Recensioni per
Looking through your eyes
di leila91

Questa storia ha ottenuto 27 recensioni.
Positive : 27
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 [Prossimo]
Recensore Master
10/03/22, ore 12:50

Che bella questa storia, mi sembra più che una storia con una trama come se fosse l'evoluzione dei loro sentimenti parallela alla loro trama, come un guardarli da dietro le quinte. È davvero molto bella, hai trovato delle splendide parole per descrivere i loro sentimenti e quel loro cercarsi inconsapevole che è cominciato fin dal loro primo incontro. Mi piace molto anche come sembrano complementari, come se si completassero a vicenda, fornendo ognuno un nuovo punto di vista all'altro.
Se devo scegliere la mia frase preferita, quella in assoluto più tenera, è questa: "Quando nel Giardino dell’Eden ha accolto quello che avrebbe dovuto trattare come un nemico giurato, sotto la sua ala, per ripararlo dalla prima pioggia del mondo". È vero, Azi lo ha fatto. All'epoca non ho dato molto peso a questo evento, pensando che fosse semplicemente parte della natura gentile di Azi, eppure non posso immaginare uno qualsiasi degli altri angeli e uno qualsiasi degli altri demoni fare una cosa del genere. E che Crowley fosse un demone diverso dagli altri comunque si vedeva.
Mi piace pensare che sia stato quel piccolo atto di gentilezza quello che ha poi portato ad un'escalation di rapporti amichevoli tra loro, fino ad arrivare a formare una "loro fazione". Ha portato a "i loro fiati, i loro sospiri, i loro corpi, finalmente si incontrano". Ci sono voluti seimila anni ma, alla fine, ce l'hanno fatta a riconoscere quello che provano 😄

Recensore Master
09/03/22, ore 11:22

E' bello tornare ai prompri fandom di conforto e qui vedo come tu non solo abbia fatto un lavoro splendido (ma di quello ero certa) ma di quanto amore hai profuso in ogni parola, amore per i personaggi e anche amore per la canzone. E' tutto etereo come qualcosa di angelico ma anche solido e carnoso perchè l'amore è così, soprattutto il loro amore fatto di attesa e paura e insicurezza fino a quando le labbra si toccano e con esse si scambano respiri che non sono respiri e finalmente due anime che si riconcorrevano da seimila anni possono godersi una passeggiata nel parco. Insieme. Una cosa minima ma enorme. Brava! 

Recensore Master
08/03/22, ore 12:33

Carissima, finalmente giungo anch’io a leggere questa tua ultima fatica nel fandom di Good Omens – e come ben sai, sono contentissima del fatto che tu l’abbia finalmente conclusa e pubblicata ❤.
 
Non sono espertissima di Song-fic, questo lo devo dire, ma ho trovato che questa scelta si adatti molto bene ai nostri due protagonisti e ciò che tu hai voluto raccontare, la loro storia dall’inizio alla fine, suddivisa nelle loro fasi – sia belle che brutte – come se fossero, allo stesso tempo, strofe di una canzone che racconta la loro vita.
I loro sentimenti sono chiarissimi e ho amato che lo fossero perché mi hai dato la possibilità di immedesimarmi senza problemi e questo non soltanto grazie alle citazioni della canzone – che ho scoperto solo ora! – ma anche al fatto che fosse una one-shot introspettiva – e quest’ultime io le amo tanto, quindi un altro punto bonus!
Anche il format e l’impaginazione che hai mantenuto sono stati un’ottima scelta, perché ribadisco che mi ha dato ancora di più la sensazione di una vita raccontata in strofe – volendo utilizzare il paragone fatto poco prima.
Nel complesso per quanto breve è molto dedicata e ricca di sentimento, è riuscita a farmi rivivere il percorso che Crowley e Azi hanno fatto, uno complesso ma allo stesso tempo ricco di soddisfazioni. Sono contenta di aver aspettato ancora molto prima di leggerla **. 
 
Un abbraccio e a presto ^^.
 

