Recensioni per
BLADES -La nuova squadra di Levi-
di kamony

Questa storia ha ottenuto 77 recensioni.
Positive : 77
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
27/12/22, ore 10:40

Non mi affacciavo dentro EFP da più di un anno, poi per colpa di una bella "australiana" vinta dalla tristezza procurata da feste costrette sotto il piumone, faccio capolino, più per perdere tempo che per altro e cosa ti trovo????
La mia Levi x OC preferita. Non so se ti ricordi di me, ma quando pubblicavi ero una tua lettrice accanita. Questa storia mi era piaciuta tantissimo, mi aveva proprio presa ed emozionata. Ero rimasta molto male quando l'avevi tolta e non sai la gioia nel ritrovarla. Me la sono fulminata in due giorni e ti ringrazio di avermi allietato questo Natale influenzato. Nonostante siano passati diversi anni la narrazione non ha perso il suo smalto e la sua veridicità. Il grande pregio di questa fic è quello di essere perfettamente incastonata nella trama, in un modo così armonico e puntuale che non cambia di una virgola i fatti originali ma li arricchisce con uno dei pochi "what if" veramente degni di questo nome. Sempre se ti ricordi ero innamorata di come descrivevi Levi e ancora sono cotta! Sarei felicissima e smaniosa di leggere il seguito se lo  scriverai per quanto la storia ha un suo bel senso anche se finisce così.
Sono rimasta sorpresa nel rendermi conto, rileggendo dopo tanto tempo, quanto già all'epoca tu fossi in sintonia con i personaggi e la trama, indovinando addirittura alcune sfumature che poi sono davvero accadute. Questo, oggi, da ancora più valore al tuo lavoro e si capisce molto bene quanto tu ami e quanto tu sei dentro questa opera.
Non avrei mai pensato di tornare a leggere qualcosa su EFP, in questa sezione poi proprio no, e invece eccomi fanciulla, mi hai fatto davvero un bel regalo tornando a pubblicare. Ho visto che hai scritto diverse cose nuove non vedo l'ora di papparmele tutte!
Grazie di averci ripensato e di aver nuovamnete pubblicato questa bellissima storia e soprattutto BENTORNATA!
 

Nuovo recensore
25/09/22, ore 17:42

alla fine sono riuscita a finire la tua storia e, devo dire, non me ne sono neanche accorta! sono stata risucchiata nella lettura, per cui quando ho premuto il pulsante per proseguire, mi sono ritrovata all'ultimo capitolo ed è stata una sorpresa.
ho molto apprezzato la costruzione della vicenda, soprattutto come poi tutto si è andato ad inserire perfettamente nel contesto della storia originale. ho apprezzato molto il personaggio di Saki, ma sento di non averlo conosciuto a fondo come avrei voluto (infatti spero tanto in un "sequel" di questa storia per poter approfondire questo personaggio), mentre per quanto riguarda Levi l'ho trovato molto in linea con l'originale, a tratti "troppo" rude, ma mi è piaciuta anche questa tua decisione: se nella storia lo vediamo per lo più misurato nei suoi comportamenti, ci sono inevitabilmente dei momenti in cui i modi di fare che ha acquisito (volente o nolente) durante l'infanzia prorompono, come poi nella storia originale succede con Historia.
per il resto, sento di dover ripetere il mio desiderio di leggere il seguito e soprattutto qualcosa in più su Saki.
spero di rileggerti presto!

Recensore Master
03/08/22, ore 23:18

Allora, ecco i miei pensieri sparsi, in stato di semicoma vista l'ora.
La tua solitudine te la sei ritrovata addosso, tuo malgrado. 
Questa, secondo me, è l'essenza di Levi racchiusa in una frase sapiente. Mi è piaciuto tantissimo questo confronto con Erwin e la sua acutezza. E mi piace il tuo Erwin, fedele all'originale, un Erwin al quadrato oserei dire.
Ti farò una confessione: c'è qualcosa che mi disturba nel pensiero di Levi con una figlia, non so perché. Io pensavo che il segreto di Saki consistesse in qualche missione segreta, in un tiro mancino giocato da qualche fazione politica che la stava ricattando, una cosa del genere, qualcosa che le creasse un conflitto interno tra i sentimenti che provava per Levi e il ricatto cui doveva sottostare. La bimba proprio non me l'aspettavo e non sono riuscita a innamorarmene, ma di certo non è colpa tua, e di certo la mia opinione non toglie nulla alla piacevolezza della tua storia.
Leggerò molto volentieri ogni cosa che scriverai in futuro, e ho anche cominciato a spulciare il tuo profilo in cerca di ciò che hai scritto in passato :)
Un caro abbraccio e a presto qua in giro!


