Ed eccomi qui a cercare finalmente di lasciare questa recensione dopo essere stata interrotta e aver rimandato mille volte! Sono secoli che non metto piede su EFP, ma il richiamo delle tue storie compie miracoli <3
Questa mi ha colpito parecchio. La tenerezza con cui Atte pensa a Nerone... mi ha un po' tolto il respiro, non me la aspettavo, sarà che dato il tipo non so quante persone lo considererebbero con tutta questa dolcezza!
E per di più non posso che comprendere questa dolcezza, leggendo questa storia, perché capisco assolutamente il valore di essere vista soltanto come Atte (bravo, Neronuccio, ogni tanto fai qualcosa di buono anche tu). E c'è qualcosa di così... libero, in Atte, qui, non saprei come altro dire. Insomma, lei è soddisfatta di quello che ha avuto e di quello che ha, e neanche in stile "chi si accontenta gode", sembra proprio felice. Questa almeno è la mia impressione!
Altro che vorrei menzionare... ovviamente ho apprezzato l'accenno ai, uhm, drammi materni di Nerone, dopotutto sarebbe davvero Nerone senza drammi materni? Oltre quello, mi è piaciuto moltissimo il motivo del mare che percorre tutta la storia, e quel piccolo riferimento omerico al mare color del vino mi ha entusiasmato in modo assurdo.
Insomma, questo ritratto di Atte mi è piaciuto davvero tanto, adoro che tu sia riuscita a tirar fuori un tale gioiellino dalle, come dire, creative interpretazioni di Tacito. :P |