Recensioni per
Sette brevi lezioni d'Oltremare
di Kodama_

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
16/01/22, ore 10:45

Ho continuato a pensare a questa storia per davvero un sacco di tempo, e ieri sera ho iniziato a rileggerla. Tipo all'una di notte. E mi sono fermata perché mi stava facendo diventare troppo triste, però - il bello delle storie è che devono trasmettere emozioni. Forse si dovrebbe rileggere tutto almeno due volte, perché si trovano o si pensano cose che la prima volta ci sono sfuggite, ma il problema è che vado sempre di fretta nella speranza di vedere, sentire, leggere il più possibile.
Ho sempre ritenuto che una casa dica tantissimo del proprietario. Essere invitati in casa di qualcuno può sembrare normale, ma può essere anche una specie di rituale, di passaggio nella relazione. Quindi l'idea delle case che rispecchiano i sentimenti dei proprietari è proprio bella. E allo stesso tempo il fatto che esista un Curacase, o che il comune debba fare in modo che tutte le case siano a posto mi sembra terribile, perché il dolore non diventa più privato ma pubblico. Hanno detto a Osamu che deve smettere di essere in lutto per il fratello. E alla fine è Shouyou con una casa ingrigita e Osamu che gli dice che va bene e che è normale sentirsi tristi. Mi è piaciuto tantissimo l'intreccio di Atsumu, Osamu e Shouyou. Da estranei diventano quasi inseparabile, nonostante Atsumu non compaia mai insieme a loro due - lo dice anche lui, che non c'era mai stato. Diventano inseparabili grazie a un segreto, perché Shouyou sa come è morto Atsumu ma Osamu non sa che lui sa. I segreti a volte uniscono invece di dividere, e alla fine Osamu è Shouyou sono diventati uniti grazie al loro dolore condiviso per Atsumu.
E nonostante tutta la trama, i rapporti con i caratteri dei personaggi sono rimasti intatti! Shouyou aiuta - anche nel manga non fa altro che aiutare tutti a capire cosa vogliono dalla vita, dalla pallavolo, da loro stessi. C'è una ragione per cui Atsumu, Hoshiumi e Kageyama aspettano tutto quel tempo. Ma lo fa senza saperlo, mentre nella storia lo sa senza infierire, senza volersi imporre sul dolore di Osamu. Ad un certo punto dice di non essere uno psicologo, ed ha ragione. Non si comporta neanche da amico, perché all'inizio non sono amici. Effettivamente non ti saprei dire da cosa si comporta, però è la scelta giusta. Qualunque essa sia.
Poi c'è il rapporto tra Osamu e Atsumu - stare lontani l'uno dall'altro, nel manga, porta alla competizione di chi sarà più felice, in cui Atsumu vuole dimostrare a Osamu che sarà il migliore e forse con una punta di cattiveria vorrebbe fargli rimpiangere di aver lasciato la pallavolo. (Solo un puntino, quel sentimento di rivalsa fraterna che non va mai via del tutto.)
Nella storia sono separati per sempre, e non ci può essere rivalsa sui morti. Non c'è niente. E ritorno al discorso iniziale in cui ho davvero apprezzato come alla fine da tutta questa storia Osamu se ne esca da solo. Ovviamente la presenza di Shouyou aiuta, ma è un percorso che si deve fare da soli.
La penultima scena, in cui entrambi sono con Atsumu a mare in momenti diversi, riassume tutto il senso. Dicono addio - viene specificato, non sarà mai un addio definitivo - singolarmente, perché in realtà non tutto il dolore deve essere condiviso.
Un altro elemento che sottolinea come questa storia sia un viaggio, è il mare. Sono sempre vissuta vicino al mare, mi piace nuotare dove l'acqua è profonda, e non ho mai visto il mare come terrificante e inesorabile. Sta là e nessuno lo può muovere. Però capisco il pensiero e la paura. Shouyou guarda sempre il mare per schiarirsi le idee, Osamu e Atsumu non ne sopportano nemmeno l'idea. Il mare dà e il mare prende. Il mare ha tolto Atsumu a Osamu e l'ha dato a Shouyou, ha dato Osamu a Shouyou si è ripreso Atsumu. Come un gioco. Anche molto poetico a dir la verità, quindi doppi complimenti, perché è stato davvero bello accorgersene. (Mi ha fatto venire in mente un episodio che racconta sempre mia madre. Quando era piccola in estate, di domenica, si era messa a giocare sul bagnasciuga prima di andare a messa, e uno zoccolo di legno le era scivolato in acqua. Due - forse tre - estati dopo lo aveva ritrovato sulla spiaggia vicina. È proprio vero che il mare prende e dà, però non tutti ci pensano spesso.)
Ovviamente per quanto riguarda il modo in cui è scritta, è sempre bellissima come ogni altra tua storia. È piena - quasi satura - di similitudini e metafore, assolutamente non la rendono pesante o noiosa, anzi, aumentano e impreziosiscono tutti quei sentimenti che altrimenti sembrerebbero banali. Come la casa come sembra un gatto morto sulla strada, la cucina come soffiare sulle proprie dita in inverno, la paura come le farfalle impazzite nello stomaco. O ancora come sei riuscita a descrivere risposte umane in ogni situazione: la gelosia di Atsumu, il bisogno di essere toccato di Osamu, il sentirsi in colpa per essere felice (la scena della camicia, il mettere e togliere e mettere di nuovo), cucinare per qualcuno.
Bellissima storia!! ❤️