 

Recensore Master
28/07/22, ore 23:19

La storia è volata alla sua conclusione... ovviamente, mi è rimasta (ora come la prima volta) la grandissima curiosità di scoprire che cosa sia accaduto a Saki... sembra impossibile che sia sopravvissuta alle terribili ferite, ma in realtà lo spero... Cercherò di essere paziente, fiduciosa in un seguito che spiegherà ogni cosa. :))
Intanto cercherò di condensare qua tutte le mie impressioni e riflessioni su questa bellissima storia, intensa e coinvolgente. Come sempre, la tua trama si inserisce perfettamente nell'opera originale e ne rispetta lo spirito: AOT è una storia molto dura, cruenta, intessuta di violenza e di morte... eppure trasmette dei valori positivi, come l'amicizia, la speranza, la fede in un ideale, l'amore per la libertà, l'impegno per un mondo migliore, fino all'estremo sacrificio. E poi ci ha regalato dei personaggi stupendi, tutti perfettamente cesellati, dai protagonisti a quelli minori, che è sempre l'aspetto che io apprezzo di più.
E tu hai mantenuto tutto questo. La parte del leone la fa Levi (non si capisce che hai un debole per lui, nooo... Ma sai che condivido pienamente!): hai preso quello che di lui racconta l'opera originale (che non è poi moltissimo) e l'hai analizzato e sviluppato, facendo emergere un Levi che più Levi non si può! Le sue reazioni, i suoi comportamenti, i suoi discorsi, i suoi pensieri, i suoi ricordi, la sua profonda sensibilità camuffata da cinismo, la paura e il bisogno di amare ed essere amato... ecc. ecc., sono così perfettamente credibili da farmelo percepire come una persona in carne e ossa (see, magari!). L'ho adorato!
Ma anche con tutti gli altri hai fatto un ottimo lavoro, con Mikasa, Hanji, Erwin (il vero deus ex machina di AOT, per lo meno della prima parte) e perfino con Eren (sappiamo che lui invece non gode della tua massima simpatia).
E infine il tuo personaggio originale, Saki, è molto affascinante: sembra un po' il contraltare femminile di Levi, ha molti punti in comune con lui. Per questo probabilmente è l'unica donna che ha potuto avere realmente accesso al suo cuore. La scena in cui è stata ferita e sta morendo, con Levi che non vuole lasciarla a rischio della vita, è una delle più drammatiche e commoventi della ff. Come è commovente la scoperta dell'esistenza della piccola Kuchel e il successivo incontro, che abbatte una volta per tutte le ultime barriere nel cuore di Levi. Perché un bambino semplicemente "è", non puoi far finta che non esista: o, meglio, potresti ignorarlo, ma non cancellarlo. E Levi non è quel tipo di uomo. Con tutte le difficoltà e le contraddizioni della sua vita, si prenderà comunque cura di questa creatura, dandole tutto ciò che a lui la vita ha negato. Come dice Erwin, ora ha uno scopo in più per combattere e cercare di sopravvivere a ogni costo, qualcosa che va oltre il suo ruolo militare, la sua capacità di uccidere, il sangue e la morte, qualcosa che resterà per sempre. Davvero sublime!
Sono davvero contenta che tu abbia ricominciato a scrivere, attenderò con piacere questa e altre tue storie!

