Recensioni per
Il bosco di querce rosse
di Mary Black

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
12/08/23, ore 15:46

Ehilà! Eccomi a recensire per l'iniziativa "Sei giri di giostra" :D
Da dove iniziare con questa splendida one-shot? La lettura mi ha lasciata del tutto disturbata, ovviamente nel senso migliore del termine. È difficilissimo calarsi nella mente di personaggi complessi come Tom Riddle, accompagnando le linee di pensiero che lo porteranno a compiere le atrocità che ben conosciamo. Eppure sei riuscita a fornirgli una caratterizzazione azzeccatissima, tanto da portare anche il lettore a restare imbrigliato in quei suoi ragionamenti così lontani dal senso comune. Anche la scelta del lessico è perfettamente calzante, le parole che scegli "suonano" proprio asciutte e affilate. Hai reso la voce interiore di Tom assolutamente personale, che è un livello di cura al dettaglio che apprezzo moltissimo. Mi piace molto (e non vedo spesso) anche il tuo uso delle parentesi, che fanno in un certo senso da coro ai pensieri contrastanti del protagonista. Insomma il tuo stile mi piace moltissimo, mi dispiace non averti scoperta prima xD
Ho adorato il modo in cui hai descritto la dinamica tra Tom e Helena. Questo amore distorto che nasce come una sfida, quasi, per Tom, e che pian piano diventa ossessione. Un'ossessione che lui fatica ad ammettere, perché Helena è brava quanto lui al suo stesso gioco. Il loro rapporto è un costante prevaricarsi, avere la meglio sull'altro, una sorta di "lotta" che culmina nella violenza del loro ultimo incontro (o meglio ultimo non proprio, vista la scena finale. Che di fatto è un modo per Tom di "vincere", ancora e una volta per tutte, su di lei).
Rispetto anche a quanto specifichi nelle note, sembra che questa ff nasca da una rete fitta di headcanon che inserisci e lasci intuire (banalmente l'intera esistenza di Artemisia Rosier, personaggio che, forse per scarso interesse da parte di Tom, non viene descritto più di tanto, ma che delinei benissimo nel suo ridotto screen time), il che le dà vita ulteriormente, perché ha come tutto un mondo alla base.
Davvero complimenti! È un lavoro veramente ben fatto, che ho apprezzato moltissimo :)
Ci vediamo alla prossima!

Candy<3

Recensore Master
01/08/23, ore 19:39

Recensione lasciata per l'iniziativa "Sei giri di giostra" indetta da te 😂 sul forum della penna.
Innanzitutto mi sono resa conto di non aver mai recensito questa storia, quindi posso lasciartene una ora, yay!
Ho riletto molto volentieri questo ennesimo capolavoro +_____+ Come tratti tu Tom e Helena, nessuno... Naturalmente conoscendoti così bene e conoscendo ogni tuo headcanon non ho potuto far altro che sorridere malvagiamente ogni volta che trovavo un minimo riferimento alle cose più grandi di cui qui abbiamo solo accenni (come, ad esempio, alla Salazar/Helena... Ma anche alle anime di Tom che sussurranno).
Io amo, amo, AMO questo Tom così ossessivo da essere consumato dal suo stesso desiderio, così affascinato dalla morte - ora che è immortale! - da ricercarla nelle sue più fervide fantasie... E Helena! Lei, che sembra la vittima e in realtà è la carnefice. Lei, che ha imposto a Tom il prezzo più grande, quello dell'amore, e questo ancora prima di morire una seconda volta per lui.
Loro due sono così perfetti insieme che io rimango senza parole.
Inoltre menzione d'onore allo stile, sublime come al solito, molto adatto ai personaggi e alle vicende raccontate.
La fine, poi, mi ha fatto vacillare dall'enormità di ciò che implica - Helena sa che dovrebbe dirgli di no però lo vuole, anche se il prezzo è la sua terza morte, e Tom che sa che chiede solo per regalarle questa consapevolezza, per vendicarsi di come anni prima lei gli abbia regalato la consapevolezza dell'amore.
È un racconto che mi manda in estati, e sono contenta di essere finalmente riuscita a recensirlo.
Al prossimo giro di giostra!