Recensore Veterano
12/12/21, ore 10:56

Ciao. Ho visto la storia grazie al fantastico tag del fanfictionsaturday sul gruppo - e ne sono tanto grata.
Inizio dalla fine: siamo noi lettori a dover ringraziare te per questa storia meravigliosa. L'impegno ed il talento emergono da ogni periodo della storia, da ogni elemento così perfettamente incastrato con gli altri. Quidi grazie per averla pubblicata, davvero.
In secundis, spostandoci sul merito della stessa: semplicemente, wuau. Non c'è una parte che non funziona. Mentre scrivo questa recensione ho un magone terribile, penso che le parole giuste per commentare questo pezzo non mi raggiungeranno mai, eppure voglio provarci. So quanto sia importante ricevere feedback e ci tengo a sottolineare quanto plauso meriti per una storia così ben scritta ed orchestrata.

Ho amato tutto: la caratterizzazione dei personaggi - la disperazione palpabile di Osamu, la giovialità di Shouyou che si trasforma in umana tristezza, la spensieratezza e la giovinezza di Atsumu...-, il rapporto difficile e contraddittorio con il mare, quella forza mostruosa che talvolta ha assunto il ruolo di prtagonista delle vicende. In particolar modo, sono rimasta piacevolmente colpita dal lessico utilizzato, dall'organizzazione dei periodi, e dal cambio impercettibile di stile nel POV di Osamu e in quello di Shouyou. 

Hai fatto un lavoro fantastico, io posso solo dirti di andarne fiera.

"Dentro questa casa ci abita una persona. O forse sarebbe più corretto dire che ce ne abita mezza, dato che la sua altra metà è andata perduta. 
Questa è la sua storia: la storia di come una metà torna a essere intera. Più propriamente, è la storia di un porcospino che, in mezzo all’oceano, trascinandosi dietro tutti i suoi aculei, deve imparare come si nuota."
Fin da quando ho letto questo incipit fantastico, ho capito che avrei amato questa storia. Le mie aspettative non sono state assolutamente tradite.
Ancora grazie. <3
 
(Recensione modificata il 12/12/2021 - 02:59 pm)

Recensore Master
04/12/21, ore 21:44

Ciao! 
Ho scoperto questa fa grazie al #fanfictionsatuday sul gruppo fa Haikyuuitalia. Non so proprio da dove cominciare, perchè sono troppo emozionata per riuscire a pensare qualcosa di davvero coerente da dire. Mi è piaciuta moltissimo l'idea delle case malate perchè il suo proprietario è malato, come ho amato il fatto che Hinata sia un curacase: è il ruolo prefetto per lui perchè davvero lui è luce, aiuta gli altri sempre anche quando non vi fa a posta, è davvero Ic. Hai saputo descrivere bene i sentimenti, e le emozioni, la tristezza, la solitudine è si anche la rabbia e l'odio perchè perdere qualcuno a cui si vuole bene fa così soffrire che si finisce per odiare se stessi, la vita in genere.Osamu passa dieci anni così ed devono essere stato tremendi! Mi è piaciuto moltissimo come hai sviluppato il rapporto tra Shouyou e Osamu, sopratutto quando finalmente quest'ultimo si lascia andare a quei nuovi sentimenti. Molto bella anche la parte di Astumu che mi ha fatto piangere, ma come dici tu nella fic: "il mare prende, e ti da".
complimenti perché questo racconto è davvero bellissimo.
kiss
Risa
 

Recensore Master
23/11/21, ore 23:43

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)

