Recensioni per
Sotto un cielo nemico
di Primavere

Questa storia ha ottenuto 25 recensioni.
Positive : 25
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
11/10/23, ore 08:54

Ciao, eccomi qui^^
penso che Ilyas abbia bisogno di una cosa fondamentale: imparare che il mondo non gira intorno a lui. Che ci sono regole, norme, disposizioni (soprattutto nella vita militare) che prescindono dalle sue personali esigenze, per quanto gravi e urgenti esse possano essere.
Paradossalmente, questa è una cosa che lui non ha mai imparato, durante tutto il corso del suo addestramento. Ha sempre mantenuto una stilla di autodeterminazione, un sospiro di ribellione, di disprezzo per le regole. Emblematico in questo senso l'episodio della punizione somministratagli da Zamatij, in cui quasi si faceva un vanto si subire e subire senza cedere.
Bezboznij è quello che alla fine l'ha fatto cedere. Ha domato un leopardo delle nevi, anzi due, cosa credeva il lupetto spavaldo, che con lui non ce l'avrebbe fatta?
Quello che colpisce è l'impatto che l'episodio, peraltro virtuale, ha avuto su di lui. Certo, diciamo la parola esecrata: stupro. Ma si tratta appunto di uno stupro virtuale, non vero, così come virtuali sono state le botte prese dagli altri o i proiettili che hanno trapassato il petto dei suoi compagni. La simulazione ha scosso tutti, ma tutti alla fine se ne sono fatti una ragione, esattamente come ce la si fa di qualsiasi abuso e arbitrio della vita militare.
Ilyas invece no. Perde la lucidità, perde il raziocinio, si comporta esattamente come quello che è diventato: un animale spaventato. Gli animali spaventati, si sa, si comportano in modo del tutto irrazionale, con l'unica priorità di fuggire dal pericolo.
Sono curioso di vedere se riuscirà a venire a capo di tutto ciò o se farà qualche altra assurdità.
Come sempre tutto reso molto bene, con una bellissima e coinvolgente introspezione psicologica.
A presto!

Nuovo recensore
09/09/23, ore 11:35

Ciao Primavere! Quanto tempo è passato! Non so come scusarmi per averci messo tanto a scriverti un commento: non mi sono dimenticata di questa storia, è solo che ho avuto una sessione di esami intensa (e ora ci sono di nuovo XD), poi c'è stata l'estate poi ho visto che anche tu hai rallentato la pubblicazione, quindi una cosa tira l'altra e ho sempre più posticipato. Ma ora sono qui per dirti quanto ho apprezzato questi ultimi capitoli che sono un pugno allo stomaco ma di quelli buoni, non so se riesco a spiegarmi, che ti fanno riflettere. Perché davvero mostrano le conseguenze di una cosa così brutta come l'abuso (e un abuso come quello che ha passato Ilyas) in maniera sottile, rispettosa, efficace, senza banalità, ecco, o sentimentalismo o le solite cose che si dicono. Li ho apprezzati davvero tanto, mi dispiace sempre più per Ilyas e per tutti quelli come lui che passano situazioni simili ç____ç
Non sono sorpresa della sua reazione con Dragan. O con Aisha e tutti i suoi amici/affetti. In Wolfen abbiamo imparato a conoscere Ilyas e lo abbiamo visto com'è: sembra a volte un cane che è così abituato alle botte da aizzarsi contro anche davanti a un gesto innocuo, a una carezza. Immagino che questo suo atteggiamento sia proprio nato da questo periodo, dopo la simulazione. Lui non ce la fa a mostrarsi debole, non ce la fa neanche ad affrontare quello che ha vissuto. Se ne dà la colpa, come tante vittime, dice che è stata una sua scelta (ma quale scelta??? quando non ti lasciano scelta non scegli un cavolo), si sente persino in colpa, si vergogna. Gli altri possono dire cosa hanno passato durante il test, che son stati malmenati e spremuti come un limone, ma lui che può dire? L'ufficiale che tutti voi ammirate e/o temete, che io stesso ammiravo mi ha preso e st*****? Io lo capisco (oddio, non davvero grazie a dio perché non ho mai avuto un'esperienza del genere) perché quando si è vittime di qualcosa di così grande, brutale e pervasivo, anche così intimo, è impossibile venirne a patti da solo. Il medico gli consiglia di iscriversi poi al supporto psicologico. Ahimè, da come è arrivato in Wolfen, temo che Ilyas non abbia accolto il suggerimento...
Comunque in realtà mi chiedo come diavolo abbia fatto, tutti gli anni che è rimasto nell'esercito, a resistere. Perché ha avuto il suo carnefice accanto tutto il tempo. Peggio ancora: il suo superiore. Che razza di vita da cani, scusa se te lo dico ma davvero ti sei accanita con questo povero personaggio ç__ç Non solo la tragedia, pure averci davanti tutto il tempo il tuo 'omicida' e stupratore, e non poter dir nulla, poi! Non l'ha mai detto neanche a sua sorella.
Si vede qui, come tutte le volte che vediamo l'Ilyas del dopo, quello di Wolfen, come è cambiata l'interazione tra lui e Jagun. E' terrorizzato dalla sua stessa ombra, povero cucciolo, è come se fosse diventato una sua belva: pronto a incazzarsi con tutti, ma paralizzato sotto il gioco del padrone. Anche se comunque, lo sappiamo, Ilyas non si è mai davvero sottomesso e io continuo a fare il tifo per lui oltre che augurare una morte violenta al generale.
Ti ringrazio per aver scritto questi capitoli perché sono importanti, spesso pensiamo solo all'atto in sé, la violenza, e non alle conseguenze, a quel che viene dopo e che rimane appiccicato per anni, e in qualche modo per sempre, ai sopravvissuti. E' un tema molto complesso, molto forte, e per me lo hai trattato benissimo.
Spero presto di leggere un nuovo capitolo! Intanto mando tanti abbracci a Ilyas e te <3 <3 <3
 

