*tenta di leggere il titolo del capitolo senza cantarlo come Estate dei Negramaro* *fallisce miseramente* *si arrende al fatto di essere vecchia*

Ahem.
Ciao! Finalmente sono riuscita a tornare a questa storia, e come al solito non sono stata delusa dalla lettura.

Mi sa che ho fatto bene a godermi l'atmosfera super romantica dei precedenti capitoli, perché qui iniziano già a intravedersi le prime crepe ç_ç L'altalena di sentimenti di Gilderoy, che passa continuamente dalla gioia all'apprensione, è del tutto comprensibile dal punto di vista di un personaggio la cui carriera è determinata dal modo in cui si presenta al pubblico, per non parlare del semplice e legittimo desiderio di vivere in serenità senza subire atti discriminatori di qualunque genere (e qui hai affrontato molto bene l'argomento, soprattutto nel dialogo in cui Gilderoy dimostra a Kingsley che anche lui, sebbene non voglia ammetterlo o non se ne renda conto, si nasconde.)
("Forse… forse credevo fosse giusto aspettare di avere accanto una persona per cui valesse la pena combattere, ecco”. Kingsley non aggiunse e ora quella persona c’è." --> OUCH CHE MALE)
Si avverte proprio, questo trovarsi in bilico (TRA SANTI E FALSI DE-ahia la vecchiaia) tra il desiderio di portare avanti una storia che funziona e la paura di perdere tutto il resto, senza contare la spada di Damocle rappresentata dalla promessa fatta a Septimus. Insomma, tutto cospira verso un futuro non proprio roseo per questa ship.

Spero di tornare presto a godermi il resto della storia, intanto ti faccio mille complimenti per il modo in cui hai inserito questo capitolo più serio nel mezzo di una commedia romantica: era necessario che Kingsley e Gilderoy affrontassero questi argomenti, e ci sei riuscita in modo più che egregio.

Alla prossima!

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Questo capitolo è importante perché racconta l'evolversi dell'attrazione dei due protagonisti in vero amore, quello che porta a condividere tutto di sé e fa battere più velocemente il cuore a ogni minima attenzione che l'altro pone verso la persona amata.
Gilderoy ha una paura terrificante di giocarsi la carriera, ma non può perdere questo rapporto e il modo con cui fa notare a Shacklebolt che ogni precauzione, anche quella nei confronti di estranei Babbani, è necessaria rivela grande capacità di leggere l'animo altrui. Allock non è veramente quello sciocco vanesio che appare al pubblico che lo venera; si è costruito una maschera per seppellire in profondità il vero io e non soffrire per amore.
Bellissima la parte in cui racconti che lavorano insieme e che la concentrazione di Kingsley si traduce in una spinta a quella di Gilderoy.
Ma chi cappero è la persona che si è smaterializzata? Immagino che sia Septimus. Solo lui può farlo. O no?
E per finire lascia che ti dica che la metropolvere usata per gli incontri segreti tra due innamorati è proprio una gran cosa!

Ciao!
Anche questa volta arrivo con tanto tanto ritardo. Ritardo doppio, oltretutto, perché sia rispetto alla tua pubblicazione che rispetto alla mia lettura. Per fortuna mentre leggevo mi sono segnata alcune cosine, almeno ora non barcollo totalmente nel buio, però ecco, come al solito scusa per la confusione che sarà molto probabilmente questa recensione.
Ora che Kingsley e Gatsby sono apparsi nella stessa scena sono costretta a ritirare la mia teoria su Kingsley Animagus, accidenti! E che tristezza gli incontri frettolosi di Gilderoy, che finivano con lui che cancellava la memoria all’amante di turno: sicuramente una cosa molto criminale ma anche tristissima, dato che per l’appunto poi questi ricordi rimanevano solamente nella mente di Gilderoy, mentre per gli altri lui non poteva mai permettersi di essere niente di più.
Nell’opera originaria alcune questioni non sono trattate per nulla, pur essendo tematiche che cominciano a essere importanti nell’adolescenza. Tu invece riesci sempre a trattare con delicatezza gli argomenti più svariati: ho amato conoscere qualcosa in più sulla famiglia di Kigsley e su questa sorella che, probabilmente come moltissime altre studentesse, è rimasta incinta ad Hogwarts, e ho amato le riflessioni sull’omosessualità, che purtroppo sono ancora attualissime, infatti nonostante la società sia cambiata e migliorata molto su certi aspetti da allora, la cosa più sicura da fare per non avere problemi ancora oggi spesso è esattamente la stessa, e questo lo sa Gilderoy meglio di tutti.
Detto questo, sono pronta a rivelarti la mia nuova teoria! Penso che Kingley stia lavorando al caso Gilderoy… Il fascicolo segretato con un Incantesimo Illeggibile, infatti, penso fosse proprio il suo.
Credo che all’interno di questa frequentazione ci siano anche dei sentimenti, ma ho paura che per l’auror uscire con Gilderoy sia anche un modo per indagare o qualcosa del genere… Poi, insomma, Kingsley solleva scetticamente il sopracciglio quando Gilderoy gli dice che sarebbe in grado di allontanarlo, e io me ne intendo di sopraccigli e questa cosa è SUS.
Niente, sono tanto tanto curiosa di scoprire come finiranno (perché, ahimè, penso proprio che finiranno) le cose per questi due. Resto con gli occhi aperti per i futuri aggiornamenti e intanto ne approfitto per ringraziarti ancora per aver deciso di scrivere questa storia bellissima ed entusiasmante!

