Ciao Chiara,
il fluff e l'angst si fondono perfettamente in questa nuova storia fortemente introspettiva dove ci mostri tutta l'evoluzione emotiva di Palermo nei confronti di Helsinki (a partire dallo spettro di Andres).
La sua incapacità di dire cosa prova è l'incapacità di un uomo che non vuole avere paura, non vuole più soffrire, non vuole mostrarsi debole. Mi è piaciuta la riflessione su come quella reticenza al dire le parole "ti amo" derivi dalla volontà di non donare più di quanto si riceve... Ma quanto amore è capace di donargli Helsinki? Lo coglie impreparato con tutti quei gesti dolci, quella spontaneità e, anche alla fine, con quelle parole che no, non significano affatto "buonanotte". Gli eventi lo portano a sciogliere finalmente pian piano i dubbi ed è alla fine che sente di poterle dire – e ancor prima pensare – quelle due parole così spaventose.
Ho apprezzato, oltre a come hai condotto l'analisi introspettiva, anche la scelta di porre il "Ti amo" centrato sia all'inizio sia alla fine: chiude davvero il cerchio dell'evoluzione emotiva di Helsinki e del suo cambiamento di prospettiva in merito al significato di quell'espressione.
Bellissima anche questa OS. Brava!!
Un bacio e alla prossima storia:)