Recensioni per
Il (non) coraggio di restare
di VigilanzaCostante

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
03/05/22, ore 18:50

Ciao!
A distanza di mesi sono finalmente qui, a godermi questa tua lettura di Regulus e Sirius. Sono contenta che tu abbia unito la mia challenge al contest di Mari, perché la raccolta che ne è venuta fuori a mio parere è interessantissima.
Ho apprezzato molto come tu abbia trattato il rapporto tra ognuno dei tuoi protagonisti e il suo orientamento sessuale, trovo sia riuscita a far emergere attraverso questa relazione anche le loro indoli e il loro modo di approcciarsi a ciò che li circonda e alla vita nella sua interezza – da un lato Regulus che fatica a comprendersi, ma soprattutto a uscire allo scoperto e vivere se stesso senza timore alcuno; dall'altro Sirius che dell'affermazione di se stesso sembra fare lo scopo della sua vita e allora eccolo sprovvisto di dubbi, animato dal coraggio di chi sa di non dover chiedere scusa per ciò che è e per ciò in cui crede.
Eppure, malgrado questo loro apparire opposti, nell'ultima flashfic trovo tu sia riuscita a creare un piccolo, quasi invisibile, terreno comune, che è tutto in quel (non) del titolo. Sirius sceglie senza guardarsi indietro né porsi domande, Regulus avanza guardandosi sempre le spalle e ponendosi più domande del dovuto: entrambi sia pure in modo diverso affrontano la vita e le sue problematiche sempre fino a un certo punto, perché così come Regulus non contraddice il «Te la caverai» di Sirius, Sirius non approfondisce i silenzi del fratello, sceglie di non andare oltre, come sottolinei tu manca del coraggio di restare o forse di insistere – nel momento in cui manca qualcuno che lo trattiene lui va via, non demolisce alcun muro. Trovare questo terreno comune (spero di aver bene interpretato il tuo testo!) mi è piaciuto proprio tanto, evidenzia che nonostante tutto hanno dei tratti comuni, restano fratelli e se avessero voluto (con un po' di coraggio in più, forse) avrebbero potuto essere qualcosa di più di due estranei che condividono il cognome.
Con riguardo alla challenge, come credo si evinca da quanto ho detto sino ad ora, trovo tu abbia fatto un ottimo lavoro nel mettere in luce le voci dei tuoi protagonisti, gestendo al meglio i tratti stilistici richiesti (i dialoghi, in particolare, sono veramente impattanti). Ogni persona narrante porta con sé una prospettiva e ogni prospettiva collabora a creare un quadro di insieme che restituisce sia il rapporto tra i due fratelli che il loro modo di rapportarsi con l'esterno e con se stessi.
Grazie di aver preso parte alla challenge e complimenti per questa raccolta!
Un abbraccio. ❤

Recensore Master
07/03/22, ore 17:24

Arrivo con la mia solita calma. Mi ero segnata di passare a lasciare un parere fin da quando era stata postata, ma ovviamente le mie tempistiche sono sempre quelle che sono e quindi eccomi qui.
Mi ha sempre affascinato la figura di Regulus e, leggerne in questo contesto, in un rapporto fraterno che, di fatto, ci è mancato nell'opera originale con suo fratello Sirius, mi ha commosso, specie perché tutto ruota proprio intorno a questo loro rapporto, all'essere diversi, al non capirsi e - di fatto - al non fare davvero un passo l'uno verso l'altro, rimanendo arroccati nelle loro posizioni. La domanda e se, è quasi d'obbligo, perché è ciò che traspare, quello che avrebbe potuto essere, ma non è stato. 
Mi piace molto come hai trattato dell'asessualità di Regulus, con cui fa i conti da ragazzino e che lo spinge, in parte, a sentirsi ancora più diverso, a cercare qualcuno a cui non rendere conto di se stesso, dato che neppure lui sa davvero chi è davvero. Mi fa enorme tristezza questa versione, ma devo dire che proprio perché incentrata sui Black, è ancora più dolorosa.
Non ho trovato errori nella stesura e mi ha intrigato un sacco il modo in cui hai strutturato la storia in tre momenti, con le due voci - seppure in modo differente - dei fratelli. E niente, complimenti!