Recensore Master
07/09/23, ore 11:42

Ciao carissima,
non so se bazzichi ancora da queste parti, ma io ti lascio i miei due cents^^
Scusa il ritardo, anzi, ma alcuni mappazzoni da scrivere con scadenza mi hanno tenuto impegnato.
Ilyas deve fare i conti con il "dopo". Quello che è successo può essere virtuale, a livello fisico, ma non dimentichiamo che invece a livello mentale è tutto virtuale, per cui l'esperienza di essere stuprato e ucciso è assolutamente identica a quella che ci sarebbe nella realtà.
Ilyas, che si atteggia a duro, che non vuole mai mostrare una debolezza, deve venire a capo di tutto questo e ovviamente non ci riesce. Reagisce chiudendosi, tenendo lontano la gente che non può capire la sua situazione, ma le cose rimangono e intanto lavorano, prova ne sia che le provocazioni dell'altro militare, Erazm, scatenano una reazione assolutamente sproporzionata, incontrollabile persino da lui stesso.
Per di più incontra anche il generale, e nel non detto fra loro è chiaro che condividono ricordi ignoti a chiunque altro, hanno un vissuto comune che crea un legame patologico ma nondimeno potentissimo, che evita a entrambi di prendere più distanza di tanto.
Alla fine della storia lui pensa di risolvere la faccenda scappando, ma penso sia consapevole che non è quello il modo di venirne a capo.
Complimenti come sempre, sia per l'analisi psicologica che per le bellissime descrizioni. Spero che manderai presto un altro capitolo.

Recensore Master
16/05/23, ore 13:08
Cap. 12:

Ciao^^
mi dà l'idea che la cosa che ha colpito maggiormente Ilyas sia stata in fatto di venire domato. Perché alla fine Bezbòznij l'ha fatto, è riuscito dove nessun sergente istruttore, nessuna punizione e nessun angheria erano riuscite ad ottenere altro che un senso di disprezzo e rivalsa. Per quanto finta, per quanto virtuale, l'esperienza ha lasciato Ilyas devastato, perché è arrivato al punto in cui anche se era consapevole di essere all'interno di una simulazione, doveva comunque subire qualcosa che non aveva mai subito in vita sua, ovvero l'imposizione di un'autorità a cui non era in grado di tenere testa. E non perché non volesse, ma proprio perché non poteva, perché il generale lo dominava sotto ogni aspetto, fisico e psicologico.
La gente a casa fa fatica a capire quale sia stato il reale peso di questa esperienza, vuole festeggiare la promozione e andare in gita. Solo Voznjak sa, a questo punto perché probabilmente è passato attraverso la stessa cosa.
Un capitolo molto bello e molto drammatico, in cui descrivi molto bene la difficoltà di Ilyas, che in pratica non riesce più a liberarsi di quello che la simulazione gli ha lasciato addosso.
Complimenti e a presto!

Nuovo recensore
10/04/23, ore 20:53
Cap. 11:

Ciao Primavere, buona Pasqua! Sono riuscita a finire il capitolo e provo a lasciarti una recensione, ci provo perché devi sapere che avevo cominciato a leggere qualche giorno fa, quando avevi pubblicato credo, e poi non ce l'ho fatta a continuare, ho dovuto prendermi una pausa. Pensavo di essere pronta a questa scena e invece D:
Non so cosa dire. Questo capitolo mi ha fatto davvero male, mi ha provocato un senso di malessere immenso perché mi sono immedesimata tanto con Ilyas e davvero non so cosa commentare. Come ti dicevo pensavo di essere pronta, cioè di sapere cosa aspettarmi dopo i tanti inidizi che hai lasciato e dopo aver letto Wolfen ma è stato tutto così... così... crudele e terribile. Quando Ilyas comincia a piangere, lui che non piangeva dalla notte della morte della madre, non ci ho visto più: ho cominciato a piangere anch'io, a dirotto, e se avessi potuto sarei entrata nello schermo per salvarlo io, questo ragazzino di neanche vent'anni che si trova a vivere una delle cose peggiori che penso possano capitare a un essere umano.
Per quanto brutto credo che questo capitolo sia necessario per capire la personalità di Ilyas. Se leggi Wolfen qualcosa si capisce però, ecco, lui fa sempre il duro e non affronta mai davvero il proprio dolore, vederlo così, invece, assistere a tutta la violenza del generale e all'impotenza di lui ti fa capire perché è diventato così chiuso, diffidente e scontroso, perché non riesce a fidarsi di nessuno (santo subito Lukas come dico sempre!). Ho pianto perché oltre la violenza c'è tutto il resto, l'opera di distruzione metodica che fa quel coso che neanche voglio nominare (come fa Ilyas a un certo punto, che non riesce più a chiamarlo col suo nome): lo distrugge psicologicamente non solo fisicamente (e meno male che non voleva rovinarlo poi!), gli fa la cosa peggiore, un'umiliazione e un abuso che lui poi non potrà mai denunciare perchè figurarsi, è tutto 'legittimo' nel contesto della simulazione e anche se non lo fosse già è difficilissimo per una donna denunciare figurarsi un uomo. 
Mi son sentita male leggendo perché mi son vista la scena davanti e ho visto per la prima volta forse Ilyas come l'età che ha, un ragazzino appunto, nelle mani di un mostro. Un ragazzino che nel momento più brutto, quando non sente più niente e invoca la morte, pensa alla mamma perché poi è sempre così, nei momenti peggiori tutti vogliamo nostra madre, credo che lo fai a cinque anni come ottant'anni e mi ha spezzato il cuore, giuro, come anche il ricordo di lui che gioca nella neve con la sorella quando si chiedeva cosa ci fosse dietro le montagne. Ecco, sono andata a rileggere la storia Vivi e ho visto che la scena iniziale era proprio così mentre questa storia inizia con Ilyas che nelle montagne ci è stato e ha scoperto la loro brutale realtà. Mi sembra una metafora di quel che gli succede in questo capitolo: anche qui lui scosta un velo, vede davvero, per la prima volta, l'uomo che gli sta davanti, l'uomo che ammirava, che sembrava rispettarlo, e che si rivela in tutta la sua spietatezza, come un dio crudele che infatti è proprio l'immagine finale... Ci sono tanti significati, più profondi e nascosti in questo capitolo, che lo rendono molto più complesso di quel che sembra che andrebbero analizzati ma mi scuserai se rimango più sulla superficie e parlo della botta emotiva che ancora non mi abbandona dopo giorni! Il capitolo è scritto benissimo, penso tu sia stata davvero brava e per quanto faccia male è anche necessario e potente leggere queste cose orribili perché succedono e non dovrebbero succedere mai a nessuno. 
Mio povero Ilyas... sappi che spero solo in una vendetta coi fiocchi in Wolfen. Bravissima come sempre.
 