Recensore Master
08/03/22, ore 09:32

Ciao Benni! ♡
Parto subito dicendo che ho ascoltato Piccola anima miliardi di volte e la amo. Tra l'altro la so a memoria e questo mi ha permesso di cogliere tutte le citazioni all'interno del testo!
Per me può essere considerata a tutti gli effetti una songfic e pure una delle migliori che ho mai letto!
Sei stata eccezionale, davvero! È praticamente una poesia. Anche questa impaginazione particolare, tipica delle tue storie, si adatta perfettamente al genere e rende tutto ancora più melodioso.
Abbiamo entrambi i pov e sono tutti e due enormemente IC.
Ci fai rivivere alcuni momenti salienti della serie attraverso i pensieri e le emozioni di Azi e Cro, la cacciata dal paradiso, la prima pioggia del mondo, la loro rottura e la riconciliazione. E poi quel brindisi che è una vera e propria dichiarazione d'amore.
Tutto è approfondito però, rivoviamo quelle scene da un’altra prospettiva e senza filtri, perché sono i loro sentimenti e le loro emozioni a parlare, a raccontare e a farci rendere conto del legame che c'è sempre stato tra queste due entità così opposte eppure così simili.

Quando dici che questi due sono un rifugio e una certezza, non posso che essere d'accordo. Good Omens è a tutti gli effetti una serie comfort per me. E loro sono terapeutici. Spero che scrivere questa storia ti abbia aiutata in questo brutto periodo di cui parli e ti sono grata per averla scritta, perché hai risollevato anche la mia mattinata!

Complimenti per tutto, come sempre anche elo stile è impeccabile, ma la tua sensibilità secondo me è ciò che rende questa shottina una vera poesia.

A prestissimo.
Bacioni
MissAdler

Recensore Junior
07/03/22, ore 22:21

C'è una canzone degli Sleeping at last che fa...
That we may fall in love
Every time we open up our eyes


E poi c'è Piccola anima, che non avevo mai ascoltato prima perché non sono molto (tradotto: per nulla) ferrata sulla musica nostrana. Sto facendo fatica a riordinare i pensieri che mi vorticano in testa, al momento, ma ci provo. Provo ad afferrarne uno per la coda e vedere dove mi porta. Comincio dagli occhi, che sono l'elemento chiave di questa OS.
Il senso della vista è quello più importante perché non solo ci permette di non sbattere sugli stipiti quando ci alziamo di notte per andare in bagno, ma anche perché è il senso che più definisce il nostro modo di pensare. Mi spiego meglio... Chiedi a cento persone bendate di toccare un piatto unto e tutte e cento ti diranno che il piatto è unto. Chiedi a 100 persone di sniffare dell'ammoniaca e in cento ti diranno, magari colti da colpi di tosse da piegarsi in due, che hanno appena sniffato dell'ammoniaca. Lo zucchero è universalmente dolce e, gusti musicali a parte, uno stridore è sempre uno stridore. Adesso prendi una mela e falla vedere a cento persone diverse. C'è chi ti dirà che la mela è bacata da un lato (dal suo), dal punto di vista di quell'altro c'è addirittura il segno di un morso, un altro ti dirà che è rossa e un altro ancora sosterrà che no, ma sei daltonico, non vedi che è gialla?
Tutta 'sta supercazzola per cercare di rendere l'idea di quanto mi sia piaciuta la concezione della vista come finestra sul modo di pensare dell'altro, un altro paio d'occhi per vedere la realtà in un modo assolutamente diverso dal solito. Fissi lo stesso oggetto ma da una prospettiva totalmente nuova, e un po' come una finestra aperta sul mondo di fuori finisci per non poterne più fare a meno come non puoi fare a meno ogni giorno di arieggiare l'ambiente di casa perché sennò l'aria comincia a puzzare e ti senti a corto di ossigeno ("Aziraphale non aveva mai fatto fatica a respirare, nemmeno ne aveva bisogno, ma in quel momento aveva sentito l’aria sparire improvvisamente dai polmoni". Che Crowley impieghi così poco tempo per mettersi nel punto di vista di Aziraphale è indicativo di un'empatia fuori dal comune ed è tutto dire dato che, in quanto demone, lui sarebbe geneticamente predisposto alla cattiveria che poi è un po' il contrario dell'empatia.
Mi piace molto anche l'immagine di Crowley come passero spaventato secondo il punto di vista dell'angelo, perché se anche è una citazione da Piccola anima, è estremamente calzante per lo sviluppo che avrà la relazione tra di loro: lui, passerotto sotto la pioggia che ha perso il senso dell'orientamento, il suo così chiamiamolo "occhio interiore", che si affida alla vista di Aziraphale, ne è attratto come una calamita, e poi finisce per esserne totalmente dipendente in stile uccellino che si orienta solo grazie al campo magnetico terrestre e se c'è qualche interferenza (mai visti i disaster movie?) va a sbattere da qualche parte neanche fosse diventato cieco.
Ed ecco che nella cecità si ragiona male, malerrimo, e tra Crowley allineato a sinistra e Aziraphale che pende a destra (tu dici cose anche nel modo in cui formatti le storie!), ecco che i due si scontrano nella terra di nessuno, esattamente al centro della pagina. Valigia alla mano, un mai più più falso di una moneta da tre euro, ma forse una porta sbatte e solleva una nuvola atomica dal pavimento che oscura persino la luce e prima ancora che Azi reagisca, ecco che l'altro se n'è già andato. La polvere però è soggetta alla gravità, si deposita col tempo a terra, e persino dopo il più violento degli uragani arriva un tempo in cui la nebbia si dirada e si può tornare a vedere con lucidità quello che si ha davanti, ecco che rispunta la luce del sole, e si può dire che Crowley e Azi abbiano tutto il tempo del mondo per tornare a vedersi. Nuove opportunità di ritrovarsi (e se ritrovarsi in mezzo all'universo tutto non è destino, allora non so che cosa lo sia), diecimila uragani che invece di separarli li attirano insieme, proprio nell'occhio del ciclone dove i venti tacciono e tutto è calmo. E le risposte, ti cito, "smettono di vorticare confuse nell’aria per farsi carne". Le ultime tre frasi sono poesia.
Shot breve, ma per niente piccola, e ho davvero adorato rileggerti in un periodo in cui faccio fatica a ritagliarmi spazio per letture di evasione.
Lucia