Recensore Master
05/01/22, ore 11:50

Valutazione per l'Ace Contest di Mari Lace

Titolo: 2/2

Ho apprezzato il titolo, nella sua bivalenza: c’è il non coraggio di restare di Regulus che non è coraggio perché non ha realmente una scelta, e c’è l’assenza del coraggio di restare di Sirius, che invece di rimanere con coraggio per il bene di suo fratello prende e scappa via, abbandonandolo lì perché è sempre stato più bravo di lui a cavarsela.
Grammatica: 9,1/10
“selettivo nel scegliere” nello scegliere -0,5
“nel farsi scegliere” dovrebbe essere “farmi”, vista la prima persona. È probabile che sia una svista ma è fraintendibile. -0,2
“Sei nell’occhio del ciclope,” ciclone; sicuramente svista ma fraintendibile perché dà esito a una parola di senso compiuto, sebbene l’espressione non abbia senso -0,2
Stile: 2/3
Ho apprezzato l’uso della punteggiatura, variata al punto giusto; il testo scorre bene.
Si tratta di tre flash scritte in stili diversi, con persone diverse, quindi per quanto riguarda la coerenza stilistica andranno fatti discorsi diversi.
Trovo ben riuscite seconda e terza persona (e quindi seconda e terza flash), con un narratore onnisciente che esplora ora l’uno ora l’altro personaggio. Per quanto riguarda il lessico, ho solo alcune leggere perplessità che ti riporto di seguito, ma non sono gravi:
“Di te non ha quasi più notizie, se non quelle che percepisce dagli altri.”
Qui non mi convince molto la scelta del verbo percepire, non mi pare proprio la più adatta. Percepire fa riferimento ai sensi, vuol dire intuire, notare qualcosa in modo vago. Qui penso intendessi più che altro che ha solo le notizie che gli vengono riferite dagli altri, o ti riferivi più letteralmente a intuizioni? In ogni caso, è un dettaglio che ti riporto per completezza.
“affidarsi a coloro che l’avrebbero sempre trattenuto”
Qui hai scelto il verbo trattenere in opposizione ad abbandonare, ma non posso dire che mi convinca molto, leggendo mi ha stonato. Che vuol dire che i suoi amici lo trattengono? La prima cosa che viene in mente è che lo tengano fermo, che lo contengano. Ho controllato i vari significati di trattenere e quello che più si avvicina a ciò che intendi tu è “Tenere qualcosa presso di sé, tenere da parte, conservare.”, ma anche qui, l’esempio riportato è “trattenere una ricevuta”. Insomma, avrei optato per altro; non mi viene un verbo adatto, suggerirei “non l’avrebbero mai lasciato” o qualcosa del genere. Forse non volevi per differenziare meglio le due frasi opposte, ma “trattenuto” proprio non mi convince in questo contesto.
Come dicevo, però, nel complesso non ho niente da ridire su seconda e terza flash.
Ho riscontrato più problemi con la prima flash, la decurtazione di punteggio ti viene quasi interamente da lì. Si tratta di problemi di scelte lessicali; alcune sono sbagliate a prescindere dal contesto (le riporto dopo), altre stonano in bocca alla prima persona di Regulus ragazzo. Nel complesso ho trovato la prima persona non gestita al meglio. Ti riporto le frasi che mi hanno messa più in difficoltà:
“Io sono rimasto attaccato a quell’arazzo, appiccicato e incalcinato.”
Qui innanzitutto non mi è molto chiaro a quale elemento vadano associati i due attributi dopo la virgola: a essere “appiccicato e incalcinato” è Regulus o, come mi sembra più intuitivo, l’arazzo? E se è l’arazzo, in che senso un arazzo viene incalcinato? Ho provato a fare una ricerca a riguardo ma non è venuto fuori niente, non mi risulta che gli arazzi vengano incalcinati. Inoltre non mi convince la scelta del termine “appiccicato”: in questa flash mi è sembrato cercassi di mantenere un registro medio-alto, registro a cui “appiccicato” decisamente non appartiene.
“stoccafisso nelle mani del mio destino”
“Stoccafisso” è il merluzzo disseccato all’aria, letteralmente. Esiste l’espressione colloquiale “stare impalato come uno stoccafisso”, ma è appunto molto colloquiale (e a dire la verità non la ricordavo, lì per lì leggendo sono rimasta molto confusa) e di conseguenza incongruente con il registro che hai scelto di adottare per questa flash.
“valicare la mia corazza”
Questa non è una scelta lessicale sbagliata, però ho trovato “valicare” una scelta eccessiva per Regulus; come accennavo sopra, hai tentato di impiegare un registro alto per questa flash, ma questo registro a mio parere stona con la prima persona. D’accordo, Regulus è un Black, ma è comunque un ragazzino di 14 anni. Oltre a questo, ma molto meno rilevante, valicare mi dà l’idea di sorpassare qualcosa in altezza, non l’ho mai visto impiegare associato a una corazza. Ma non è un errore!
“Mi acquatto al muro per non farmi vedere, sorrido a metà, sbilenco. Per permettere a loro di credere che sì, ne sono capace. Molleggio verso il mio dormitorio, mi assento dalla vita. Cerco di lavare via tutto quello che non ho mai bramato.”