Un abbraccio forte!

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Come vedi ogni tanto ripasso. In viola, in onore al titolo di questa storia.
Per citare una versione piuttosto famosa di Merlino "Non c'è logica spiegazione a una tal disturbazione".  L'amore porta sempre contraddizioni.
Ottima idea quella della Metropolvere.
Gilderoy ha ragione a temere Rita Skeeter. Fai un ottimo lavoro nel descrivere la sua storia con Kinglsey.
Il mio compagno di Casa ha davvero difeso benissimo le sue opinioni. In effetti uno che fa lo scrittore deve saperci fare per forza con le parole.
Un truffatore che esce con un poliziotto in effetti è una situazione traballante.
Chi sarà entrato in casa di Kinglsey?
A presto, spero.
Farkas.

 

Ed eccomi a recensire anche questo e a mettermi finalmente in pari con la storia **.

Dunque! Le prime difficoltà dell'essere una coppia in incognito vedo che cominciano a farsi sentire çç. Perlomeno però sono difficoltà condivise da entrambi. Molto spesso in questi casi quello che si vede è uno dei due che vorrebbe uscire allo scoperto mentre l'altro ancora non se la sente o non può per altri motivi (forse è un paragone un po' azzardato ma mi vengono in mente Adam e Eric di Sex Education, che si trovano in due punti diversi del loro percorso di presa di coscienza.)
Invece, a causa di come è ancora messa la mentalità del mondo nel momento temporale in cui è ambientata questa storia, né Gilderoy né Kingsley possono permettersi di fare outing. Anche se nel caso di Kingsley, e la cosa mi ha strapprato un po' il cuore, l'outing sarebbe subordinato all'incontrare la persona che ne vale la pena. Il punto è: Gilderoy non è questa persona, o Kingsley non lo ha ancora capito? Quale che sia la risposta il nostro biondo parrebbe esserci rimasto male çç.
LOL, immaginavo che prima o poi qualcosa avrebbe smosso le acque ma non mi aspettavo che il capitolo si concludesse proprio così, con qualcuno sul punto di sorprenderli ahahaha. Immagino si tratti di Septimus, dato che è l'unico ad aver accesso senza permesso alla casa di Gilderoy. Credo che lo avrei schiantato volentieri anche io, irruzioni del genere proprio non le sopporterei.
Non so perché ma ho l'impressione che a breve assisteremo a una lite ^^"

Un bacione e alla prossima!

Bennina

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Ma cara! Noi abbiamo tutta la pazienza del mondo per la tua storia! Soprattutto quando, assai maligna, ci lasci così! Con un estraneo schiantato nella cucina del vecchio Gil, Kingsley in versione Tom Cruise in mission impossible e tanta tanta curiosità! Se i riassunti fossero tutti così i romanzi sarebbero inutili! Molto bella la descrizione dei patemi del sedicente eroe: alla fine una coscienza, seppur bucata, ce l’ha anche lui. E Come ha smascherato Kingsley e la sua traballante sicurezza! Molto teneri entrambi.
Mi rimetto ad aspettare il prossimo capitolo. GiunglaNord

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Oddio! Ma tu chiudi il capitolo così? Ma sono modi? Ma la creanza?
Povero Septimus Schiantato da Kingsley e i suoi riflessi da Auror che, poi, a dirla tutta, non dovrebbe avere il tempo di vedere prima di sparare? Almeno, noi sappiamo che è Septimus perché Gilderoy ci ha fatto sapere prima che gli incantesimi anti intrusione non funzionano per Kingsley e per Septimus, ma ovviamente Kingsley non lo sa, certamente non lo immagina, visto che Gilderoy ha appena detto che non è solito dividere il letto e che non ha relazioni. Quindi appena sveglio, ci sta che non fosse lucido.
Ma venendo al resto del capitolo, ho trovato le riflessioni di Gilderoy molto pertinenti e tristemente vere e anche il confronto con Kingsley sul coming out the closet è stato intenso e toccante perché ha ragione Gilderoy nel dire che finché è il buongiorno della vicina babbana è un conto, ma poi a lavoro le conseguenze sono altre e che tutti alla fine preferiscono la tranquillità. Certo, Gilderoy ha anche l'ambizione di essere famoso e quindi un coming out per lui che è un personaggio pubblico è ancora più complicato rispetto a quello di un Auror qualsiasi.
Tra l'altro, mi fa riflettere il riferimento alle battute, gli sgambetti e quegli atti di bullismo che tormentano chi è additato - a torto o a ragione - come omosessuale. Questo spiega anche il silenzio di Silente se ci pensi e come di coppie gay ce ne siano ben poche in HP.
C'è da dire anche che Shaklebolt è un cognome che fa parte delle Sacre Ventotto e se i Black fanno scuola, con l'ossessione del sangue e degli alberi genealogici per quanto possano essere aperti di mente, immagino che non amino il pensiero di un figlio che non si sposerà e non porterà avanti il cognome. C'è una sorella, ma non mi ricordo se c'è anche un fratello. 🙈
Insomma, come sempre i tuoi capitoli sollevano riflessioni interessantissime e aspetto di leggere la prosecuzione e soprattutto cosa ha portato Septimus a casa di Gilderoy all'alba. 👀
Ti mando un grande abbraccio,
Sev

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