Mi erano mancati tanto questi due, ma proprio tanto.
Quando pubblichi una nuova storia sono sempre contenta e sia pure con i miei tempi da lumaca so che la leggerò, ma ormai ho capito che quando pubblichi racconti su loro due sono proprio entusiasta e non posso fare a meno di trovare un angolino di tempo per leggerli nel più breve tempo possibile.
Quel prompt è proprio loro e sono felice che l'ispirazione ti abbia guidata da Ole e dal suo bozzolo, che forse è tana, forse è altro, sicuramente è casa per Homer.
Ho amato tantissimo questo viaggio agli albori della loro amicizia, vedere Homer che prende le misure con un ambiente che non conosce e con ritmi cui non è abituato – e vederlo riflettere su quanto in fondo Hogwarts non sia casa e non lo siano neanche tutti quei coetanei che aspettano trepidanti un suo racconto, ma qualcosa di familiare c'è: un ragazzino taciturno, troppo chiuso nel suo bozzolo, che però lo guida senza pretendere niente, neanche i racconti di esperienze meravigliose, perché quando si è casa anche il silenzio va bene.
È stato bellissimo seguire Homer e i suoi pensieri, perché attraverso le sue riflessioni su Ole mi è parso di avere davanti la maturazione del loro legame, quel loro conoscersi così profondamente. In fondo, sia Ole che Homer sono grandi osservatori e tante cose possono anche non dirsele – ad esempio di avere crepe in famiglia o di essere troppo timidi per allungare le mani in piatti distanti o chiedere a qualcuno di farlo per lui.
E poi, ma puoi immaginarlo, ho amato rivederli in quel letto a baldacchino studiare sino a notte fonda, sino ad addormentarsi insieme. Le prime volte sono un caso, riflette Homer, eppure nelle sue riflessioni c'è già la consapevolezza di chi ha trovato un bozzolo da scoprire, in cui prima o poi riuscirà a entrare.
Racconto meraviglioso come sempre, grazie di essere tornata da loro e di averli condivisi con noi.
Un abbraccio! |