Recensioni per
365
di _Marika_

Questa storia ha ottenuto 29 recensioni.
Positive : 29
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
30/11/22, ore 07:54

In un epoca di effetti speciali volti a combattere la banalità della vita, quella vita che noi stessi facciamo di tutto per svuotare, le tue parole semplici contrastano e colpiscono.
Una poesia che avrebbe potuto scrivere anche un bambino. Ma questa non è una critica. Denota sentimenti puri e cristallini, e li fa sbocciare in chi legge. Tanta roba!

Recensore Master
25/11/22, ore 07:39
Cap. 14:

Un anelito di poesia.
Perché poesia, dal greco, vuol dire creare ed ecco che tu hai voglia di creare.
Un anelito di follia: ridere senza ragione.
Un anelito di fare arte: giocare è arte!
Un anelito di libertà: senza preoccupazioni nè pensieri.

Riesci a portarci in "modalità poeta" con poche, semplici, mirate parole.

Recensore Master
29/10/22, ore 07:59
Cap. 10:

Dolce, intensa poesia, se riusciamo a scrollarci di dosso la frettolosa sensazione di banalità, che ci prende tutte le volte che leggiamo poesie brevissime, scritte con parole di tutti i giorni.

"Mi basta" suggerisce la componente essenziale della felicità: accontentarsi di poco.
"Dall'altra parte della stanza": ci trovo una lieve distanza che sta per essere annullata. Una trepidante attesa per l'altr* che sta per avvicinarsi.

Intenso l'ultimo verso.
Lo sguardo contagia il cuore.
Il cuore si fa viso.
Un viso con il sorriso.

E il titolo, plurale, sottolinea che lo sguardo non è solo da una parte della stanza.

Una bella poesia, da leggere bisbigliata nel buio, come un ASMR.

Recensore Master
29/10/22, ore 07:57
Cap. 9:

I ricordi hanno molto spesso qualcosa di malinconico, come in questa poesia, con i suoi due verbi all'imperfetto.
Forse perché sono un "risveglio": ci accorgiamo di sonnecchiare, in uno di quei momenti magici in cui il ruscello "canta".

Belli i due versi con la virgola centrale, con i quali descrivi la conoscenza, la compenetrazione che avevi - un dì - con la natura: "di ogni albero, il nome / di ogni bacca, il colore".

Ancora più belli gli ultimi due versi che approfondiscono e concludono il concetto di compenetrazione: l'anima era verde.

Un abbraccio e un augurio di non riaddormentarsi più, almeno durante le ore luminose dei giorni.

Recensore Veterano
26/10/22, ore 12:01
Cap. 9:

Sono immagini molto suggestive, che creano un flusso di sensazioni che coinvolgono noi e la natura circostante. Sembra quasi un incipit, un nuovo inizio di quelle memorie che un tempo erano state messe da parte. Sarebbe interessante se riuscissi a continuarla, o magari è già pronta nel prossimo capitolo! A presto
Francesca

Recensore Master
22/10/22, ore 11:51

Belle le prime due strofe, ricche di profumi e colori, aneliti non impossibili da soddisfare, pacatezza di tramonti e terricci infiammata da squarci di luce e scrosci.

Un po' troppo astratta l'ultima strofa. L'ambizioso proposito di riassumere in pochi versi una filosofia di vita rimane come a mezz'aria, complicato da termini astratti ("gioia assoluta" e "dolore del mondo").

Rimane l'augurio che ti faccio, e mi faccio, di "trovare pace", "insieme" a chi ci sta d'intorno.

Recensore Master
22/10/22, ore 11:14
Cap. 7:

Ricca di molteplici spunti interessanti e fonte di riflessione, ottenuti da una capacità esasperata di visione delle cose.

Il "luccichio sullo scaffale", ricorrente a inizio e fine, dal significato ambivalente; il concetto di pienezza e vuotezza; il ciclico corso e ricorso dei nostri "mal di testa".

I versi però mi lasciano insoddisfatto: forse troppo prosaici, o affrettati, o "confusi". Il tutto mi dà l'idea di qualcosa in fieri da perfezionare con calma. Non prendertela, è un'opinione puramente personale.

