l’opera in sé influenza direttamente la vita di Dolores (e si capiscono molte, molte cose, perché quale genitore sano di mente darebbe mai il Macbeth come storia della buonanotte ai suoi giovini pargoli?). Mi piacciono moltissimo le frasi che le costruisci attorno. La frase originale è una presa di distanza, quasi a voler scacciare l’orrore del gesto che sta per essere compiuto. Qui non viene interpretata in questo senso, ma riesci comunque a intrecciare stupende immagini intorno ad essa, e soprattutto mi piace il fatto che la frase non venga capita apposta fino alla fine, dove invece Dolores si rende conto di cosa volesse dire davvero, pur avendola avuta davanti tutta la vita.
Anche il divieto è stato rispettato: Dolores è un’emerita stronza, ne combina di ogni e tradisce ogni sentimento positivo, ogni relazione umana della sua vita. Alcune delle cose che fa (ad esempio, modificare la memoria a qualcun altro senza il suo consenso, privandolo effettivamente di una parte di sé, per non parlare del trattamento riservato al suo stesso sangue) sono veramente infime. Ottimo!
L’unica cosa che non mi è piaciuta è stata la mancanza di evoluzione del personaggio. Io ho chiesto una discesa nel baratro, ma la tua Dolly non cambia molto all’interno della trama, nasce tonda e non muore quadrata, come si suol dire. Di conseguenza, la portata della sua cattiveria non aumenta mai, la gravità è semplicemente correlata alle possibilità che ha sottomano in quel momento. L’altra cosa che manca e che invece doveva esserci è l’ossessione, la passione bruciante, il pensiero totalizzante che la rende serva del potere e basta. Qui si vede chiaramente che è quello che la tua protagonista desidera più di ogni altra cosa, mi è piaciuto tantissimo quel paragrafo in cui sostiene di aver rinunciato a tutto il resto (amore, amicizia, etc.), per inseguire la sua ambizione, ma avrei voluto qualche scena in più col medaglione, con cui lei per carattere andava sicuramente molto d’accordo. Mi sarebbe piaciuta un’enfasi maggiore sulla tossicità del rapporto più alla pari della sua vita, quello con l’anima di Voldemort, che mi sembra l’unico momento di vera perdita della lucidità, il suo punto più basso.
 
Gradimento personale: 9/10
La storia, come avrai capito, mi è davvero piaciuta! Mi hai fatto leggere con piacere del personaggio da me più odiato in questa saga, non so come tu abbia fatto. Mi è piaciuto moltissimo come tu abbia curato la storia, come si snoda attraverso i tre momenti, come le relazioni della vita di Dolores l’abbiano lasciata sempre un po’ indifferente (e a questo proposito, dov’è Cornelius?! Perché non è citato?) e come sia stata sempre concentrata su una cosa. Accetto il fatto che non siano davvero spiegate le origini del male, ma la cosa che ti rimprovero di più è il fatto di non aver spiegato questa frase: “Perché era la frase preferita di sua madre, la colpevole suprema del fatto che ora lei non aveva nessuna stella e tutto attorno a lei era nero. Colpa sua, se aveva speso una vita a dover essere qualcuno, colpa sua se essere mediocre non le era mai parsa un’opzione).” Ma, ma, ma! Qui c’era veramente del materiale interessante, perché non è stato approfondito a dovere? Ellen ci viene presentata come una madre che si dispiace davanti alla figlia che si ritrova, non viene fatto accenno al fatto che potrebbe essere anche un po’ colpa sua e a questo punto mi chiedo perché! L’altra cosa che non mi entusiasma è il finale un po’ troppo veloce, come già detto prima. Mi sarebbe piaciuto che rimanessi un po’ di più su quell’ultima scena. Insomma, se possibile, i tasti dolenti di questa storia sono le cose che non hai detto –avrei voluto vedere qualcosa di più, un approfondimento psicologico ancora maggiore su un personaggio che tu hai già rivoltato come un calzino e di cui hai esposto i pensieri più intimi e le ambizioni più selvagge. Avrei voluto, insomma, che la storia fosse un po’ più lunga, anche se ne apprezzo particolarmente la simmetria (anche la disposizione grafica, curatissima – a me queste cose mandano in un brodo di giuggiole!)
Per il resto, tutto perfetto. Andromeda e Alastor sono due povere vittime, che alla fine sono stati coinvolti e feriti dalla scalata al potere della protagonista, esattamente come doveva essere. Anche la breve comparsa di Bellatrix, molto IC peraltro, mi è piaciuta particolarmente, perché è come se si riconoscessero a vicenda per come sono fatte – è una contrapposizione a cui non avevo sinceramente mai pensato, ma che mi piace molto (e fornisce dei mezzi pratici per la scalata al potere di Dolly, che non avviene, quindi, solo per suo merito e nonostante il suo caratteraccio). Il titolo e la sua ripresa lungo il testo sono un altro punto a favore. Complimenti – e adesso la smetto seriamente, perché penso che la mia recensione sia diventata più lunga della storia in sé; vedi quanto sei brava?!
 