Recensore Master
03/04/23, ore 14:45
Cap. 11:

Ciao carissima^^
un capitolo decisamente particolare, in cui l'elemento più destabilizzante, ma che al tempo stesso lo caratterizza maggiormente, è il continuo oscillare fra la consapevolezza della simulazione e le sensazioni che paiono più che mai reali.
Per il partecipante alla simulazione è ben chiaro che non si tratta di una situazione reale, ma questa consapevolezza implica un continuo esercizio della razionalità e anche un buon grado di fiducia: una volta che uno è nella simulazione, cosa vieterebbe ai simulatori di "violare gli accordi" e far diventare quella simulazione realtà? Io ho visto gente, in contesti del genere, piangere e pregare come se si trovasse in una vera situazione di minaccia, pur se perfettamente consapevoli di trovarsi in una simulazione.
Bezbòznji sa sfruttare con grande abilità questo "bias" e di continuo porta Ilyas a dubitare che la simulazione venga condotta nel modo corretto, portandolo in una situazione di sempre maggiore ansia per l'esito della faccenda.
Nell'interrogatorio c'è anche una pesante componente di morbosità, in ogni momento si intuisce che le intenzioni del generale non sono propriamente di orine militare. O meglio, probabilmente sì, le Forche Caudine lo insegnano, ma si intuisce che l'atto a cui mira dall'inizio dell'interrogatorio non è un espediente per spezzare il nemico, ma il coronamento di un desiderio che si è andato intensificando nel corso della loro interazione e ora è pronto a manifestarsi con tutta la sua violenza.
Ilyas inizialmente tenta di resistere, ma le sue difese si sgretolano man mano sotto la metodica azione del generale, anche perché sotto sotto c'è sempre stata anche da parte sua una strana forma di ammirazione nei confronti dell'uomo, che forse non lo rende così impermeabile come vorrebbe.
In definitiva, un bellissimo capitolo, con un gioco psicologico portato avanti magistralmente. MI è piaciuto anche, alla fine, il sollievo per la morte imminente, che significa la fine di tutto, e si sovrappone alle immagini della madre e dell'infanzia, quell'infanzia spensierata di cui Ilyas ha solo lontani ricordi, perché terminata troppo in fretta.
Complimenti come sempre e alla prossima!^^

Nuovo recensore
26/02/23, ore 22:19

Sappi che mi sto trattenendo dal scrivere un commento di tutte parolacce...
Sono tornata!! Non mi sono dimenticata di questa storia, ho letto anche il capitolo prima ma avevo un tale magone che non sapevo cosa scrivere. Anche su questo in realtà non so cosa dire se non lanciare maledizioni verso Tu-Sai-Chi. Che stronzo brutale pezzo di m***** Si vede proprio che ha organizzato tutto, che per lui questa è una caccia e il povero Ilyas ci è cascato come un fesso! Non si rende conto, baldanzoso com'è, che ha fatto tutto quello che Bezbonij voleva: ha combattuto, ha resistito, non si è arreso, ha detto di non aver paura, e per questo ha segnato la sua condanna perché sono sicura che se si fosse comportato come gli hanno insegnato cioè starsene buono e docile, pigliarsi le botte e amen, Bezbonij o come si scrive lo avrebbe 'graziato' e invece così lo ha solo eccitato.
Che bastardo pezzo di bip, ripeto!
Comunque, al di là della mia indignazione e rabbia, è un capitolo bellissimo perché ogni singola azione sembra avere un secondo significato, un altro livello di lettura non so come dire. Mi ha ricordato il capitolo della caccia ma in fondo è quello, no? È la stessa dinamica. Ilyas è la bestia pericolosa, fiera e libera da conquistare, da dominare, quella degna di una sfida. C'è un livello più nascosto, ecco, si capisce, e anche Ilyas lo ha avvertito sia come umano sia come lupo (quando si paralizza proprio come un lupo davanti alla canna di un fucile di fronte al sorriso di Bezbonji ho avuto i brividi, giuro).
Ho una paura immane del prossimo capitolo ma ormai sono qui e leggerò, maledirò, piangerò (lo so già). Il bello di questa storia è che sai già cosa succede  ma muori dalla voglia di leggere per capire quanto è profondo il Male. Io poi voglio vedere come reagirà Ilyas che già immagino in mille pezzi perché si è visto come si fidava del generale negli altri capitoli e invece ora tutte le sue illusioni si stanno spezzando...
Sei sempre più brava e io sempre più in uau oltre che in penissima, ma sono pronta per il colpo di grazia! Alla prossima, spero presto!
 