Recensore Master
06/03/22, ore 20:48

E' bella, è delicata, ed è intensa.
Mi piace molto l'espediente che hai usato, di dividere il pezzo in tre parti con la giustificazione a destra o sinistra o centrale per dare ad ogni pensiero una caratterizzazione netta. E' un qualcosa che ho usato anche io qualche volta e mi piace tanto.
Apprezzo la delicatezza dei loro pensieri, il fatto di appartenersi senza dirlo ad alta voce, il fatto di avere un legame pieno e magico, in qualche modo, anche senza che nessuna parola d'amore sia mai stata detta.
Il legame che li stringe è meraviglioso, sempre, e li tiene uniti fino alla fine del tempo, anche se sono così diversi, anche se dovrebbero combattersi e odiarsi, anche se non hanno nulla in comune "secondo natura".
Sei stata bravissima nell'esprimere tutto, ma ho amato particolarmente una frase "E Aziraphale vorrebbe chiederglielo, a Crowley, come ha potuto sopravvivere millenni lontano dalle sue labbra (lì, dove appartiene il suo respiro)". Perchè è incredibilmente vero, ci si ama respirando sulle labbra dell'altro.

Ho un minuscolo appunto, te lo faccio perchè anche io ne vorrei se qualcuno trovasse qualche imprecisione in quello che scrivo. A volte ci sono delle virgole tra il soggetto e il complemento, che rovinano la scorrevolezza della lettura e comunque non dovrebbero esserci da regola.

A parte questo, ti faccio moltissimi complimenti, perchè è veramente una storia molto bella, che mi ha trasmesso moltissime emozioni.
Grazie

Gladia

Recensore Veterano
06/03/22, ore 11:29

Questa è la prima songfic che leggo, ci credi?
Non sono proprio un tipo da One shot è inizialmente non sapevo nemmeno come si leggesse una songfic.
Così ho letto questa tua OS due volte, la prima in silenzio, la seconda con la musica.
Devo dire che in entrambi casi quello che hai voluto comunicare è arrivato forte e chiaro e, riascoltando con la musica, si nota anche come il testo vada di peripasso con la musica in un modo che non mi aspettavo.
Per quanto riguarda la storia, questa è un estratto di due personaggi complessi, uno agli antipodi dell'altro, che però si ritrovano l'uno nell'altro, l'uno per l'altro.
Il modo in cui ha raccontato questo processo è chiaro e delicato e arriva benissimo al cuore del lettore (perfino uno arido come me!), quindi i miei complimenti. Hai guadagnato una nuova follower.

