In un epoca di effetti speciali volti a combattere la banalità della vita, quella vita che noi stessi facciamo di tutto per svuotare, le tue parole semplici contrastano e colpiscono. |
Un anelito di poesia. |
Dolce, intensa poesia, se riusciamo a scrollarci di dosso la frettolosa sensazione di banalità, che ci prende tutte le volte che leggiamo poesie brevissime, scritte con parole di tutti i giorni. |
I ricordi hanno molto spesso qualcosa di malinconico, come in questa poesia, con i suoi due verbi all'imperfetto. |
Sono immagini molto suggestive, che creano un flusso di sensazioni che coinvolgono noi e la natura circostante. Sembra quasi un incipit, un nuovo inizio di quelle memorie che un tempo erano state messe da parte. Sarebbe interessante se riuscissi a continuarla, o magari è già pronta nel prossimo capitolo! A presto |
Belle le prime due strofe, ricche di profumi e colori, aneliti non impossibili da soddisfare, pacatezza di tramonti e terricci infiammata da squarci di luce e scrosci. |
Ricca di molteplici spunti interessanti e fonte di riflessione, ottenuti da una capacità esasperata di visione delle cose. |
Semplicità. |
Confermi lo stile e il punto di forza della raccolta: parole semplici, buttate lì senza voli pindarici dell'animo; versi naturali, quasi solo descrittivi. Momenti comuni, di tutti i giorni, che d'un tratto prendono significato per il solo fatto di essere fissati attraverso la scrittura. |
Anch'io, è quella che preferisco. |
Un delicato, "quieto", momento di estasi a contatto della natura, in un posto dove purtroppo non ho mai messo piede: "immensità", "enormità". |
Molto piacevole questa poesia, leggera e romantica. Forse tra quelle di questa raccolta è la mia preferita. Si chiude benissimo creando un ciclo continuo con i primi versi, e ha inoltre una bella musicalità. Complimenti! |
Anche stavolta i tuoi pochi versi sono stati fonte di emozione, capaci di evocare serenità. |
Mi sono lasciato cullare immedesimandomi in una di quelle foglie d'autunno. I versi, brevi e concisi, hanno lasciato spazio alla fantasia e mi sono sentito, letteralmente, tirato in ballo - danzante - pur nella corruzione umana, nei germi di morte che sono nella foglia. |