Ciaooo!
Posso essere sincera? Ero tipo super convinta che sarebbe finita in tragedia ahahahah soprattutto sul finale, quando hai descritto la scena bellissima al mare. Sarà che io adoro il mare e riuscivo ad immaginare la chioma rossa di Shouyou che risaltava in mezzo a tutto quell'azzurro, ma quando appunto hai scritto che Atsumu avrebbe incorniciato quel ricordo per sempre nella sua mente, ho pensato: "Ecco, adesso prende la pistola e lo spara" 😂
Sarà perché hai caratterizzato divinamente Atsumu, la sua depressione, i suoi fantasmi, la sua ansia di non fermarsi, anche senza un obiettivo, anche senza sapere perché sta continuando a camminare. Però appunto in alcuni dialoghi l'ho sentito così sconfitto, così disilluso (al contrario di Shouyou) che ho pensato fosse veramente convinto che l'unico modo per preservare qualcosa di prezioso per lui, fosse lasciarlo andare. Un po' come quando qualcuno di importante decide di ritirarsi da una carriera nel momento in cui è al culmine della gloria, perché quello che ci sta dopo può essere solo una lunga e dolorosa discesa.
Quindi ho avuto questo pensiero masochistico e straziante che GRAZIE per non essere stata del mio stesso parere! Per il finale io ho apprezzato questa scelta di terminare la storia in maniera aperta, innanzitutto perché una fine avrebbe implicato maggiori capitoli e quindi approfondimenti, una diversa strutturazione, una maggiore dilatazione del tempo.
Invece ciò che mi è arrivato è stata l'urgenza di due corpi che hanno bisogno l'uno dell'altro per sentirsi vivi, si cercano e si trovano, nonostante a volte sembrino irraggiungibili, e quindi ho inteso che il focus non fosse il contesto o la voglia di raccontare una storia di morte e zombie, ma al contrario che questo fosse il pretesto per regalare questi momenti AtsuHina così dolci, teneri e coinvolgenti che io veramente posso solo ringraziare prostrata a terra.
Ho adorato anche l'incipit, con l'immagjne di Suna che implora di venir sparato e poi dio santo, la consapevolezza che fosse l'ultimo e che quindi Alan e Kita lo hanno preceduto e tutto quello scritto prima era dunque solo un'immagine fugace, mi ha dato veramente i brvidii. Tutto questo perché come sempre sai dare la giusta consistenza alle parole, sai dove e quanto calcare, mi piace l'uso del corsivo dove serve (lo faccio anche io, ogni tanto, approvo tantissimo), il ritmo veloce che simula la corsa alla sopravvivenza insieme ai momenti più lenti che rievocano intimità e profondità.
Ok adesso basta la finisco, potrei stare qui a parlare per ore ma mi rendo conto che non è possibile quindi ti ringrazio tantissimo per questo regalo e come sempre bravissima! ❤️
Alla prossima,
Amy ♥️ (Recensione modificata il 29/09/2021 - 12:33 pm) |