Recensioni per
Il bosco di querce rosse
di Mary Black
Ehilà! Eccomi a recensire per l'iniziativa "Sei giri di giostra" :D |
Recensione lasciata per l'iniziativa "Sei giri di giostra" indetta da te 😂 sul forum della penna. |
Ciao Mary! ^^ |
Okay, questa è probabilmente una delle storie più cupe che abbia letto su questo sito. (Tranne forse alcune storie sempre su Tom Riddle/Voldemort nel 2015. Ma penso che questa storia meriti comunque la palma.) Sicuramente non una roba natalizia. In più è per metà su un personaggio (Helena Corvonero) a cui non ho mai dedicato particolare attenzione, forse perché la sua storia viene rivelata in un punto dei Doni della Morte in cui stanno succedendo e venendo svelata molte altre cose più eccitanti o meglio collegate con la storia principale. In sostanza, ho letto questa storia invece di altre sul tuo profilo principalmente perchè me l'hai consigliata nella risposta scorsa recensione, e nelle altre due storie avevi accennato e descritto la personalità di Tom così azzeccata e intrigante che non ho esitato a leggere diligentemente anche questa. Non solo non me ne sono pentita, ma sono rimasta a bocca aperta su quanto sia *esatta* e *completa* la caratterizzazione di Tom in questa fanfiction, forse ancora di più che "In Bianco e Nero" (che pure mi era piaciuta moltissimo). Tutte le caratteristiche canoniche che conosciamo del personaggio, tu le hai prese in considerazione, analizzate, esplicitate, completate: il suo collezionismo ossessivo di oggetti valori, il senso di onnipotenza che prova durante il suo sesto quando dimostra (e se stesso prima di tutti) che a) è davvero l'erede di Salazar Serpeverde e b) ha il potere di vita e di morte su altre persone, in particolare su persone che reputa inferiori; la sua diffidenza mista a paura mista ad ammirazione mista a rancore verso Silente, qui appena accennata ma sempre presente, la sua profonda convinzione che Hogwarts gli spetti di diritto, come erede di Salazar, ma soprattutto gli *appartenga*, come da bambina riteneva gli appartenessero gli oggetti rubati ad altri bambini, perchè Tom non sa amare, non sa *desiderare* , senza provare il bisogno di *possedere* , *collezionare* , e infine, forse, *distruggere* . Ma soprattutto hai ritratto perfettamente l'odio che prova ad essere ignorato, non considerato degno o speciale, e la sua abilità nel mettere una maschera, per apparire sempre abbastanza al centro dell'attenzione da essere adorato ma non abbastanza da sembrare pericoloso, quel brivido che prova nella consapevolezza di essere abile di manipolare, ammaliare e giocare alla seduzione. Il suo desiderio di far diventare tutti matti per lui e allo stesso tempo il disprezzo che nutre verso chi s'innamora pazzamente di Luisella, cadendo nelle sue trappole. Lui che muove i fili di tutti smuovendo i loro cuori, senza provare nulla ed essere affetto da nulla. O almeno così crede. In realtà così non è- ma così vorrebbe credere, e quando qualcuno glielo fa capire prova una rabbia quasi omicida, ma anche una latente attrazione. In questo caso Helena, il qualcuno è Helena, il Fantasma, colei che esiste e non è al tempo stesso, colei che vede attraverso i vivi come loro vedono attraverso di lei, colei che non può essere forzata a fare nulla perchè non ha un corpo da forzare, non ha affetti da perdere, non ha morale da corrompere. Solo desideri su cui Tom scommette e gioca la partita. Ma e allo stesso tempo la sua incapacità di perdere, di accettare la sconfitta, di capire dove si trova il limite. Attraverso la sua relazione (che poi non è una relazione) con Helena, hai mostrato infatti anche un altro, importantissimo, lato di Tom che diventerà fondamentale nel determinare il destino e la caduta di Voldemort: la sua determinazione d'acciaio che lo rende spesso un vincente si può tramutare in pericolosa ossessione, che lo logora e rode dall'interno, gli fa perdere il focus con la realtà, portandolo a compiere azioni rischiose o avventate. E senza tradire nulla della caratterizzazione di partenza, sei riuscita a dare alla storia una conclusione che sembra solo apparentemente entrare in contrasto con la premessa stessa del personaggio: descrivere un suo innamoramento. Dico apparentemente, perchè in realtà non rompi la premessa che Tom non possa amare in quel modo puro, disinteressato e altruistico e soprattutto *sano* che predica Silente, e che è il fondamento ideologico e narrativo di tutta la Saga di Harry Potter. Non è però l'unico tipo di amore/innamoramento che esiste, anche se dovrebbe, e tu in questa storia lo evidenzi bene. Le relazioni umane sono complicate, quelle di fantasmi e di auto-proclamati semi-dei adolescenti ancora di più. Purtroppo. Come dice Helena, è