Lo giuro, questa volta, mi hai davvero fregata. Sorpresa, emozionata, distrutta.
Avevo iniziato a leggere questa storia , felice di vedere quel futuro che quasi tutte noi, felici/amareggiate, della sorte di Dean (il vero Dean!), doveva avere ma che non ha avuto.
Una vita semplice, reale, felice. Fatta di legami di sangue, di nipoti adoranti, di fratelli accasati che realizzavano il loro sogno d'amore con colei che sembrava dover essere l'anima gemella. Fatta di scherzi, di torte tanto amate, di abbracci tanto desiderati. Di sorrisi, di luce, quella luce che non è solo alla fine del tunnel, ma ovunque in questa vita. Di quelle braccia strette intorno al corpo non per sorreggere a causa di una ferita, ma solo per sentire la semplice forze e calore dell'altro ricambiare il proprio.
Ma poi, quella lacrima porta via tutto. Come uno Tsunami è capace di radere al suolo ogni cosa.
Rimane solo un nome , sussurrato in quel sogno. Rimane solo una data che ben presto diverrà "Domani!" e poi più niente fino al prossimo anno.
Rimane la sottile intelligenza e discrezione di questo nuovo Dean che intuisce quel dolore, quella data, quella lacrima evasa a forza dagli di quel suo amorevole padre, che finge solo una semplice sonnolenza.
Rimane quel compito di scienze a lenire il dolore di quel ricordo, l'orgoglio verso quel figlio che solo con il suo nome sembra addolcire quella profonda e sempre presente mancanza.
Perchè ammettiamolo: il tempo non cura niente. Il tempo è solo una cameriera superficiale che non raccoglie la polvere ma la nasconde sotto il tappeto. E il dolore per una persona che ci viene strappata via è così: non sparisce, ma viene solo abilmente nascosto da qualche parte e ogni volta che spostiamo quel tappeto, la ferita inizia di nuovo a fare male e il dolore a pompare veloce nel nostro cuore.
Ma domani è un altro giorno ( come recitava qualcuno tanto tempo fa!!), ci sarà un altro compito da svolgere, altre lezioni da ripassare, altra polvere da nascondere.
Ma domani...
Cin |