Recensore Master
21/02/23, ore 14:39

Ciao carissima,
il capitolo è violento? Se volevo leggere cosette leggere andavo a recuperare un fumetto di Winnie the Pooh.
E così dovrebbe fare chiunque abbia delle paturnie in tal senso.
Tornando a noi, direi che questo capitolo in particolare è il momento della verità. Per quanto sia immaginabile cosa succederà nel prossimo, è in questo che si verifica il confronto, ed è qui che Ilyas matura la consapevolezza di essere in balia di Bezbòznij.
Il sergente che abbiamo visto angariarlo capitoli fa ha avuto l'unico scopo di inorgoglirlo e spingerlo alla sfida, qui succede il contrario. Per quanto Ilyas non voglia cedere, per quanto sia deciso a combattere, cosa può fare di fronte a uno che ha sconfitto un leopardo a mani nude? È come se il suo inconscio avesse accettato questa verità prima del suo fisico: Bezbòznij è troppo forte. Troppo forte per chiunque, direi, non solo per Ilyas.
Il generale evidentemente si compiace del giovane combattivo, tant'è che arriva sempre a un passo da spezzarlo, ma all'ultimo lo libera, lo lascia respirare, gli concede quel minimo di tregua che comunque lo mantiene combattivo e reattivo. Non gli interessa una bambola di pezza, lui combatte i leopardi, e i leopardi si difendono e sono pericolosi.
In questo capitolo c'è un bellissimo gioco psicologico, che parte dall'interazione sul piano del reale e lentamente si approfondisce fino a diventare qualcosa di istintuale, animale. Fino a raggiungere una dimensione ancestrale, dove non ci sono più i gradi e i ruoli, ma due animali, uno che lotta per la supremazia e l'altro che fa di tutto per non concederla.
Come sempre bravissima, attendo con ansia il prossimo capitolo!

Recensore Master
10/01/23, ore 09:53

Ciao carissima,
è piuttosto inquietante la situazione di guerra che però è finta, non muori davvero, ma con l'eventuale morte ti giochi la promozione e quindi il futuro.
La coscienza oscilla continuamente tra la contingenza della situazione di guerra e il meta-pensiero su cosa possono aver pensato o inventato i simulatori per mettere alla prova le reclute.
In ogni caso, all'ultimo giorno la simulazione perde una parte della sua connotazione di realismo e si rivela per quello che è, ovvero un modo per far perdere comunque le reclute e per vedere cosa faranno i vari ragazzi una volta prigionieri e interrogati dal nemico.
Ritroviamo la strana fascinazione di Ilyas per Bezbòznij, così più potente del sentimento tenero e un po' ingenuo che sembra legarlo a Dragan. Ilyas per tanti aspetti ammira il generale, prova stima per lui, arriva addirittura a parlarne in termini di rispetto.
La scena finale, caotica e drammatica, sembra essere la conseguenza dello strano contatto che Ilyas ha stabilito dalla terrazza su cui montava la guardia: è come se avesse "evocato" Bezbòznij, il qualche non manca di rispondere alla chiamata, e di metterlo alla prova nella maniera che conosce così bene, ovvero sfidandolo a difendersi.
Un capitolo molto bello, di nuovo complimenti per la precisione nelle operazioni belliche.
A presto!

