Forse la tua poesia più bella fin ora. Acchiappa fin dai primi versi, e gli ultimi purtroppo sono una dura realtà: l'uomo è veramente morto da quando ha messo piede sulla terra. Ma forse penso lo sia sempre stato. La natura umana è ingannevole, purtroppo.

Sempre un piacere ritrovare tuoi scritti, quando riesci a postarli;

AP.

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Bellissima poesia. La forma, curata ed elegante, risalta un contenuto forte, crudele in quanto vero. E quell'inarcatura – «l'uomo è / morto» – racchiude in sé il senso e la potenza delle parole. Complimenti!

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L'assenza è la tua, lunga quasi cinque mesi!
Scherzi a parte, ho molto apprezzato la grande varietà di rime, assonanze e ritmi di questa poesia.
Per planare sull'ultima strofa di versi sciolti.
Il tutto arricchito da immagini e suggestioni profonde.
Un'architettura che rende alla perfezione il movimento della mente che riflette.

Riflessioni che fanno venire il mal di testa.
La natura ha bisogno dell'uomo. È lui che dà il nome a tutte le cose. Ma è sempre lui che la distrugge. Meglio che l'uomo non ci sia.
Ma ha senso la natura senza l'uomo?
Ha senso il bene senza il male?
La donna senza l'uomo?
Lo yin senza lo yang?
Un abbraccio.

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