Baci,

Mitsuki 😘

Recensore Master
11/06/23, ore 16:29

Ciao Mary! ^^
Ci ho messo un po' per decidere su quale tua storia fiondarmi, ma alla fine mi sono lasciata tentare da questa tua Tom/Helena, e che cosa posso dirti? Mi è semplicemente piaciuta moltissimo!
Innanzitutto, complimenti perchè hai deciso di narrarcerla attraverso il punto di vista del giovane Tom Riddle, che come dice bene il suo stesso cognome è un personaggio che definire complesso è puro eufemismo! Eppure, in questa storia, tutte le sue peculiarità - la sua ossessione verso l'immortalità, i deliri di onnipotenza, la crudeltà, la follia, la sua capacità di sedurre e manipolare gli altri con le parole - emergono in tutta la sua terrificanete potenza.
Non c'è nulla di questo Tom che stoni, o che lasci il lettore perplesso, perchè tu ce lo racconti scavando nella sua mente con una precisione chirurgica, quasi gli avessi spaccato la testa in due e gli avessi letto dentro, veramente bravissima!
Ho adorato il modo in cui hai cercato di costruire piano piano il rapporto fra lui ed Helena: una danza fra le ombre, fra le luci morenti di Hogwarts, fra questi due personaggi che in qualche modo si assomigliano nel voler sfidare la morte a modo loro, in quei loro occhi spenti, in quei loro cuori addormentati.
La passione di Tom per Helena è una passione malata, ovviamente, e il suo amore è un amore contorto perchè contorto è l'animo di Tom, di questo ragazzino che si crede Dio, si crede Serpe, si crede al di sopra di ogni legge del mondo e tutto ciò che desidera è un altare dove essere venerato, tutto ciò che desidera è che il resto dell'umanità crolli ai suoi piedi, come è giusto che sia, nella sua visione delle cose.
Altro tuo headcanon che ho semplicmente adorato è il suo rapporto con il Basilisco: un rapporto quasi dolce, fraterno, proprio come tu lo chiami, di questi essere mostri sempre a modo loro, che rilasciano il loro veleno nell'oscurità.
In verità, credo che tutti i tuoi headcanon mi abbiano conquistato, perchè mentre scrivo questa recensione pensando a cosa dirti, mi vengono in mente un sacco di dettagli che tu hai aggiunto e che ho trovato davvero stra-stra-stra-interessanti: il legame che lega Tom ai suoi Hoercrux, a questi frammenti della sua anima nascosti, ma che continuano a sussurrargli cose all'orecchio, quell'accenno al suo "legame" con il professsor Lumacorno, Artemisia Rosier, il suo ritorno a Hogwarts e la decisione di nascondere il diadema proprio nella stanza delle necessità, Helena e la caratterizzazione - lei così altera, lei figia non amata, lei donna vendicativa, scaltra, quasi serpe a sua volta - che hai fatto di lei.
Insomma, questa tua storia è davvero un piccolo capolavoro (ripeto, alcuni delle immagini che hai usato per narrarci Tom, come i suoi occhi del colore dei lividi, credo che mi resteranno per sempre tatuati nel cuore!), perciò grazie per averla scritta e averla regalata noi fan e lettori! <3
Ancora tantissimi complimenti!
Alla prossima,
BellaLuna   