Recensore Master
05/12/22, ore 16:10

Ciao^^
comincio subito col farti i complimenti per le scene di guerra, perché sono precise e chiaramente ben documentate, senza per questo essere confusive o approssimative.
In questo capitolo è sempre presente un senso come di straniamento dovuto al fatto che le reclute si trovano all'interno di una realtà virtuale, che è quasi come la realtà vera, ma appunto manca qualcosa.
Per Ilyas questo qualcosa è molto chiaro: gli manca la sua metà di lupo. Non sente gli odori (non più degli altri, almeno), non può muoversi come vorrebbe, si sente inerme e nudo. Non gli è venuta meno, però, quella sorta di euforia ferina che lo prende quando si sente con le spalle al muro: anche nella simulazione, quando compare il carro armato e tutti si sentono perduti, ecco che in lui scatta quella voglia di rivalsa che già lo salvò durante la punizione qualche capitolo fa.
La simulazione è progettata per fallire, questo è chiaro, perché il vero carattere di qualcuno si vede nella sconfitta e non nella vittoria, ma Ilyas non si rassegna e continuerà a combattere fino all'ultimo.
Anche il rapporto con Dragan sembra essersi fatto più profondo: l'aria ironica, di presa in giro, che Ilyas aveva sempre avuto nei suoi confronti, sembra aver lasciato il posto a qualcosa di più intimo e profondo.
La prima giornata di combattimenti è andata, ma sono ansioso di sapere cosa succederà nelle prossime. Come sempre bravissima!^^

Nuovo recensore
01/12/22, ore 16:24

Ciao! Parlo come una che non sa assolutamente nulla delle guerre russe, della Cecenia e compagnia cantante: è interessantissimo questo 'revival' di guerra che fai e poi è incredibile come tutto torna anche qui. La cecenia terra dei lupi, lo stemma del lupo placido ma in allerta, e guarda il caso il ragazzo a cui Ilyas si è più legato nell'esercito viene proprio da questa terra. Se non è una coincidenza!
Ne approfitto per chiederti una cosa, una curiosità, che mi gira in testa da un po': come funziona con le relazioni umano-lupo? In Wolfen vediamo Soraya e Leda e accenni pure alla madre di Aisha o al nonno di Lukas se non ricordo male e si capisce insomma che sono relazioni osteggiate e sempre difficili però parecchio profonde, un mettersi contro il mondo. Ecco, Ilyas avrebbe potuto sul serio mettersi con Dragan? Non succederà (non piango perché c'è quel figo di Lukas che lo aspetta) ma avrebbe potuto in qualche modo funzionare? Immagino di sì se l'umano sa mantenere il segreto. Mi piange il cuore a pensare che Ilyas forse avrebbe potuto aprirsi completamente con Dragan, iniziare una relazione davvero bella e profonda e tutto è morto prima di nascere (almeno lo immagino così perché di Dragan poi non si parla più).
Comunque sarà pure un capitolo di passaggio ma mi è piaciuto tanto, è incredibile io di solito salto tutte le parti di azioni/battaglie/guerre pure nei film, non mi interessano tanto, persino con quelle del mio amato Tolkien non sempre le leggevo! E invece delle tue storie bevo ogni frase, è come se ogni scena avesse il tono del personaggio che la racconta, non so come spiegarlo: me lo son vista proprio davanti Ilyas che agiva e basta e pensava che son tutte stronzate gli insegnamenti freddi che ti danno, quando ti sparano addosso vorresti solo sprofondare sotto terra.
BRAVISSIMO per questa prima battaglia, anzi bravissimi tutti, ecco un'altra cosa bella di questa storia: sembrano tutti simpatici questi ragazzi, dei poracci gettati nel gioco del vinci o muori digitalmente, ah, io tifo per loro anche se immagino che ne avranno di gatte da pelare (Ilyas ha un vero e proprio mostro che lo aspetta DD:)
Come al solito non vedo l'ora di leggere il seguito anche se ci stiamo avvicinando al dramma!
(Recensione modificata il 01/12/2022 - 04:50 pm)