Totale: 50.55/55

Recensore Junior
12/09/21, ore 21:06

'Forse neri, avrebbe detto qualcuno, ma intanto lei li dipingeva di rosa.'. Ho pianto.
Ecco, vedi, forse io ho perso tutto, ma tu hai mai avuto davvero qualche cosa? qui è uscita fuori la teramana che è in me e ho proprio urlato NGULOOO.
Quella strega senza passato né futuro faceva sincera compassione. Ma non abbastanza.' QUI QUALCOSA SI È ROTTO PORCA MISERIA.
Allora, intanto ciao! Sono Juriaka con il nuovo account, e indovina? sì, esatto, esatto, sono proprio qui per rilasciarti l'ultima recensione premio! Sembra un miraggio e invece no! Ce l'abbiamo fatta! (Davvero, mi dispiace, leggilo in maniera proprio sentita perchè /MI DISPIACE/).
Okay, detto ciò. Mi è piaciuta! Tantissimo! Avevi dubbi? Non credo di aver mai letto qualcosa di tuo che non mi sia piaciuto, ma comunque. ALLORA. Io adoro tante cose della tua scrittura (in primis lo stile, scorrevolissimo, perfettamente bilanciato fra l'ironico, l'incalzante, il lessico non è mai scontato ma neanche troppo aulico da risultare ostico, è sempre una parola che si porta via l'altra come se creassi uno scivolo e il lettore scivola e scivola e non riesce a fermarsi, catturato; in secondo luogo la caratterizzazione dei personaggi, sappiamo tutti quello che sei stata in grado di fare con Alastor e Dolores, hai letteralmente creato una nuova epoca e hai aperto gli occhi a chiunque, è inutile anche ripetertelo but STILL here i am a ripeterlo perché ogni volta che leggo di loro qualcosa dentro il mio stomaco palpita e io mi chiedo come sia possibile dato che l'astio verso Dolores credevo fosse la mia unica certezza). Okay, mi sono persa, ma insomma oltre alle cose che ti ho appena elencato io ADORO il modo in cui semini determinati concetti, determinate parole, determinate costruzioni di frasi e poi BABAM, le riproponi al contrario, proprio per sconvolgere, per far fare GASP:OOO a chi ti legge. Davvero, è una caratteristica di ogni tuo scritto, c'è sempre quel colpo di genio che non ti aspetti e che puntualmente però arriva tipo una freccia, tu stai lì a leggere quella meraviglia di introspezione e di storia e poi BABAM/GASP, il trauma.
Poi, parlando della storia in sè. Mi è piaciuto troppo il ruolo che hai attribuito ad Andromeda, la storia di amicizia iniziale che hai creato fra le due, ho amato la presentazione iniziale di Dolores, già sicura, già convinta di cosa sarebbe diventata. È un bellissimo incipit (qui ho volato:come facevano le vere signorine e le future politiche) e ho adorato anche la tua scelta di selezionare delle persone importanti per dolores che lei poi ha puntualmente ripudiato, partendo dall'amica Andromeda, all'amore con Alastor, sino alla sua famiglia. Hai proposto un bellissimo crescendo, e il lettore pensa proprio 'okay, ma adesso si ferma, adesso dimostra di possedere un briciolo di umanità' e invece Dolores si aggrappa al medaglione e rinnega, volta la testa, AH BOH anche qui io ho solo parole sconclusionate ma credo che tu abbia fatto davvero un ottimo lavoro nel rappresentare l'evoluzione del personaggio, tramite anche i rapporti sporadici che ha avuto (che non erano mai abbastanza) per concludere con la devastazione finale, la presa di consapevolezza di una solitudine schiacciante.
Bella bella bella! Alla prossima! ♥