Immagino tu intendessi dire che Regulus esibisce un sorriso sbilenco, ma se scrivi “sorrido a metà, sbilenco” letteralmente significa che a essere sbilenco è Regulus, che contestualmente sorride a metà.
Sempre relativo al discorso di prima, trovo “Mi acquatto” e soprattutto “Molleggio” forme decisamente stonate in bocca alla prima persona di Regulus.
In generale la flash ha uno stile abbastanza equilibrato, ma in alcuni punti hai adottato scelte lessicali che stonano con il narratore e con il contesto.
Ho un ultimo appunto da fare, sulla frase conclusiva della terza flash. Sono un po’ in crisi perché inizialmente l’avevo presa per fare un complimento, mi ha colpita perché la trovo molto d’impatto e ottima per concludere la storia. Rileggendola, però, ho notato che qualcosa non torna.
“Ma brucia la carta da parati sopra al nome di Sirius Black.”
Il nome di Sirius è sull’arazzo di famiglia. Ammettendo che bruci anche la carta da parati (mi sembra strano ma non lo ricordo ed è un dettaglio poco importante), brucerebbe sotto, non certo “sopra”.
È un peccato perché la frase, come dicevo, mi piace perché come conclusione è molto d’impatto, ma dovresti riformularla.
IC: 10/10
Regulus è in pratica un OC: ciò che sappiamo di lui per certo è che era Serpeverde, si è unito ai Mangiamorte e quando ha saputo dell’Horcrux di Voldemort l’ha tradito. Sappiamo, inoltre, che teneva a Kreacher e lo trattava bene, e ho apprezzato il ritrovare questo dettaglio in opposizione all’altrettanta canonica antipatia di Sirius per l’Elfo Domestico. Non lo vediamo mai agire in diretta, dato che al tempo del racconto lui è morto da anni, e di conseguenza ipotizzarlo asessuale è perfettamente lecito, nel senso che non contraddice nessun elemento canonico.
Gli unici appunti che potrei fare sulla caratterizzazione di Regulus riguardano il modo in cui si esprime in prima persona nella prima flash, ma sono critiche che ho già mosso e considerato nel parametro “stile” e che non trovo utile riprendere qui.
Anche su Sirius non ho molto da dire: personalmente non lo immagino avere una relazione con Remus, ma riguardo all’adolescenza dei Malandrini sappiamo talmente poco che le mie idee sono valide quanto le tue (e quanto quelle di chiunque altro). In generale il suo comportamento mi sembra in linea con ciò che sappiamo di lui, mi ha anche fatto piacere vederlo interagire in modo amichevole con il fratello finché non decide di voltare le spalle a lui e a tutto il resto della famiglia.
Citazione: 4,9/5
Alla prima lettura ho pensato che la citazione fosse utilizzata benissimo, ripresa in più punti, presente in tutte e tre le flash, un punteggio pieno insomma.
Rilettura dopo rilettura, tuttavia, mi ha convinta leggermente meno. La citazione è inserita molto bene, molto presente, però tu l’hai intesa riferita a due sole persone: Regulus lo dice a Sirius intendendo che loro due sono rami dello stesso albero, l’albero della famiglia Black. “Siamo tutti” è una dichiarazione molto ampia, però, e visto il modo in cui hai deciso di impiegarla avrei preferito che ci fosse una limitazione esplicita nella frase, qualcosa tipo “Siamo tutti e due rami dello stesso albero”, “Siamo rami dello stesso albero, noi due” o comunque su questa linea. Questa è l’impressione che ho avuto leggendo, ma se non a loro due la frase è comunque intesa a includere solo i Black.
È una piccolezza, e infatti ho deciso di decurtare un decimo più simbolico che altro, ma se presa alla lettera la citazione “Siamo tutti rami dello stesso albero” va proprio contro gli ideali elitari dei Black, dichiarando che tutti – maghi e Babbani, uomini e donne, a prescindere dal sangue – sono uguali.
Gradimento personale: 4/5
Sirius non mi piace e non ne ho mai fatto mistero, ma non è lui il motivo per cui ho abbassato il punteggio di questo parametro. Il motivo è che non sono riuscita a comprendere del tutto il tuo Regulus, o più che a comprenderlo ad apprezzare la sua caratterizzazione.
“Non voglio essere toccato, non voglio essere capito, non voglio essere desiderato.”
Capisco perfettamente che Regulus non voglia essere toccato o desiderato, ma perché mai non vuole essere capito? Mi aspetterei al contrario che voglia essere compreso, nella sua diversità. Che voglia sentirsi un po’ meno diverso, o un po’ più sinceramente accettato. Anche perché nella prima flash da come parla del suo non avere amici (“figuriamoci un amore”) non sembra contento di questa situazione, sembra desiderare l’amicizia che in altri punti invece appare rifuggire.
Non so, è un parere del tutto soggettivo (mi permetto di essere tale in questo parametro) ma non ho apprezzato molto che la freddezza del tuo Regulus sembri a tratti una conseguenza del suo non provare attrazione – non so se fosse la tua intenzione, ma la mia percezione è stata questa.
Bonus: 0/1
Totale: 32/36