Nuovo recensore
26/07/22, ore 15:37

Non si è mai abbastanza preparati alla fine di una storia, soprattutto se questa ci ha coinvolto così profondamente come questa. Quindi io ti dico subito che caldeggio una continuazione, anche perché in realtà non amo molto i finali aperti. Soprattutto vorrei sapere che fine ha fatto Saki... mentre non ho dubbi sul fatto che Levi rivedrà la sua bambina, che ormai gli è entrata nel cuore.
Venendo al capitolo, è forse uno dei più commoventi. L'analisi dei sentimenti contrastanti e dei dubbi di Levi è magistrale, così come il discorso di Erwin, che dimostra di conoscere alla perfezione la complessa personalità del suo sottoposto. Mi ha colpito soprattutto quando gli dice che, mentre lui ha scelto la sua solitudine, Levi l'ha dovuta subire, fin dalla più tenera infanzia. Quella bimba inaspettata può diventare la sua ancora di salvezza, renderlo più uomo, dandogli finalmente uno scopo per cui vivere o morire, un motivo in più per combattere e creare un mondo migliore anche per lei.
E poi la tenerissima e vivissima scena del secondo incontro con la piccola Kuchel. Mi sono sciolta come neve al sole! Anche se Levi è impacciato e non sa bene come comportarsi, riesce comunque a conquistare la fiducia della bambina, chissà, forse il richiamo del sangue è più forte di quanto si pensi. I bambini, con la loro spontaneità e la loro innocenza, spesso riescono a scalfire anche i cuori più insensibili. Figurarsi quindi se anche Levi, che certo insensibile non è, non si sarebbe a sua volta lasciato conquistare. Ormai è fatta: lui capisce che non potrà mai più sfuggire a quel tipo di amore, e adesso nemmeno vorrebbe più farlo. Comprende anche appieno la profonda verità delle parole di Erwin (quanto mi piace anche lui e come lo hai reso bene anche se è solo una comparsa in questa storia!). Ma, da uomo pratico, si preoccupa anche degli aspetti materiali della cura della piccola, senza dimenticare le esigenze della sua famiglia adottiva. 
Che altro aggiungere? Hai creato una bella storia, piena di colpi di scena, perfettamente incastrata nella vicenda dell'anime. Hai scavato con grande sensibilità in una personalità complessa e controversa, con tante luci ed ombre, come quella di Levi, restituendoci un personaggio così vero e vivo da sembrare di conoscerlo di persona (magari!). Ma anche tutti gli altri attori della vicenda, piccoli e grandi, sono stati resi in modo credibile, originale, ma senza mai uscire dal seminato. Ho amato molto anche la tua creatura, Saki, un'altra figura piena di contraddizioni, dovuti al suo terribile passato, ma vera e carnale.
Una storia davvero profonda e coinvolgente, che mi ha rapito il cuore e la mente!

Recensore Junior
24/07/22, ore 22:23

Quando leggo voglio entrare nella storia, farne parte, soffrire e gioire con i personaggi.
E tu hai mi hai dato tutto questo.
La scena di quell'abbraccio così tenera di un padre con la sua figlioletta mi ha profondamente emozionato.
Questo Capitano, dall'infanzia disgraziata e dal cuore lacerato, me lo hai fatto amare una volta di più: non solo lo hai rispettato come personaggio senza snaturarlo e renderlo "altra cosa", ma lo hai arricchito di tuo e reso ancora più splendido. Il tuo è un Levi al cubo, se mi passi l'espressione, esattamente come hai saputo fare anche con Capitan Harlock.
Questo uomo che combatte, che deve uccidere ed essere spietato, che deve impartire ordini militari di una certa durezza, si è ritagliato un momento quasi mistico per far pace con se stesso e con il mondo, tenendo tra le braccia la sua creatura, da poco conosciuta. La fanart che ti ha ispirata è di una dolcezza unica.
La sua piccola imperatrice, quella che d'ora in poi sarà la padrona del suo cuore. Kuchel sarà la sua forza e non solo la sua debolezza, come molto sapientemente ha capito lo straordinario Erwin Smith.
Susciti immagini mentali nitide e vere. Non scrivi tanto per scrivere o per fare mero esercizio di stile: pur avendo un tuo stile inconfondibile.
E' stato bello accompagnare tutti i tuoi personaggi e quindi non solo Levi, in questa avventura.
Hai sviluppato molto bene i personaggi originali della squadra di ricerca, rispettando la loro giovane età ed il loro essere "in divenire": sono tutti ragazzi pieni di vita e con il cuore pieno di sogni... anche se possono morire da un momento all'altro, sono "cadaveri ambulanti", come hai espresso benissimo.
Una menzione speciale se la merita tutta la tua Saki.
Questa donna martoriata nell'anima per via degli abusi subiti nell'infanzia, seppure cresciuta nella melma, non ne è rimasta sporcata. Hai saputo creare e sviluppare un personaggio complesso e difficile, dalla personalità ben tratteggiata e consona ai profili psicologici delle donne abusate: in questo hai dimostrato molta empatia e serietà, dato che una donna con un vissuto simile non può avere una personalità piatta, trasparente o superficiale .
Posso solo dirti grazie per aver scritto una storia così bella e vera e per averla nuovamente condivisa.
Non vedo l'ora di leggere il seguito e le nuove cose promesse!
Ah, quasi dimenticavo. Anche secondo me quell'attore potrebbe ricordare un po' Levi! ;) E approvo la scelta della O'Connor per Saki, che già ricordavo dall'altra volta ;)
(Recensione modificata il 24/07/2022 - 10:29 pm)