Recensore Master
05/09/21, ore 13:31

Ciao <3
Era davvero tanto che non leggevo qualcosa di tuo, ovviamente ho puntato subito su questa storia. È sempre un piacere leggere su Dolores, personaggio che, te lo dico, oramai non riesce nemmeno più a starmi così antipatico considerando come me l'hai fatta apprezzare. E qui non sei stata da meno, in questa storia assistiamo alla vita di Dolores sin da quando e bambina fino alla vita adulta, e se c'è una cosa che l'accompagna è la forte ambizione. Dolores sa quello che vuole e non si fa problemi a fare di tutto per ottenerlo. Nasconde piuttosto bene il suo disprezzo per gli altri, a quest'ultimo sfugge giusto Andromeda, che è un altro personaggio che ho amato tantissimo. Ovviamente non potevo che amare anche la presenza di Alastor, la loro storia che, ahimé, non è andata a buon fine. Dolores qui aveva la sua versione dell'amore, anche se non penso avrebbe avuto testa per una relazione classica. Sa anche lei di aver rinunciato a tante cose, pur di ottenere quello che voleva. Sappiamo bene che il suo epilogo non è dei più felici, e sinceramente vederla prima davanti la tomba di Alastor e poi la sua conversazione con Andromeda... ecco, quelle sono state la botta finale. Ecco, qui Andromeda l'ho proprio amata, è l'opposto di Dolores, perché anche se ha perso la sua famiglia, quanto meno ha un nipote che conta su di lei, invece Dolores ha perso tutto e adesso è sola. E ci credo che le faccia compassione, vederla così fragile e sconsolata fa quasi strano, è molto umana. Quando per l'ambizione si sacrifica tutto.
Mi è piaciuta molto <3

Nao

Recensore Master
22/08/21, ore 17:31

Ciao!
Caspita, quanto mi era mancato poterti leggere con un po' di costanza. E quanto sono contenta di riuscire a farlo, in questi giorni, perché davvero le tue storie mi erano mancate tantissimo.
Mi era mancata la lucidità con cui sai costruire una trama solida, partendo da un concetto che va a estendersi e a fare da struttura a racconti sempre acutissimi, capaci di cogliere al meglio gli aspetti che spesso si tendono a dimenticare dei personaggi. Mi era mancata questa tua capacità di ritrarre anche gli spigoli più taglienti dell'animo umano, dando profondità a personaggi che positivi non possono proprio esserlo, e infatti non lo sono, ma hanno comunque motivazioni e miserie che li rendono, innegabilmente, estremamente vicini ai lettori.
Davvero, Dolores tra le tue mani diventa un capolavoro perché non si smette mai di detestarla, di trovarla antipatica o di ritrovarsi a contestare la sua dubbia morale, eppure lei è presentata con una lucidità tale da mettere a fuoco soprattutto le sue mancanze, le meschinità che in fondo le si ritorcono contro, i dolori che forse si merita anche, perché se li procura da sola, e ciò che ne risulta è il ritratto di una donna per cui è impossibile non provare compassione. E, insomma, scegliere di concentrarsi su un personaggio così universalmente disprezzato (così facile da disprezzare) e decidere di approfondirlo con tanta umanità, senza mai volerlo redimere, senza cancellare nulla (anzi, la scena del processo alla sua famiglia è stata davvero straziante) è una scelta sicuramente molto complessa, e forse anche non particolarmente popolare (non so se riesco a spiegarmi, ma sappiamo tutti quanto sia più facile attirare parole positive quando si scrive di personaggi molto amati, o quando si trova una giustificazione tragica a personaggi discutibili), ma tu affronti sempre tutto questo in maniera impeccabile, ed è bellissimo poter leggere un approfondimento tanto maturo di personaggi tanto complessi.
Mi è piaciuto tanto come hai strutturato la storia, lasciando le interpretazioni della citazione di Macbeth a fare da filo conduttore a tutti i momenti in cui Dolores ha inseguito la propria ambizione di essere speciale e migliore degli altri. Tra l'altro, credo che questo sia uno dei migliori ritratti di che cosa significhi essere Serpeverde che io abbia mai letto: credo che tu abbia colto esattamente l'essenza di questa casa e delle caratteristiche che esalta, e le abbia sapute rendere nel modo distorto ma perfettamente coerente che è il sistema di pensiero di Dolores. Perché, davvero, è perfetto che lei veda le scelte altrui come dei tradimenti all'affetto che le persone che le vogliono bene dovrebbero provare nei suoi confronti: la sua solitudine e il suo disperato bisogno di emergere e di essere speciale sono così grandi che lei davvero non è capace di vedere come nella vita altri possano avere aspirazioni diverse. E così Andromeda non può essere una vera amica, e va tradita rivelando il suo segreto. E Alastor, disposto a perdere tanto serenamente arti e pezzi di corpo, deve dimenticare qualsiasi cosa (davvero, questo passaggio mi ha distrutta: sai quanto sono sensibile al tema della memoria, e la voglia di Dolores di non lasciare nemmeno un ricordo, deliberatamente, è qualcosa di terribile). E allora la famiglia va rinnegata fino in fondo, ascoltando quei sussurri del medaglione che non riescono nemmeno a sorprenderla, perché lei ci aveva già pensato.
Il finale, quel confronto con la propria solitudine e disperazione, è davvero straziante.
Ancora una volta ti faccio tanti complimenti!
A presto!

