Di questa storia mi stende l'idea che si percepisce della dipendenza affettiva, dell'amore e del risveglio che hanno anche quella facciata negativa e pericolosa del dipendere da, del pensare ai minuti ed ai secondi ed al tempo come solo "In funzione di". Rileggendola ho potuto cogliere altri aspetti interessanti e della prosa; concordo tanto con Silvana nel dire che loro sono la "tua" coppia nel senso più possessivo e d'appartenenza che quel tua riesce a cogliere. Dici che il tempo per Kei è sottrazione... è così bello vedere come questo concetto si evolva e Kei, anche grazie a Testuro, riesca a capire quel senso di "hic et hunc". DI indivduo che viene prima dell'altro, di tempo che si fa presente. È un concetto, quello che hai espresso nella fic, che ho amato tantissimo. Complimenti!

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Ho adorato questo scritto introspettivo molto particolare in cui c'è un pò di tutto. Sicuramente il tema principale è la distanza fra i due che pesa come un macigno. Percepisco uno Tsukishima in affanno, nell'attesa di rivedere Tetsuro e che lo rincorre fino a trasferirsi a Tokyo (anche per lui, diciamolo) mentre Kuroo per lavoro si ritrova a vivere a New York.
Molto presente è l'influenza dei cambiamenti climatici: quando arriva Kuroo, arriva la primavera, il sole che scalda, il vento leggero e tiepido che scalda la pelle, la natura che si ridesta colorata, profumata e rigogliosa. Quando invece va via, ritorna l'inverno con il vento gelido, il cielo cupo, le foglie secche ed accartocciate. Torna l'inverno nel cuore di Tsukishima. La parte finale mi ha toccato: un Kei che non si piange addosso e che va avanti a vivere la sua vita in una Tokyo che è la Tokyo di Tetsuro: ogni angolo, ogni anfratto gli ricorda lui e le sue promesse di visitare quei posti.
Molto romantico: la Kuroo Tsukki è la tua specialità, c'è poco da fare!
Bravissima!

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