Ciao, eccomi qui per lo scambio del Giardino!
Sono fresca fresca della lettura di Eleanor Oliphant sta benissimo, libro incentrato sul tema della solitudine, e la sinossi di questa shot mi ha molto incuriosito, per cui ho deciso di leggerla.
Mi è piaciuta tanto, ma davvero tanto, la metafora delle foglie secche e ingiallite per rappresentare i rami non più fruttuosi dell'albero delle amicizie. Che pure la protagonista si rifiuta di recidere perché teme di rimanere sola. Secondo la cinica che è in me, non c'è preoccupazione più fondata: tanti sono gli amici per convenienza e pochi, pochissimi, quelli che davvero hanno a cuore la tua presenza. Avevo comprato questa pianta di mimosa sensitiva, tempo fa... non ho quel gran pollice verde, per cui dopo qualche tempo ha cominciato a ingiallirsi. Pota pota, taglia via i rametti morti, e tempo di qualche settimana è rimasto un singolo, solo soletto gambo striminzito.
Come si dice, però, meglio soli che mal accompagnati. Meglio recidere e lasciare che siano i rami ancora verdi a spartirsi la luce del sole, le nostre attenzioni e il nostro affetto, ed ecco che Florinda si fa coraggio, chiude una porta e inconsapevolmente apre un portone. Sei riuscita a farmi odiare questa "amica" nell'arco di pochi paragrafi, quindi chapeau. Trovo molto azzeccata anche l'idea che una persona che si senta sola percepisca il bisogno di prendersi cura di qualcuno o di qualcosa che sia vulnerabile e necessiti attenzioni costanti, idea che si rispecchia in alcune vicende del libro che ho citato a inizio commento - e di cui non voglio fare spoiler nel caso tu lo volessi leggere, perché è davvero bello. Anche il ribadire che certe volte le piante sono migliori delle persone - perché ti ascoltano, perché fanno silenzio, perché loro l'ossigeno lo producono, non lo rubano come certi parassiti della società... insomma, in pochi paragrafi hai (avete) detto tanto e ti (vi) faccio i miei complimenti. E faccio anche il tifo per Florinda e Ciro!
Lucia (Recensione modificata il 15/10/2021 - 09:31 am) |