Recensore Junior
20/12/22, ore 14:51

Okay, questa è probabilmente una delle storie più cupe che abbia letto su questo sito. (Tranne forse alcune storie sempre su Tom Riddle/Voldemort nel 2015. Ma penso che questa storia meriti comunque la palma.) Sicuramente non una roba natalizia. In più è per metà su un personaggio (Helena Corvonero) a cui non ho mai dedicato particolare attenzione, forse perché la sua storia viene rivelata in un punto dei Doni della Morte in cui stanno succedendo e venendo svelata molte altre cose più eccitanti o meglio collegate con la storia principale. In sostanza, ho letto questa storia invece di altre sul tuo profilo principalmente perchè me l'hai consigliata nella risposta scorsa recensione, e nelle altre due storie avevi accennato e descritto la personalità di Tom così azzeccata e intrigante che non ho esitato a leggere diligentemente anche questa. Non solo non me ne sono pentita, ma sono rimasta a bocca aperta su quanto sia *esatta* e *completa* la caratterizzazione di Tom in questa fanfiction, forse ancora di più che "In Bianco e Nero" (che pure mi era piaciuta moltissimo). Tutte le caratteristiche canoniche che conosciamo del personaggio, tu le hai prese in considerazione, analizzate, esplicitate, completate: il suo collezionismo ossessivo di oggetti valori, il senso di onnipotenza che prova durante il suo sesto quando dimostra (e se stesso prima di tutti) che a) è davvero l'erede di Salazar Serpeverde e b) ha il potere di vita e di morte su altre persone, in particolare su persone che reputa inferiori; la sua diffidenza mista a paura mista ad ammirazione mista a rancore verso Silente, qui appena accennata ma sempre presente, la sua profonda convinzione che Hogwarts gli spetti di diritto, come erede di Salazar, ma soprattutto gli *appartenga*, come da bambina riteneva gli appartenessero gli oggetti rubati ad altri bambini, perchè Tom non sa amare, non sa *desiderare* , senza provare il bisogno di *possedere* , *collezionare* , e infine, forse, *distruggere* . Ma soprattutto hai ritratto perfettamente l'odio che prova ad essere ignorato, non considerato degno o speciale, e la sua abilità nel mettere una maschera, per apparire sempre abbastanza al centro dell'attenzione da essere adorato ma non abbastanza da sembrare pericoloso, quel brivido che prova nella consapevolezza di essere abile di manipolare, ammaliare e giocare alla seduzione. Il suo desiderio di far diventare tutti matti per lui e allo stesso tempo il disprezzo che nutre verso chi s'innamora pazzamente di Luisella, cadendo nelle sue trappole. Lui che muove i fili di tutti smuovendo i loro cuori, senza provare nulla ed essere affetto da nulla. O almeno così crede. In realtà così non è- ma così vorrebbe credere, e quando qualcuno glielo fa capire prova una rabbia quasi omicida, ma anche una latente attrazione. In questo caso Helena, il qualcuno è Helena, il Fantasma, colei che esiste e non è al tempo stesso, colei che vede attraverso i vivi come loro vedono attraverso di lei, colei che non può essere forzata a fare nulla perchè non ha un corpo da forzare, non ha affetti da perdere, non ha morale da corrompere. Solo desideri su cui Tom scommette e gioca la partita. Ma e allo stesso tempo la sua incapacità di perdere, di accettare la sconfitta, di capire dove si trova il limite. Attraverso la sua relazione (che poi non è una relazione) con Helena, hai mostrato infatti anche un altro, importantissimo, lato di Tom che diventerà fondamentale nel determinare il destino e la caduta di Voldemort: la sua determinazione d'acciaio che lo rende spesso un vincente si può tramutare in pericolosa ossessione, che lo logora e rode dall'interno, gli fa perdere il focus con la realtà, portandolo a compiere azioni rischiose o avventate. E senza tradire nulla della caratterizzazione di partenza, sei riuscita a dare alla storia una conclusione che sembra solo apparentemente entrare in contrasto con la premessa stessa del personaggio: descrivere un suo innamoramento. Dico