Sono onorata di aver visto nascere, crescere, (correre)(battuta triste) e vivere questa storia.
Di Shiro si parla poco. E quel poco che si parla è incentrato sul far cagare in mano Hirugami che, per carità, è sempre divertente, ma avevo bisogno di qualcosa del genere.
Hirugami ha i suoi pensieri, non belli e non buoni, ma è giusto che li abbia e che si ponga i problemi. Hoshiumi è una bomba ad orologeria e mi è piaciuto particolarmente il suo travisare, il suo fare una valanga dal nulla, il suo esagerare senza voler chiedere e lo trovo di un IC pazzesco perché così in linea con quello che si vede nel manga, quel lato del suo carattere particolarmente sensibile, che l’ho amato. Anche se lo avrei preso a pizzoni.
In tutto ciò, nel loro litigio, c’è Shiro. Che in realtà non c’entra nulla, non come pensa lui almeno, ma come bambino e figlio si sente in colpa. Voglio dire, mi sono sentita in colpa io quando i miei litigavano magari per una stronzata in cui io non c’entravo nulla, pensa lui che sente pronunciare il suo nome.
Io ho amato questa storia, perché non è semplice. Non tutti i bambini sono fatti con lo stampino e, diciamocelo, quelli che lo sembrano non lo sono per niente. Non esiste un prototipo di bambino, come non esiste un prototipo di adulto, siamo tutti diversi e lo è sia Hirugami che Hoshiumi che Shiro.
Mitico zio Fukuro che li rimette in riga e ho amato il loro chiarimento, ho amato come si sono viste le fragilità di entrambi.
Mi piace la modifica che hai inserito e di cui ci avevi avvertite, ci sta perfettamente ed è in linea con il carattere di Shiro. Come lo è la sua visione dei fantasmi, così carino!
Ora ho bisogno di vedere Hirugami e Shiro vestiti da Ghostbusters (Hoshiumi lo voglio come Slimer, il fantasma verde).
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