Recensore Master
24/07/22, ore 14:49

L'abbraccio di Levi e Kuchel mi ha fatto scorrere lacrime, amica carissima.
Quella immagine, così pura e bella, ha fatto come sospendere il tempo e lo spazio di lettura.
Si legge, si prova diletto, si è avvinti, incuriositi e galvanizzati, specialmente nelle scene di azione, sempre belle da leggere e immaginare nella propria mente.
Per carità: tutto giusto e vero. 
Ma quando si sa arrivare al cuore... ecco, cambia tutto. Si sta male, cara Autrice. Ci ritroviamo deboli e forti ad un tempo, perchè l'Amore assoluto è qualcosa di terribile: è il nostro padrone.
Levi scopre cosa voglia dire essere padre: guancia a guancia con la sua meravigliosa creatura, Levi muore e rinasce a nuova vita.
Ci vede giusto Smith, ma non vede proprio tutto. Intuisce che questa bimba potrà essere una nuova spinta per Levi, che, a differenza sua, la solitudine da Santo dell'Umanità non l'ha scelta, per seguire pervicacemente uno scopo più alto.
Verissimo e giusto, per carità.
Ma un figlio...  è parte di te. Non è solo uno scopo, ma sei tu stesso. E' la tua carne, il tuo sangue. 
Levi si ritrova in Kuchel. Ritrova se stesso, Saki e il ricordo, mai sopito, della madre amatissima.
Combatterà per lei, sarà pronto a morire, per lei? Sicuramente.
Ma Levi non vorrà morire, proprio per niente. Levi virrà tornare. 
Vorrà andare dalla sua creatura, in piedi, in ginocchio, in carrozzella, come vuoi.
Ma vorrà tornare.
I Giganti non lo avranno, non possono averlo. Levi non molla la spugna, non lo ha mai fatto, neppure nei momenti più duri.
Non lo ha fatto quando gli occhi spenti di Isabel, in cima ad una testa mozzata, lo hanno fissato, silenti.
Non lo ha fatto quando Farlan spariva a pezzi nelle fauci del mostro.
Non lo ha fatto quanto ha dovuto scegliere Armin al posto del suo mentore.
E non lo farà adesso.
Io ti aspetto, sai, cara Autrice.
Prenditi il tempo che ti serve.
Ma aspetto di rivedere il futuro di questa storia, che ci ha accompagnato, per queste settimane, con una melodia triste.
Lo sai. no? La musica non muore mai, quando sa essere una marcia trionfante. L'Umanità vince comunque, anche quando perde. Perchè chi combatte contro l'Orrore non perde mai.
Specialmente quando si lotta per poter ritornare ed essere padre.
 

Recensore Junior
24/07/22, ore 12:44

Quando si è soli non si ha nulla da perdere, ma se si ha qualcosa per lottare per un mondo migliore, qualcuno, tutto assume un significato diverso.
Non che Levi sia poi stato davvero mai solo, forse lo è stato nelle intenzioni, ma in verità il Corpo di Ricognizione per lui è stato un surrogato di famiglia. Negli altri veterani, persino nel Comandante, ha trovato amici fraterni, nei cadetti qualcuno da proteggere e spronare come un fratello maggiore. Il sangue sarà pur sempre il sangue, ma quando scegli che qualcuno sia importante come i rapporti di famiglia, i legami sono altrettanto importanti e indissolubili.
A baby Kuchel, come sospettavo, basta porgergli una mano perché Levi la elegga a donna della sua vita, e ci vuole altrettanto poco perché tutti questi sentimenti si tramutino in forza in lui, più che nella debolezza che temeva sarebbero diventati. Il Comandante glielo auspica, credo, perché tutta la sua vita assumerà un significato migliore, più profondo. Levi ha una vera ragione di vita adesso.
Mi viene da fargli pat pat perché so cosa gli riserva il futuro, ma so che tu in questo specifico MPverse ne hai immaginato uno tuo, e aspetto di leggerlo!
Faccio una nota extra, sopportami se mi dilungo. Come ho detto anche a qualcun altro recentemente, credo che ci si approcci alle fan fiction mai davvero con la mente sgombra da preconcetti, e questo da una parte dovremmo combatterlo, ma dall'altra è un dato di fatto inevitabile. Generalmente io non leggo mai storie Levi x OC perché nella mia mente il personaggio lo lego troppo a Hanji e non riesco mai a trovare particolarmente plausibile quando viene accoppiato con qualcun altro. Faccio rarissime eccezioni, per fiducia nell'autore generalmente, qui posso dire con cognizione di causa che ne è valsa la pena 🥰
Molti applausi!
👏👏👏👏