Recensore Master
21/08/21, ore 18:03

Ciao cara,
eccomi a recensire questa storia che ho trovato meravigliosamente calzante con quella che è la sorte di Dolores e i vari elementi che compaiono su Pottermore. Mi è piaciuto quel ritornare sul concetto di "non abbastanza" come se Dolores agisse per degli impulsi e delle ambizioni che non possono essere frenate da altri sentimenti e pulsioni perché nessuna di queste è sufficientemente forte, la famose reazione uguale e contraria non si scatena e quindi lei va avanti per la sua strada fino a quando non crolla tutto e lei si trova senza più niente e come la situazione si ribalti su Andromeda che ha perso tutto e che non ha più abbastanza compassione per offrirla a chi l'ha venduta alla brama di sangue della sorella. Ho avuto i brividi quando Dolores ha confidato a Bellatrix delle frequentazioni di Andromeda con Ted Tonks in cambio di contatti importanti. È assolutamente coerente con la sua natura (e del resto una richiesta del genere l'avevo messa in bocca alla mia Dolores nella commedia con Rabastan, ai genitori di Cornelius in quel caso), questo per dirti che non potrei che trovarmi d'accordo con te per come hai caratterizzato Dolores.
La parentesi della storia con Moody spezza quasi il cuore perché finisce male per entrambi, anche se le premesse perché finisse bene c'erano. Eppure, nemmeno l'amore è abbastanza per una che ha sempre cercato approvazione, perché il potere è di più e questa è un elemento che ho apprezzato moltissimo. Personalmente faccio fatica a immaginare Dolores nel contesto di una relazione sentimentale, ma tu hai la capacità di mantenerla credibile anche in queste situazioni e questo è senz'altro un merito delle tue abilità narrative.
Ti mando un grande abbraccio e sono felice che Dolly sia tornata a uscire dalla tua penna. Nonostante gli incidenti che capitano, posso fare affidamento sul carattere di Dolores che non ama di certo stare nell'ombra e che ti tormenterà affinché tu continui a darle una voce.
Un abbraccio,
Sev

Recensore Master
21/08/21, ore 15:15

Ciao!
Ormai sono ""abituato"" alla bellezza delle tue Dolores/Alastor, una coppia che, lo ammetto, ho iniziato ad amare dopo aver letto alcune delle tue bellissime fic!
La tua Dolores è assolutamente plausibile a quella che abbiamo conosciuto nei libri e la sua amicizia con Andromeda seppur magari in attesa mi pare assolutamente fattibile. Il fatto che sia stata lei a dirlo a Bellatrix poi è una piccola chicca che mi è piaciuta molto! mi è piaciuto molto anche la descrizione del suo rapporto con alastor, la decisione di cancellare le sue memorie nel rapporto con la donna. Molto toccante.
Ammetto di non sapere la storia familiare di Dolores e perciò immaginarmi la scena del tribunale...... mi ha messo davvero dei brividi addosso.

La parte finale con l'incontro di Dolores e Andromeda, davvero non riesco a trovare molte parole, mi ha colpito davvero tanto e soprattutto la considerazione che ha fatto Andromeda: lei ha amato e ha perso, dolores non ha perso nulla perché non ha mai avuto veramente qualcosa per cui lottare.
Complimenti ancora!