apparentemente, perchè in realtà non rompi la premessa che Tom non possa amare in quel modo puro, disinteressato e altruistico e soprattutto *sano* che predica Silente, e che è il fondamento ideologico e narrativo di tutta la Saga di Harry Potter. Non è però l'unico tipo di amore/innamoramento che esiste, anche se dovrebbe, e tu in questa storia lo evidenzi bene. Le relazioni umane sono complicate, quelle di fantasmi e di auto-proclamati semi-dei adolescenti ancora di più. Purtroppo. Come dice Helena, è difficile a volte tracciare una linea netta tra odio e amore, o proclamare di aver provato uno dei due sentimenti senza che fosse minimamente sporcato dall'altro: c'è il desiderio-ossessione tra Helena e Tom, c'è il non-amore tra Corinna e Helena, abbastanza forte perchè una madre pianga la figlia ma non abbastanza perchè non le mandi dietro il loro carneficina, l'ossessione che il Barone nutre per Helena che in realtà non nasce dal suo amore per Helena ma verso l'idea che si è costruito di Helena, e che si tramuta in odio quando viene a contatto con l'Helena reale, quella che non lo ama e non vuole sposarsi con lui, quella che alla fine uccide. C'è Artemisia che ama Tom e Tom che la usa, è questa è la cosa più crudele di tutte: perchè è l'indifferenza, non l'odio, il contrario dell'amore, come il vecchio e abusato proverbio dice. Ma questa non è una verità che Tom desidera sentire: perchè questo vorrebbe dire che lui prova anche qualcosa di più dell'indifferenza per le persone che ha dichiarato di odiare, e lui non vuole. Lui vuole essere al di sopra dell'amore, come di tutti gli altri sentimenti umani. E lo è, se consideriamo i sentimenti nel modo in cui lo fa Silente, come forze buone e a volte misteriose ma fondamentalmente sempre positive, l'amore in particolare. Ma ci sono altre sfumature del sentimento che sono sicuramente più malate, più brutte, ma non per questo meno vere e intense. E in questa disturbante ma incredibilmente ben scritta storia tu mostri queste sfumature sbagliate ma vivide senza giudicarle, ma anche senza abbellirle o romanticizzarle. L'ossessione di Tom per Helena (e viceversa) è passionale e totalizzante ma non romantica e tantomeno salvifica, o tantomeno causa di redenzione. Il punto non è che anche i peggiori possono amare e dunque salvarsi: ma che anche i peggiori soffrono, si innamorano e desiderano, perciò non possono essere né la sofferenza, né l'innamoramento o tantomeno il desiderio a renderci diversi-*migliori*- di loro. È un punto di vista molto più inquietante ma anche più profondo- il che ha senso, visto che la Saga di Harry Potter nasce come storia per bambini e ragazzini mentre questa è una fanfictiom dal rating rosso, quindi può permettersi di essere non solo più esplicita nella forma e nel raccontare la crudezza di ciò che accade, ma anche più cupa nei contenuti e nelle emozioni che descrive. Mi piace il contrasto tra gli impulsi bassi di Tom Riddle e la loro subliminazione, che per me è una parte fondamentale del personaggio di Tom Riddle/Voldemort, e tra invece sentimenti contorti e complicati e il modo con cui Tom li scaccia, esorcizzandoli con gesti violenti, bruschi, rozzi e meschini (una parte altrettanto fondamentale del personaggio, anche se più sgradevole e meno poetica; povera Artemisia Rosier, lei ne sa qualcosa.) Mi piace l'idea che non è che Tom Riddle non POSSA amare, per ragioni chimiche o biologiche, ma che non VOGLIA farlo (perché sarebbe una debolezza e vulnerabilità umana, è tutto quello che lui vuole è essere potente e invulnerable come un dio) e soprattutto non SAPPIA farlo (perchè in primo luogo nessuno gliel'ha insegnato, e in secondo luogo lui non s'è mai sforzato di impararlo per i fatti propri, per i motivi detti sopra). Per questo tutte le sue "relazioni" (che il canon si rifiuta di trattare, perciò sono terreno fertile per le fanwriter), anche quando sono genuine si manifestano sempre in un modo sbagliato, ossessivo, morboso, come il suo interesse per la Dama Grigia