Scusa il ritardo, Riccardo, ti leggo solo ora.
Poesia estiva e naturalmente traboccante di passione, puro delirio dei sensi e folgorante estasi.
Pochi versi che racchiudono un mondo fatti di amore e follia
Davvero efficace e coinvolgente. Bravo
(Recensione modificata il 05/08/2022 - 11:56 pm)

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Stavolta non ci ho trovato la delicatezza e la morbidezza di altre tue composizioni.
Mi hai lasciato con la gola secca.

La stanza pregna di profumo mi sembra un obitorio.
Il "sudore" sotto l'"aria rovente": suonano un po' come elementi di disturbo.
Gli "umori" come sapori falsamente dolciastri.
Per finire con la goccia di sangue avvampirata, e i brividi di morte.

Un amore malato.
Perché l'amore è vita, non deve essere morte.
Perché l'amore, forse, è per sempre, libero e nudo, mai rivestito della caducità della morte. Non come quello del giovane Werther.

Spero di tornare presto a leggere i tuoi dolcissimi canti d'amore, e ti saluto con un abbraccio.

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Poesia vampiresca, forte, potente, dannata.
Sembra un amore che non dà scampo, che si fonde perfettamente con il dolore, con la morte.
Spesso l'amore è questo, non si riconosce il confine tra desiderio e morte, tra piacere e dolore.
Sono gli amori più maledetti, quelli che cantava il mio omonimo, quelli da cui non si può fuggire.
Sono gli amori dolcemente tormentati, infiniti, eterni.

Complimenti Riccardo.

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Una poesia diversa dal solito, forte, erotica che dà brividi caldi di puro desiderio senza volgarità. Poche immagini iconiche e l'eros è servito...complimenti.

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