Recensore Master
19/08/21, ore 22:54

Ciao LadyPalma ❤
Eccomi qui per lo scambio di Facebook e sai che penso? Che era meglio non commentare il tuo stato. Così almeno io adesso non me ne stavo nel letto con il magone in piena estate. Non lo so come fai, ma la tua Dolores ha sempre qualcosa che me la fa amare, specialmente in questi giorni. C'è così tanto sospeso nel suo personaggio, tanto da raccontare e dire e tu lo fai ogni volta con una delicatezza senza confini. Le parentesi, che sono messe qua e là, sono come piccoli ciottoli che danno il via ad una valanga di sentimenti.
Dolores, Dolores che cresce e tutto sembra non essere abbastanza per lei. L'unica cosa che conta è l'ordine, è mantenere le cose come devono essere, è dare ordini e portare a termine gli ordini che, invece, danno a lei. E allora Dolores è felice, non le interessano le amicizie o gli amori. Andromeda è la prima cosa che non è abbastanza, perché sceglie di farsi una vita di regole sue e non rispetta la famiglia, il nome, la purezza. E poi viene Alastor.
Ripeto di nuovo, proprio non lo so come fai. Ogni volta che li leggo, li dipingi in modo diverso, ma sempre uguale. Sono sempre loro, ma sempre differenti, sempre distanti e sempre vicini, sempre innamorati e sempre in tensione. Sono metamorfosi in una forma sola. Dolores è la parte che non cambia mai, Alastor è quella che tramuta pezzo per pezzo. Perde delle parti di sé finché non è la fine. E lei non gli dà nemmeno la possibilità di sentire che è davvero finita. In fondo – vai in carcere, muoviti – che male c'è a toglierli un altro pezzo? E allora Dolores va via, sparisce. Non è abbastanza un corpo che non ha nemmeno quattro arti.
E poteva anche finire qui per me, davvero. Ero già triste così, ma tu sei andata avanti ad infierire e senza nemmeno pensarci troppo mi prendi sua madre e suo fratello e lì infili lì tra le ultime righe delle storie. E anche loro non sono abbastanza, anche loro sono di intralcio. Vanno insieme agli altri, Percy, ecco dove devono stare le persone che non capiscono.
E poi la sferzata finale, quella per cui sto qui a scrivere senza un senso da più di dieci minuti. Non c'ho le parole per dire il vuoto che sento nel petto. S'è messa a piangere alla fine, Dolores. Ci sono cose che mi fanno male come un treno in corsa in pieno petto ed è la sensazione di essere soli. Il finale è di una fragilità unica e vorrei, non lo so, vorrei poter andare a trovare Dolores anche solo per un secondo. Mi fa male, di un male a cui non riesco a dare nome o parola. è straziante, Marti. E sei stata bravissima, come sempre.
La chiudo qui perché questa recensione sta diventando senza senso.
Ti vengo a trovare in carcere,
Sia ❤

Recensore Master
17/08/21, ore 18:06

Ciao Marti,
come ti accennavo era da troppo tempo che non leggevo dei tuoi Dolastor - e di Dolores in particolare - e sono davvero felice di aver scelto questa storia perchè, tra tutte quelle dedicate a lei che ho letto, è quella che mi ha più colpito a livello emotivo. Credo tu sia riuscita a scavare benissimo nell'io interiore della tua protagonista, mostrandoci ciò che l'ha spinta a voler rinunciare a qualunque altra cosa in favore della carriera e facendoci vedere come questa scelta abbia finito per essere un rimpianto - non per i legami perduti in sé, ma proprio per lei stessa e per la solitudine di cui si è ritrovata vittima.
Ho amato, come sempre, l'attenzione che hai dedicato alla struttura della OS, con la ripetizione di quel ma non abbastanza che nell'ultima parte passa da essere pronunciato da Dolores ad Andromeda, senza per questo modificare la sua importanza. Mi è anche piaciuto tantissimo il richiamo ripetuto a quella citazione tratta da Macbeth, che ora vorrei leggere per intero, soprattutto perchè hai aggiunto il dettaglio di come fosse la citazione preferita della madre di Doll: trovo che questo l'abbia resa ancora più umana e abbia tenuto vivo il legame con la parte babbana della sua famiglia - nonostante l'abbia rinnegata anche in tribunale.
L'idea che abbia scagliato un Oblivion su Moody poi ti permette di inserire perfettamente nel canon la tua storia e mi pare anche una scelta più che plausibile da un personaggio come lei, così attenta a ogni dettaglio e alle apparenze di perfezione a cui ha aspirato per tutta la vita.
Riesci sempre a farmi empatizzare con la tua Dolores e questo, a mio avviso, è uno dei complimenti migliori che posso farti visto che si tratta di un personaggio ampiamente detestabile. La scena finale, in particolare, è stata un vero colpo al cuore: ci hai mostrato una donna distrutta, che viene a patti con le sue scelte e si rende conto di essere davvero sola; Andromeda le fa notare che sì, nonostante tutto, è valsa la pena aver amato e vissuto seguendo le proprie regole - anche se ha perso tutto. E, comunque, le è rimasto Teddy. Dolores invece ha scelto di rinunciare a tutto e si ritrova completamente sola, lasciandosi finalmente andare alle lacrime.
Da persona eternamente sentimentale e ottimista, mi piace pensare che gli anni ad Azkaban potranno cambiarla e, chi lo sa, farla riavvicinare ad Andromeda una volta fuori.
Ti ringrazio di aver condiviso questa storia, hai saputo davvero emozionarmi.
Alla prossima,
Francy