e la successiva ossessione possessiva per Helena che matura in questa one-shot, o la fascinazione che nutre per Grindewald nelle altre tue due storie che ho letto. Bello il parallelismo tra l'odio di Tom per il proprio padre, troppo Babbano, troppo normale, troppo debole, tanto da farsi influenzare da una Pozione d'Amore, e allo stesso tempo colpevole agli occhi di Tom di aver non averne sopportato le conseguenze, di aver abbandonato il frutto di quella passione inflitta dalla magia (cioè Tom stesso), e quello di Helena per la madre, troppo perfetta, troppo intelligente, troppo razionale per poter davvero amare la propria figlia, con tutta l'irrazionalità che questo sentimento comporta, imperfetta come madre ma perfetta per sempre nella Storia, avvolta nel suo status semi-divino di fondatrice di Hogwarts. Tom uccide il padre; Helena sceglie di farsi uccidere piuttosto che sottomettersi ai piani e alla volontà della madre. In un certo senso, si assomigliano, e si rispecchiano, pur essendo opposti. Mi è piaciuto il continuo, poetico e macabro al tempo stesso, sovrapporsi di immagini di amore/lussuria a immagini di morte: si sa, eros e thanatos sono da sempre una coppia di opposti e complementari tanto cari all'arte e alla letteratura, ma in questo contesto assume un significato particolare perchè amore e morte sono le due cose che Tom disprezza e teme al tempo stesso più di ogni altro. Le sue due più grandi paure si concretizzano nello stesso non-corpo, quello evanescente e inafferrabile di Helena, che è allo stesso tempo quello che lui non potrà mai essere del tutto (sovrumana, immortale) e quello che lui teme di essere più di ogni altra cosa (morta.) Quanto a Helena, di lei mi sono piaciuti soprattutto sia i sentimenti rabbiosi e complessi verso la madre, ancora così complicati anni dopo la propria morte, disperati e rancorosi come solo la rabbia che germoglia nei bambini che non si sentono amati dai genitori può essere, e quel suo suo attimo di esitazione quando Tom le chiede se, tornando indietro, accetterebbe di seguirlo di nuovo nella Stanza segreta/delle Necessità. È una domanda meno ovvia di quel che sembra: sarebbe disposta a rinunciare all'unico piacere che ha vissuto in secoli di immobile e polverosa non-vita, avendo la consapevolezza che il prezzo da pagare sarà rivivere il trauma della propria morte violenta? O al contrario, sarà disposta a rivivere questo trauma pur di ottenere quei minuti di effimero ma sublime piacere? La sequenza in cui Tom dona un corpo ad Helena, fa sesso con lei e poi la uccide nello stesso modo in cui venne uccisa la prima volta ha il sapore di un rito: emozioni violente e ancestrale che vengono sublimazione in una danza frenetica e senza via di scampo, in una pantomima grottesca e ripetitiva che non può finire che in altro modo da come è sempre finita e sempre finirà. Forse avrei dovuto rileggere un'altra volta è mandare con calma una recensione più pensata e ponderata, citando le mie parti preferite e spiegando il perchè di ognuna, come ho fatto per la one-shot di Tom/Grindewald. Ma questa fanfiction con questo pairing così insolito, che in fondo è uno studio del personaggio tanto cupo quanto sofisticato e soprattutto credibile, mi ha colpito così tanto che non ho potuto fare a meno di scrivere i miei pensieri subito dopo averla letto, di getto, senza neanche prendermi del tempo prima per riordinarli o riaffinarli. Spero che il mio entusiasmo traspaia dalla recensione e compensi la mancanza di logica di questa (e delle precedenti, a dirla tutta). Sappi però che questa storia meriterebbe molto di più- davvero, è magistrale il modo in cui inserisci i tuoi headcanon nella linea temporale di ciò che sappiamo del personaggio di Tom Riddle pre-Voldemort incastrandoli nei dettagli dei libri, senza mai contraddire il canon. Questa storia è un tuffo nella psiche contorta ma sempre coerente del personaggio, nei suoi sentimenti morbosi e pericolosi ma non per questo inesistenti. Ancora Chapeau, di nuovo.

