[Recensione Premio]
Eccomi qui a recensire la storia che mi hai suggerito - anche se, devo essere onesta, io questa storia l'avevo già letta. Solo che, avendo io tempi biblici nel fare le cose, non avevo ancora avuto modo di recensirla. Quindi direi che mi hai dato l'occasione per accelerare i tempi (io sono una lettrice molto silenziosa; o almeno mi definisco così, anche se temo sia più dovuto a un fattore dettato dalla timidezza, perché non sono più abituata a recensire le storie che mi piacciono o comunque gli autori che mi colpiscono in qualche modo...). Comunque. Tornando alla storia. Io adoro le storie della Marvel, che si tratti dei film, dei fumetti, dei cartoni animati, io amo tutto, ci sono cresciuta, ho vissuto per anni con pane e Marvel (e quei cartoni degli anni '90 iconici e al tempo stesso con alti quantitativi di trash). Quindi ovviamente - e per fortuna - sono abbastanza informata su tutto.
Partiamo dal principio: riportare indietro Nat dopo tutto il bordello per prendere quella benedetta gemma (o sasso arancione, come lo definisce lei a un certo punto - ammetto che ho riso, doveva essere tragico ma ho riso *scusa*). Ho ancora il magone al ricordo della lotta tra Nat e Clint per il sacrificio, quando ho visto Nat cadere volevo urlare (poi al cinema mi avrebbero presa per pazza, probabilmente - anche se volevo far la pazza già prima, perché all'inizio del film un ragazzino ha fatto spoiler su Tony e non so come quel tipo sia uscito vivo dalla sala). Coff.
Il resto della storia... wow. Allora, mi piace come è stato usato Matt. Lui è l'estraneo, quello che conosce la Nat "senz'anima", che non la tratta come se le mancasse una parte importante, che prende ciò che vede e le parla nella maniera più naturale e genuina possibile. Lui si basa su ciò che percepisce, ed è quello che a Natasha serve, è come un balsamo in una situazione così particolare. Perché quando Nat è con gli altri Avengers, le pressioni sono tante. E sono anche tanti i sentimenti e le situazioni che vorrebbe e non vorrebbe capire. Ci sono tante persone che la conoscono, ma lei non riesce a riconoscersi, può basarsi su ciò che dicono di lei, ma lei chi è davvero? Tra verità e menzogna ci sono così tante sfumature, così tanto da analizzare, in mezzo a quel vuoto creato da un sacrificio...
Il dolore di Clint è palpabile in ogni riga. Ha riavuto Natasha, ma al tempo stesso no, non è la donna che ha perso, è in involucro vuoto che lo addolora - e non vorrebbe percepirla così, ma lo fa. Deve fare i conti con ciò che non avrà mai più. Credo che la sua - tra le reazioni esposte - sia quella più profonda e dolorosa (ed è normale, contando che si amavano in un modo tutto loro che non era amore romantico ma andava oltre; oltre anche l'amicizia, oserei dire - il come è esposto il loro rapporto nei film a me è sempre piaciuto, su questo non hanno sbagliato, per quanto mi concerne, e anche quando non erano d'accordo c'era comunque quel legame a tenerli uniti).
Le reazioni di Bruce e Yelena sono meno addolorate ma comunque d'impatto - Yelena soprattutto, prende la cosa quasi come un dato di fatto, e reagisce come può (lasciando Nat forse confusa, ma con altre informazioni da assimilare ed elaborare). In tutto questo, gli incontri con Matt proseguono, Nat si accompagna a un vigilante e trova pace solo così. E parlargli e confessarsi diventa facile, naturale, e mi piace davvero tanto, tanto, tanto. Il finale, che vede finalmente Matt voler approfondire di più la storia di Nat (e quello che ormai c'è tra di loro) mi è piaciuto molto.
In linea generale, ho apprezzato tantissimo come hai affrontato la sfida del riportare Nat tra loro; e anziché sacrificare Clint o chissà chi altro, hai scelto di sacrificare ciò che rendeva Natasha se stessa, dando una grande introspezione a Nat, che deve fare i conti con ciò che era e non è più, e ciò che sente di essere. Tutte le sue interazioni sono interessanti, ogni cosa che vede e percepisce assume un significato diverso ogni volta, e davvero, ritengo che la tua scelta di scriverla così sia stata quella giusta.
Parlando della scrittura in sé, penso - ma l'ho già detto altrove - che tu scriva molto bene. Per questa storia hai usato uno stile semplice e lineare, privo di fronzoli, concentrandoti su ciò che serviva trasmettere. Hai delineato tutto al meglio delle tue capacità, sfornando una one-shot piacevole da leggere, in più punti dolorosa - e che quasi ti fa sentire quel vuoto dentro Nat, oserei dire. E dato che mi ha fatto questo effetto, direi che il tuo come scrittrice l'hai fatto egregiamente (non dubitarne!). Davvero molto bella. Davvero.
Uh, ora direi che devo andare. Spero che questa recensione abbia senso, perché so essere molto stupida T_T e spero che serva anche a incoraggiarti a scrivere, perché lo sai fare e sono sicura che qualsiasi altra storia leggerò mi piacerà. Ecco, l'ho detto (adesso scado nel melenso D:). Uhm.
Fuggo! Un bacione,
Mokochan
(Recensione modificata il 14/08/2023 - 10:03 am) |