Recensore Junior
24/07/22, ore 11:59

Il sangue non è acqua, dice il detto, e sembra che sia verissimo nel momento in cui Levi mette gli occhi su questa bimbina piccoletta, ritrosa ma curiosa, vivace, di quei ragazzini che sulle prime si vergognano ma se dai loro un dito si prendono tutto il braccio. Lo travolge un'onda di sentimenti enorme, complessa nello sbattergli in faccia cose di cui ha paura, ma da cui non può e in fondo non vuole sottrarsi.
E poi, in un parallelismo - ti è riuscito bene farne in tutta la lunghezza della storia - capisce anche che in fondo dei pargoli che sta aiutando a crescere già li ha, e si comporta con loro esattamente, se non come un padre vero e proprio, quantomeno da fratello maggiore.
Un nota a margine: a me invece hanno insegnato che si spolvera prima di lavare per terra, perché sennò rischi di buttare tutto sul pavimento. Paese che vai… 😅👏👏👏

Recensore Junior
20/07/22, ore 15:26

Capitolo introspettivo ed intimistico, inframmezzato dalla presenza di altri personaggi con cui Levi interagisce, a tratti discutendo, a tratti litigando, a tratti consigliando. Eppure, nonostante la presenza di altre persone, alla fine il cerchio, dopo la sua apertura, ecco che si chiude. Alla fine, infatti, ci ritroviamo Levi con quello che va considerato il nuovo centro del suo mondo: la sua bambina. Nonostante già lo sapessi, ho trovato meravigliosa la scena in cui padre e figlia si osservano e si studiano, per la prima volta. Certo, Kuchel non sa ancora di aver conosciuto suo padre, essendo ancora troppo piccola. Ma per Levi nulla potrà essere più lo stesso. Poco importano i rimproveri di Reika, seppur comprensibili nell'ottica di proteggere la serenità della bimba. Adesso c'è per Levi una nuova luce di speranza, che rende luminoso persino il ghetto. Levi si scopre genitore e trova in se stesso una maggiore saggezza e consapevolezza: come dici tu, lui è pure un educatore delle giovani leve. Conforta quindi Eren e consiglia Mikasa: con loro si scopre non più solo come superiore gerarchico, ma anche come figura di riferimento. Mi piace moltissimo il ritmo dolce di questo capitolo: seppur con le nuove preoccupazioni legate al futuro della sua creatura, percepiamo un Levi forse più felice. Ha ricevuto uno splendido regalo dal destino e di questo sembra esserne consapevole. Kuchel sarà per lui una sorgente purissima di amore. Questo capitolo è così bello e commovente, perché parla dei veri valori della vita: grazie!