Recensore Master
20/11/22, ore 10:36

Ciao, tra tutte le storie del tuo profilo ammetto di essere stata attirata da questa. Oltre al titolo, molto interessante, è già da un po' di tempo che cerco sempre di leggere storie nella sezione di HP su personaggi di cui io non ho mai letto. Ed era sicuramente questo il caso. Non credo di aver nemmeno letto storie su Tom Riddle o in cui Voldemort è coinvolto in una relazione con qualcuno, o ha una sorta di fascinazione morbosa (che è più vicino a come penso possa essere convolto da queste cose), come succede in questo caso. Trovo l'idea disturbante di per sé e infatti questa tua storia, soprattutto nella caratterizzazione di Tom ed Helena, oltre che del modo in cui descrivi il loro rapporto, è abbastanza disturbante. Di certo è morboso l'interesse di Tom verso Helena, e verso il diadema di Corvonero. Anche per questo ho trovato verosimile il tuo racconto e IC la caratterizzazione dei personaggi. Mi è piaciuto in modo particolare il personaggio di Helena, il fatto che nonostante tutto tu abbia delineato un personaggio grigio, con diversi punti oscuri. Come fai presente anche nelle note, in cui ricordi che lei comunque sapeva della Camera dei segreti e del Basilisco, che davvero getta un'ombra più scura sul personaggio. Più in generale l'hai delineata come un qualcuno di estremamente intelligente, anche questo l'ho apprezzato. Non ricordo nei dettagli la storia di Helena, ma ricordo che aveva patito molto il confronto con la madre, e che lei la riteneva inferiore per intelletto. Da lì poi c'è tutta la storia del diadema, che però non mi sembra il caso di tirar fuori in questa sede.

Il modo in cui Tom si interessa al diadema è assolutamente canonico, ed è anche credibile il fatto che non sia stato facile per lui ottenere la fiducia di lei e farsi dire dove l'aveva nascosto. Nei libri vediamo come Harry riesca a farselo dire subito, ma diciamo che riesce a toccare i tasti giusti. Per Tom è più difficile, a un certo punto tra lui ed Helena si instaura una sorta di gioco amoroso abbastanza perverso, devo ammetterlo. Ci sono diversi aspetti nella caratterizzazione di Tom e nel suo approccio all'altro sesso, o ai sentimenti in generale, che ho trovato piuttosto inquietanti. Il suo associare l'eccitazione all'omicidio, tutta la scena di sesso nella stanza delle necessità in cui di fatto dà ad Helena un corpo solo per ucciderla, dopo averla fatta sua (cosa che ha pure sognato tra l'altro). Diciamo che c'è un sottile gioco mentale in atto tra di loro, che ho trovato molto ben delineato e molto ben utilizzato all'interno delle loro interazioni. Helena secondo me ama l'idea di affascinare qualcuno anche da morta, forse c'è anche un po' di vanità in questo, ma secondo me ama l'idea che una persona si innamori di lei, cosa che poi effettivamente succede (anche se appunto in modo un po' morboso) e Tom dal canto suo, sa quel che vuole e un po' cede al gioco di lei. Si ha un po' la sensazione che di tanto in tanto Tom ne venga travolto, anche in modo involontario, ma che goda anche nel lasciarsi sconvolgere in quel modo. Si nota la differenza tra il sentimento più puro e innocente di Artemisia, che prova nei suoi confronti un desiderio molto "normale" oserei dire e quello più legato all'oscurità di Tom, che fa sogni eccitanti e orribili allo stesso tempo. Come dicevo, la caratterizzazione è ben fatta e complessa. La storia la si inizia a leggere e non si smette fino alla fine. Nonostante tu abbia messo molti headcanon, ci sono anche tantissimi riferimenti al canone che aiutano a contestualizzare i personaggi. Mi è piaciuta molto la riflessione che Tom fa dopo che è andato da Silente a chiedere la cattedra di Difesa Contro le Arti Oscure. Quando si sofferma a pensare alla spada di Grifondoro. Dev'essere stata una rinuncia molto forte il lasciar perdere la spada di Grifondoro per infilarci dentro un Horcrux... Anche perché il suo approccio alla questione è piuttosto arrogante, sembra che tutto gli sia dovuto perché è potente, perché è l'erede di Serpeverde e tutto il resto. Nel complesso Tom è un personaggio arrogante e perverso, in questo non è tanto diverso dal Voldemort degli ultimi libri. La differenza è che se qui è più controllato, nei libri è molto più fuori controllo, la sua supponenza ed arroganza saranno un po' la sua fine così come l'ossessione per Harry. Ci sono elementi che lo contraddistinguono secondo me e che qui ho ritrovato, anche se in un contesto molto diverso.