difficile a volte tracciare una linea netta tra odio e amore, o proclamare di aver provato uno dei due sentimenti senza che fosse minimamente sporcato dall'altro: c'è il desiderio-ossessione tra Helena e Tom, c'è il non-amore tra Corinna e Helena, abbastanza forte perchè una madre pianga la figlia ma non abbastanza perchè non le mandi dietro il loro carneficina, l'ossessione che il Barone nutre per Helena che in realtà non nasce dal suo amore per Helena ma verso l'idea che si è costruito di Helena, e che si tramuta in odio quando viene a contatto con l'Helena reale, quella che non lo ama e non vuole sposarsi con lui, quella che alla fine uccide. C'è Artemisia che ama Tom e Tom che la usa, è questa è la cosa più crudele di tutte: perchè è l'indifferenza, non l'odio, il contrario dell'amore, come il vecchio e abusato proverbio dice. Ma questa non è una verità che Tom desidera sentire: perchè questo vorrebbe dire che lui prova anche qualcosa di più dell'indifferenza per le persone che ha dichiarato di odiare, e lui non vuole. Lui vuole essere al di sopra dell'amore, come di tutti gli altri sentimenti umani. E lo è, se consideriamo i sentimenti nel modo in cui lo fa Silente, come forze buone e a volte misteriose ma fondamentalmente sempre positive, l'amore in particolare. Ma ci sono altre sfumature del sentimento che sono sicuramente più malate, più brutte, ma non per questo meno vere e intense. E in questa disturbante ma incredibilmente ben scritta storia tu mostri queste sfumature sbagliate ma vivide senza giudicarle, ma anche senza abbellirle o romanticizzarle. L'ossessione di Tom per Helena (e viceversa) è passionale e totalizzante ma non romantica e tantomeno salvifica, o tantomeno causa di redenzione. Il punto non è che anche i peggiori possono amare e dunque salvarsi: ma che anche i peggiori soffrono, si innamorano e desiderano, perciò non possono essere né la sofferenza, né l'innamoramento o tantomeno il desiderio a renderci diversi-*migliori*- di loro. È un punto di vista molto più inquietante ma anche più profondo- il che ha senso, visto che la Saga di Harry Potter nasce come storia per bambini e ragazzini mentre questa è una fanfictiom dal rating rosso, quindi può permettersi di essere non solo più esplicita nella forma e nel raccontare la crudezza di ciò che accade, ma anche più cupa nei contenuti e nelle emozioni che descrive. Mi piace il contrasto tra gli impulsi bassi di Tom Riddle e la loro subliminazione, che per me è una parte fondamentale del personaggio di Tom Riddle/Voldemort, e tra invece sentimenti contorti e complicati e il modo con cui Tom li scaccia, esorcizzandoli con gesti violenti, bruschi, rozzi e meschini (una parte altrettanto fondamentale del personaggio, anche se più sgradevole e meno poetica; povera Artemisia Rosier, lei ne sa qualcosa.) Mi piace l'idea che non è che Tom Riddle non POSSA amare, per ragioni chimiche o biologiche, ma che non VOGLIA farlo (perché sarebbe una debolezza e vulnerabilità umana, è tutto quello che lui vuole è essere potente e invulnerable come un dio) e soprattutto non SAPPIA farlo (perchè in primo luogo nessuno gliel'ha insegnato, e in secondo luogo lui non s'è mai sforzato di impararlo per i fatti propri, per i motivi detti sopra). Per questo tutte le sue "relazioni" (che il canon si rifiuta di trattare, perciò sono terreno fertile per le fanwriter), anche quando sono genuine si manifestano sempre in un modo sbagliato, ossessivo, morboso, come il suo interesse per la Dama Grigia e la successiva ossessione possessiva per Helena che matura in questa one-shot, o la fascinazione che nutre per Grindewald nelle altre tue due storie che ho letto. Bello il parallelismo tra l'odio di Tom per il proprio padre, troppo Babbano, troppo normale, troppo debole, tanto da farsi influenzare da una Pozione d'Amore, e allo stesso tempo colpevole agli occhi di Tom di aver non averne sopportato le conseguenze, di aver abbandonato il frutto di quella passione inflitta dalla magia (cioè Tom stesso), e quello di Helena per la madre, troppo perfetta, troppo intelligente, troppo razionale per poter davvero amare la propria figlia, con tutta l'irrazionalità che questo sentimento comporta, imperfetta come madre ma perfetta per sempre nella Storia, avvolta nel suo status semi-divino di fondatrice di Hogwarts. Tom uccide il padre; Helena sceglie di farsi uccidere piuttosto che sottomettersi ai piani e alla volontà della madre. In un certo senso, si assomigliano, e si rispecchiano, pur essendo opposti. Mi è piaciuto il continuo, poetico e macabro al tempo stesso, sovrapporsi di immagini di amore/lussuria a immagini di morte: si sa, eros e thanatos sono da sempre una coppia di opposti e complementari tanto cari all'arte