Recensore Veterano
05/12/21, ore 19:26

Ciao Mati, 
ecco, come promesso, a regalarti una recensione in occasione del tuo compleanno. Devo dire che, a differenza di quanto scritto su Fb, quando sono entrata sul tuo profilo Efp, di tue storie che ho letto e che mi sono piaciute ce ne sono tantissime, ed è solo per mancanza di tempo che non arrivo mai a recensirle tutte (questo mi ricorda che ho una marea di storie di altre autrici da recuperare... aiuto!!!).
Questa tua tripla flash, però, mi ha toccato veramente il cuore. A parte il fatto che adoro come scrivi, a parte il fatto che parla di uno dei personaggi della saga che mi incuriosisce di più, trovo che hai descritto in maniera eccellente la dinamica del rapporto tra Sirius e Regulus. Di quest'ultimo conosciamo ben poco, se non quello che Sirius racconta a Harry, ma possiamo ben immaginare che non sia stato un rapporto facile, altrimenti Sirius non se ne sarebbe andato, ma sarebbe rimasto accanto al fratello.
Tra i due, comunque, sento di provare un'infinita tenerezza per Regulus. Tutti e due i fratelli non hanno certo scelto in quale famiglia nascere, né quali insegnamenti ricevere, ma mentre Sirius trova degli amici, che diventano la sua nuova famiglia, Regulus è paralizzato dalle scelte che altri hanno fatto per lui o che lui non ha avuto il coraggio di prendere. Ma è proprio così? Perché, come spiega il titolo (oserei dire perfetto), restare in casa Black (con tutto ciò che comporta) è un atto di coraggio, oppure una sua mancanza? Così come la fuga di Sirius, è un atto di vigliaccheria oppure no?.
Bellissima tripla flash, veramente complimenti.
Alla prossima, e di nuovo augurissimi di buon compleanno. 
  

 

