Recensioni per
Gli occhi del Diavolo
di babastrell

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
26/08/23, ore 19:44

Ciao!
Mi piace lo spunto da cui sei partitə per questa storia, con Hob che sospetta Sogno di essere il Diavolo ma si ricrede in fretta (relativamente, ma per un uomo che non muore cosa saranno mai qualche decina d'anni?).
Mi è piaciuto come hai descritto il loro incontro nei sogni, con la felicità sottile di Sogno e Hob che ormai è diventato piuttosto bravo a capire il suo enigmatico amico. E trovo sensato che alla fine Hob ancora non abbia certezze sull'identità di Sogno (come potrebbe?), se non sul fatto che non è il diavolo.
Complimenti! :3
Mari
(Recensione modificata il 26/08/2023 - 07:54 pm)

Recensore Veterano
06/10/22, ore 23:03

Ciao, di nuovo!

Ho curiosato un attimo nel tuo profilo e ho visto che hai scritto in Sandman e con la nota "Otherverse"! Questo mi porta a pensare che l'opera originale a cui ti sei ispirat* sia la serie TV e non il fumetto, che io non ho letto, perciò farò riferimento solo allo show di Netflix. Se perdo qualche passaggio per dei rimandi al fumetto, ti chiedo scusa in anticipo e sarò feilcissima di ricevere delucidazioni!
Allora, anche per questa storia ti faccio i complimenti per l'introduzione. Hai un talento che a me proprio non appartiene, che è un misto di sintesi e di capacità di scegliere le parole più accattivanti da mettere come vetrina delle tue storie. Ammiro tantissimo questa abilità, perché è proprio quello che mi spinge a incrociare nuov* autor* di cui non conosco nulla da un punto di vista stliistico. Queste intro unite alle sezioni di mio interesse sono una combinazione assolutamente vincente. Davvero ottimo lavoro.
Passando alla storia, mi ha fatto così piacere trovare Hob e Sogno in questo contesto! Mi piace pensare che il loro appuntamento fisso ogni cento anni possa trasformarsi in qualcosa di più flessibile, di gestibile nel tempo in modo diverso, e l'idea che possano incontrarsi nelle Terre del Sogno ha stuzzicato tantissimo anche me. Hai scelto di collocarli nel Paradiso dei Marinai, che è un luogo di pace, delicato, piacevole e meraviglioso: un'ambientazione perfetta per il ricongiungimento di due amici di così vecchia data e per trasmettere a chi legge la serenità che la scena arriva poi a suggerire.
Mi ha fatto sorridere che Matthew sia stato definito come la stonatura in un paesaggio altrimenti perfetto: ma povero corvo, mi fa così tanta simpatia! Mi ha fatto proprio ridere, invece, che a sembrare ancora più fuori posto fosse proprio Morfeo, il creatore del mondo in cui Hob passeggia e si permette di giudicare. Scherzi a parte, queste sono state considerazioni che ho apprezzato molto dal punto di vista della caratterizzazione: Hob emerge perfettamente fedele al personaggio che abbiamo conosciuto anche da queste piccole cose, dal suo divertimento, dallo stupore e dalla velocità con cui nota i dettagli. Quello stesso stupore che lo porta a guardare al futuro con gioia, con aspettativa, con curiosità nonostante siano passati secoli dalla sua nascita. La meraviglia con cui attraversa il Paradiso dei Marinai è la stessa con cui dichiara, ogni cento anni, di non voler morire perché la vita ha ancora così tanto da offrigli, così tanto da fargli vedere che sarebbe un peccato sprecare con la morte l'occasione che gli è stata concessa.
La frase con cui si annuncia a Sogno è così da lui che l'ho letta con la sua voce in testa. E lo stesso vale per Sogno. Ritrovare in una FF la voce dei personaggi di cui leggo è per me fondamentale, più di ogni oltra cosa, e tu sei stat* bravissim* a riprodurre quella di entrambi. Ho potuto sentire il sorriso sulle labbra di Hob, la sua pacifica arroganza mentre proclama di aver smascherato l'inganno del sogno, mentre mette in pratica le sue conoscenze derivate dall'esperienza diretta dell'Ottocento e dalla letteratura che insegna; di Sogno mi ha fatto piacere ritrovare il leggero sarcasmo, così come la finta casualità con cui crede di sapere dove si trovino le danzatrici che ha appena evocato per mettersi chiaramente in mostra davanti all'amico in uno slancio di gratuito esibizionismo. Hob lo conosce abbastanza da poter dire che stia sorridendo, a modo suo, facendolo sapere così anche a noi, ma chi legge in realtà già lo sa perché tu hai scritto Morfeo così bene e in modo così ponderato che per forza noi già sappiamo che si sta trattenendo a stento dal mostrare il suo divertimento - se non lo sappiamo è un problema nostro, non della storia, perché davvero Sogno spicca come fosse vivo, tale e quale a quello conosciuto nella serie. E lo fa anche nella felicità - espressa sempre come se non gli fosse permesso di provare emozioni, ovviamente - con cui reagisce nel vedere Hob che rimane con lui nonostante gli abbia offerto ulteriori meraviglie all'interno del Paradiso dei Marinai. La felicità di entrambi si consuma nella compagnia reciproca, in quella conversazione di una notte che sembra durare secoli e che copre tutti gli argomenti possibili, compreso il prezzo dei biglietti del cinema - immagino la reazione di Sogno a questa informazione, un mix di confusione e totale indifferenza simile a quella dimostrata nel 1489, che pagherei per vedere.
Per me hai colto egregiamente l'amicizia che li lega e l'affetto che nutrono l'uno per l'altro. In questa breve OS hai reso benissimo i rispettivi modi di esprimere i sentimenti e hai tratteggiato alla perfezione quelli che sono i punti principali delle caratterizzazioni dei protagonisti, tanto da renderli riconoscibilissimi sin da subito e senza perderli di vista fino alla fine della storia. Davvero complimenti: non credo che siano personaggi semplici da inquadrare, soprattutto Sogno, ma tu sei riuscit* a farmeli ascoltare e vedere con una naturalezza che maschera completamente quello che deve essere stato lo sforzo produttivo che hai impiegato per tirar fuori due ritratti così fedeli in sole 532 parole. Brav* veramente!
Grazie per aver scritto e condiviso!
Un abbraccio,

Menade Danzante