Buongiorno cara, non so se abbiamo avuto mai il piacere di incontrarci prima, in caso mi presento: sono Stefania, ed è un piacere averti incontrata nell’attività di scambio del Giardino.
Ho scelto di leggere l’ultima pubblicazione presente sul tuo profilo, spero non ti dispiaccia. Non è la prima volta che vedo una storia partecipare a questa challenge, stavolta mi fermo e la leggo volentieri. Ok… ero pronta per tutta questa malinconia? No! Mi è dispiaciuta venire catapultata letteralmente in tutti questi feels? No! Perché a me i feels piacciono un sacco, mi piace entrare nell’introspezione del personaggio, farmi avvolgere dalla sua emotività: mi piace farmi trascinare da ciò che sta accadendo, dai tanti silenzi, dai dolori dati da comportamenti inadeguati e da parole difficili da pronunciare.
Anche solo nei momneti in cui i due amici non parlano, si riesce a comprendere quanto tengano entrambi al legame che li tiene uniti: le reazioni, il magone, il nodo alla gola, la preoccupazione sono cose che si avvertono chiaramente perché si conoscono così bene che ogni cosa è impossibile non venga notata. C’è da dire che capisco la ragione della partenza, un mondo stretto e troppo piccolo attorno a te potrebbe portare a sentire una chiusura obbligata dove si avverte il bisogno di ampliarla, ed ecco che Conor riesce finalmente ad aprire il suo cuore e condividere la sua voglia di sognare, di andare verso il futuro e lasciare alle spalle nostalgia e un luogo che profuma di casa.
Comprendo anche le reazioni di Sean, il suo stare male, il suo sentirsi escluso fino all’ultimo e sapere di non essere più il presente inseparabile dell’amico, ma un passato meraviglioso di affetto e condivisione. Potrebbero incontrarsi in futuro? Non lo posso sapere, potrebbero anche scorrere gli anni e vedere che un tale rapporto rimanga poi fine a se stesso, fatto di ricordo e sorrisi piacevoli con altra vita, eppure sento che il finale aperto è la cosa migliore qui, dopo quel abbraccio che mostra tutto e riesce a risollevare la malinconia di tutto il resto della lettura. I pensieri di Sean si alternano alle sue parole, i gesti alle sue sensazioni e la certezza delle parole finali ha sapore di incertezza dolce amara per chi non sa se si tratti di un capitolo della loro vita che sta chiudendosi per sempre.
Il testo è pulito, a tratti evocativo nel ricercare espressioni adatte a risvegliare sensazioni, il tutto è accompagnato da una ambientazione che dà quiete e si scioglie nella pioggia sul finale. I dialoghi sono brevi, d’impatto, non si dilungano in chiacchiere inutili e lo scorrere fluido della lettura rallenta sui momenti di maggiore impatto emotivo.
È stato un piacere essere qui da te, ti auguro buon lavoro e buona ispirazione e spero di avere ancora l’occasione di leggere qualcosa di tuo. Alla prossima! :3 |