Nuovo recensore
23/11/22, ore 13:05

Dirò poche cose per questo capitolo e principalmente che sono in SUPER ANSIA per tutti questi ragazzi, mi chiedo infatti come Ilyas, Dragan e tutti gli altri riescano a stare relativamente tranquilli all'idea di entrare in un videogioco di guerra dove senti tutto (la simulazione mi ricorda vagamente Tron come idea, l'hai mai visto?). Poi ok sono stati quasi un anno ad addestrarsi, sono preparati e si aspettano di tutto, che ansia lo stesso però!
Ilyas fa lo spaccone, come al suo solito, ma si sente sotto sotto che è preoccupato. Il coltello che si porta dietro non mi trasmette nulla di buono, temo che gli si rivolterà contro come quella frase che dice sul fatto che non piange più da quando aveva dodici anni... vuoi farci soffrire con tutte queste considerazioni, vero? Dillo ç__ç
Comunque la parte di Ilyas e Dragan è bellissima, mi commuovo a vedere questo Ilyas così affiatato e, possiamo dirlo, forse quasi quasi innamorato del suo compagno d'arme, comunque sicuramente coinvolto. Una felicità che andrà via presto ahimè.
Sono in ansia ma anche in super fibrillazione di scoprire come si svolgerà la Simulazione pur sapendo il suo drammatico epilogo, mi preparo anch'io come Ilyas! Alla prossima :)

ps: ho letto il capitolo della sauna di Wolfen, troppo bello, giuro che presto recupero tutto anche di quella storia!

Recensore Master
18/11/22, ore 13:43

Ciao carissima^^
indeterminati corpi c'è qualcosa di analogo alla simulazione: un'esercitazione in cui viene "prelevato" senza preavviso e portato in un posto, nel quale viene simulato un interrogatorio. Chiaramente, trattandosi di un'esercitazione, è tutto finto, non ti possono far male più di tanto e sai perfettamente che dura tre giorni. Nonostante ciò, c'è gente che piange, gente che sbrocca, gente che si riduce in condizioni subumane a forza di frignare e implorare.
Questo per dire che se una simulazione così, alla fine poco più di un gioco di ruolo dal vivo, è in grado di ridurre in quel modo pezzi d'uomini nel pieno della forza fisica e morale, immagina cosa può fare una simulazione nella quale sei immerso in una realtà virtuale con la possibilità di morire o di soffrire "veramente".
Hai saputo creare molto bene il clima di tensione anticipatoria, che ognuno tenta di stemperare come può, senza ovviamente riuscirci. I ragazzi cercano di fare gli spavaldi, ma nessuno alla fine si sente tranquillo fino in fondo.
La descrizione fatta dagli ufficiali, distaccata e asettica, acuisce paradossalmente il senso di aspettativa tormentosa, di ansia anticipatoria, prova ne sia che ognuno tenta di armarsi come può, in vista dei possibili combattimenti.
Ilyas porta con sè solo un coltello, fedele alle sue radici ancestrali, e sono quasi sicuro che nel corso della simulazione lo userà.
Sono davvero curioso di leggere il prossimo capitolo, e come sempre ti invito a non preoccuparti tanto della crudezza dei futuri capitoli: se c'è chi non ha voglia di leggere, ci sono tante altre storie che possono sollazzarlo, e a noi affezionati lettori piace la roba forte, quindi vai tranquilla e posta quel che vuoi!

Nuovo recensore
07/11/22, ore 19:54
Cap. 6:

Ciao! Questo capitolo è... wow, non so come definirlo, è bellissimo e inquietantissimo. L'ho riletto due volte, mi ha lasciato un senso di malessere incredibile, lo stesso che vive Ilyas davanti alla scena del leopardo catturato. Quel b**** del generale! È veramente un mostro anche se, cavolo, se ha carisma, non si può non capire Ilyas che prova tante sensazioni contrastanti nei suoi confronti. Da una parte sembra un mentore, una persona che non puoi non ammirare, dall'altra il peggior nemico che ti possa capitare...
Ricordo il capitolo in cui Jagun parlava della caccia e anche di come Ilyas lo veda come un 'cacciatore naturale', il nemico naturale di un lupo. Il suo inconscio credo abbia capito la sua vera natura durante questa caccia, poi l'ha sperimentata sulla pelle. Mi ha colpito questo di questo capitolo infatti: come la bestia in realtà sia l'uomo, non il leopardo, nè tantomeno Ilyas.
Povero cucciolo, quanto soffro già per lui ç___ç
Comunque è un capitolo stupendo e simbolico che meriterebbe rfilessioni molto più intelligenti ma io non sono capace quindi l'abbono così XD Spero presto di poter leggere il seguito! Bravissima come sempre

Recensore Master
27/10/22, ore 14:24
Cap. 6:

Ciao carissima,
scusa se ho aspettato tanto a rispondere, ma fare un commento idiota a un capitolo così bello e profondo mi sarebbe parso di cattivo gusto^^
Vedo due grandi temi in questa storia di caccia: il rapporto tra uomo e Natura, o se vogliamo il patto ancestrale che è stato stipulato nella notte dei tempi, e i rapporti di gerarchia e autorità.
In origine la caccia era un rito, prova ne sia che già innumerevoli geroglifici preistorici ne illustrano le fasi e le mettono n connessione con le grandi forze e le divinità della Natura. L'uomo stipula un patto, o perlomeno dovrebbe farlo nella più onorevole delle ipotesi: gioca con l'animale una partita letale, o lui o la preda, e la gioca ad armi pari. Nella caccia si vince o si muore, l'animale fugge o diventa preda, l'uomo mangia la sua carne o muore di fame. Tutto però fa parte di un enorme circolo di morte e rinascita: morte della carne, rinascita in altre creature che se ne nutrono. La vita del singolo ha un termine, quella della Natura è infinita. Qundi anche il singolo, in quanto parte della Natura, possiede una scintilla di eternità.
La caccia quindi è un rito, una celebrazione. Necessita di concentrazione e abbandono da parte dell'officiante, che è il cacciatore. È necessario immergersi nei ritmi della Natura, farli propri, abbandonare la propria parte umana e civilizzata.
Bezboznij incarna bene questo sincretismo uomo-natura: è un ufficiale, appartiene a un esercito, ma sa spogliarsi della sua patina di civiltà per entrare in una dimensione altra, quasi sciamanica. Entra in sintonia col leopardo, ne assume il pensiero e le sensazioni, "diventa" lui, in un certo senso.
E lo domina. Perché lui può, perché ne ha gli strumenti. Perché combattendo ad armi pari con la belva si è guadagnato il diritto di disporre di essa e della sua libertà. Esattamente come il leopardo, a parti invertite, lo avrebbe sbranato e divorato.
È un patto di sangue che esige rispetto e non può essere disatteso.
Ilyas assiste. La sua doppia natura di animale e di uomo gli conferisce la capacità di essere il ponte, l'anello di congiunzione tra mondo della Natura e mondo degli uomini. È anche lui uno sciamano, in un certo senso, che percepisce il rito della caccia attraverso due canali: i sensi umani e una profonda, atavica, ancestrale percezione animale, che lo fa entrare nel leopardo, gli fa provare la sua rabbia e la sua ferocia, ma gli fa anche percepire, con canali più profondi e incisivi rispetto alle sensazioni umane, l'autorità di Bezboznij, il suo status di capo.
Il generale ha voluto che il ragazzo vedesse tutto giò, perché sicuramente coglie in cui qualcosa di animale, di selvatico, e in qualche modo sente che non potrebbe esserci per lui una manifstazione più efficace della sua autorità e della sua capacità di dominare.
Le punizioni inflitte sul campo di manovra non sono per Ilyas che una sfida a cui rispondere, ma si vede bene quanto sia rimasto colpito dalla caccia in generale e dall'episodio del leopardo in particolare.
Tutto questo pippone, che spero non ti abbia annoiata troppo, per dire che è un capitolo bellissimo e farti tanti complimenti!^^
A presto!
(Recensione modificata il 27/10/2022 - 02:26 pm)

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