Recensore Master
02/12/21, ore 18:27

Ebbene, ci rivediamo prima del previsto, anche se questa volta entrambi in veste di concorrenti!
Ho appena pubblicato la mia storia per il contest e quindi ho provveduto prontamente a fare il giro delle altre storie partecipanti, dunque eccomi qui
Che storia eccellente, è stato come essere trascinati da un vortice di emozioni, con queste brevi descrizioni alternate ai pezzetti di dialogo, 
Ho amato leggere il punto di vista di Regulus, quel senso di alienazione da tutto e da tutti che lo ha portato a unirsi a Voldemort
Perché tra l'educazione data dalla sua famiglia e il fatto di essere indottrinati dai Serpeverde più grandi probabilmente non avrebbe avuto scampo nella sua scelta, ma comunque il fatto di non essere capito, di non avere nulla in comune con suo fratello deve aver giocato un ruolo decisivo
E il modo in cui tutti, indifferentemente dalla loro concezione del proprio senso di giustizia, cercano di spingere oltre i suoi livelli di comfort, oltre i suoi desideri, per incastrarlo in quello schema di "ciò che un ragazzino della sua età deve volere" è qualcosa che lo spinge verso l'unica persona che, almeno su questo, non ha fatto pressioni. E certo, noi sappiamo che è perchè a Voldemort interessa poco degli altri, se non quello che possono fare per lui, ma Regulus è un ragazzino e non lo sa, non lo può sapere
Della parte dedicata a Sirius mi è piaciuta in particolare la tracotanza che emerge: lui è nel giusto, lui è coraggioso, lui sceglie e sceglie bene, e di conseguenza negli spazi negativi scorgiamo la sagoma di Regulus che è ciò che resta quando suo fratello non c'è più
E la scena finale  in cui brucia l'immagine di Sirius sull'albero genealogico di famiglia ha un peso incredibile, da pelle d'oca, anche grazie all'uso perfetto della citazione
Davvero bellissima, l'ho adorata
Buona fortuna per il contest, e a presto!

Alsha

Recensore Master
24/11/21, ore 08:08

Ciao, Mati!
Ero molto curiosa di leggere questa storia, perché trovo la sfida lanciata da Rosmary davvero interessantissima e con tantissimo potenziale per andare a indagare con approcci nuovi dei rapporti che crediamo già di conoscere.
E poi, insomma, il rapporto fra Sirius e Regulus è qualcosa che mi ha sempre stretto il cuore, è qualcosa di dolorosissimo e complesso proprio perché, in fondo, Sirius è morto ssnza avere la possibilità di comprendere davvero Regulus. È morto credendo che Regulus avesse combattuto una guerra diversa dalla sua, e che fosse morto solo per codardia, e non perché si era rivelato coraggiosissimo.
Insomma, mi ha sempre fatto male immaginarli così potenzialmente vicini, eppure inevitabilmente lontanissimi. Lontani non solo perché hanno reagito diversamente alle pressioni e alle imposizioni della loro famiglia, ma lontani soprattutto perché hanno approcci diversi alla vita, e non si comprendono.
Sirius è uno dei miei personaggi preferiti di tutta la saga, nonostante mi renda conto che sia un uomo che nei difetti ci annega, e ho adorato ritrovarlo qui così sfrontato, così aperto, pronto a sfidare qualsiasi cosa e a prendere a morsi la vita, senza paura di turbare nessuno, pronto ad affermare a gran voce ciò a cui tiene e a ridere dello sconcerto che semina. È proprio lui, e di contro il Regulus che emerge mi ha davvero straziato il cuore, perché mi fa una tenerezza infinita nel suo sentirsi diverso, nel non comprendere come vivere i rapporti nello stesso modo di Sirius (e senza capire che quello di Sirius non è per forza di cose l'unico modo giusto e corretto di farlo, che non c'è niente di male nel non avere interesse per le altre persone e nel voler restare lontano da tutto ciò che non lo fa sentire a suo agio). Ed è straziante come nonostste tutto il loro confronto si trasformi sempre e comunque in conflitto: loro sono davvero due rami dello stesso albero, e non solo per mera discendenza familiare. Lo sono perché hanno le stesse radici, sono formati dalle reazioni alle stesse provocazioni e, in fondo, moriranno combattendo in modo diverso per la stessa causa. Ma Sirius non lo sa, non lo vuole vedere, e la sua scelta di non voltarsi indietro impedirà ogni possibile avvicinamento.
Insomma, l'ho trovata davvero un'interessantissima analisi dei personaggi, ti faccio i miei complimenti!
A presto!

Recensore Master
17/11/21, ore 19:12

Ciao!
Sono contenta di averti lanciato questa sfida nella challenge, perché ne è venuta fuori una storia che mi è piaciuta molto.
Quando si scrive di fratelli è inevitabile mettere in evidenza i punti di conflitto che esistono, è un legame familiare che è fatto così, di affetto e litigi, e i tuoi protagonisti qui sono adolescenti per giunta. Dalla saga naturalmente conosciamo che il più grande momento di distacco tra Sirius e Regulus si ha in relazione agli ideali familiari, il cui rifiuto spinge Sirius a lasciare la propria famiglia. Non sarebbe stata una storia su Regulus e Sirius se non ne avessi parlato. Ma mi ha colpita molto leggere come le differenze tra loro non sono solo lì, ma vengono poste anche nell'approccio alla sessualità. Sirius è energia pura, lo conosciamo, e qui lo ritroviamo innamorato di un uomo (Wolfstar, adoro!) senza alcuna vergogna. Regulus non vuole essere toccato, capito, desiderato, e questo è probabilmente pure più difficile da comprendere e accettare.
Ho apprezzato anche l'utilizzo del prompt, che ritorna in ognuna delle tre parti di questa storia e nella fine si completa: "Ma brucia la carta da parati sopra al nome di Sirius Black." Molto evocativa questa conclusione, perché conosciamo bene come funziona l'albero genealogico della famiglia Black a Grimmauld Place.
In bocca al lupo per il contest!