Recensore Master
06/03/22, ore 10:50

Ciao ❤️
Se volevi trasmettere qualcosa di bello, sappi che ci sei riuscita perché io sono arrivata alla fine con una faccia da ebete e facendo un AAAAW gigante. Poi le song fic mi piacciono, perché con la canzone giusta la storia assume un significato ancora più profondo. Crowley e Aziraphale, miei eterni amori, è stato bellissimo leggere il decorso della loro storia, raccontata in modo così dolce e introspettivo. Adoro l'idea che Crowley, imparando a osservare il mondo con gli occhi di Aziraphale, si accorga che tutto può essere più bello. E adoro che Aziraphale capisca che se condivide qualcosa con Crowley, anche quello diventa più bello. Questi due elementi poi ritornano per tutta la storia, perché è solo quando sono insieme che rotto assume un sensp, ed è quando si separano (anche se per fortuna dura poco), ad Aziraphale manca il respiro. Ma la mia parte preferita è Crowley che gli ha fatto capire la differenza tra vivere ed esistere, lo, stesso Crowley che è un demone, ma che alla fine di demoniaco ha ben poco ed è molto umano (sono entrambi molto umani, è questo che li distingue dagli altri demoni e angeli). E siccome hanno passato insieme tutta la vita insieme, è normale che Aziraphale abbia la sensazione di non poter respirare. Ma per fortuna quella di Aziraphale e Crowley è una storia con un lieto fine (...almeno per ora 😱), nessuna fine del Mondo c'è stata e loro possono aversi. Ma aversi sul serio, in, maniera completa e vera e questo pezzettino finale mi è piaciuto tanto. Poi anche la canzone che hai scelto direi che si lega benissimo alle parole e questo è stato molto soddisfacente da leggere. In generale ho trovato tutta la storia molto intensa e appassionata, oltre che estremamente romantica 🥺
Complimenti, leggere sugli Ineffabili è sempre un'esperienza.

Nao

Recensore Master
05/03/22, ore 16:08

Io ormai ti reputo la scrittrice di GO, leggere le tue storie su questa serie è sempre una comfort zone assicurata. Sai inoltre quanto amo le AU, ma in questo caso troviamo una storia legata proprio al canon, il percorso di questi protagonisti da conoscenti ad un legame sempre più forte e unito.
La frase iniziale credo sia una delle più belle che abbia letto e penso che non potevi dare una rappresentazione migliore di come Crowley vera Aziraphale. Le introspezioni che hai dato, questa prospettiva attraverso i pensieri di questi due che all'apparenza sembrano così diversi.
Sono una coppia strana, bizzarra, che non dovrebbero avere nulla a che fare assieme e anzi, dovrebbero essere nemici giurati. Fin dall'inizio al Giardino dell'Eden quando si sono incontrati per la prima volta, eppure continuano a vedersi, quasi come se ormai fosse diventato un bisogno. Quello di cercarsi, di interagire, si è creato un legame, un rispetto che va al di la delle regole che avrebbero dovuto seguire.
Si sono fatti compagnia a vicenda, sono cresciuti assieme e anche se non ammettevano apertamente quanto si volevano bene, erano consapevoli di quanto uno fosse indispensabile all'altro.
Hai percorso questi pensieri in maniera molto delicata, poetica direi, incrementando questi sentimenti e facendo vedere come la loro presenza abbia influenzato il loro percorso.
Ci sono frasi che ho adorato:
"Come il suo solo esserci avesse sbaragliato la solitudine provata dall’angelo per tutto il frammento di esistenza vissuto senza di lui."
Come si fa a non emozionarsi? Certe frasi fanno commuovere, si adattano perfettamente al canon. Tutto quello che non hanno "detto", viene pensato. E alla fine lo trovo molto IC per questi due.
Quando avviene quel litigio, quella spaccatura nel loro rapporto e leggo che per Crowley è stato come bruciare una seconda volta, fa male al cuoricino, sappilo.
Anche la canzone scelta la trovo azzeccatissima. Secondo me è una delle tue storie più belle di GO.
La scena finale è un inno a questo amore tanto atteso, questi due che non hanno fatto altro che cercarsi, finalmente possono stare di nuovo vicini anzi, questa volta c'è una consapevolezza maggiore. Non hanno bisogno di dirselo, lo si capisce dal loro sguardo, da quelle mani che si sfiorano e che poi piano piano, lasciato passare quell'istante di imbarazzo, si intrecciano.
Una chiusura dolcissima, ma che dico, questa storia è di una dolcezza unica.
Ogni tanto il fluff fa bene. E questi due ne meritano tantissimo.
Grazie Benni per la letture, a presto ❤

Recensore Master
02/03/22, ore 18:24

Luce del mio lunedì, ma anche del mio mercoledì!

