Ciao! Non ci conosciamo: piacere, sono GiunglaNord.
Ti ho trovatə per caso e il caso di solito mi porta sempre in bei posti e anche questa volta non mi ha traditə.
Parto col dire che secondo me devi avere proprio una bella testa, di quelle che ragionano bene, che si soffermano a pensare: mi è piaciuto molto il punto di vista espresso da Harry sull’andare avanti senza cercare la vendetta ad ogni costo. La vendetta impedisce di evolversi e fare spazio a nuove possibilità.
Utilizzare Harry Potter per far passare questo concetto è stato molto ingegnoso.
Hai parlato di un personaggio difficile che nella storia originale è naturale detestare, forse perché è piccolo e meschino come noi. Non siamo eroi, siamo persone banalmente normali che si spaventano, mentono, mettono la testa sotto la sabbia per non vedere e non decidere. Non sempre, intendiamoci, ma a chi non è capitato di fingersi morto come un opossum per sfuggire alle proprie responsabilità? Peccato che quelle ti aspettano, senza mai stancarsi.
Non mi ero mai soffermatə a pensare ad un ipotetico figlio. Ed è stato interessante conoscere il suo punto di vista. I genitori falliscono e accettarlo implica talmente tanta fatica da gettare nello sconforto: Freud docet. E ancora più difficile è accettare di avere un padre meraviglioso nel privato e una persona completamente diversa fuori dalla famiglia: Ti viene naturale chiederti quale dei due sia quello reale e quale la finzione. Come Charlie.
La fine di Cornelius è molto in linea con il personaggio: un vero e proprio calcolo politico, l’ ultimo della sua carriera. Non so se sono d’accordo. Non so se lo considero un atto d’amore o meno. Ci devo pensare.
infine amo moltissimo il tuo stile di scrittura: scorrevole, non ridondante. Pulito ed efficace.
Ecco...credo di aver detto tutto! Adesso vado a curiosare un po’ tra le altre tue storie. Credo proprio che mi risentirai.
GiunglaNord
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