Ciao!
Capitolo davvero molto, molto bello. Ti faccio i miei complimenti perché hai introdotto un tema piuttosto delicato ma che hai trattato coi guanti e con una grande sensibilità.
Mi ha colpito molto quando Jennifer ammette che i ricordi del presente relativi a sua madre stanno piano piano sostituendo quelli del passato, perché in effetti penso che vorremmo tutti mantenere una certa immagine di una persona nella nostra mente, ma inevitabilmente il tempo passa e le situazioni cambiano e a volte ci sta che un ricordo sbiadisca per fare spazio a un altro, magari spiacevole. In questo senso ho trovato bellissima la parte dove Jennifer non può che rassegnarsi nel vedere la madre in quello stato, mentre la ricorda giovane ed energica. Questo passaggio è stato doloroso ma molto ben descritto, perché penso che sia successo un po' a tutti di constatare che alcune persone, anche se ancora vive, semplicemente non sono più come le ricordavamo o come abbiamo imparato ad amarle.
Mi è piaciuto tantissimo anche il dialogo con Sindy, specie nel punto dove dice che lì il tempo scorre al contrario. Davvero una bella frase, non ci avevo mai pensato! E penso anche che non debba essere facile avere a che fare ogni giorno con la vita che piano piano scivola per poi lasciare posto alla morte... in questo senso la presenza dei bambini può essere d'aiuto anche al personale sanitario. Bella anche tutta la parte dove dice a Jennifer di cercare la sua fede, che non necessariamente deve essere religiosa... mi ha colpito sia per il significato di per sé, sia perché con questa frase hai dato tantissimo spessore a Sindy, una donna che ha i suoi valori ma che non cerca di imporli agli altri, anzi - sa che ognuno è diverso e non è detto che ciò che va bene a lei vada bene anche per altri. È un invito a scavare in noi stessi per cercare ciò che ci dà la forza di andare avanti.
E credo anch'io che Jennifer non debba avere rimpianti, soprattutto perché non le ridaranno indietro sua madre. Credo che Jennifer possa solo godersi ciò che la vita le ha dato, senza crogiolarsi nel passato e senza fare piani per il futuro.
Certo dev'essere molto doloroso per lei vedersi tremare la terra sotto ai piedi così, specie perché forse sua madre è l'unico appiglio che le è rimasto di una vita "passata", una vita dove era figlia, dove aveva qualcuno da cui cercare rifugio. Bella la riflessione sul fatto che di lì a poco rimarrà in un certo senso orfana. Ma, a pensarci bene, questo alla fin fine è un passaggio ineluttabile.
Ti faccio davvero i miei più sentiti complimenti per questo capitolo, si sente che ci hai messo il cuore, le emozioni e i sentimenti di Jennifer sono così vividi che li ho sentiti miei, hai scritto delle cose molto vere e molto belle, tutte descritte con grande sensibilità.
A presto,
Simona |