Ciao Kodama!
Sono Will ed è la prima volta che ci incontriamo in una storia!
Che dire di questa storia?
Premetto con il dire che è BELLISSIMA e che per tutto il tempo sono rimasta incollata davanti al pc, catturata da ciò che hai scritto.
È così lunga e intensa che anche fare una recensione decente sarà una bella impresa ahaha
Appena l’ho iniziata non avevo ben capito dove volesse andare a parare ma, già nel giro di pochi minuti, mi ha subito presa tantissimo e l’ho divorata. Finite tutte e venti mila li parole mi sono chiesta come fossi arrivata di già a finirla e perché non continuasse ancora così per altre dieci mila! Il paragone che subito mi è sorto per questa storia, parlando comunque in modo così profondo del mare, è proprio quello con un’altra opera che mi ha suscitato una palette così ampia di emozioni, ovvero i figli del mare. Anche qua c’è questo paragone con il mare che può tutto, che è inesorabile, che quasi è ultraterreno nel suo non esserlo e veramente consideralo un complimento perché entrambe mi hanno lasciata veramente senza fiato. Per tutta la durata della storia è sempre presente, come se fosse una presenza fisica effettiva all'interno delle vicende ed è comunque stato lui il protagonista nascosto di questa storia he è riuscito a collegare tutte le parti dell'evoluzione (e la rottura iniziale) dei protagonisti poi.
Ho adorato tanto (veramente veramente tanto) come hai affrontato un tema così delicato e per nulla semplice come quello della morte, della solitudine, della depressione, in modo estremamente serio e coscienzioso. È bellissimo trovare storie che riescano ad affrontare temi del genere così bene, ed è un peccato che non accada più spesso. Molte volte si finisce per banalizzare, per non dare troppa importanza, per non riuscire a darne la giusta idea, la vera concezione riguardo a ciò. Tu no. Ci sei riuscita egregiamente. In ogni momento si percepisce che non è stato messo lì a caso ma che è volutamente stato pensato per dare una concezione perfetta del tema che viene trattato.
Anche Hinata, al suo aggiustare gli altri e mai se stesso, Osamu che ha passato gli ultimi dieci anni a isolarsi cercando di scappare dal dolore e Atsumu, che anelava ancora la propria vita, il sentirsi veramente vivo… WOW! Sono tutti così palpabili, veri, anche comprensibili nei loro comportamenti da spiazzare. Sei riuscita a dargli un sacco di sfaccettature magnifiche che riescono a emergere in ogni momento, in modo sempre nuovi è sempre sorprendenti. Una cosa che ti è riuscita benissimo infatti è la caratterizzazione dei personaggi, che nonostante tutto sono sempre così mutevoli sempre diversi dalla frase precedente.
Solitamente le fan fiction le ho sempre legge un po’ per rilassarmi magari la sera, come uno svago leggero e divertente. Questa storia non è né leggera (per i temi che tratta) ne divertente (sempre per le tematiche) ma mi è piaciuta così tanto nonostante non fosse nemmeno nei mei canoni tipici di letture solite!
È lo sforzo di trentasei giorni e si vede che dietro c’è un sacco di lavoro e di passione per questo progetto. Ti devo fare veramente i complimenti per questa storia! Leggendo le note finali poi credo di dover dissentire quando dici che si percepiscono dei buchi di trama. Ok forse è vero che non è ben spiegato nei minimi dettagli ma assolutamente non lo chiamo buco di trama. Il fatto che non venga approfondito il loro rapporto non si percepisce come mancanza, anzi forse lascia ancora più quel senso di ignoto, di possibilità inesplorate che fanno solo apprezzare ancora di più i momenti che stanno vivendo in quel momento. È capibilissimo che tu ti sia sentita esausta dopo aver scritto una roba del genere. Ammiro molto il tuo lavoro e la tua perseveranza nel portarlo a termine questo progetto molto lungo e così elaborato.
Nemmeno le ripetizioni lessicali si notano, anzi il testo scorre benissimo senza risentirne. Mi piace tantissimo come scrivi, riesci a creare un'atmosfera perfettamente immersa in ogni scena, da quelle più angoscianti e opprimenti come ad esempio quando Hinata entra nella casa per la prima volta, o quelle più ansiogene, come quando Atsumu sfoga la sua rabbia per il fatto di non essere più vivo e l'invidia di quello che stanno condividendo lui e Osamu. Riesci a dare anche toni commoventi, come nei dialoghi finali tra i due fratelli e tra Hinata e il biondo. Tutto questo ti riesce senza mai farlo pesare o rendendolo eccessivo ma come un prolungamento naturale delle vicende
In definitiva questa va diretta nelle preferite e nulla, bravissima!
Appena avrò tempo verrò certamente a leggere altro di tuo! Non ne avevo ancora avuto il piacere ma sicuramente rimedierò. È stata una scoperta bellissima questa storia! Grazie per questi trentasei giorni!
Un bacio
alla prossima
Will<3
(Recensione modificata il 23/11/2021 - 11:48 pm)
(Recensione modificata il 24/11/2021 - 12:05 am)