Eccomi qua, con un po' di ritardo, ma sono arrivata!
Oddio, che bello spaccato che hai presentato. L'inizio del percorso di realizzazione di Serena su quanto ha contribuito a realizzare e su come si sia intrappolata con le sue stesse mani.
Trovo che tu abbia reso egregiamente il senso di impotenza che si respira a Gilead e anche la sfiducia che esiste tra le due donne. Sono entrambe mogli di comandanti di Gilead ed entrambe sanno che anche la più minima confidenza potrebbe far precipitare tutto per essere usato in un gioco di potere più grande di loro.
Eppure, l'istinto materno riesce a smuovere qualcosa. Il pensiero che quelle stesse difficoltà, quella stessa vita remissiva sia il destino delle loro figlie che non conosceranno mai il vento tra i capelli, il giubotto di pelle, il winebar o il Cosmopolitan (bellissima la differenza di ritratto tra Naomi e Serena) è comunque agghiacciante, così come è molto triste la consapevolezza che hanno di non essere le vere madri e dell'ingiustizia del regime delle Ancelle. Loro giocano a prendersi cura di figli che sono dei mariti con altre donne, chiudono gli occhi sui vizi dei mariti e fingono una purezza che non appartiene a nessuno perché lo standard che esige è contrario alla natura umana.
Complimenti per questa storia è stata una lettura molto bella.
Alla prossima,
Sev