Ciao Giò!
Secondo me l’ispirazione va sempre presa al volo, anche se proviene da deliri caotici, perché poi qualcosa di buono ne esce: e direi proprio che sia questo il caso! Onestamente, nonostante non mi ritenga ferratissima nel mantenere l’IC di questi personaggi (anche se ci provo), personalmente ho rilevato dei “picchi” che mi sono piaciuti tanto e che mi hanno riportata ai veri Kaz e Inej: lui che vorrebbe solo baciarla per il resto della vita (e sono certa che dopo aver superato i loro blocchi, è a s s o l u t a m e n t e da Kaz pensare una cosa simile), lei che vorrebbe partorire in fretta per poter tornare ad arrampicarsi, o semplicemente le frecciatine che si lanciano nei vari dialoghi, le ho trovate molto molto da loro. Poi ricordiamoci che si tratta di un sogno e mi intenerisce l’idea che Kaz abbia questa visione ideale di ritorno alle origini, alla campagna, dove lui stesso è nato. Penso che il suo inconscio abbia segretamente gioito della botta in testa approfittando dello spiraglio; non ho idea di quanto tempo uno come Kaz Brekker possa impiegare per dire “ti amo” così apertamente, di sicuro la Bardugo ci ha fatto ben comprendere l’amore che prova per lei nei suoi POV, ma onestamente Inej si meriterebbe anche qualche dichiarazione a cuore aperto, invece di dover leggere e interpretare sempre tutto nel suo sguardo. Quante volte mentre leggevo mi sarei voluta mangiare le mani, tutta quell’infinità di miele nella testa di Kaz convertita in poco più che monosillabi quand’è con lei.
Quindi, tramortito o meno, direi che va bene così. È stata molto piacevole, grazie della lettura!
Giungo anche di là appena possibile <3
Vavi |