Ecco, probabilmente ho dimenticato milioni di cose che dovrei dire e invece non ho detto. La sostanza è che la storia mi è piaciuta moltissimo, scrivi davvero molto bene, ma questo immagino te lo avranno detto in molti. Io in generale ho un'avversione per i personaggi negativi di HP, Voldemort/Tom è uno di questi, quindi già il fatto che mi sia decisa a leggere su questo personaggio e che poi la storia mi sia piaciuta, la dice lunga sulle tue capacità.

Di nuovo complimenti!
Koa

Recensore Master
02/02/22, ore 13:28

Sono terribilmente in ritardo, lo so, ma finalmente sono riuscita a scartare il tuo meraviglioso regalo.
È un racconto particolarissimo, dalle tinte buie e tortuose, ed è stato in grado di turbarmi quando a esplodere è stata la natura nerissima di Tom, il suo desiderio malsano, la sua tremenda ossessione.
In queste righe Helena e Tom parlano di amore, lei con soddisfazione lui con furia, eppure è tragicamente chiaro come nessuno di questi due personaggi abbia mai compreso questo sentimento, come nessuno di loro due sappia realmente amare – ed è stato feroce e geniale al tempo stesso vederli simili anche in questo: non solo nei desideri sbagliati e smodati, non solo nella volontà di oltrepassare confini, ma anche nell'incapacità di riconoscere e comprendere il bene, perché entrambi credono amore un'emozione distruttiva che conduce Tom a compiere un'azione atroce, una che sa proprio di anima perduta e oramai in brandelli.
Helena è stupenda in queste pagine, nel suo temperamento, nel suo essere inaccessibile, nei suoi cedimenti, in tutti i suoi peccati. Helena che pur morta serba il rancore che l'ha nutrita in vita, Helena che esige come una regina, Helena che cede consapevole di star cedendo. Sei riuscita a far emergere i suoi secoli, la sua natura di spettro, il suo essere al di là della vita e della morte, e proprio per questo è stato ancora più impattante vederla iniziare a fare i conti con il tempo che passa: il tempo che dapprima non è niente e poi diventa tutto, perché più scorre in avanti più Tom si allontana per non tornare mai più indietro.
E poi c'è Tom. Tom che è un personaggio complesso e disturbante, quel giovane che si sporca le mani di sangue e spacca la sua anima quando è solo uno studente, quello che non conosce pietà e che tesse le fila della sua vita eterna. Il Tom di questo racconto è terribilmente IC a mio parere, lo è nei pensieri, nelle ossessioni, nella rabbia che lo scuote quando comprende di non avere tutto sotto controllo. L'ho odiato tantissimo per ciò che fa a Helena, per tutta la sua crudeltà – è stata una scena difficile da leggere tanto sei stata brava nel renderla, e devo ammettere di aver apprezzato la scelta della terza persona narrante, perché a differenza della prima (o della seconda) agisce un pochino da filtro.
Il titolo, avevi ragione, a lettura ultimata è pregno di significato, ed è un significato che fa male e grida angst e turbamento da tutti i pori, ma è anche il solo titolo capace di riassumere tutta la tragedia che descrivi in questo racconto.
Insomma, non credo di essere riuscita a trovare le parole per descrivere cosa ho provato leggendo questa storia, so solo che mi ha scossa dall'inizio alla fine e che mi ha trasportata in questo universo decadente. Non posso che farti i complimenti per esserti cimentata in una tematica così forte e difficile, immagino non sia stato semplice scriverne, ma il risultato è una versione dei fatti terribile ma credibile considerando chi era Helena e chi è stato Tom.
Un abbraccio!

Recensore Junior
07/01/22, ore 17:45

Sinceramente non avevo mai pensato alla possibilità della coppia Tom/Helena ma mi ha appassionata da subito. Storia veramente ben scritta, una volta iniziata è difficile fermarsi fino a quando non si arriva alla fine. Complimenti!