Recensore Master
16/11/21, ore 22:38

Ciao Mati ❤
Dopo aver letto la storia in anteprima oggi non potevo non passare. Sono una mamma ciocca per Regulus e ho il cuore tenerello per tutte le comparse del mio amato Sirius. (sto cercando di scrivere questa recensione da millenni, ma adesso mi metto sotto e concludo ecco). Quello che ho apprezzato tanto della storia è stato il lavoro sullo stile (che ha richiesto un po' la sfida di Rosmary). Trovo che tu sia stata molto brava, sopratutto nell'utilizzo della prima persona: mi è piaciuto prendere a braccetto Regulus e scoprirlo un poco a poco e vedere quali sono i suoi demoni più nascosti. Mi piace anche il rapporto con Sirius, che è fatto di tagli e di incomprensioni e di silenzi. Regulus gli dice persino che non gli spiega mai niente. E Sirius lo riprende: ma che c'è da spiegare? I loro genitori sono mostri anche senza aver ucciso nessuno. Non serve avere delle prove. Sirius poi, che bello qui, con tutto il suo modo di essere aperto e coraggioso (facile essere coraggiosi, se si è Grifondoro). Sirius è libero, ma la sua libertà finisce per crearsela da sola e non gli importa di mostrare a tutti che ha un ragazzo. Gira per i corridoi con Remus e lo bacia e lo abbraccia e poi si porta dietro anche il gruppo di amici. Che fortuna, dice Regulus, che suo fratello ha trovato tutto senza nemmeno sforzarsi. A Regulus non rimane niente, lui che si sente diverso e che non si capisce: come potrebbe? Nessuno gli ha mai dato la possibilità di capire cosa c'è che non va. Nessuno che gli venga a dire che è asessuale e che va bene così.
C'è una frase che mi è piaciuta tanto durante la lettura che ho fatto stamattina e che mi ha fatto sorridere tanto (amo l'angst, ok?): "Di te non ha quasi più notizie, se non quelle che percepisce dagli altri. Sei nell’occhio del ciclope, dicono. Sei nelle prime linee della resistenza, dicono." Non so perché mi abbia colpito tanto. O meglio, lo so: è pieno di Regulus che non sa niente di Sirius e di Sirius che si butta a perdere la vita in prima fila. Il solo fatto che sia scritto, comunque, significa che a Regulus ancora importa. Significa che non gli va proprio giù che sia stato abbandonato anche dal fratello. Siamo tutti rami dello stesso albero. Siamo tutti rami dello stesso albero. E invece Sirius brucia e lui rimane appeso: non ha trovato il modo di accendere la fiamma.
Bellissima. Ti mando un abbraccio,
Sia ❤

Recensore Master
16/11/21, ore 21:42

Beh sono corsa a leggere questa tua raccolta non appena ho ricevuto la notifica della consegna. Insomma, scriviamo della stessa coppia ed ero super curiosa di vedere come avresti strutturato il loro rapporto. Ogni volta, c'è una parte di me che spera di riuscire a pendere verso Sirius, ma proprio no, non riesco. Ho voluto abbracciare Regulus - no, ok, forse il tuo non gradirebbe - gli avrei dato una pacca sulla spalla e offerto una Burrobirra, ecco. Gli voglio bene a questo Regulus dedito alla causa, che non capisce perché si sente diverso, perché certe cose semplicemente non gli interessano e trova realizzazione nella Causa. Chissà quanto rimarrà deluso da Voldemort, piccino, per arrivare poi a ribellarsi in quel modo.
Trovo che tu abbia fatto un ottimo lavoro con i dialoghi e anche la struttura della storia. In bocca al lupo per la challenge e per per il contest!
Un abbraccio,
Sev