Recensore Master
17/08/21, ore 12:04

Ciao Marti!
Finalmente mi sono destata e posso mettermi a recensire!
Ero molto curiosa riguardo questa OS, principalmente perché credo di non averti mai sperimentata sulla "lunga distanza" ed ero curiosa di vedere come te la saresti cavata - spoilero: meravigliosamente, come sempre.
Sono sempre curiosa di leggere qualcosa della vita di personaggi così poco fanonici e, sinceramente, mi sono approcciata a questo tuo scritto con (per citare il tema del contest cui entrambe partecipiamo) grandi speranze. Che, come anticipavo sopra, non sono state disattese. 
L'amicizia di Dolores con Andromeda è una tematica molto interessante (se non sbaglio, dovrei aver letto un'altra tua storia dedicata a loro) ed è stata sviluppata con enorme coerenza per quanto riguarda l'IC di Dolores - non fatico a immaginare con quanta ovvietà abbia scelto di tradire la propria unica amica per una questione ideologica.
Anche la relazione con Alastor è inserita nel testo con la solita naturalezza che li contraddistingue, quando escono dalla tua penna: bellissimo, l'uso dell'Oblivion di cui - non so se te l'ho mai detto - sono una grandissima fan. Le scene al San Mungo con Doll e Alastor mi piacciono sempre immensamente, le considero una tappa fondamentale nell'evolversi del loro rapporto.
E, anche in questo caso, ho trovato in questa OS ciò che stavo cercando - coerenza, poeticità, ma soprattutto IC.
E IC è anche la scelta di ignorare le proprie origini Babbane, in favore di una purezza che, sul finire, non le serivrà a niente.
La conclusione è, in questo senso, davvero stupenda: chiude perfettamente questa storia che è un cerchio, un anello - e chiude con i due elementi cardine di questa storia: il Macbeth e il "non abbastanza" che caratterizza ogni azione di Dolores, dall'inizio alla fine.
Bellissima storia: a questo punto, non vedo l'ora di valutare l'altra per il mio contest!
Un bacio,
Gaia

Recensore Master
17/08/21, ore 07:48

La Rowling ha avuto il pregio di creare dei villain pazzeschi. Partendo da Lord Voldemort, passando per Bellatrix, Bartemius Crouch jr, i fratelli Carrows, Fenrhir fino ad arrivare alla Umbridge che, per me, è la migliore. Perché nel suo circondarsi di rosa, di amenità varie, di leziosità al limite del vomito che la fanno apparire come innocua, è in realtà un pozzo senza fine del nulla. È un involucro vuoto, un incarto delizioso che ricopre la completa mancanza di sentimenti ...
Chiariamoci: in realtà Dolores sa provare emozioni. È perfetta la sua capacità di odiare chi esula dalle regole purosangue, i non conformati, i diversi. Ed è questo odio che muove ogni suo atto, ogni suo gesto volto alla distruzione del diverso.
Quindi la tua one shot mi piace tanto. L'hai raccontata nel suo crescere calpestando chi le ha rivolto affetto, senza alcun rimorso. Nemmeno alla fine è in grado di rimpiangere Andromeda e Alastor. Piange per sé stessa, per la sua condanna alla solitudine. La via del potere come rivalsa sul suo essere presa di mira dalla vita l'ha portata ad afferrare il nulla.
Non mi resta che affermare che l'ho odiata profondamente quando gioiva del dolore provato da Harry mentre si incideva sul dorso della mano NON DEVO DIRE BUGIE. Una cattiveria sublime.