Nuovo recensore
18/07/22, ore 16:26

La prima parte di questo capitolo va dritta al cuore! Leggendo, si percepisce profondamente la tempesta emotiva che ha travolto Levi , un misto di sorpresa, sgomento, gioia e timore, ma alla fine ciò che prevale su tutto è la felicità. Come aver trovato una fonte di acqua fresca, o un bellissimo fiore, in mezzo al deserto. In realtà, è "solo" l'incarnazione di quello che ogni essere umano desidera, e che lui aveva sempre cercato di evitare per i motivi che ormai sappiamo bene: amore, famiglia, legame indissolubile con un'altra creatura. E un figlio è tutto questo, che lo si voglia o no. Non aggiungo altro, perché è tutto così perfettamente racchiuso nelle tue parole.
E poi mille domande, mille dubbi, gli si affacciano alla mente, ma sono più che altro di natura pratica: Levi è consapevole che sarà complicato per lui gestire la situazione, ma non mette assolutamente in discussione il fatto che quella bambina in qualche modo entrerà a far parte della sua vita, e che loro due si apparterranno per sempre, bisogna solo stabilire le modalità, per il bene innanzitutto della piccola. Il suo passato di orfano e figlio di padre ignoto pesa sempre su di lui e ovviamente non intende far vivere la stessa cosa anche a sua figlia. E la soluzione che escogita, cioè di far ottenere la cittadinanza a tutta la famiglia di Reika, è la più ragionevole. Poi, piano piano, potrà svelarle la sua vera identità.
Questo fatto cambia da subito anche il suo modo di guardare tutta la realtà, come si vede quando rientra in caserma e prima sgrida, come al solito, i suoi "ragazzi", ma poi li ringrazia per essersi preoccupati per lui, è perfino gentile con Eren! Riflettendoci, si rende conto che in fondo lui è una specie di genitore per loro... quindi forse un piccolo allenamento a fare il padre l'ha già fatto, anche se con una bimba piccola sarà tutto diverso. In questa ottica, si sente di fare anche un bel discorsetto a Mikasa, superando l'imbarazzo di parlare di certe cose. In sostanza, la invita a non cercare affetto dal primo venuto, ma di focalizzarsi su qualcuno che le interessa davvero. Eren, per esempio, o Jean (che per me non ha nessuna speranza! Semplice opinione personale)
Questo le darà la stabilità e la maturità necessarie anche per affrontare tutto il resto, compreso il suo essere una soldatessa.
Ora sono curiosa ovviamente di sapere come Levi risolverà la questione e come si calerà in questi nuovi panni...
Ma davvero il prossimo è l'ultimo capitolo?
Sigh! (piange dispiaciuta)

Recensore Master
17/07/22, ore 18:38

Quanta bellezza.
Scopriamo un Levi genitore. In un mondo che va verso la rovina, e che ha quasi assuefatto i nostri Soldati del Corpo di Ricerca all'annullamento di sé per un ideale altro e superiore, ci fai riportare uno dei personaggi più belli e iconici ad una dimensione più umana e serena.
Una figlia, una speranza per il futuro. Un regalo inaspettato che gli ha fatto Saki.
Levi è emozionato, spaventato, indeciso sul da farsi. Ciò è assolutamente comprensibile e verosimile. Per lui, come giustamente dici tu, cara Autrice, è ben più semplice affrontare quei mostri immondi piuttosto che questa piccola perla, che lo guarda col ditino in bocca.
Sono certa che Levi saprà fare la cosa giusta: pondererà bene la situazione e saprà come gestire la paternità, compatibilmente con la missione della sua vita.
Levi non potrà morire: questo è certo. Dovrà essere per lui un punto fermo, una promessa che dovrà fare a se stesso. Non rinuncerà a sua figlia e al desiderio di vederla crescere e diventare donna. Porta il nome di sua madre: sarà il suo talismano di vita felice, come riscatto per la vita disgraziata della sua povera mamma.
Per questo motivo il nostro Levi non resterà solo il "Soldato più Forte dell'Umanità", ma sarà anche un Sopravvissuto.
Ci contiamo, perché adesso la sua vita avrà uno scopo!

Recensore Master
16/07/22, ore 17:08

Non è sempre facile doversi dominare, fare la cosa giusta, essere ragionevoli... tutto bello e semplice, a parole.
Pure un uomo come Levi, che ha vissuto l'Inferno, e che di certo si è costruito una bella corazza, ha raggiunto il colmo. Ma adesso non è più solo. Secondo me, la vita da caserma lo ha salvato. Ha trovato amici in grado di sostenerlo, di rimproverarlo, di scuoterlo. Levi stava scendendo per una brutta china: di sicuro sarebe riuscito a venirne fuori anche da solo, ma ci avrebbe impiegato più tempo. Provvidenziale è Mike, che lo aiuta ad uscire dalla sbronza, che gli offre sostegno ed amicizia. Anche Hanji sa essergli presente ed amica, al momento opportuno, dandogli fiducia e conforto. La giovane Mikasa lo accompagna al Ghetto.
Tutti questi giovani gli si sono affezionati, lo hanno dimostrato ampiamente nel corso dell'ultima terribile missione, mentre Levi cercava di aiutare la povera Saki.
Uno per tutti, tutti per uno.
Sono novelli Moschettieri che si fanno forza l'un l'altroo, sostenendosi non solo nella concitazione della battaglia contro quei mostri immondi, ma anche nella vita di tutti i giorni.
Adesso occorre portare a termine un legato delicato, un legato sacro: Saki ha dato precise disposizioni che vanno osservate.
Ed ecco il colpo di scena più bello che si possa immaginare: una bimba ritratto di cotanto padre. Una piccola perla nel fango del Ghetto.
Levi si scopre padre. Un dono inatteso, meraviglioso. Lui, che di certo non credo che avesse mai pensato ad una famiglia e a dei bamini, ha avuto questo regalo dal destino.
Sono davvero commossa e colpita, cara Autrice, sai sempre arrivare al cuore del lettore.