e alla letteratura, ma in questo contesto assume un significato particolare perchè amore e morte sono le due cose che Tom disprezza e teme al tempo stesso più di ogni altro. Le sue due più grandi paure si concretizzano nello stesso non-corpo, quello evanescente e inafferrabile di Helena, che è allo stesso tempo quello che lui non potrà mai essere del tutto (sovrumana, immortale) e quello che lui teme di essere più di ogni altra cosa (morta.) Quanto a Helena, di lei mi sono piaciuti soprattutto sia i sentimenti rabbiosi e complessi verso la madre, ancora così complicati anni dopo la propria morte, disperati e rancorosi come solo la rabbia che germoglia nei bambini che non si sentono amati dai genitori può essere, e quel suo suo attimo di esitazione quando Tom le chiede se, tornando indietro, accetterebbe di seguirlo di nuovo nella Stanza segreta/delle Necessità. È una domanda meno ovvia di quel che sembra: sarebbe disposta a rinunciare all'unico piacere che ha vissuto in secoli di immobile e polverosa non-vita, avendo la consapevolezza che il prezzo da pagare sarà rivivere il trauma della propria morte violenta? O al contrario, sarà disposta a rivivere questo trauma pur di ottenere quei minuti di effimero ma sublime piacere? La sequenza in cui Tom dona un corpo ad Helena, fa sesso con lei e poi la uccide nello stesso modo in cui venne uccisa la prima volta ha il sapore di un rito: emozioni violente e ancestrale che vengono sublimazione in una danza frenetica e senza via di scampo, in una pantomima grottesca e ripetitiva che non può finire che in altro modo da come è sempre finita e sempre finirà. Forse avrei dovuto rileggere un'altra volta è mandare con calma una recensione più pensata e ponderata, citando le mie parti preferite e spiegando il perchè di ognuna, come ho fatto per la one-shot di Tom/Grindewald. Ma questa fanfiction con questo pairing così insolito, che in fondo è uno studio del personaggio tanto cupo quanto sofisticato e soprattutto credibile, mi ha colpito così tanto che non ho potuto fare a meno di scrivere i miei pensieri subito dopo averla letto, di getto, senza neanche prendermi del tempo prima per riordinarli o riaffinarli. Spero che il mio entusiasmo traspaia dalla recensione e compensi la mancanza di logica di questa (e delle precedenti, a dirla tutta). Sappi però che questa storia meriterebbe molto di più- davvero, è magistrale il modo in cui inserisci i tuoi headcanon nella linea temporale di ciò che sappiamo del personaggio di Tom Riddle pre-Voldemort incastrandoli nei dettagli dei libri, senza mai contraddire il canon. Questa storia è un tuffo nella psiche contorta ma sempre coerente del personaggio, nei suoi sentimenti morbosi e pericolosi ma non per questo inesistenti. Ancora Chapeau, di nuovo. |
Ciao, tra tutte le storie del tuo profilo ammetto di essere stata attirata da questa. Oltre al titolo, molto interessante, è già da un po' di tempo che cerco sempre di leggere storie nella sezione di HP su personaggi di cui io non ho mai letto. Ed era sicuramente questo il caso. Non credo di aver nemmeno letto storie su Tom Riddle o in cui Voldemort è coinvolto in una relazione con qualcuno, o ha una sorta di fascinazione morbosa (che è più vicino a come penso possa essere convolto da queste cose), come succede in questo caso. Trovo l'idea disturbante di per sé e infatti questa tua storia, soprattutto nella caratterizzazione di Tom ed Helena, oltre che del modo in cui descrivi il loro rapporto, è abbastanza disturbante. Di certo è morboso l'interesse di Tom verso Helena, e verso il diadema di Corvonero. Anche per questo ho trovato verosimile il tuo racconto e IC la caratterizzazione dei personaggi. Mi è piaciuto in modo particolare il personaggio di Helena, il fatto che nonostante tutto tu abbia delineato un personaggio grigio, con diversi punti oscuri. Come fai presente anche nelle note, in cui ricordi che lei comunque sapeva della Camera dei segreti e del Basilisco, che davvero getta un'ombra più scura sul personaggio. Più in generale l'hai delineata come un qualcuno di estremamente intelligente, anche questo l'ho apprezzato. Non ricordo nei dettagli la storia di Helena, ma ricordo che aveva patito molto il confronto con la madre, e che lei la riteneva inferiore per intelletto. Da lì poi c'è tutta la storia del diadema, che però non mi sembra il caso di tirar fuori in questa sede. |
Sono terribilmente in ritardo, lo so, ma finalmente sono riuscita a scartare il tuo meraviglioso regalo. |
Sinceramente non avevo mai pensato alla possibilità della coppia Tom/Helena ma mi ha appassionata da subito. Storia veramente ben scritta, una volta iniziata è difficile fermarsi fino a quando non si arriva alla fine. Complimenti! |