Bellissima scrittura contemplativa, tutta pervasa di "tristezza infinita".
Peccato che non ti sei presa la briga di farne una poesia. Ma forse saresti andata contro i tuoi ideali di immediatezza, di spontaneità.
Eppure le parole sono centellinate, carezzate, non sono buttate a caso durante il flusso della tua meditazione.
Hai dato egregiamente la stura alle tue riflessioni.
Magia del mare.
Voglia di amare.
Ma non fare spazio alla paura, che è tutto l'opposto dell'amore. La paura viene forse fuori dall'incapacità di abbandonarsi; dal bisogno di "decifrare", di ricercare "filosofie".
Stimolante il finale. La "tristezza infinita" trabocca e diventa piena. Barlume di libertà, che è poi fare cose senza senso, come "sentieri sulla spiaggia", che in breve tempo saranno cancellati dal mare e dal tempo. |