Hai fatto benissimo a scrivere questa storia, perché è davvero tanto, tanto bella e struggente, a tratti lirica. Gli occhi e la prospettiva dell’altro, attraverso cui comprendiamo ciò che ci circonda e noi stessi, sono il tema cardine di un racconto che ripercorre la storia del mondo, dalla creazione all’apocalisse. Azipharale e Crowley, meravigliosi opposti l’uno dell’altro, si ritrovano guardandosi, frequentandosi, condividendo i momenti essenziali delle loro esistenze ultraterrene. Attraverso la diversa prospettiva di Azipharale, per esempio, Crowley ha imparato a vedere il mondo, ha ottenuto una conoscenza irrinunciabile.

L’uno per l’altro sono anche la luce, il faro che rischiara la via, il motivo per apprezzare una creazione fatta di piccole cose che vanno condivise, ché altrimenti nessuna cosa, nemmeno il potere, ha davvero senso. Poi, ovviamente, per ragioni che ben conosciamo questa comunanza diventa un’alleanza sempre più necessaria e aggrovigliata, fino all’apocalisse che pone l’angelo e il demone di fronte a una scelta obbligata. Anzi, Azipharale, dato che per Crowley tradire è qualcosa di connaturato alla sua anima demoniaca. Ho amato che la scelta di vivere un noi sia interpretata come una mossa dettata dalla cura di sé stesso da parte dell’angelo, che antepone i propri desideri, il proprio bisogno di vivere insieme al suo amore, all’amore verso la divinità – posto che le due cose non coincidano secondo qualche ineffabile piano.

E la dolcissima chiusa, di loro due finalmente liberi, finalmente persi in una quotidianità fatta di piccole cose – ma le piccole cose sono quelle importanti, in fondo, è stata un balsamo a lenire una giornata che prima finisce meglio è. Dicevo, all’inizio della recensione, che questa shot è lirica e particolarmente ispirata – trovo sia una delle più belle tue. La scelta della canzone che fa da colonna sonora alla shot è azzeccatissima e struggente, le frasi finali, con l’unione delle due anime millenarie che diventa anche un’unione passionale, di corpi, è descritta con grandissima eleganza, i riferimenti ai seimila anni trascorsi insieme perfetti. Insomma, Bennina mia, che piacere leggerti! **
Un abbraccio forte forte,
Shilyss

Recensore Junior
01/03/22, ore 11:22

Ciaoooo...allora ammetto che mi sento un po' come Crowley quando fa tutti quei versetti perché non riesce a trovare le parole giuste, è che mi ha trasmesso così tanto questa storia. Io di solito faccio fatica a leggere un ff ascoltando una canzone, perché tendo a distrarmi e la mia concentrazione vola dall'una all'altra ma queste due, la storia e la canzone sembrano fatte l'una per l'altra. Giuro che appena ho fatto partire la musica e ho iniziato a leggere mi è arrivato un tuffo al cuore che raramente provo, è mi sono anche commossa perché era tutto così perfetto, come se le parole danzassero insieme e combaciassero l'una nell'altra.
Ti ringrazio per aver scritto questa meraviglia, sei bravissima e riesci a raccontare qualcosa con una delicatezza disarmante, ti faccio i complimenti di cuore.
Un saluto e un abbraccio <3
Ineffable.