Recensore Junior
16/08/21, ore 22:48

Ciao cara, eccomi qui :)

Ho apprezzato questa os in toto, ma più di tutto il modo perfetto che hai trovato di collegare inizio e fine della storia con i vari leitmotiv da te elencati.
Il fatto che tu abbia scelto di dare particolare centralità ai personaggi di: madre, Alastor, Andromeda mette ancor più in luce quanto lei sia effettivamente sola e quanto si appoggi più di tutto all'apparenza più che a coltivare rapporti veri. Perfino in quel piccolo stralcio che coinvolge anche Bellatrix riesce a trasparire alla perfezione il suo bisogno di sentirsi accettata e che la Black smetta di chiamarla con un soprannome.
è tutto così dannatamente IC che non riesco a trovare un difetto, credimi, perfino i termini che Moody usa per rivolgersi a Dolores, o ad esempio il tipico "ehm ehm" di lei.
Fantastici poi piccoli dettagli come lei stretta nel suo vestitino rosa confetto sin dai tempi della scuola, o il continuo riferimento al Macbeth che io, personalmente, adoro.
La cosa che ho apprezzato di più, tuttavia, è stato il finale dove finalmente riusciamo ad intravedere un briciolo di umanità da parte di Dolores Umbridge, ed è bellissimo ritrovarlo in un dialogo tra lei e Andromeda. Quest'ultima, che pur avendo subito delle importanti perdite dimostra di essere realmente libera; Dolores che, in cuor suo, sa di non sentirsi totalmente apposto con la propria coscienza. Mi è piaciuta anche la reticenza di Andromeda che alla fine si rifiuta di tenderle la mano, dopotutto ha ricevuto una serie di delusioni dalla famiglia e anche il tradimento da parte di un'amica non poteva ignorarlo.
Mi sento di fare una premessa necessaria: Dolores Umbridge è il personaggio che meno sopporto dell'intera saga, ma grazie alle tue ff ammetto di star cambiando progressivamente idea. Sei capace di porre il suo personaggio sotto una luce che, di solito, ho sempre ignorato.

Ancora complimenti, ti leggerò ancora di sicuro :)

Lady Capuleti

Recensore Master
16/08/21, ore 22:27

Ciao Marti!
Finalmente riesco a passare dalle tue parti.
Se devo essere sincera mi mancava la tua Dolly che non vedo l’ora di trovare nelle recensioni premio che dovrò scrivere in questi giorni.
Ora procedo con cautela perché sennò dico sempre le stesse cose e magari divento più noiosa di Sibilla che legge i Tarocchi di prima mattina 🤣
Innanzitutto: amo i personaggi che hai inserito.
Non è una novità, sai bene che come padroneggi Dolores tu a mio parere non ci riesce quasi nessuno proprio perché entri nelle note più frivole ma spesso distorte da qualcosa di malato che risiede in fondo anzi dietro quella patina rosea. Non si tratta solo di crudeltà, ma di qualcosa di davvero disturbante che fa rizzare qualsiasi pelo ( non voglio essere volgare, ma il mio Abe ignorante ogni tanto fa capolinea).
Poi senza giri di parole, adoro Andromeda; spesso l’ho ritratta anche io, ma in questo caso ci sta divinamente anche perché una loro conoscenza ci potrebbe stare benissimo e la voglia di Dolores di mostrare in un certo senso la sua vera faccia è palpabile.
Spesso io l’associo al ritratto di Dorian G., non per la questione dell’eterna giovinezza ma proprio perché lei a primo impatto potrebbe sembrare anche piacevole ma in realtà nasconde un marciume terribile.
Poi Alastor ( best friend di Abe e simpatizzante di Milly quando non tenta di mordergli la protesi all gamba )… io l’adoro. Credo che nella storia si percepisca un crescendo importante che lascia qualcosa di potente al lettore.
È un onore leggere una tua storia, sai quanta stima ho per te e per le tue perle.

Un abbraccio virtuale, un imbocca al lupo per il contest ( che sono sicura andrà benissimo)♥️
(Recensione modificata il 16/08/2021 - 10:28 pm)