Recensore Master
22/10/22, ore 11:13
Cap. 6:

Semplicità.
Gradevole silenzio.
Rilassamento.
Femminilità, aggiungerei, perché le prime cose che la donna oercepisce in una casa sono le tende e il modo di drappeggiare.
Consentimi oerò una provocazione: perché, per rendere il tutto più conciso, più essenziale, più originale, perché non provare a togliere gli articoli?
"Tra pieghe di tende", "rumori di mondo"....

Recensore Master
22/10/22, ore 11:11
Cap. 5:

Confermi lo stile e il punto di forza della raccolta: parole semplici, buttate lì senza voli pindarici dell'animo; versi naturali, quasi solo descrittivi. Momenti comuni, di tutti i giorni, che d'un tratto prendono significato per il solo fatto di essere fissati attraverso la scrittura.

Bello "coperta", suggerisce il contrasto col calore di un letto appena lasciato, forse a malincuore.

Qualche perplessità sul titolo, perché non c'entra col contenuto e distrae: suggerisce solo l'età dell'autrice. "Pendolare"?

Recensore Master
11/10/22, ore 10:50
Cap. 4:

Anch'io, è quella che preferisco.
Per i versi corti, di tre parole.
Per l'atmosfera di sereno rilassamento ("lenti", ”pigro”, "quieta gioia"). Stupito (" meraviglia").
Per il gioco dei colori, il rosso dell'aurora che si sposa con l'azzurro delle lenzuola.
Per il finale che riprende l'inizio, come per incorniciare il quadretto.
Preziosi quei "baci consapevoli": non è necessario perdere la ragione per amarsi appieno.
Bello il titolo. Un giorno come un altro, in cui non si parte e non si dà inizio all'arte.
Complimenti.

Recensore Master
11/10/22, ore 10:36
Cap. 3:

Un delicato, "quieto", momento di estasi a contatto della natura, in un posto dove purtroppo non ho mai messo piede: "immensità", "enormità".
Quel coniugare alla prima persona plurale fa intuire, sempre delicatamente, che non si è soli, il che spesso rende ancora più intense le emozioni, specialmente se la luna è presente.
L'operato umano si integra armonicamente con la natura: la strada è dritta, senza essere protagonista.
Un componimento pulito, semplice (è un complimento)

Recensore Veterano
11/10/22, ore 09:42
Cap. 4:

Molto piacevole questa poesia, leggera e romantica. Forse tra quelle di questa raccolta è la mia preferita. Si chiude benissimo creando un ciclo continuo con i primi versi, e ha inoltre una bella musicalità. Complimenti!
Francesca

Recensore Master
06/10/22, ore 08:09

Anche stavolta i tuoi pochi versi sono stati fonte di emozione, capaci di evocare serenità.
Forse perché riesci ad usare parole semplici ma pregne di significato, tutte in perfetta armonia fra loro, preziose.
Intense come un risveglio.
Inatteso ma azzeccato l'ultimo verso: "dopo la tempesta". Lieto superamento della fragilità di un mondo che non è nostro.

Recensore Master
06/10/22, ore 08:08
Cap. 1:

Mi sono lasciato cullare immedesimandomi in una di quelle foglie d'autunno. I versi, brevi e concisi, hanno lasciato spazio alla fantasia e mi sono sentito, letteralmente, tirato in ballo - danzante - pur nella corruzione umana, nei germi di morte che sono nella foglia.
Il tuo anelito è forte, contagioso ma non soffocante. Ho sentito il bisogno di completare la poesia.
Mi piace pensare al torrente come a qualcosa d lento, che dilata il tempo, venuto fuori da qualche fresco ricordo d'infanzia.
È quello il mio concetto di serenità: "non succede niente", ma quel niente non è mai uguale a se stesso, è sempre novità, sempre stupore.
E cercare la serenità non significa rinunciare alla felicità: momenti improvvisi, inaspettati, di infinito.
Serenità e felicità non sono incompatibili fra loro.
Brava.

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