Recensore Junior
15/07/22, ore 18:46

Con tutti i particolari che ho scordato in questi anni di questa storia, mi dispiace di non aver dimenticato anche questo, perché è un colpo di scena non da poco! Purtroppo è andata così, ma allo stesso modo mi sono immedesimata nello sgomento che Levi deve aver provato nell’imbattersi in una piccola Kuchel, ovviamente un danno suo che capisce di aver fatto al primo sguardo.
Se avessi dovuto scrivere di un suo ritorno nella città sotterranea è esattamente così che lo avrei descritto, tramite gli odori soprattutto, prima ancora che per l’aspetto del posto, perché sono un’arma che hanno i nostri ricordi per tornare a galla potentissima.
Ma prima di questo, Levi in un certo senso da una sorta di addio al corpo di Ricognizione perché giustamente mette in conto che non è una possibilità così improbabile quella di cadere in qualche trappola, anche se si fida di Saki, anzi, di Sasha. Lascia perle di saggezza a tutti, un po’ come uno Yoda - l’altezza è più o meno quella - dell’universo snk. A parte la battuta, è stato molto bello vederlo a modo suo esprimere affetto per quelle creaturine in grado di uccidere mostri di cui si circonda, in quella maniera così da lui di farlo: minacciando punizioni inaudite… sì, me lo immagino proprio così. Ormai a Misaka gli fa come acqua fresca però. Azzardata la sua mossa, stranamente capitan Yoda gliela lascia passare con una tranquillità che non ci si aspetterebbe.
Alla prossima

Recensore Junior
15/07/22, ore 18:14

Non c’è molto da dire su un capitolo simile, è pervaso di disperazione dalla prima all’ultima riga, con dei piccoli stralci di speranza e umanità, ma tendenzialmente è il momento della resa, di una sofferenza che ti arriva talmente tanto forte che non può fare a meno di travolgerti.
E Levi si fa travolgere, completamente. È come se non fosse solo l’idea di aver perso Saki a prenderlo in pieno petto, sembra anzi che tutto quello che bene o male fosse riuscito a farsi scorrere addosso negli ultimi anni, o quantomeno da cui non si era lasciato abbattere per senso del dovere rispetto ai suoi doveri di soldato, gli piombi addosso in questo momento con una forza schiacciante.
La speranza e la bellezza della vicenda sta nei piccoli, grandi particolari. Nell’ordine disatteso che vede commilitoni e sottoposti mettere in pericolo la loro vita per stargli accanto in battaglia, in Hanji che nel capirlo tanto meglio di altri nel suo modo di porsi e parlare capisce quando è il momento di tacere e fargli avere la sua crisi in santa pace, in Mikasa che avrebbe potuto battere in ritirata ma che alla fine resiste e fa il suo dovere nell’adempiere alle ultime volontà di qualcuno che ha appena fatto in tempo a conoscere, ma che ha apprezzato.
Saki è sparita, non è detto che sia morta necessariamente, Levi lo pensa forse solo perché è la cosa più ovvia, meno faticosa, ed è stanco, così tanto che non ce la fa nemmeno a pensare che qualcosa di più complesso di un gigante che potrebbe essersela mangiata sia passato di lì. Non ha la forza di immaginarsi che qualcosa di incredibile e macchinoso possa essere successo.
La disperazione lo fa alle persone.
Proseguo…
👏👏👏
(Recensione modificata il 15/07/2022 - 06:53 pm)

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