Recensore Veterano
28/02/22, ore 18:24

Bennina ç.ç

Io non lo so se questa è una songfic o no, ma davvero non mi interessa: è una OS bellissima che, anche se non lo sapevo, non vedevo l'ora di leggere.
Mi piace tantissimo la gestione speculare dei racconti. Trovo che sia sempre un grande espediente per poter analizzare una coppia - di amici, di amanti, di familiari, di colleghi, e via dicendo - e per poter affrontare il rapporto che ne esce fuori da due punti di vista diversi, ma ugualmente validi. Questa OS non è stata da meno: Crowley e Aziraphale sono due personaggi diversi che meritano entrambi di essere esplorati perché forniscono ognuno un'interpretazione differente dalla loro storia, che però trova un punto d'incontro nel legame che si va consolidando nei millenni e che supera le asperità dei caratteri, fino a oltreppasare del tutto le fazioni e le ideologie da cui angelo e demone prendono le mosse.
Iniziare subito con Crowley che riflette sugli occhi di Aziraphale - sul guardare attraverso il suo sguardo - mi ha dato immediatamente delle emozioni forti. Ho sempre percepito la questione "occhi" faticosa per Crowley, che nasconde i suoi, come a voler celare al mondo la sua condizione di angelo caduto, di cui non va fiero nonostante il rifiuto della propaganda del Paradiso. Vederlo cercare risposte con gli occhi di Aziraphale ha confermato questa mia visione e allo stesso tempo ha nobilitato la presenza dell'angelo come qualcosa di davvero essenziale per il demone. Di solito si tende a vedere Crowley come colui che porta Aziraphale a cambiare prospettiva e ad adottare un punto di vista differente da quello originario, più critico, ma non ci si deve dimenticare dell'impulsività con cui spesso e volentieri Aziraphale agisce e che necessariamente deve portare Crowley a mettere in discussione quello che sa non solo sull'amico nello specifico, ma anche sul mondo in generale: se Aziraphale è capace di un'azione come quella di donare la propria spada ad Adamo ed Eva in barba a qualsiasi punizione, allora qualcosa di diverso è possibile e venire dal Paradiso non basta per essere assimilati a una qualche categoria morale. Aziraphale riscrive le convinzioni di Crowley senza nemmeno rendersene conto e allo stesso modo diventa indispensabile per il demone, che si sente perso, privo di sogni quando lui non c'è.
Aziraphale non dà certo spazio a riflessioni meno devastanti. Innanzitutto, mi ha fatto piacere trovare come frase introduttiva al suo paragrafo un accenno al suo linguaggio d'amore: trascorrere del tempo di qualità con la persona che ama. Ogni cosa, dalla più insignificante alla più importante, è più bella per lui se condivisa con Crowley. Fatta da solo può sì dargli gioia, ma non è la stessa cosa, e per me questo è stato davvero significativo: trovo che tu abbia colto benissimo e con poche parole un aspetto caratterizzante del personaggio e ce lo hai restituito con molta naturalezza. Con altrettanta fluidità lo hai unito ad un altro punto importante per lo sviluppo dell'angelo: sul muro dell'Eden si mostra compassionevole come la sua schiera non riesce ad essere perché scorge in Crowley qualcosa che non gli quadra, che glielo fa associare agli animali più teneri e non a quelli più insidiosi di cui pure ha la forma. E per quanto Aziraphale cerchi di negarlo a sé stesso ancor prima che agli altri, Crowley diventa via via sempre più importante per lui, tanto quanto vale il contrario, anche se nessuno dei due ne è veramente consapevole. Tutti e due hanno l'impressione di aver ricevuto tantissimo dall'altra persona, senza però aver dato niente in cambio, cosa che non è vera ma che comunque impedisce loro di prendere coscienza della situazione e di agire prima dei momenti tragici che seguono e, in generale, della fine della serie a cui fai accenno. "Crowley gli ha fatto a sua insaputa comprendere la differenza che c’è tra vivere ed esistere, e Aziraphale ora non saprebbe tornare indietro, nemmeno volendolo.". Mi sono venuti gli occhi lucidi. ç.ç
Ripercorrere il momento dell'incendio della libreria mi ha fatto malino, devo dire, soprattutto nei termini del paragone con una seconda caduta che sembra - che è -  più asfissiante della prima. Così come è asfissiante per Aziraphale il pensiero di non rivedere mai più Crowley - che riprende anche la minaccia di fronte ai cavalieri dell'apocalisse, "or I'll never talk to you again". Però finalmente il momento passa e loro sono insieme, a farsi le loro promesse a parole (più o meno, ovviamente, perché restano pur sempre degli scemi con problemi di comunicazione, ma ci accontentiamo), con i gesti, con i fatti; a dichiararsi a vicenda di essere l'uno il mondo dell'altro. Ed è bellissimo, semplice e straordinario allo stesso tempo.
Dal punto di vista stilistico, ho apprezzato le frasi ripetute nei primi paragrafi per dare quel senso di storia a specchio di cui dicevo prima. Danno un ritmo e sottolineano somilgianze e differenze in modo incisivo e ricordando sempre a chi legge di essere di fronte a due facce della stessa medaglia, che meriterebbero proprio di superare le difficoltà e stare insieme - come effettivamente accade, per fortuna. Per il resto, la OS scorre liscia, senza intoppi e con molta cura. Un piacere da leggere! E da ascoltare: non sentivo "Piccola anima" da molto ed è stato bello ritrovarla, anche disseminata nella storia!
Concludo ringraziandoti per aver scritto questa storia e per averla condivisa. E' stata una bellissima sorpresa trovarla e leggerla è stato ancora più bello.
Un abbraccio!

Menade Danzante

 

[Precedente] 1 2 [Prossimo]